il tramonto di un regno









pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori

il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

12° Periodo dal 16 0ttobre 1944 al 26 aprile 1945.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana

Tredicesima parte dal 27 febbraio al 7 marzo 1945
 

 

martedì 27 febbraio 1945

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon viene ricevuto alle 13 dal generale Wolff. Il colloquio dura due ore. E’ presente l’aiutante di campo di Wolff, maggiore Wenner, che, quando è necessario funziona anche da interprete. Dopo avere dissertato sul modo di comportarsi dei tedeschi verso l’Italia e gli italiani e circa la reazione che ne è risultata a tutto danno della Germania. Mellini fa cenno anche al fatto che ormai i partigiani costituiscono una vera e propria forza militare ben organizzata e che agiscono con il latente, quando non palese, consenso delle popolazione. Poi Mellini è entrato nell’argomento che costituisce lo scopo principale della sua visita, cioè l’arresto di Apollonio e di Tamburini da parte dei tedeschi che ha messo Mussolini in una delicata posizione, per il suo personale prestigio ma più ancora per quello del Governo repubblicano.
Mussolini si è espresso chiaramente a tale proposito: “Se sono colpevoli avranno la pena che si meritano. Ma il giudizio spetta ad un tribunale italiano”. Insomma Mellini, chiede che i due siano restituiti alle autorità italiane con la documentazione a loro carico.
Il generale Wolff che, impassibile, ha attentamente ascoltato Mellini, lo prega di dire a Mussolini che gradirebbe essere ricevuto da lui, insieme o separatamente con i due ufficiali del S:D. (Polizia di sicurezza tedesca) incaricati rispettivamente dell’istruttoria contro Apollonio (il colonnello Kappler)e contro Tamburini (il maggiore Raouff), per potergli dimostrare così la loro colpevolezza. Desidera comunque assicurarlo che l’arresto di questi due funzionari non è in alcun modo connesso con l’allontanamento di Buffarini.
A interrompere il colloquio, interviene, entrando senza farsi annunziare, l’ambasciatore Rahn che Wolff mette subito al corrente di quanto è stato detto. L’incontro si è così concluso. Mellini riferirà a Mussolini e lo informerà che Wolff e Rahn desiderano essere ricevuti da lui per uno scambio di vedute in genere.

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Il generale Gambara viene collocato a riposo e dispensato dalle visite di dovere.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Formazioni partigiane attaccano e annientano il presidio tedesco di Monte Penice.

I partigiani comunisti uccidono don Giuseppe Lorenzelli, parroco di Corvarola nel bagnonese, odiato per le sue prese di posizione a favore del fascismo e per questo sospettato come spia.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Modena - Arriva la vendetta fascista alla manifestazione delle donne di Concordia contro la guerra tenutasi il 9 febbraio. La brigata nera Pappalardo di Bologna al comando di Franz Pagliani. Da oggi iniziano rastrellamenti (1).
…………
(1) La brigata infierirà nella zona fino al 14 aprile, giorno in cui la Pappalardo si trasferirà altrove.
 



STORIA POSTALE del 27 febbraio
 

 

Lettera di probabile provenienza filatelica che presenta i valori gemelli del 0,20 nella versione Imperiale e delle due serie della Monumenti Distrutti. A fianco una cartolina affrancata con i gemelli 0,25 della Provvisoria e della Monumenti Distrutti (1^ serie).

 

 

 

 

Lettera affrancata 1,00 con valori della Provvisoria censurata con fascetta e bolo della Commissione Provinciale di Censura 84R di Parma.









