lunedì 17 febbraio 1945
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE QUATTRO DIVISIONI
Il generale Manardi, comandante della I Divisione bersaglieri
“Italia”, annuncia altri due fucilati e quattro condannati a morte
per diserzione.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Nel Veneto , in sei zone diverse, saltano contemporaneamente sei ponti.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continua il rastrellamento in Val di Grana ma con scarsi successi.
STORIA POSTALE del 17 febbraio
Un espresso dalla provincia di Vicenza a Malo (VI) affrancato con un
2,00 Miti usato come ordinario e Monumenti Distrutti da 0,25, censura
con fascetta e bollo del censore della Commissione Provinciale di
Vicenza. A fianco un piego dell’Ospedale di Treviso inviato a Fregona
(TV) come manoscritti raccomandati 2,70 (1,20 manoscritti + 1,50 di
raccomandazione).
Espresso da Nove (VI)a Padova affrancato con una gemelli da 1,00
(Monumenti + Fratelli Bandiera) e una coppia di 1,25 Espresso
Provvisoria sovrastampati con tiratura di Verona rosso bruno (rari). A
fianco una lettera raccomandata da Vicenza a Ginevra correttamente
affrancata 2,75 (1,25 lettera per estero + 1,50 di raccomandazione).
domenica 18 febbraio 1945
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Fallisce il grande rastrellamento nazifascista, iniziato il 13, in Val
di Grana.
STORIA POSTALE del 18 febbraio
Nessun oggetto postale reperito con bolo postale in data odierna.
lunedì 19 febbraio 1945
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Aosta – A Fenis un contingente di truppe
tedesche compie un rastrellamento, saccheggia numerose abitazioni e
uccide il contadino Maurizio Emanuele Brunier.
STORIA POSTALE del 19 febbraio
Lettera
semplice da Domodossolo (NO) a Ginevra regolarmente affrancata 1,25 e
censurata in partenza dalla Commissione Provinciale di Novara 46R.
Lettera in franchigia dalla Feldpost Servizio Posta da Campo della
P.d.C. 807 a Modena, censurata in arrivo dalla Commissione Provinciale
75R.
martedì 20 febbraio 1945
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Bolzano - Le SS prelevano dall’ospedale di Gries di Bolzano
l’operaio Francesco Rella, quasi cieco, e dopo sei giorni di torture lo
uccidono nelle cantine del palazzo del Corpo d’armata della città,
diventato il loro Comando.
Provincia di Cuneo – Ad Aradolo, una frazione del comune di
San
Dalmazzo, i tedeschi incendiano il paese e fucilano tutti gli abitanti
maschi catturati. Non se ne conosce il numero.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Fin da oggi è pronto il piano insurrezionale di Torino i cui principi
generali sono: liberazione della città prima dell’arrivo degli Alleati,
difesa delle fabbriche per mezzo di “formazioni interne”, conquista
degli obiettivi designati da parte delle formazioni cittadine, a cui si
collegheranno, settore per settore, le formazioni esterne convergenti in
città; intorno a questa una di posti di blocco chiuderà i nazisti in
trappola e impedirà eventuali sorprese dall’esterno.
A Milano, capitale del nord, il piano insurrezionale è analogo a quello
di Torino, ma prevede una più vasta mobilitazione intorno alla città
(fino a 32000 partigiani) e alcune cautele nello scatenamento
dell’insurrezione, per evitare che la sede del governo legittimo sia
esposta al rischio di un’insurrezione prematura.
A Genova, terzo grande centro industriale ed operaio del nord,il piano
di insurrezione ha una caratteristica particolare: per una parte, la
difesa degli impianti, che a Genova è in particolare la difesa del
porto, esso è già messo in atto fin dagli inizi della resistenza. Il
piano tedesco è di far saltare, prima della loro eventuale ritirata,
tutti gli impianti del porto e ostruirlo affondando alla sua imboccatura
l’Aquila (l’ex transatlantico Roma adattato a portaerei): a questo scopo
i tedeschi mantengono nel porto le mine già pronte e un gruppo di
guastatori. I partigiani, con una guerra di logoramento che dura oltre
un anno, stanno sabotando giorno per giorno, notte per notte, gli
ordigni esplosivi e perfezionando sempre di più la tecnica del
sabotaggio fino ad adoperare acidi corrosivi che rendono inservibili i
detonatori senza toccare l’involucro.
STORIA POSTALE del 20 febbraio
Un piego raccomandato da
Noale (VE) a Zero Branco (TV) e una lettera semplice (biglietto
auguri) da Genova a Chiari (BS) dove fu censurato con fascetta e bollo
61R della Commissione Provinciale di Brescia.
mercoledì 21 febbraio 1945
DALLA
RSI: POLITICA INTERNA
Buffarini Guidi (nella foto) si reca a rapporto da Mussolini che gli
conferisce l’incarico di trasferire il Ministero degli Interni a Milano.
