martedì 27 febbraio 1945
DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon viene ricevuto alle 13 dal generale Wolff.
Il colloquio dura due ore. E’ presente l’aiutante di campo di Wolff,
maggiore Wenner, che, quando è necessario funziona anche da interprete.
Dopo avere dissertato sul modo di comportarsi dei tedeschi verso
l’Italia e gli italiani e circa la reazione che ne è risultata a tutto
danno della Germania. Mellini fa cenno anche al fatto che ormai i
partigiani costituiscono una vera e propria forza militare ben
organizzata e che agiscono con il latente, quando non palese, consenso
delle popolazione. Poi Mellini è entrato nell’argomento che costituisce
lo scopo principale della sua visita, cioè l’arresto di Apollonio
e di Tamburini da parte dei tedeschi che ha messo Mussolini in
una delicata posizione, per il suo personale prestigio ma più ancora per
quello del Governo repubblicano.
Mussolini si è espresso chiaramente a tale proposito: “Se sono colpevoli
avranno la pena che si meritano. Ma il giudizio spetta ad un tribunale
italiano”. Insomma Mellini, chiede che i due siano restituiti alle
autorità italiane con la documentazione a loro carico.
Il generale Wolff che, impassibile, ha attentamente ascoltato Mellini,
lo prega di dire a Mussolini che gradirebbe essere ricevuto da lui,
insieme o separatamente con i due ufficiali del S:D. (Polizia di
sicurezza tedesca) incaricati rispettivamente dell’istruttoria contro
Apollonio (il colonnello Kappler)e contro Tamburini (il maggiore
Raouff), per potergli dimostrare così la loro colpevolezza. Desidera
comunque assicurarlo che l’arresto di questi due funzionari non è in
alcun modo connesso con l’allontanamento di Buffarini.
A interrompere il colloquio, interviene, entrando senza farsi
annunziare, l’ambasciatore Rahn che Wolff mette subito al corrente di
quanto è stato detto. L’incontro si è così concluso. Mellini riferirà a
Mussolini e lo informerà che Wolff e Rahn desiderano essere ricevuti da
lui per uno scambio di vedute in genere.
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Il generale Gambara viene collocato a riposo e dispensato dalle
visite di dovere.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Formazioni partigiane attaccano e annientano il presidio tedesco di
Monte Penice.
I partigiani comunisti uccidono don Giuseppe Lorenzelli, parroco di
Corvarola nel bagnonese, odiato per le sue prese di posizione a
favore del fascismo e per questo sospettato come spia.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Modena - Arriva la vendetta fascista alla
manifestazione delle donne di Concordia contro la guerra tenutasi il 9
febbraio. La brigata nera Pappalardo di Bologna al comando di
Franz Pagliani. Da oggi iniziano rastrellamenti (1).
…………
(1) La brigata infierirà nella zona fino al 14 aprile, giorno in cui
la Pappalardo si trasferirà altrove.
STORIA POSTALE del 27 febbraio
Lettera di probabile provenienza filatelica che presenta i valori
gemelli del 0,20 nella versione Imperiale e delle due serie della
Monumenti Distrutti. A fianco una cartolina affrancata con i gemelli
0,25 della Provvisoria e della Monumenti Distrutti (1^ serie).
Lettera
affrancata 1,00 con valori della Provvisoria censurata con fascetta e
bolo della Commissione Provinciale di Censura 84R di Parma.
mercoledì 28 febbraio 1945
L’ESERCITO DEL NORD: DELLA DIVISIONE “SAN MARCO”
Il documento più esplicito (confessione piena dell’incapacità dei
comandanti fascisti a tenere insieme i reparti se non con il terrore) è
l’odierno ordine del giorno del generale Farina: un ordine del giorno
“segreto”, diffuso in sole 136 copie. Il titolo dice: “Chi è di San
Marco muore con San Marco”. Scrive Farina:
“Comandanti grandi e piccoli dei Reparti di San Marco! Duro ordine
questo: dedicato solo a voi. Taluni – forse molto facili di lingua e di
giudizio – hanno seminato il dubbio che la giustizia sia zoppa anche fra
noi. Altri hanno assicurato impunità se passavate ad altra bandiera.