 

 

 

mercoledì 28 febbraio 1945

L’ESERCITO DEL NORD: DELLA DIVISIONE “SAN MARCO”
Il documento più esplicito (confessione piena dell’incapacità dei comandanti fascisti a tenere insieme i reparti se non con il terrore) è l’odierno ordine del giorno del generale Farina: un ordine del giorno “segreto”, diffuso in sole 136 copie. Il titolo dice: “Chi è di San Marco muore con San Marco”. Scrive Farina:

“Comandanti grandi e piccoli dei Reparti di San Marco! Duro ordine questo: dedicato solo a voi. Taluni – forse molto facili di lingua e di giudizio – hanno seminato il dubbio che la giustizia sia zoppa anche fra noi. Altri hanno assicurato impunità se passavate ad altra bandiera.
Io rispondo a tutti: meditate quest’ordine che io non esito a rendere vostro. Chi ha cuore d’Italiano – Chi ha senso di responsabilità – Chi è soldato vero – Nessuno di questi può dubitare : gli Ufficiali, soprattutto i giovani che non hanno e non avranno mai da giudicare per la vita o per la morte. La Giustizia, il castigo – che col punire i colpevoli premia gli onesti – è stato, è, sarà sempre”.

Segue l’elenco dei marò puniti o portati in giudizio, con nome cognome, grado e reparto.
Pena di morte: condannati e fucilati previa degradazione 28; condannati a morte in contumacia 13; “sono stati colpiti dal fato o dal rimorso” 3; hanno inoltrato la domanda di grazia 4; sono stati passati per le armi in campo per legge marziale 11.
Pene detentive: condannati 166; inviati al lavoro obbligatorio 34; assolti in istruttoria 99; assolti in dibattimento 43; hanno avuto revocata l’azione penale per rientro ritardato da altre autorità, partecipazione ad azioni locali di guerra, partecipazione a lavori locali di guerra, responsabilità di comandi vari che non hanno permesso di accertare quelle del soldato, cause di forza maggiore, 252.
Conclude Farina:

“Nessuna esclusione è stata fatta in questi elenchi – per nessuno. Chi ha tradito – chi ha disertato – chi ha mancato alle regole d’onore per le cose e per le persone – chi ha creduto di espletare il suo compito senza ben meditare gli ordini del Maresciallo – chi ha dubitato – Tutti sono andati contro “San Marco” – Tutti hanno favorito il nemico – Tutti sono uniti nelle stessa colpa contro la Patria – Tutti sono stati colpiti dalla legge – Ma chi è stato trovato non colpevole ha avuto giustizia”.

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon riferisce a Mussolini circa il colloquio avuto ieri con Wolff e Rahn. “E sta bene – commenta il duce – vedrò anche Rahn e Wolff. Non capisco perché dovrei vedere i due poliziotti. Tanto più che Kappler che ho rifiutato di vedere e che non posso soffrire. Mi pare che sarebbe sufficiente che essi riferissero le loro accuse e presentassero le loro relative documentazioni al Capo della Polizia”. E, dopo un po’ di silenzio, aggiunge amaramente: “Comunque se sarà necessario farò anche questo, come sono costretto a fare tante buffonate e cose che non amo. Il calice amaro va ormai bevuto sino alla fine. Va bene, li vedrò come desiderano” (1).
…………
(1) Infatti nei prossimi giorni Mussolini vedrà a lungo Rahn e Wolff, insieme e separatamente. La tensione diminuirà ma i casi Apollonio e Tamburini non verranno risolti con piena soddisfazione del duce.



STORIA POSTALE del 28 febbraio
 

 

 

Piego del Comune di Miane (TV) inviato al Comune di Montebelluna con affrancatura di emergenza costituita da quattro valori da 0,10 pacchi e un 0,10 Imperiale.



