il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

12° Periodo dal 16 0ttobre 1944 al 26 aprile 1945.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana

Decima parte dal 17 gennaio al 4 febbraio 1945
 

 

mercoledì 17 gennaio 1945

Nessuna notizia di particolare rilievo in campo politico-militare



STORIA POSTALE del 17 gennaio
 

 

Lettera semplice da Cernobbio (CO) il 17 gennaio 1945 a Vienna censurata in partenza dalla Commissione Provinciale di Como 17R con bollo con fascio repubblicano, vistata in transito da Monaco (Ad). Sembra essere giunta a Vienna dopo la fine della guerra come si può rilevare dal bollo tondo di censura Alleato (Military Censor 1607 Civil Mail).

 

 

 

Lettera espressa da Valdagno (VI) a Montecchio Precalcino regolarmente affrancata 3,50 (1,00 lettera fuori distretto + 2,50 di espresso) con una tripletta del 1,00 Imperiale e una coppia del 0,25 Provvisoria con sovrastampa tiratura di Milano.
 

 

 

 

Lettera espressa da Varese il 17 gennaio 1945 a Parma affrancata 3,25 anzichè 3,50 ma non tassata. Censura con fascetta e bolli della Commissione Provinciale 84R di Parma.





giovedì 18 gennaio 1945

Nessuna notizia di particolare rilievo in campo politico-militare




STORIA POSTALE del 18 gennaio
 

 

A sinistra un piego di ospedale inviato da Thiene (VI) a Breganze come lettera raccomandata affrancata regolarmente 2,50 e, a destra, una lettera raccomandata espressa regolarmente affrancata 5,00 (1,00 di lettera fuori distretto + 1,50 di raccomandazione + 2,50 di espresso).



venerdì 19 gennaio 1945

Nessuna notizia di particolare rilievo in campo politico-militare
 



STORIA POSTALE del 19 gennaio
 

 

 

Lettera espressa nel distretto di Vicenza affrancata 3,50 come per fuori distretto.












sabato 20 gennaio 1945

L’ESERCITO DEL NORD: DELLE QUATTRO DIVISIONI
Il conte Mazzolini, su ordine di Mussolini, accompagna dall’Ambasciatore tedesco Rahn una commissione di membri del Governo: Graziani, Pavolini, Buffarini – Guidi, Pellegrini – Giampietro e Barracu, che vuole esporre le necessità italiane militari, economiche e di politica interna. La riunione dura quattro ore tutti i convenuti si sono espressi in termini molto vivaci. Graziani, nell’esporre la situazione delle Forze Armate, usa termini “duri ed a volte brutali” tanto che dovrà essere poi fatto un verbale attenuato.
Graziani si è lamentato ed ha imprecato: “Inviammo in Germania gli uomini per quattro divisioni. Oggi chiediamo che le divisioni vengano messe in condizione di operare. Le visite che io posso fare, che ho fatto e che farò, quelle che il Duce ha fatto e farà servono a sollevare il morale delle truppe, ma non di più. Ho inviato (…) numerosi memoriali sugli sforzi inutilmente fatti presso il generale Leyers (1) per ottenere l’equipaggiamento che è necessario. Per vestire pochi uomini abbiamo dovuto ricorrere alla borsa nera. Ancora oggi Leyers continua a menarci per il naso…”.
Mandiamo al fronte almeno una divisione, chiede Graziani, “facciamola distruggere dal fuoco nemico, ma non facciamola morire d’inedia, come attualmente sta morendo. Io chiedo di pormi alla testa di questa divisione”. Rahn ha replicato, gelido: “Non dimenticate le diserzioni verificatesi nelle prime divisioni”. Graziani ha dovuto ammettere: “Le due divisioni, complessivamente, hanno dato cinquemila disertori”. Rahn ha obiettato: “Diecimila”, poi ha concluso: “Se siete sicuro del morale delle vostre truppe, io farò di tutto per aiutarvi”.
………..
(1) Capo del dipartimento Armamenti e produzione bellica dell’Amministrazione militare tedesca in Italia.

DAL DIARIO DEL CONTE MAZZOLINI
“Riunione presso Rahn. Ci sono Graziani, Pavolini, Buffarini, Pellegrini, Barracu ed io. Rahn è assistito da Mollhausen e da von Borch. Graziani dà lettura della mozione votata dal Consiglio dei Ministri. Illustra poi la parte che si riferisce alle Forze Armate in termini decisi a volta brutali. Pellegrini e Buffarini illustrano le parti di loro competenza. La riunione si protrae per quattro ore e se non è praticamente conclusiva piazza tuttavia problemi, li sviscera ed alcuni li avvia alla soluzione. Ne riferisco al Duce nel pomeriggio.
Verso le quattordici caccia bombardieri nemici mitragliano Salò”.