Io rispondo a tutti: meditate quest’ordine che io non esito a rendere
vostro. Chi ha cuore d’Italiano – Chi ha senso di responsabilità – Chi è
soldato vero – Nessuno di questi può dubitare : gli Ufficiali,
soprattutto i giovani che non hanno e non avranno mai da giudicare per
la vita o per la morte. La Giustizia, il castigo – che col punire i
colpevoli premia gli onesti – è stato, è, sarà sempre”.
Segue l’elenco dei marò puniti o portati in giudizio, con nome cognome,
grado e reparto.
Pena di morte: condannati e fucilati previa degradazione 28; condannati
a morte in contumacia 13; “sono stati colpiti dal fato o dal rimorso” 3;
hanno inoltrato la domanda di grazia 4; sono stati passati per le armi
in campo per legge marziale 11.
Pene detentive: condannati 166; inviati al lavoro obbligatorio 34;
assolti in istruttoria 99; assolti in dibattimento 43; hanno avuto
revocata l’azione penale per rientro ritardato da altre autorità,
partecipazione ad azioni locali di guerra, partecipazione a lavori
locali di guerra, responsabilità di comandi vari che non hanno permesso
di accertare quelle del soldato, cause di forza maggiore, 252.
Conclude Farina:
“Nessuna esclusione è stata fatta in questi elenchi – per nessuno. Chi
ha tradito – chi ha disertato – chi ha mancato alle regole d’onore per
le cose e per le persone – chi ha creduto di espletare il suo compito
senza ben meditare gli ordini del Maresciallo – chi ha dubitato – Tutti
sono andati contro “San Marco” – Tutti hanno favorito il nemico – Tutti
sono uniti nelle stessa colpa contro la Patria – Tutti sono stati
colpiti dalla legge – Ma chi è stato trovato non colpevole ha avuto
giustizia”.
DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon riferisce a Mussolini circa il colloquio
avuto ieri con Wolff e Rahn. “E sta bene – commenta il duce – vedrò
anche Rahn e Wolff. Non capisco perché dovrei vedere i due poliziotti.
Tanto più che Kappler che ho rifiutato di vedere e che non posso
soffrire. Mi pare che sarebbe sufficiente che essi riferissero le loro
accuse e presentassero le loro relative documentazioni al Capo della
Polizia”. E, dopo un po’ di silenzio, aggiunge amaramente: “Comunque
se sarà necessario farò anche questo, come sono costretto a fare tante
buffonate e cose che non amo. Il calice amaro va ormai bevuto sino alla
fine. Va bene, li vedrò come desiderano” (1).
…………
(1) Infatti nei prossimi giorni Mussolini vedrà a lungo Rahn e Wolff,
insieme e separatamente. La tensione diminuirà ma i casi Apollonio e
Tamburini non verranno risolti con piena soddisfazione del duce.
STORIA POSTALE del 28 febbraio
Piego del Comune di Miane (TV) inviato al Comune di Montebelluna con
affrancatura di emergenza costituita da quattro valori da 0,10 pacchi e
un 0,10 Imperiale.
giovedì 1 marzo 1945
MUSSOLINI CERCA UNA VIA D’USCITA
Mussolini
manda il figlio Vittorio a Milano, dal cardinale Schuster il quale gli
ha scritto una lettera pregandolo di non combattere l’ultima battaglia
nella città lombarda. Vittorio è stato incaricato dal padre di
informarsi se esiste la possibilità di un contatto con gli anglo
americani. Schuster lo ascolta con la sua cortesia distaccata e
scostante. Si dice contento della
decisione
del duce, ma chiede che la
proposta di resa venga messa per scritto. Mussolini rimane contrariato
quando Vittorio gli riferisce i risultati dell’incontro.