 


 


giovedì 1 marzo 1945

MUSSOLINI CERCA UNA VIA D’USCITA

Mussolini manda il figlio Vittorio a Milano, dal cardinale Schuster il quale gli ha scritto una lettera pregandolo di non combattere l’ultima battaglia nella città lombarda. Vittorio è stato incaricato dal padre di informarsi se esiste la possibilità di un contatto con gli anglo americani. Schuster lo ascolta con la sua cortesia distaccata e scostante. Si dice contento della decisione del duce, ma chiede che la proposta di resa venga messa per scritto. Mussolini rimane contrariato quando Vittorio gli riferisce i risultati dell’incontro.
In questo stesso giorno, Mussolini propone ai tedeschi di spostare il governo a Milano. “A causa della mancanza di carburante e di altre difficoltà non posso radunare i miei ministri, che sono sparsi un po’ in qua e là”. E’ vero: i dicasteri del Lavoro, delle Finanze, della Giustizia, della Cultura Popolare, dell’Aeronautica e gli uffici del Partito sono a Milano dove si stanno per spostare anche i ministeri dell’Agricoltura e della Produzione Industriale, mentre restano ai loro posti quelli delle Comunicazioni (Verona), dei Lavori Pubblici (Venezia) e dell’Educazione Nazionale (Padova). Mussolini domanda ancora: “Bonomi ha il suo “governo” (il CLNAI) a Milano, perché non dovrei essere presente anch’io nel capoluogo lombardo?”. In realtà, i fascisti gli hanno già preparata una villa a Vadano al Lambro, presso l’autodromo di Monza, ma poiché in questi giorni l’SS – Obergruppenfuhrer Karl Wolff è andato in aereo a Berlino per incontrarsi con Hitler nel bunker della Cancelleria, Jandl prega il duce di aspettare il suo ritorno per discuterne.




STORIA POSTALE del 1° marzo
 

Piego come lettera raccomandata affrancato 2,50 con la presenza di sette valori 0,30 Provvisoria tiratura Verona in rosso arancio. A fianco un piego affrancato 1,20, manoscritti, che presenta due coppie di gemelli da 0,25.

 



venerdì 2 marzo 1945

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon
porta a Mussolini un rapporto indirizzatogli dall’ambasciatore a Berlino circa la situazione della Germania. Secondo Anfuso si spera ancora, a Berlino, nell’efficienza a lungo andare delle nuove armi già impiegate ed in quelle che dovranno entrare presto in uso. Si è sicuri di poter resistere sino a quando lo sviluppo dell’impiego di tali mezzi ed il funzionamento delle nuove fabbriche sotterranee di armi, munizioni e carburante, in corso di apprestamento, non permetterà una ripresa delle sorti delle armi germaniche. In una ripresa da potersi considerare decisiva per la vittoria tedesca non sembra si speri più a Berlino; si sarebbe convinti però che essa sarà tale da permettere la conclusione di negoziati favorevoli con l’Inghilterra e gli Stati Uniti. A Berlino si spera molto in sempre maggiori divergenze tra gli Alleati occidentali e la Russia e non si crede possibile che America e Inghilterra vogliano distruggere la Germania a tutto profitto della Russia e del bolscevismo.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
La notizia della cattura dei comandanti partigiani si è fulmineamente sparsa per Carrara e fra gli uomini di tutte le formazioni partigiane della zona. I tedeschi, compresa l’importanza della mossa a proprio vantaggio, cercano di approfittare del particolare stato d’animo che secondo loro si sarebbe creato in campo opposto. Ossia uno stato di scoraggiamento. Immediatamente circa ottanta marinai tedeschi equipaggiati di tutto punto prendono la via delle cave puntando sul comando di brigata. Ma la mossa non sfugge al comando partigiano che riesce a farli seguire passo passo fino al canale di Fantiscritti dove i nazisti sferrano il loro attacco. Il nemico cade così letteralmente in bocca al lupo. Sotto un fuoco concentrato da distanza ravvicinata, gli ufficiali tedeschi (fra cui un maggiore) e i marinai levano le braccia in alto arrendendosi.
Quasi ottanta uomini e un gran numero di armi e munizioni cadono così in mano ai partigiani. Il comando tedesco deve scendere a patti e i quattro capi partigiani catturati ieri vengono immediatamente liberati fra l’entusiasmo della popolazione e dei partigiani.