STORIA POSTALE del 20 gennaio
 

 

Lettera raccomandata da Genova a Lugano regolarmente affrancata 2,75 (1,25 lettera per estero + 1,50 di raccomandazione) con misto di sei differenti valori. Censurata in partenza dalla Commissione Provinciale di Genova 47R con bollo con presenza dello stemma Reale, fascetta e bolli, poco visibili, di prelevata/restituita.
 


 

domenica 21 gennaio 1945

L’ESERCITO ITALIANO AL NORD

Marò del battaglione “Fulmine” (X^ MAS) nella Selva di Tarnova (Gorizia).






 

 

 

 

STORIA POSTALE del 21 gennaio




 

Lettera semplice fuori distretto regolarmente affrancata 1,00.





 



 



lunedì 22 gennaio 1945

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Arriva oggi la risposta alla richiesta trasmessa da Jandl per la visita di Mussolini alla divisione Italia. Il Generlmayor Hauser, del Comando Generale, dice che "una colonna di dieci macchine è pericolosa" e che "non ci si può in alcun modo avvicinare al Po a causa degli attacchi dei caccia. Ridurre alla metà il numero delle automobili. In se stesso il viaggio è già un rischio. La Wehrmacht non accetta neanche una parziale responsabilità se le proposte avanzate dall'armata, in base alle esperienze giornaliere, non vengono totalmente accettate".



STORIA POSTALE del 22 gennaio
 

 

Lettera semplice nel distretto di Parma regolarmente affrancata 0,50 con una coppia di 0,25 Monumenti Ditrutti seconda serie. Censura con fascetta e bollo della Commissione Provinciale di Parma 84R.




martedì 23 gennaio 1945

DALLA RSI: DELLA CRI
Accompagnato dal prefetto Pagnozzi, Commissario della Croce Rossa Italiana, il conte Mazzolini riferisce a Mussolini circa l’attività del Comitato da lui presieduto. Centinaia di treni, con centinaia di migliaia di pacchi viveri e indumenti sono stati e continuano ad essere inoltrati in Germania via Svizzera. Purtroppo, qualche volta, anche per cause di forza maggiore, non tutto il materiale spedito risulta giunto a destinazione. Mussolini dà ordine di intensificare a qualunque costo l’assistenza e si esprime con parole di accorata simpatia per quegli italiani, pur non facendosi alcuna illusione nella loro riconoscenza: “Troppo hanno sofferto e sono troppo amareggiati” commenta, “ma l’assistenza è ugualmente un dovere anche se sono e rimarranno ostili”. Naturalmente si riferisce al grande numero di internati che hanno rifiutato di far parte delle divisioni della RSI.

RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Nella frazione montana di Casette di Massa, si incontrano i rappresentanti del Gruppo Patrioti Apuani, della Brigata Garibaldi “Gino Menconi” e della Brigata Lunense, rinata dalle ceneri della divisione omonima. Nasce così la Divisione Apuana, che avrà sede nella zona di Carrara.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Torino – Viene fucilato oggi Pedro Ferreira, genovese, tenente effettivo di fanteria, partigiano in Piemonte e successivamente comandante della 7^ divisione alpina Giustizia e Libertà.



STORIA POSTALE del 23 gennaio
 

 

Lettera raccomandata da Treglio Veneto (VE) a Ginevra regolarmente afrancata 2,75(1,25 lettera per la Svizzera + 1,50 di raccomandazione), censurata con fascetta e bolli tedeschi probabilmente a Monaco.
 

 

Piego di ospedale inviato come manoscritti raccomandati affrancato con la presenza di una coppia di 0,10 Recapito Autorizzato con sovrastampa fascetto, da Codogno (MI) a Casalpusterlengo. A fianco una lettera semplice per Bologna dove fu censurata con fascetta e bolli della Commissione Provinciale di Bologna 41R.




mercoledì 24 gennaio 1945

DALL’AMBASCIATA DI BELINO
Un rapporto dell’ambasciatore Anfuso a Berlino in data odierna, dà un quadro della situazione generale militare e politica non certamente ottimista.