In questo stesso giorno, Mussolini propone ai tedeschi di spostare il
governo a Milano. “A causa della mancanza di carburante e di altre
difficoltà non posso radunare i miei ministri, che sono sparsi un po’ in
qua e là”. E’ vero: i dicasteri del Lavoro, delle Finanze, della
Giustizia, della Cultura Popolare, dell’Aeronautica e gli uffici del
Partito sono a Milano dove si stanno per spostare anche i ministeri
dell’Agricoltura e della Produzione Industriale, mentre restano ai loro
posti quelli delle Comunicazioni (Verona), dei Lavori Pubblici (Venezia)
e dell’Educazione Nazionale (Padova). Mussolini domanda ancora: “Bonomi
ha il suo “governo” (il CLNAI) a Milano, perché non dovrei essere
presente anch’io nel capoluogo lombardo?”. In realtà, i fascisti gli
hanno già preparata una villa a Vadano al Lambro, presso l’autodromo di
Monza, ma poiché in questi giorni l’SS – Obergruppenfuhrer Karl Wolff è
andato in aereo a Berlino per incontrarsi con Hitler nel bunker della
Cancelleria, Jandl prega il duce di aspettare il suo ritorno per
discuterne.
STORIA POSTALE del 1° marzo
Piego come lettera raccomandata affrancato 2,50 con la presenza di sette
valori 0,30 Provvisoria tiratura Verona in rosso arancio. A fianco un
piego affrancato 1,20, manoscritti, che presenta due coppie di gemelli
da 0,25.
venerdì 2 marzo 1945
DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon porta a Mussolini un rapporto indirizzatogli
dall’ambasciatore a Berlino circa la situazione della Germania. Secondo
Anfuso si spera ancora, a Berlino, nell’efficienza a lungo andare delle
nuove armi già impiegate ed in quelle che dovranno entrare presto in
uso. Si è sicuri di poter resistere sino a quando lo sviluppo
dell’impiego di tali mezzi ed il funzionamento delle nuove fabbriche
sotterranee di armi, munizioni e carburante, in corso di apprestamento,
non permetterà una ripresa delle sorti delle armi germaniche. In una
ripresa da potersi considerare decisiva per la vittoria tedesca non
sembra si speri più a Berlino; si sarebbe convinti però che essa sarà
tale da permettere la conclusione di negoziati favorevoli con
l’Inghilterra e gli Stati Uniti. A Berlino si spera molto in sempre
maggiori divergenze tra gli Alleati occidentali e la Russia e non si
crede possibile che America e Inghilterra vogliano distruggere la
Germania a tutto profitto della Russia e del bolscevismo.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
La notizia della cattura dei comandanti partigiani si è fulmineamente
sparsa per Carrara e fra gli uomini di tutte le formazioni partigiane
della zona. I tedeschi, compresa l’importanza della mossa a proprio
vantaggio, cercano di approfittare del particolare stato d’animo che
secondo loro si sarebbe creato in campo opposto. Ossia uno stato di
scoraggiamento. Immediatamente circa ottanta marinai tedeschi
equipaggiati di tutto punto prendono la via delle cave puntando sul
comando di brigata. Ma la mossa non sfugge al comando partigiano che
riesce a farli seguire passo passo fino al canale di Fantiscritti dove i
nazisti sferrano il loro attacco. Il nemico cade così letteralmente in
bocca al lupo. Sotto un fuoco concentrato da distanza ravvicinata, gli
ufficiali tedeschi (fra cui un maggiore) e i marinai levano le braccia
in alto arrendendosi.
Quasi ottanta uomini e un gran numero di armi e munizioni cadono così in
mano ai partigiani. Il comando tedesco deve scendere a patti e i quattro
capi partigiani catturati ieri vengono immediatamente liberati fra
l’entusiasmo della popolazione e dei partigiani.