Dopo quattro giorni di attacchi, il presidio tedesco di Monte Penice si arrende ai partigiani.




STORIA POSTALE del 2 marzo

Dai primi di marzo vengono ripristinati tutti i servizi postali con la provincia di Pesaro, eccetto quello dei manoscritti.
 

 

Piego come manoscritti raccomandati 2,70 (1,20 manoscritti + 1,50 di raccomandazione) e una lettera raccomandata espressa regolarmente affrancata 5,00 (1,00 lettera + 1.50 di raccomandazione + 2,50 di espresso) da Torino a Venezia. Non censurate.
 

 

Lettera affrancata 1,00 con quattro valori da 0,25 della serie Fratelli Bandiera e una cartolina postale VINCEREMO (cancellato a lapis) da 0,15 con valori aggiunti della monumenti (2^ serie).
 

 

 

 

 

 

Lettera raccomandata (2,50) da Varallo a Pontremoli.

 

 

 

 

 

 



sabato 3 marzo 1945

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon si reca a rapporto da Mussolini e lo trova molto sereno, mentre sta leggendo le carte che sono state sottoposte, senza alzare la testa, dice: “Non saprei con chi sostituire Mazzolini. Per ora continueremo ad andare avanti così”. Continua così a mancare il Sottosegretario agli Esteri, Mellini, Capo di Gabinetto ed ex Segretario Particolare del defunto Mazzolini, ne fa praticamente le veci.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Reggio Emilia - A San Michele, una frazione del comune di Bagnolo in Piano, circa 8 chilometri a nord di Reggio Emilia, 8 persone vengono prese in ostaggio e poi fucilate per rappresaglia in seguito all’uccisione di alcuni soldati tedeschi. Solo due appartenevano a bande partigiane, le altre sei erano civili estranei all’attentato e catturati in altre province.




STORIA POSTALE del 3 marzo
 

 

 

 

Lettera a tariffa ridotta dal Comune di Rovereto in Piano (UD) al Comune di Udine. Regolarmente affrancata 2,00 (0,50 lettera a tariffa ridotta + 1,50 di raccomandazione) presenta un 1,25 Espresso usato come ordinario e tre 0,25 della Monumenti Distrutti di cui due gemelli delle due serie della Monumenti.

 

 

 




domenica 4 marzo 1945

MUSSOLINI SOTTO CONTROLLO
In questi primi giorni di marzo, è arrivato a Gargnano l'SS - Hauptsturmfuhrer Kisnat con l'ordine esplicito del Reichssicherheitshauptamt di impedire a Mussolini qualsiasi spostamento non autorizzato. Se il duce tentasse di espatriare in Svizzera, lui e i suoi uomini reagirebbero con le armi sparandogli contro. Kisnat è autorizzato ad entrare nella stanza di Mussolini in qualsiasi momento senza chiedere il permesso e lo dice senza perifrasi al duce che così comprende di essere indissolubilmente legato al destino del Terzo Reich.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Mantova
- I tedeschi fucilano un partigiano a Mantova.

Provincia di Torino – A Castagnole Piemonte una squadra di tedeschi, SS italiane e non, e membri della GNR, fucila il partigiano Bruno Michelin Solomon e Danna Chierino.
 



STORIA POSTALE del 4 marzo
 

 

 

 

Piego comunale regolarmente affrancato 0,50 (per tariffa ridotta fra Comuni) da Cavaion Veronese (VR) a Breno (BS).