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Mussolini parte da Gargnano per recarsi a fare una ispezione ai reparti della divisione Italia in trasferimento da Parma al fronte della Garfagnana (settore tirrenico della linea Gotica). Passando da Brescia, Cremona, traghetta il Po e continua oltre Parma dormendo in un piccolo paese.



STORIA POSTALE del 24 gennaio
 

 

Cartolina illustrata fuori distretto regolarmente affrancata 0,50 da Pola a Adegliano (UD) censurata dalla Commissione Provinciale di Udine 24R. A fianco una lettera fuori distretto regolarmente affrancata 1,00 con presenza di due 0,10 gemelli Monumenti e Imperiale.
 




giovedì 25 gennaio 1945

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: MUSSOLINI IN ISPEZIONE

Il corteo di macchine che accompagna il duce alla sua ispezione alla divisione Italia, affronta il difficilissimo superamento del passo della Cisa ricoperto di neve, lo traversa soltanto l'Alfa Romeo di Mussolini, le altre macchine rimangono impantanate per ore. La giornata trascorre così, la colonna si ferma a Pontremoli rinviando al giorno seguente la visita alla divisione. Per il duce vengono fornite una branda di legno e due coperte da cavallo in una stanza senza riscaldamento.
 

STORIA POSTALE del 25 gennaio
 

 

Cartolina di ospedale fuori distretto regolarmente affrancata 0,50 da Camposampiero (PD) a Trelaseleghe (PD). A fianco una lettera espressa fuori distretto regolarmente affrancata 3,50 da Lierna (CO) a Padova.




venerdì 26 gennaio 1945

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: L’ISPEZIONE DI MUSSOLINI

Villafranca Lunigiana – Mussolini continua il suo viaggio per ispezionare la divisione Italia. Dopo il gelido pernottamento, al mattino, quando tutti si alzano, altra neve. La divisione è schierata fra Pontremoli a nord e Aulla, completamente distrutta e senza abitanti a sud. Lo accoglie il comandante dell’unità generale Carloni. Sotto una continua nevicata, il duce ispeziona vari reparti della divisione, visita una compagnia alla volta, cascina per cascina. Mussolini constata che alcuni reparti si presentano bene, mentre altri appaiono depressi e male armati. Parlando delle armi segrete Mussolini dice, confidenzialmente a Carloni, che “alcune difficoltà di ordine tecnico, e anche la distruzione di alcuni impianti operata dall’aviazione del nemico, hanno ritardato la realizzazione delle armi decisive, comunque”, continua Mussolini, “si tratta di pochi mesi e poi la situazione verrà completamente rovesciata”. Ha lasciato dietro di se la voce di avere intenzione di ritornare per morire combattendo in Garfagnana. Non tornerà e al suo posto arriverà un santino, stampato in migliaia di copie, con una didascalia sul retro da lui personalmente dettata: “Gesù Cristo si vede a Betlemme, si conosce a Nazareth, si ammira sul Tabor, è creduto sul Golgota, si ama attraverso il Vangelo. E’ l’unico, il vero rivoluzionario che dalla Sua Croce ha fatto leva e bandiera per sollevare il mondo agli splendori della Fede Divina. Io lo vedo come l’asse della storia, e i secoli danzargli intorno”. Il capitano Cianchetti, della GNR, sdegnato per queste improvvise simpatie del duce, strappa l’immagine, abbandona il proprio reparto e si unisce ai partigiani.
Durante il ritorno la colonna sbaglia strada e deve aspettare molte ore in un paese vicino a Cremona prima di essere traghettata oltre il Po. Arrivano a Gargnano dopo la mezzanotte, e tutti sono congelati

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Modena – I tedeschi fucilano 31 presunti partigiani a Quartirolo di Carpi.



STORIA POSTALE del 26 gennaio
 

 

Cartolina di ospedale fuori distretto affrancata 0,55 in eccesso di 0,05 da Padova a Curtarolo (PD), presenta un 0,30 Provvisoria tiratura di Verona con sovrastampa in rosso bruno. A fianco una lettera raccomandata fuori distretto affrancata 3,50 (probabile triplo porto) da Bologna a San Lazzaro di Savena.