STORIA POSTALE del 21 febbraio
Cartolina illustrata regolarmente affrancata con due gemelli da 0,25
(Monumenti Distrutti e Fratelli Bandiera) e una lettera via aerea da
rapallo (GE) a Ginevra, regolarmente affrancata 2,25 (1,25 tariffa per
estero + 1,00 di sovrattassa aerea); doppia censura tedesca e della
Commissione 47R di Genova.
Lettera raccomandata da Salizzone
(VR) a Ginevra con bella affrancatura con presenza del 2,50 Fratelli
Bandiera, censurata con fascetta e bolli rossi dalla censura tedesca.
Ancora una raccomandata da
Bologna a Berna regolarmente affrancata 2,75 (1,25 lettera per la
Svizzera + 1,50 di raccomandazione, doppia censura con fascette
sovrapposte della Commissione Provinciale di Bologna 41R e tedesca.
giovedì 22 febbraio 1945
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE QUATTRO DIVISIONI
Continuano le fughe dalla I Divisione bersaglieri “Italia”. Lo
conferma oggi il generale Carloni che, lasciata la “Monte Rosa”
passa a sostituire il generale Manardi nel comando della divisione
bersaglieri. “I vari reparti”, scrive Carloni, “sono stati sottoposti
ad una intensa propaganda disfattista che ha trovato terreno fertile
nello scontento assai diffuso e nelle condizioni di disagio della truppa”.
E aggiunge: “Il fenomeno della diserzione (…) si è manifestato
nell’”Italia” in misura superiore a quello delle altre divisioni
sorelle” (1). Nel comando della “Monte Rosa”, Carloni, viene
sostituito dal colonnello Giorgio Milazzo.
…………
(1) Una stima definitiva per tutte e quattro le unità? Secondo
Moellhausen, Graziani dice: il 10 – 15%; i tedeschi rispondono: il 25%.
Vale a dire, secondo i camerati germanici, circa 16.000 disertori sui
65.000 uomini delle quattro divisioni.
POLITICA INTERNA
Tramite un funzionario d’ordine della sua segreteria, Mussolini fa
pervenire una brevissima comunicazione autografa a Buffarini, ministro
degli Interni, con la quale gli comunica di averlo sostituito con
Zerbino.
DELLA BANDA TAMBURINI
Kappler, nella mattinata, fa arrestare Tamburini e
Apollonio (ex segretario di Tamburini). Sono accusati di avere
abusato della loro qualità di persone di fiducia di Mussolini per
compiere operazioni in valuta svizzera, mantenere contatti con i
partigiani ed altre accuse minori.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Inizia la prima fase della battaglia del Mortirolo in Val Camonica.
Vi partecipano, con pezzi d’artiglieria da entrambe le parti, 150
“Fiamme Verdi” e 800 repubblichini. Dopo sei ore di combattimenti i
fascisti hanno decisamente la peggio e si ritirano in disordine verso il
fondo valle abbandonando armi e munizioni.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Modena – A Mirandola i tedeschi impiccano cinque
giovani.
STORIA POSTALE del 22 febbraio
Una vera affrancatura di
emergenza che presenta due diversi tipi di marche da bollo su una
lettera indirizzata a Mussolini. A fianco una lettera sotto affrancata
di centesimi 50 tassata in arrivo con un 1,00 Monumenti usato come
segnatasse da Cremona a Quistello (MN).
Lettera
raccomandata da Venezia a Lonigo (VI) correttamente affrancata 2,50 con
presenza di due diverse coppie di gemelli: Monumenti Distrutti 0,25
della I^ e della II^ seconda serie + 0,50 Provvisoria con 0,50 Monumenti
Distrutti.
venerdì 23 febbraio 1945
DALLA RSI: LA MORTE DEL CONTE MAZZOLINI
Dopo otto giorni di malattia, muore di setticemia il conte Mazzolini
Sottosegretario agli Esteri. Alle 20, Mussolini si reca a visitare la
salma composta nella Villa “La Portesina”, sua sede di rappresentanza
(vedi foto).
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Riprende la battaglia del Mortirolo. Una colonna di fascisti parte da
Corteno con l’intenzione di andare a recuperare i propri morti e gli
sbandati. Rifanno la stessa strada di ieri, senza supporre di essere
attesi. Lasciatili avvicinare a poche diecine di metri, e quindi aprendo
il fuoco delle armi automatiche, due pattuglie di partigiani abbattono
nella Conca di Guspessa gran parte degli 80 legionari. Solo 8 di loro
riescono a raggiungere nuovamente Corteno.
STORIA POSTALE del 23 febbraio
Un espresso e una raccomandata affrancati con Fratelli Bandiera, non
censurati.
