sabato 6 gennaio 1945
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Atene – “Alle nove, mi sono stati recapitati diversi telegrammi
“urgenti” da Londra e da Washington in cui si tratta delle mie proposte
“italiane”. E’ stato alquanto arduo seguirne la logica sequenza dei
dispacci, ma, ad ogni modo, sono riuscito a dare alcune risposte. Certo,
per me è una fastidiosa delusione che ci si metta a sottilizzare in modo
così pedante su ogni punto. Le mie proposte – nella versione finale che
avevo dato a Londra – sono semplici e sensate, ma la macchina
burocratica di Washington riesce a tramutarle in un garbuglio
incredibilmente complicato (…)”.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Bombardamento aereo sulla zona di San Martino a Carrara. Il
bilancio: un centinaio di case distrutte, sette morti e numerosissimi
feriti.
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico e Centrale
Fronte statico con attività di pattuglie.
Settore Adriatico
La 56^ div. riesce a completare le operazioni di rastrellamento sulla
riva orientale del Senio e a collegarsi con i canadesi in prossimità di
Cotignola.
STORIA POSTALE del 6 gennaio
SUD
– Da “La Nazione del Popolo” di Firenze:
Una lettera dalla Posta Militare 3400 a Roma dove fu censurata con
fascetta e bollo a ponte illeggibile; a fianco una raccomandata
regolarmente affrancata 4,50 per probabile doppio porto da Barletta a
Bari, non censurata.
domenica 7 gennaio 1945
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Attacco massiccio di Thunderbolt al porto di Genova e nei dintorni,
numerose navi colpite.
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 7 gennaio
Non reperiti documenti postali passati per posta in questa data
lunedì 8 gennaio 1945
L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD
San Gimignano (SI) – Giovani volontari del nuovo Esercito
Italiano, desiderosi di combattere i tedeschi fino alla vittoria
definitiva, partono da Piazza del Duomo gremita di cittadini (nella
foto).
STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
Rivelatisi inutili e terribilmente dispendiosi in perdite di vite umane
e materiale bellico i tentativi di raggiungere la città di Bologna, il
generale Alexander comunica ai Capi di Stato Maggiore alleati la
sua decisione di rimandare l’offensiva alla primavera.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
La Tactical Air Force su Sanremo, Savona e Sestri
Ponente, danni a terra e cinque navi colpite.
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico
Il 365° rgt. della Bufalo, che era stato trasferito nel settore
bolognese il 3 dicembre, torna in forze alla Bufalo per sostituire la
19^ Brigata indiana a est del Serchio.
Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.
STORIA POSTALE dell’8 gennaio
Cartolina
postale da 0,60 con affrancatura aggiunta per raccomandata espressa da
Perugia a Firenze. L’affrancatura per complessive lire 4,30(0,60 di
cartolina + 1,20 di raccomandazione aperta + 2,50 di diritto per
espresso) fu assolta con tutti valori aggiunti della Imperiale. A
fianco una lettera inviata dalla PM 167 dislocata, a quella data, a
Firenze, a Roma. Censura con fascetta e bolli militari.
martedì 9 gennaio 1945
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 9 gennaio
Una lettera
e una cartolina raccomandate. La prima da Perugia a Gaeta regolarmente
affrancata 3,50 e la seconda, da San Sepolcro (AR) a Badia Tedalda
(AR) anche questa regolarmente affrancata 1,80 con soli valori della
Imperiale.
mercoledì 10 gennaio 1945
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Oltre 1000 sortite sulla valle del Po, danni ovunque molto gravi alle
comunicazioni, distrutti due depositi di munizioni presso Parma.
Cotignola (RA) viene bombardata per la quinta volta.
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico
Viene emesso il 6° Ordine di Operazioni della divisione Bufalo che fissa
compiti difensivi, mentre il 366° rgt. (ad eccezione del III° btg. che
rimane in Versilia) inizia a schierarsi a occidente del Serchio.
Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.
STORIA POSTALE del 10 gennaio
Un piego stampe e una
raccomandata nel distretto di Roma con ACS di Roma.
giovedì 11 gennaio 1945
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Roma - “(…) Dalle quattro alle sei (del pomeriggio), riunione tra i
membri della sezione economica e diversi ministri italiani. Questa è
un’iniziativa nuova, lodevole, che può migliorare la collaborazione. Il
colonnello Dunsmore (americano) ha fatto da presidente. La mia presenza
è stata, credo, molto gradita. Oggi si doveva parlare di fertilizzanti:
sia di quelli da importare sia di quelli che si possono produrre in
Italia. C’è stata una discussione abbastanza divertente sui “rottami” di
ottone e di rame. Sarebbe per noi auspicabile una campagna nazionale per
la raccolta di tali “rottami” si da poter produrre solfato di rame. I
ministri italiani hanno fatto presente che se si faceva capire alla
gente che quei “rottami” erano una merce di valore, si sarebbe data
subito a farne incetta o, quanto meno, a pretendere un prezzo elevato.
Mi sono un po’ sdegnato e ho spiegato come avviene da noi in Inghilterra
la raccolta dei “rottami”. “Ma questo è quello che ha fatto Mussolini!
Anche lui si era fatto dare la fede nuziale dai contadini! Questo è
fascismo!” Tuttavia, (il signor ) Ruini (1) ha promesso di occuparsi
delle cosa e sarà interessante vedere come va a finire (…)”.
…………..
(1) Meuccio Ruini, ministro dei Lavori Pubblici e della
Ricostruzione.
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE dell’11 gennaio
Due lettere semplici
fuori distretto affrancate con 1,00 Roma quella a sinistra, inviata da
Palermo a Roma, e con un 1,00 Imperiale quella a destra da Livorno a
Roma. Entrambe censurate con fascetta e bollo a ponte 1096 di Palermo
e 8007 di Livorno.
Due
cartoline postali VINCEREMO regolarmente affrancate 0,60 per fuori
distretto con bollo ACS di Pisa quella a sinistra e con bollo sigillo
di Foggia quella a destra.
venerdì 12 gennaio 1945
RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
A un mese esatto dagli accordi raggiunti con il comando dell’VIII
armata, la ricostituita XXVIII Brigata “Mario Gordini” si schiera sul
Senio, fra Casa Balladora e Sant’Alberto. La comanda Bulow, affiancaro
dai commissari politici Gino Gatta (Zalet) ed Ennio Cervellati (Cervi);
dai vicecomandanti Ateo Minghelli (Regan) e Mario Verlicchi (Vladimiro);
da Pellegrino Montanari (Rino), da Tino Ghiselli (Franco) e dal medico
Alfredo Badiali. Una compagnia di brigata, la XIV, è formata da
volontari del partito repubblicano. La brigata annovera 800 uomini. Per
molti di loro, dopo la lunga latitanza in gruppi e in distaccamenti
isolati, questa guerra “regolare” sembra perfino facile se confrontata
alla guerriglia. A fianco dei garibaldini combattono i soldati e gli
ufficiali della gruppo da combattimento “Cremona”.
DALLA SARDEGNA
Sassari – Notizia di una sommossa, duramente repressa dalla
polizia, per la mancanza del pane. Fra gli istigatori sembra figurare il
giovane Enrico Berlinguer, figlio di Mario, che è stato arrestato. Il
rapporto di polizia lo descrive come “un comunista convinto, studente
delle teorie leniniste, che dopo la caduta del fascismo è stato uno dei
fondatori e promotori del partito comunista di Sassari; attualmente ha
la carica di segretario della sezione giovanile ed è un fanatico”.