sabato 27 gennaio 1945

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: MUSSOLINI DOPO L’ISPEZIONE
La mattina successiva al suo rientro dall’ispezione alla divisione Italia, Mussolini si presenta in forma al medico, ma di pessimo umore e si sfoga contro i tedeschi che "maltrattano" le sue truppe. Le "sue" truppe, dicono i tedeschi, valgono poco, non sono fidate e, salvo eccezioni, non "rendono" al fronte. Il numero dei disertori cresce di giorno in giorno (la divisione Italia ne segnala 215 nel dicembre 1944, 825 nel gennaio 1945, 1173 nel febbraio e 260 nel marzo).
Mussolini incarica anche il conte Mazzolini di riferire all’ambasciatore Rahn la sua penosa impressione per il cattivo equipaggiamento e l’insufficiente armamento dei soldati italiani e per le continue prove di incomprensione e di diffidenza dei Comandi germanici verso le truppe della Repubblica. Lo invita anche a dirgli che la recente ripetuta asserzione di Hitler che il fronte italiano sarebbe stato tenuto non basta a soddisfarlo, se le truppe italiane non devono partecipare in piena efficienza alla lotta contro l’invasore straniero che minaccia le ricchezze industriali e agricole della Valle Padana.


STORIA POSTALE del 27 gennaio
 

 

A sinistra una lettera semplice fuori distretto regolarmente affrancata 1,00 con una piacevole affrancatura mista che, oltre a presentare sei diversi francobolli, presenta due 0,10 gemelli Imperiale e Monumenti, censurata con fascetta e bolli della Commissione Provinciale di Torino 33R. A fianco un piego di ospedale come manoscritti raccomandati 2,75 (in eccesso di 0,05) da Piove di Sacco a Pontelongo.





domenica 28 gennaio 1945

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE QUATTRO DIVISIONI
Dislocata in Emilia la I Divisione bersaglieri “Italia”, 14.000 uomini all’inizio del rientro dalla Germania, ha continuato lentamente a sciogliersi, in parte per trasferimenti ad altre divisioni, molto a causa delle diserzioni. Oggi, in una circolare intitolata “Serriamo le file e irrigidiamo i ranghi”, il suo comandante, generale di brigata Guido Manardi, scrive:

“Le assenze arbitrarie cominciano ad essere in numero rilevante e rischiano di compromettere la compagine dei reparti (…) I conti con coloro che hanno disertato le nostre file non saranno chiusi che il giorno in cui potremo fare spietata giustizia. (…) I comandi di corpi e i capi servizio mi facciano proposte per lo scioglimento dei reparti che hanno dimostrato di non aver la consistenza organica necessaria al particolare momento (…).
Troppe volte ufficiali si abbandonano, in presenza di colleghi e di inferiori, a recriminazioni, spesso violente, sulla situazione generale, sulle scarsezze della divisione, eccetera (…) Nell’attuale momento ogni mormorio è un delitto”.

DALLA RSI: PREOCCUPAZIONI PER LA SITUAZIONE GENERALE
Le notizie dal fronte orientale divengono sempre più preoccupanti ed anche l’Ambasciata tedesca sta perdendo quell’ottimismo che ha fino ad ora ostentato. Mazzolini scrive oggi nel suo diario: “Quale sarà il nostro domani? Non sono preoccupato per la mia sorte. E’ la visione paurosa dell’Europa mancipia dell’Asia che mi preoccupa. E’ possibile che tale terrore non provino gli Europei gelosi della civiltà di questo vecchio continente? E’ possibile che tale terrore non lo sentano le migliaia di italiani che al di là degli Appennini giuocano al giuoco dei partiti ed a quello delle sanzioni contro il fascismo?

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Garfagnana - Nel pomeriggio, in località Rubicola tra i castagni che sovrastano la strada che da Sant’Anastasio di Piazza al Serchio conduce a Cogna, quattro partigiani tendono un agguato a sette alpini della Monterosa. Uno di questi cade fulminato da una pallottola in fronte.



STORIA POSTALE del 28 gennaio
 

 

 

Piego comunale come lettera a tariffa ridotta fra Comuni, affrancato 0,60 (in eccesso di 0,05) con presenza di due 0,10 gemelli, Monumenti e Imperiale.

 

 


 

lunedì 29 gennaio 1945

TEDESCHI: LA LOTTA AL RIBELLISMO
Modena – I tedeschi, che hanno finito per perdere ogni fiducia nella mediazione della gerarchia repubblicana, prendono direttamente in pugno l’azione repressiva e, da oggi, come misure preventive, vietano l’uso dei tabarri, impongono il taglio delle siepi, annunciano la confisca dei piccioni viaggiatori e, addirittura, minacciano sanzioni contro coloro che tengono le mani in tasca in luogo pubblico.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Ferrara – A Comacchio vengono fucilati tre uomini da un plotone di esecuzione fascista. Le esecuzioni sono state precedute da feroci torture di cui è maestro e mandante Carlo De Sanctis, dell’ufficio politico della questura di Ferrara.