Lettera raccomandata da Occhiobello (RO) a Ginevra regolarmente
affrancata 2,75 (1,25 lettera per la Svizzera + 1,50 di raccomandazione.
Censurata dalla censura germanica con fascetta e bollo tondo rosso.
sabato 24 febbraio 1945
DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Con la morte del conte Mazzolini, il suo Capo di Gabinetto e Segretario
Particolare Alberto Mellini Ponce de Leon diviene il solo tramite tra
Mussolini, il Ministero e l’Ambasciata germanica. Mussolini sin dal 27
settembre 1943 ha assunto e mantenuto in proprio il dicastero del
ministero degli Esteri, Mazzolini quello di Sottosegretario.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Due colonne di fascisti, provenienti da Monno, tornano alla carica sul
Mortirolo. Anche questa volta però sono attesi e le batterie pesanti li
accolgono da lontano, costringendoli ad arrestarsi e a ritirarsi
precipitosamente. Una pattuglia di partigiani sciatori si lancia allora
all’inseguimento e prima che essi possano rientrare a Monno li
riaggancia con un fitto scambio di colpi. Solo al calare della sera i
repubblichini, lasciando sul terreno armi e munizioni, riescono a
dileguarsi.
STORIA POSTALE del 24 febbraio
Lettera semplice da
Genova a Savona e piego dell’Ospedale di Piove di Sacco inviato come
manoscritto raccomandato a Contilongo (in eccesso di 0,05).
Due lettere semplici affrancate 1,00. La prima a sinistra da Roverbella
(MN)a Fiume dove fu censurata dalla censura Jugoslava. La seconda, a
destra, non censurata, da Verona a Valeggio sul Mincio.
Cartolina
espressa regolarmente affrancata 3,00 (0,50 di cartolina + 2,50 di
diritto espresso)
domenica 25 febbraio 1945
DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon si reca da Mussolini per chiedere istruzioni per
il ministero e viene incaricato di andare ogni giorno a rapporto da lui.
Tutto deve continuare come quando c’era Mazzolini. Mussolini soggiunge:
“Mazzolini era per gli Esteri un capo insostituibile. Dovrò riflettere
molto prima di dargli un successore”.
RAPPRESAGLIE
NAZIFASCISTE
Milano - Viene assassinato dalle Brigate Nere Eugenio Curiel
capo del Fronte della Gioventù (vedi foto).
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Nella notte sul 25, i partigiani del Mortirolo passano all’offensiva e
decidono di colpire il nemico nel suo covo. Una colonna di 35 “Fiamme
Verdi” raggiunge il fondovalle e si dirige verso la Colonia Elioterapica
di Vezza d’Oglio dove, accantonati, dormono i loro sonni inquieti i
legionari della II^ Compagnia. Nonostante il plenilunio e le numerose
sentinelle, i partigiani eliminano con un colpo di mano il posto di
blocco in paese e circondano la Colonia, svegliando i fascisti a colpi
di “bazooka” e di bombe a mano. L’edificio è completamente smantellato.
Gli assediati finiscono col barricarsi nelle cantine senza dare più
segno di vita.
Il comandante fascista, colonnello Zuccari, furibondo per le perdite
subite, lancia ancora i suoi uomini contro i partigiani del Mortirolo
confidando, più che sulla sorpresa, sulla stanchezza del gruppo di
“Fiamme Gialle” che già da cinque giorni combattono senza tregua. Verso
mezzogiorno alcuni fascisti si avvicinano alle postazioni partigiane con
estrema cautela, sparando alla cieca, senza peraltro ricevere risposta:
non un segno di vita appare sul Mortarolo. Allora i fascisti avanzano
ancora. Arrivati quasi a portata delle armi partigiane, aprono il fuoco
con mortai di grosso calibro. Al fuoco dei mortai però i partigiani
rispondono col tiro preciso e implacabile dei cecchini che inchiodano al
suolo i fascisti meno cauti. Così anche questo attacco finisce
miseramente. Sarà l’ultimo.
STORIA POSTALE del 25 febbraio
Nessun oggetto postale reperito con bollo postale in data odierna.
lunedì 26 febbraio 1945
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Battaglia fra forze partigiane e tedesche nella zona di Carrara. Dopo
quattro ore di lotta estenuante, i partigiani riescono a infliggere
forti perdite ai nazisti. Restano sul campo cinque morti e dodici
feriti. Numerosissimi i tedeschi catturati.
Nel Monferrato le brigate partigiane fanno fallire un consistente
rastrellamento costringendo il nemico alla ritirata e alla perdita di
ingente materiale bellico.
STORIA POSTALE del 26 febbraio
Lettera semplice da Bologna a Valfondo S. Mamete (Lago di Lugano),
censurata con fascetta e bolli dalla Commissione Provinciale 41R di
Bologna.
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