Dopo quattro giorni di attacchi, il presidio tedesco di Monte Penice
si arrende ai partigiani.
STORIA POSTALE del 2 marzo
Dai primi di marzo vengono ripristinati tutti i servizi postali con
la provincia di Pesaro, eccetto quello dei manoscritti.
Piego come manoscritti raccomandati 2,70 (1,20 manoscritti + 1,50 di
raccomandazione) e una lettera raccomandata espressa regolarmente
affrancata 5,00 (1,00 lettera + 1.50 di raccomandazione + 2,50 di
espresso) da Torino a Venezia. Non censurate.
Lettera affrancata 1,00 con quattro valori da 0,25 della serie Fratelli
Bandiera e una cartolina postale VINCEREMO (cancellato a lapis) da 0,15
con valori aggiunti della monumenti (2^ serie).
Lettera
raccomandata (2,50) da Varallo a Pontremoli.
sabato 3 marzo 1945
DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon si reca a rapporto da Mussolini e lo trova
molto sereno, mentre sta leggendo le carte che sono state sottoposte,
senza alzare la testa, dice: “Non saprei con chi sostituire Mazzolini.
Per ora continueremo ad andare avanti così”. Continua così a mancare
il Sottosegretario agli Esteri, Mellini, Capo di Gabinetto ed ex
Segretario Particolare del defunto Mazzolini, ne fa praticamente le
veci.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Reggio Emilia - A San Michele, una frazione
del comune di Bagnolo in Piano, circa 8 chilometri a nord di
Reggio Emilia, 8 persone vengono prese in ostaggio e poi fucilate per
rappresaglia in seguito all’uccisione di alcuni soldati tedeschi. Solo
due appartenevano a bande partigiane, le altre sei erano civili estranei
all’attentato e catturati in altre province.
STORIA POSTALE del 3 marzo
Lettera
a tariffa ridotta dal Comune di Rovereto in Piano (UD) al Comune di
Udine. Regolarmente affrancata 2,00 (0,50 lettera a tariffa ridotta +
1,50 di raccomandazione) presenta un 1,25 Espresso usato come ordinario
e tre 0,25 della Monumenti Distrutti di cui due gemelli delle due serie
della Monumenti.
domenica 4 marzo 1945
MUSSOLINI SOTTO CONTROLLO
In questi primi giorni di marzo, è arrivato a Gargnano l'SS -
Hauptsturmfuhrer Kisnat con l'ordine esplicito del
Reichssicherheitshauptamt di impedire a Mussolini qualsiasi spostamento
non autorizzato. Se il duce tentasse di espatriare in Svizzera, lui e i
suoi uomini reagirebbero con le armi sparandogli contro. Kisnat è
autorizzato ad entrare nella stanza di Mussolini in qualsiasi momento
senza chiedere il permesso e lo dice senza perifrasi al duce che così
comprende di essere indissolubilmente legato al destino del Terzo Reich.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Mantova - I tedeschi fucilano un partigiano a
Mantova.
Provincia di Torino – A Castagnole Piemonte una squadra di
tedeschi, SS italiane e non, e membri della GNR, fucila il partigiano
Bruno Michelin Solomon e Danna Chierino.
STORIA POSTALE del 4 marzo
Piego comunale regolarmente affrancato 0,50 (per tariffa ridotta fra
Comuni) da Cavaion Veronese (VR) a Breno (BS).
lunedì 5 marzo 1945
DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon, al solito rapporto delle 10 trova Mussolini di
pessimo umore.
“Vedete questa raccolta di intercettazioni – gli dice – contengono quasi
ogni giorno messaggi di istruzioni per i partigiani indirizzati a
“Ferruccio”. Sapete chi è? E’ Ferruccio Parri. Voi non sapete chi
Ferruccio Parri?. E’ un socialista che conosco da molti anni e che è
considerato una brava persona sebbene sia piuttosto un teorico. E’
l’animatore però e il Capo del movimento partigiano dell’Alta Italia.