Probabilmente il rapporto esagera; tanto è vero che verrà assolto e
rilasciato, ma dopo cento giorni di carcere.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Roma - “(…) Alle dieci, ho visto il marchese Lucifero, ministro
della Real casa del principe Umberto. L’ho trovato ragionevole e ci ha
parlato dei suoi sforzi per creare un entourage diverso al principe:
quello attuale è fatto solo di militari e di nobili. La sua intenzione
sarebbe che il principe avesse contatti con repubblicani, con professori
ed esponenti delle più diverse professioni e della più diversa
estrazione sociale. Il che non è facile, anche perché molti non
risponderanno all’invito. Tuttavia, stando a quello che ci ha detto
Lucifero, il principe personalmente è quanto mai alla mano e pronto a
collaborare. E’ chiaro che il od in cui ha gestito la recente crisi
politica ha sicuramente migliorato la sua posizione. (…).
Alle undici e mezzo ho visto l’ambasciatore Kirk e Henry Hopkins (che
rappresentava sir Noel Charles, che è ancora ammalato). I problemi
principali sul tappeto erano:
a) la sorte del generale Orlando, comandante dei carabinieri. Il governo
jugoslavo (o meglio: il governo di Tito) ha chiesto che sia processato
come criminale di guerra. Che dobbiamo fare? (Ecco uno spinoso problema
che investe i cobelligeranti che hanno mutato parte!).
b) la sorte del generale Roatta, che deve essere processato entro una
settimana e il processo probabilmente rivelerà tanti particolari
relativi alla firma dell’armistizio, come anche atti dei servizi segreti
del periodo 1934 – 39, molto pericolosi per la reputazione del governo
americano e del governo inglese. Si è persino detto che Roatta (che era
capo dei servizi segreti era in grado di captare tutti i telegrammi da e
per Londra e Washington, e disponeva di dispositivi per ispezionare a
Roma le casseforti) possiede un documento in cui Chamberlain offre le
colonie francesi (per esempio Tunisi) a Mussolini.
Ci sono, dunque, dei bei grattacapi! Tuttavia Alex non deve fare nulla,
se non ha l’appoggio del governo americano. Gli americani si sono tirati
indietro quando ci fu il processo Badoglio e anche in altre questioni,
lasciando che ce la cavassimo da soli. Non voglio più incidenti tipo
“Sforza”. (…)”
Alle otto e mezzo, la signora Charles (nel suo splendido appartamento di
Palazzo Orsini) ha dato un ricevimento, seguito dal pranzo con molti
invitati. Palazzo Orsini apparteneva alla famiglia Caetani ed è stato
costruito sulle rovine del teatro Marcello: un antico teatro romano del
primo secolo dopo Cristo. Adesso ne è proprietaria la duchessa di
Sermoneta, che tiene nel palazzo un bell’appartamento, ora suddiviso in
diversi locali tra loro separati. Essendo sir Noel ammalato, è toccato a
me fare da ospite. Direi che stile, menu, servizio, camerieri
ricordavano più gli anni ante 1914 che quelli ante 1939. A tavola
c’eravamo in venti. Lord Wolmer rappresentava l’aristocrazia inglese; il
principe Doria (1), il marchese Lucifero e parecchi altri esponenti
dell’aristocrazia romana erano pure presenti. Poi avevamo invitato
Einaudi (2), nuovo governatore della Banca d’Italia, che rappresentava
la intelligentsia. Poi c’era anche un ministro comunista (delle Finanze)
il cui nome mi sfugge (3). Insomma la situazione era tale da farmi
accapponare la pelle. Mi sentivo così stanco da non riuscire a mandar
giù altro che un pezzettino di pane secco: la cosa ha molto turbato la
principessa Doria che sedeva alla mia destra. Costei è una crocerossina
scozzese molto per bene, che il principe ha sposato durante l’ultima
guerra. Il principe poi è un personaggio notevole: un vero santo
medievale, dalla reputazione immacolata. Naturalmente Mussolini lo aveva
fatto arrestare. Prima che l’Italia entrasse in guerra, il principe
Doria, forte del suo alto rango, scrisse una lettera al re
scongiurandolo di non entrare in guerra contro l’Inghilterra. La sua
raccomandazione era accompagnata da motivazioni dettate dal sentimento e
dalla ragione, dalla tradizione e dal realismo pratico. E (poiché allora
non era in carcere, ma solo sottoposto a “sorveglianza”) si offrì con
gli amici di aiutare il re se si fosse impuntato contro il regime
fascista nel non volere la guerra all’Inghilterra. Il re d’Italia non
rispose al suo nobile cugino e anzi ne consegnò la lettera a Mussolini.