STORIA POSTALE del 29 gennaio



 

Cartolina postale Mazzini raccomandata da Genova a Praga affrancata 2,10 (in eccesso di 0,10), censura della Commissione Provinciale 47R di Genova.



 


 





martedì 30 gennaio 1945

Nessuna notizia di particolare rilievo in campo politico-militare




STORIA POSTALE del 30 gennaio



 

Cartolina postale VINCEREMO DA 0,30 della serie Provvisoria raccomandata da Boves (CN) a Torino regolarmente affrancata 2,00.




 

 




mercoledì 31 gennaio 1945

DALLA RSI: UN MISTERIOSO EPISODIO
In data imprecisata, verso la fine di gennaio, avviene qualcosa su cui non è stata ancora fatta luce completa e che lo stesso giornalista delle SS italiane riporta come "voci". Una missione militare alleata - italiana - due ufficiali angloamericani e due italiani del Sud - si presenta a Villa Omodeo, una casa isolata non lontano da Moniga (Brescia), dove ha sede il ministero delle forze armate della RSI e chiede e ottiene di parlare con il maresciallo Graziani. La missione propone la resa delle unità repubblicane quando la linea Gotica sarà sfondata. Graziani dice che il problema è politico e manda i quattro dal duce, che li ascolta e non Respinge la richiesta, riservandosi però di rispondere l'indomani. I quattro lo invitano alla riservatezza, ma Mussolini informa Pavolini, questi l'ambasciatore Rahn e quest'ultimo l'SS Obergruppenfuhrer Wolff. Questi li convoca subito e certamente se ne serve per i contatti che ha in mente con gli uomini del Sud. Di quanto è successo poi non si sa niente: i quattro spariscono rientrando alla base chissà per quali vie misteriose, tutto viene messo a tacere, a vantaggio esclusivo di Wolff.



STORIA POSTALE del 31 gennaio
 

 

Cartolina illustrata fuori distretto regolarmente affrancata 0,50 da Gallarate (VA) a Busto Arsizio (VA) con una affrancatura mista di emergenza con un 0,05 Pacchi e due 0,10 gemelli Recapito Autorizzato e Monumenti. A fianco un piego di ospedale come lettera raccomandata fuori distretto regolarmente affrancata 2,50, da Montecchio Maggiore (VI) a Altavilla Vicentina (VI).

 


giovedì 1 febbraio 1945

DALLA RSI: LE PREOCCUPAZIONI DI ANFUSO
Con l’incalzare dell’avanzata russa in Germania, oggi l’ambasciatore Anfuso telefona da Berlino che ritiene opportuno far rientrare in Italia le famiglie dei funzionari e degli impiegati.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Per rappresaglia alla uccisione dell’alpino da parte dei partigiani, avvenuta il 28 nella zona di Cogna, un plotone di esecuzione appartenente alla Monterosa passa per le armi, nello stesso luogo dove è avvenuto l’agguato, sei uomini che erano detenuti nel carcere di Camporgiano.

Con l’espugnazione del massiccio strettoiese, il piano operativo prevede una manovra diversiva sul Serchio, da condurre principalmente in direzione del crinale di Lama di Sotto.
Il IV Corpo d’Armata provvede a rinforzare la divisione con carri, aerei, artiglieria e reparti di genio. A questi ultimi, uniti a quelli del 317° battaglione, viene assegnato come compito principale l’apertura di sentieri attraverso i campi di mine del Cinquale.



STORIA POSTALE del 1° febbraio
 

 

Lettera inviata da un militare italiano tramite la feldpost tedesca a Costigliole d’Asti, non affrancata presumendo in una franchigia, venne tassata in arrivo 2,00 al doppio della tariffa dovuta anche se chi aveva apposto la T di tassazione in partenza avesse ritenuto la missiva come se fosse stata tassabile a tariffa ridotta 1,00 (vedi scritta a matita). Uso di valori ordinari della Monumenti come segnatasse. A fianco una raccomandata (Uso del bollo R n°..) da Brescia a Desenzano del Garda.

 

 

 

Cartolina postale Mazzini regolarmente affrancata 0,50 con una quartina di 0,05 Monumenti come valori aggiunti.