Ora quest’uomo tempo fa è stato preso casualmente prigioniero dai
Tedeschi ed essi poco tempo dopo l’hanno rilasciato in occasione di uno
scambio di prigionieri (1). Nonostante l’importanza della persona di
Ferruccio Parri quale capo della lotta che i partigiani conducono contro
di noi, non mi sono opposto al suo rilascio nella speranza che esso
potesse facilitare trattative intese a diminuire i danni alle persone e
alle cose dell’Italia del Nord e ad assopire l’acrimonia che
caratterizza ormai la guerra civile.
Da tempo però il signor Rahn ed il Wolff si guardano bene di farmi
sapere che cosa sta succedendo. Eppure so che essi trattano con Comitato
di Liberazione (2). Può essere opportuno farlo. Ma credo di avere almeno
il diritto di essere informato di quel che succede. Altrettanto posso
dire per le relazioni che riservatamente essi intrattengono con il
cardinale Schuster (3)….
(…) Recatevi da Rahn e riferitegli quanto vi ho detto. Poco tempo fa
essi, ingiustamente allarmati per aver messo insieme vari avvenimenti
completamente indipendenti l’uno dall’altro, mi hanno chiesto che
parlassi loro “a cuore aperto”. Il che ho fatto. Ora tocca a me di
chiedere che essi facciano altrettanto. Ma mi convinco sempre di più che
non vi è possibilità di comprensione e di onesta collaborazione coi
tedeschi. A parte il fatto che di politica non ne capiscono
assolutamente niente”.
………….
(1) Questa riflessione di Mussolini, riferita da Mellini, non
dovrebbe riferirsi ad oggi 5 marzo; da come si può rilevare nel
successivo argomento del giorno, solo oggi, secondo Max Waibel, viene
avanzata la richiesta di liberazione di Parri a Wolff e la liberazione
stessa avviene il 7. Ho non ricorda bene Mellini, o sbaglia Waibel.
(2) Anche questa considerazione di Mussolini sembra molto
improbabile: Mussolini verrà al corrente delle trattative tedesche con
gli Alleati e con il CLNAI solamente nel tardo pomeriggio del 25 aprile,
durante la riunione presso il cardinale Schuster.
(3) Ulteriore affermazione improbabile. Quando Schuster, il 25
aprile, dirà a Mussolini di “essere al corrente” delle trattative
intercorse tra i tedeschi e il CLNAI e gli Alleati, Mussolini sembrerà
sconvolto dalla sorpresa (o farà la commedia?).
DELLA BRIGATA NERA BRUNO PONZECCHI (VERCELLI)
A proposito della VII Brigata Nera il comandante dell’UPI della GNR,
tenete colonnello Carlo Mariani, segnala oggi che quel certo malcontento
che serpeggiava nel reparto perché ai posti di comando erano stati
assegnati elementi estranei alla provincia, sembra superato. I
comandanti di reparto della Brigata ora “mostrano senza ritegno e ben in
evidenza sulle loro uniformi gradi dorati da maggiore, da capitano,
ecc.”
Altra segnalazione odierna della GNR: è stata scoperta una casa
clandestina di tolleranza organizzata da un ex – brigatista e
frequentata da comandanti e squadristi della Ponzecchi.
TEDESCHI
In Germania vengono chiamati alle armi anche i quindicenni.