Doria tornò in carcere. Quando fu firmato l’armistizio, il principe, la
principessa e la loro figlia vivevano nascosti e mai si erano fatti
vedere dal settembre 1943 fino al giugno 1944 cioè fino alla presa di
Roma. Di solito trasmigravano da una casa amica all’altra. Ora Doria è
un uomo fisicamente rovinato, ma pur sempre incantevole e mostra
veramente una tempra magnifica. Naturalmente è in parte inglese (sua
madre e sua nonna erano delle Talbot). Tutte queste notizie mi sono
state date durante il pranzo dalla scozzese tutto brio e di accento
lowland che ora è la principessa Doria. Mi è piaciuto starla ad
ascoltare. Veramente, quel che mi ha detto di re Vittorio è
semplicemente tremendo. In fondo, non poteva limitarsi a bruciare la
lettera? Sono stato contento adesso di averlo maltrattato a Ravello. “Mi
mettete con le spalle al muro” mi aveva detto, quando io e Murphy gli
proponevamo o di abdicare o, almeno, di ritirarsi. Se allora fossi stato
al corrente di questo fatto, glielo avrei buttato in faccia; e non gli
consentirò di tornare a Napoli – a Villa Rosebery – come sta chiedendo.
Dice sempre che fa freddo a Ravello o dovunque stia. Ebbene, che muoia
di freddo. Neanche un re della casa Stuart (eccetto forse Giacomo II) si
è mai abbassato a fare una cosa così ignobile.(…)”.
…………
(1) Il principe Filippo Doria Pamphili è sindaco di Roma dal giugno
1944.
(2) Luigi Einaudi, sarà governatore della Banca d’Italia fino al 1948
e successivamente Presidente della Repubblica fino al 1955.
(3) Il professor Antonio Pesenti.
FRONTE ITALIANO:
Settore Centrale e Tirrenico
Fronte statico con attività di pattuglie.
Settore Adriatico
Inquadrato nel 1° Corpo d’armata canadese (VIII Armata) entra il
linea il Gruppo da Combattimento Cremona del generale Clemente
Primieri, prima rappresentanza del nuovo Esercito italiano, che
sostituisce la 1^ divisione canadese nel settore delle paludi di
Comacchio, tra Alfonsine (RA) e la costa adriatica (il lembo sud della
valle del Po). I quattro “Gruppi da Combattimento” italiani, costituiti
dopo lo scioglimento del Corpo Italiano di Liberazione che già era stato
una evoluzione del 1° Raggruppamento Motorizzato, rappresentano la forza
che dal 13 ottobre 1943, giorno della nostra dichiarazione di guerra
alla Germania, gli alleati ci hanno man mano permesso di costituire
quale nazione “cobelligerante”. Non ci è stato permesso di chiamare
queste formazioni “divisioni” come non ci stato permesso di essere dei
veri e propri “alleati”. I Gruppi sono denominati: “Folgore”, “Friuli” e
“Cremona” incorporati nella 8^ Armata britannica e “Legnano” che
affiancherà la V Armata nel settore centrale. Ai quattro gruppi sono
affiancate anche le divisioni Piceno e Mantova (1).
…………..
(1) Lo schieramento sarà completato il 23 marzo.