 

 

 


 


venerdì 2 febbraio 1945

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
I partigiani vercellesi e biellesi attaccano forze nazifasciste a Mongaldo Sala (vedi foto).

Milano - Edgardo Sogno, capo dell’organizzazione partigiana “Franchi”, tenta di liberare Ferruccio Parri, incarcerato nell’Hotel Regina nel comando tedesco, ma, scoperto, viene incarcerato anche lui (1).
L’idea di Sogno era di penetrare, lui e due giovani coraggiosi, nell’Hotel dai tetti delle case vicine con l’uniforme tedesca addosso e scendere giù fino alle celle. Ma i tedeschi, che li stanno aspettando grazie a una spiata, li bloccano all’ultimo piano dell’edificio che confina con il Regina. “Sei tu Franchi?” domanda il capitano tedesco. “Sono io Franchi” risponde Sogno, non tentando di fingere e aggiunge: “Loro hanno ubbidito a degli ordini”.
…………
(1) Trasferito poi a Bolzano riuscirà a fuggire e passare in Svizzera.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Alessandria – A Morbello, sulla sponda destra del torrente Visone, i mercenari tartari massacrano quattro partigiani (tre genovesi e un russo). I cadaveri verranno trovati straziati, con una mela in mano.

Provincia di Milano - Al campo sportivo Giuriat, di Milano. soldati tedeschi misti a militi fascisti fucilano cinque giovani partigiani: Luigi Campegi, Franco Mandelli, Veniero Mantovani, Vittorio Resti e Oliviero Volponez.
 


STORIA POSTALE del 2 febbraio

 

Lettera semplice dal Comune di La Spezia alla Posta da campo 867 censurata in partenza con fascetta dalla Commissione Provinciale 39R.
AL MITTENTE PER MIGLIORE INDIRIZZO.


 

 

 



sabato 3 febbraio 1945

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: ATTIVITA’ DELLA X MAS
La vita della Decima nell’Istria si è fatta molto dura, e non solo per la presenza delle robuste formazioni partigiane italiane e del IX Corpus Sloveno. Anche i nazisti non vogliono saperne della presenza degli uomini di Borghese nel Litorale Adriatico. Il fatto che i marò partecipino coi reparti delle SS, dei mongoli e dei cosacchi ai grandi rastrellamenti contro le “Osoppo” e le “Garibaldi” in Friuli, non vale ad attenuare le opposizioni tedesche. Borghese è costretto ad ammettere: “Friedrich Rainer , supremo commissario tedesco, pretende che la Decima lasci la Venezia Giulia. Purtroppo vi è poco da fare per reagire”. Così i marò della Decima, in questi giorni, ripiegano sino in provincia di Vicenza, il Comando a Thiene, i reparti nella zona di Marostica-Bassano del Grappa, lasciando solo piccole compagnie fra Fiume e Volosca e a Pola e il Battaglione “San Giusto” a Trieste.

RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Il CVL comunica ai comandi regionali le direttive operative per l’intensificazione del moto insurrezionale e per la futura insurrezione generale.



STORIA POSTALE del 3 febbraio
 

 

A sinistra una lettera semplice nel distretto di Villaverla regolarmente affrancata 0,50 con due valori gemelli del 0,25. A fianco una lettera espressa da Padova a Bologna, non censurata.

 

 

 

Cartolina commerciale regolarmente affrancata 0,50 con valori gemelli del 0,10, Monumenti e Imperiale.







 




domenica 4 febbraio 1945

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE QUATTRO DIVISIONI
Il generale Manardi, comandante della I Divisione bersaglieri “Italia”, annuncia che due artiglieri sono finiti al muro per diserzione.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Provincia di Ravenna – Oggi il comandante dell’VIII armata, generale Mc Creery, passa in rivista i reparti della XXVIII brigata Garibaldi “M. Gordini” in piazza Vittorio Emanuele prima di decorare con medaglia d’oro al Valor Militare Arrigo Boldrini, il leggendario Bulow, la prima concessa a un partigiano vivente. Accanto a quella di Boldrini altre venti medaglie d’argento, tre di bronzo e cinque medaglie d’oro alla memoria di Mario Pasi, Amos Calderoni, Terzo Lori, Silvio Corbari e Walter Suzzi costellano la bandiera della XXVIII brigata. Nel Ravennate i morti partigiani sono stati 595, 21 i dispersi, 371 i feriti, mutilati e invalidi.



STORIA POSTALE del 4 febbraio

Non reperito alcun documento postale passato per posta in questa data.

 

 

 

 

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