STORIA POSTALE del 5 marzo
Piego
di ospedale affrancato come lettera raccomandata (2,50) da Cuneo a
Peveragno.
martedì 6 marzo 1945
DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon chiede di parlare con Rahn e lo mette al
corrente di quanto gli ha detto Mussolini. Rahn fa capire a Mellini che
i contatti riservati con il CLNAI non è nelle sue mani ed sono a
carattere locale. Egli non li vede con simpatia in quanto resi necessari
dalla situazione determinatasi specialmente in alcune zone dal movimento
partigiano; non aveva ritenuto informarne Mussolini perché si trattava
di contatti a carattere più militare che politico e comunque non ancora
maturati in concrete possibilità di accordi a carattere generale. Rahn
dice anche a Mellini che non vi sono trattative in corso con il
cardinale Schuster ma vi è solo qualche contatto sempre su linee
generali per diminuire gli inconvenienti e i danni della guerra. In
conclusione Rahn raccomanda a Mellini di assicurare, a suo nome,
Mussolini che niente di concreto sta avvenendo e che tutte le iniziative
sue e di Wolff sono indirizzate, spesso all’insaputa di Berlino, ed anzi
con una certa autonomia rispetto alle direttive che vengono dalla
Germania, a fare tutto il possibile per tenere conto degli interessi
dell’Italia, di Mussolini e del fascismo.
La risposta di Rahn interessa e rassicura Mussolini molto poco. Ora è
tutto preso dalla decisione di trasferirsi a Milano e incarica Mellini
di dire a Rahn, alla prima occasione, che il suo trasferimento a Milano
è stato rimandato anche troppo e che si riserva di effettuarlo da un
momento all’altro.
DELLA GNR
Mussolini, in un discorso agli ufficiali della Guardia Nazionale
Repubblicana, ribadisci i vigorosi concetti già espressi con il discorso
tenuto al teatro Lirico di Milano il 16 dicembre 1944.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Novara – A Ghemme per rappresaglia all’uccisione
di un pilota della Luftwaffe, atterrato per errore nell’ex campo di
Ghemme il 3 marzo, i tedeschi uccidono nove partigiani catturati a
Bellinzago Novarese l’8 febbraio. Uno dei morituri, appena sceso dal
camion su cui tutti sono stati trasportati sul luogo dell’esecuzione,
tenta la fuga, ma viene falciato da raffiche di mitra. Tra i condannati
c’è un quindicenne. Il podestà di Ghemme implora la sua liberazione. Il
commissario tedesco dice: “Oh, 15 anni! Con un fucile in mano può
uccidere anche lui”. Il plotone di esecuzione è formato da quattro
tedeschi e quattordici fascisti.
Provincia di Torino – A Pinerolo un plotone misto di
tedeschi e fascisti fucila tre partigiani. I tedeschi fucilano per
rappresaglia alla stazione di Perosa i partigiani Riccardo Gatto, Renato
Peyrot e Guido Ricca.
STORIA POSTALE del 6 marzo
Cartolina postale 0,30 VINCEREMO della serie Provvisoria espressa
affrancata 3,05 anziché 3,00 e cartolina raccomandata affrancata 2,00
(0,50 + 1,50).
mercoledì 7 marzo 1945
DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Vari candidati si agitano per coprire il posto lasciato dal conte
Mazzolini. Al mattino, dopo la giornaliera firma di documenti, Mellini,
visto che Mussolini è di buon umore per le migliori notizie dalla
Germania, gli fa di nuovo presente la sua difficile posizione e
l’opportunità che il posto di Mazzolini sia ormai assunto da un degno
successore, ma viene congedato con un : “Ci penserò. Intanto
continueremo così”.
DELLA GNR
Mussolini rivolge un ultimo discorso a 400 ufficiali della GNR: “Mettetevi
bene in testa che la Germania non può essere battuta…perché si tratta
per lei, come per noi, di vita o di morte”
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Torino – A Pinerolo un plotone tedesco fucila
in località San Germano Chisone tre partigiani. A Villar
Perosa i tedeschi fucilano per rappresaglia i partigiani Guglielmo
Arini, Attilio Chiantore e Giovanni Galliana.
STORIA POSTALE del 7 marzo
Lettera raccomandata da Vado Ligure (SV) a Savona e lettera semplice
affrancata 1,00 che presenta i gemelli da 0,10 Recapito
Autorizzato fascetto e 0,10 Monumenti Distrutti.
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