STORIA POSTALE del 12 gennaio
Non reperiti documenti postali passati per posta in questa data
sabato 13 gennaio 1945
L’ESERCITO
ITALIANO DEL SUD
I quattro “Gruppi da Combattimento” italiani iniziano a schierarsi da
oggi sulla linea del fronte. Costituiti dopo lo scioglimento del Corpo
Italiano di Liberazione che già era stato una evoluzione del 1°
Raggruppamento Motorizzato, rappresentano la forza che dal 13 ottobre
1943, giorno della nostra dichiarazione di guerra alla Germania, gli
alleati ci hanno man mano permesso di costituire quale nazione
“cobelligerante”. Non ci è stato permesso di chiamare queste formazioni
“divisioni” come non ci stato permesso di essere dei veri e propri
“alleati”. I Gruppi sono denominati: “Folgore”, “Friuli” e “Cremona”
incorporati nella VIII Armata britannica e “Legnano” che affianca la V
Armata nel settore centrale. Lo schieramento sarà completato il 23
marzo.
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico
Mentre si completa la sostituzione degli indiani, Molazzana e Brucciano
vengono ripresi dagli americani, che si spingono anche in prossimità di
Eglio e del Monte d’Anima.
Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.
STORIA POSTALE del 13 gennaio
Due cartoline commerciali
per fuori distretto con ACS di Bari quella a sinistra e con bollo a
ponte poco leggibile della serie 1000, di Palermo, quella a destra.
domenica 14 gennaio 1945
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico e Centrale
Fronte statico con attività di pattuglie.
Settore Adriatico
Entra in azione la prima rappresentanza del nuovo Esercito italiano: il
Gruppo da Combattimento (Divisione) Cremona sostituisce i canadesi nel
settore delle paludi di Comacchio (fra Alfonsine ed il lembo sud della
valle del Po).
STORIA POSTALE del 14 gennaio
Non reperiti documenti postali passati per posta in questa data
lunedì 15 gennaio 1945
LA MARINA DELLA LUOGOTENENZA
Tutte le navi italiane bloccate in Spagna dal 10 settembre 1943 possono
lasciare i porti di internamento.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli – “(…) Alle quattro del pomeriggio, ho parlato con Slessor
sul futuro dell’aviazione italiana. Il maresciallo dell’aria è persona
di grande intelligenza e disponibilità per la collaborazione. Il
problema che ora ha fra mano viene da lui trattato con molto tatto. L’ho
solo avvisato a non prendere impegno veruno per il periodo post –
bellico. L’aviazione italiana deve essere ridotta alle sole squadriglie
per le quali ora siamo disposti a fornire gli apparecchi. Tutto l’altro
personale deve mettersi a nostra disposizione per attendere alle
operazioni al suolo e a quelle di manutenzione.: in questo modo si rende
più facile il problema della mano d’opera che ci occorre. (…)”.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Azioni di successo dei bombardieri medi sulla rete ferroviaria del Nord,
colpi durissimi sul Passo del Brennero e nell’area di Como.
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 15 gennaio
Lettera raccomandata da
Napoli a Long Beach (California – USA) regolarmente affrancata 5,50
(2,50 lettera per gli USA + 3,00 di raccomandazione per l’estero, ACS
di Napoli. A fianco lettera semplice da Palermo a Viterbo censurata
con fascetta e bollo (poco visibile) UMCP di Palermo e bollo a ponte
della serie 1000.
Due pieghi comunali
affrancati 0,50 come lettera a tariffa ridotta da Scandicci (FI) a
Firenze con ACS di Firenze e da località illeggibile a Roma senza
segni di censura.
martedì 16 gennaio 1945
L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD
l
luogotenente Umberto di Savoia decora il generale americano Mark
Clark e altri ufficiali alleati in un bosco dell’Appennino nelle
retrovie del fronte.
Probabilmente in uno di questi giorni (non è stato possibile individuare
l’esatta data), Umberto di Savoia si reca in visita al comando della
XXVIII Brigata Partigiana di Bulow, schierata lungo il Senio a fianco
del Gruppo da Combattimento “Cremona”. A proposito di questa visita ecco
alcuni passi del vivace racconto che ne fa Guido Nozzoli: “Al comando
quella mattina non v’era che Zalet (Gino Gatta), il commissario politico
della brigata, che stava conversando in cucina con il cuoco, intento da
parte sua a friggere delle frittelle. Quando vide profilarsi sulla
soglia l’augusto visitatore, si alzò per salutarlo e lo invitò ad
accomodarsi negli uffici. Ma Umberto di Savoia, a cui piaceva farla da
soldato semplice e democratico, preferì restare in cucina, seduto su
quelle scranne impagliate da contadini. Il cuoco Spignani, per nulla
imbarazzato dalla sua presenza, continuava a far saltare le frittelle
nella padella, finché, avendo finito di cuocerle, ne pose un bel piatto
ricolmo sulla tavola, dicendo a Zalet: Dan do nenca a e prinzip (danne
due anche al principe). Umberto infatti ne assaggiò un paio e cominciò a
interrogare il commissario su Bulow, sulla situazione della brigata, sui
rapporti con gli alleati e con la popolazione. Il morale dei combattenti
com’è? Chiese il futuro sovrano. Eccellente, rispose Zalet.
I comandanti dei reparti sono ex ufficiali? Quasi nessuno,
anzi alcuni non hanno mai prestato servizio militare. Con quale
criterio gli è stato conferito l’incarico? Chiese ancora Umberto.
Sono stati eletti dai partigiani.
Siete sicuri che abbiano scelto i migliori? Li hanno scelti sul campo e
ne conoscevano il valore fin dai mesi della lotta clandestina. Vi danno
buoni risultati? Non buoni, ottimi; almeno nella guerra combattuta da
noi, che è una guerra di tipo speciale. Lei è ufficiale, vero? Chiese
ancora Umberto. No. Che professione faceva prima della guerra? Il
barrocciaio, confessò candidamente Zalet. L’aiutante di campo ebbe un
sussulto. Umberto abbozzò un sorriso e concluse: Mi congratulo con lei. Regan (Ateo Minghelli, vice comandante della brigata), informato del
colloquio, commentò più tardi in dialetto, riferendosi a Umberto:
Poveretto, dev’essere stata una brutta mattina per lui, perché avrà
capito che quando gli eserciti cominciano a essere comandati dai
barrocciai la monarchia può preparare le valigie per un viaggio di sola
andata”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Da Napoli ad Atene – “Sono partito da Napoli alle otto. Abbiamo deciso
la linea da seguire a proposito del processo Roatta. Si farà sapere a
Stone che deve andare da Bonomi e chiedere di fare in modo che né
l’accusa né la difesa tirino fuori documenti ossia prove che: a)
riguardino le operazioni degli alleati; b) documenti o prove provenienti
da qualche governo alleato o che si pretendano avere tale provenienza.
Tuttavia egli non deve pretendere tutto questo se non è prima
autorizzato da me o dal feldmaresciallo. Frattanto, Broad telegraferà a
mio nome al Foreign Office perché gli si dia una direttiva che chiarisca
se si deve insistere su questa linea. Offie, per parte sua (o, meglio, a
nome di Kirk) telegraferà in termini analoghi al dipartimento di Stato.
In questo modo, se decideremo di intervenire, avremo coinvolto anche gli
americani. Non ne voglio sapere di agire da solo in modo unilaterale,
anche se Kirk e Offie vorrebbero che lo facessi. E mi chiedo: sarebbero
disposti a condividere la responsabilità quando si venisse al dunque? E
quando il signor Drew Pearson (1) si metterà ad attaccarci per avere
interferito negli affari della giustizia italiana? (…)”.
………….
(1) Giornalista americano.
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 16 gennaio
SUD – Da “La Nazione del Popolo” di Firenze:
Due cartoline postali VINCEREMO fuori distretto entrambe con ACS di
Napoli.
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