 

 

 



 


lunedì 5 marzo 1945

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon, al solito rapporto delle 10 trova Mussolini di pessimo umore.
“Vedete questa raccolta di intercettazioni – gli dice – contengono quasi ogni giorno messaggi di istruzioni per i partigiani indirizzati a “Ferruccio”. Sapete chi è? E’ Ferruccio Parri. Voi non sapete chi Ferruccio Parri?. E’ un socialista che conosco da molti anni e che è considerato una brava persona sebbene sia piuttosto un teorico. E’ l’animatore però e il Capo del movimento partigiano dell’Alta Italia.
Ora quest’uomo tempo fa è stato preso casualmente prigioniero dai Tedeschi ed essi poco tempo dopo l’hanno rilasciato in occasione di uno scambio di prigionieri (1). Nonostante l’importanza della persona di Ferruccio Parri quale capo della lotta che i partigiani conducono contro di noi, non mi sono opposto al suo rilascio nella speranza che esso potesse facilitare trattative intese a diminuire i danni alle persone e alle cose dell’Italia del Nord e ad assopire l’acrimonia che caratterizza ormai la guerra civile.
Da tempo però il signor Rahn ed il Wolff si guardano bene di farmi sapere che cosa sta succedendo. Eppure so che essi trattano con Comitato di Liberazione (2). Può essere opportuno farlo. Ma credo di avere almeno il diritto di essere informato di quel che succede. Altrettanto posso dire per le relazioni che riservatamente essi intrattengono con il cardinale Schuster (3)….
(…) Recatevi da Rahn e riferitegli quanto vi ho detto. Poco tempo fa essi, ingiustamente allarmati per aver messo insieme vari avvenimenti completamente indipendenti l’uno dall’altro, mi hanno chiesto che parlassi loro “a cuore aperto”. Il che ho fatto. Ora tocca a me di chiedere che essi facciano altrettanto. Ma mi convinco sempre di più che non vi è possibilità di comprensione e di onesta collaborazione coi tedeschi. A parte il fatto che di politica non ne capiscono assolutamente niente”.
………….
(1) Questa riflessione di Mussolini, riferita da Mellini, non dovrebbe riferirsi ad oggi 5 marzo; da come si può rilevare nel successivo argomento del giorno, solo oggi, secondo Max Waibel, viene avanzata la richiesta di liberazione di Parri a Wolff e la liberazione stessa avviene il 7. Ho non ricorda bene Mellini, o sbaglia Waibel.
(2) Anche questa considerazione di Mussolini sembra molto improbabile: Mussolini verrà al corrente delle trattative tedesche con gli Alleati e con il CLNAI solamente nel tardo pomeriggio del 25 aprile, durante la riunione presso il cardinale Schuster.
(3) Ulteriore affermazione improbabile. Quando Schuster, il 25 aprile, dirà a Mussolini di “essere al corrente” delle trattative intercorse tra i tedeschi e il CLNAI e gli Alleati, Mussolini sembrerà sconvolto dalla sorpresa (o farà la commedia?).

DELLA BRIGATA NERA BRUNO PONZECCHI (VERCELLI)
A proposito della VII Brigata Nera il comandante dell’UPI della GNR, tenete colonnello Carlo Mariani, segnala oggi che quel certo malcontento che serpeggiava nel reparto perché ai posti di comando erano stati assegnati elementi estranei alla provincia, sembra superato. I comandanti di reparto della Brigata ora “mostrano senza ritegno e ben in evidenza sulle loro uniformi gradi dorati da maggiore, da capitano, ecc.”
Altra segnalazione odierna della GNR: è stata scoperta una casa clandestina di tolleranza organizzata da un ex – brigatista e frequentata da comandanti e squadristi della Ponzecchi.

TEDESCHI
In Germania vengono chiamati alle armi anche i quindicenni.




STORIA POSTALE del 5 marzo
 

 

 

 

 

Piego di ospedale affrancato come lettera raccomandata (2,50) da Cuneo a Peveragno.


 

 

 

 





martedì 6 marzo 1945

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon chiede di parlare con Rahn e lo mette al corrente di quanto gli ha detto Mussolini. Rahn fa capire a Mellini che i contatti riservati con il CLNAI non è nelle sue mani ed sono a carattere locale. Egli non li vede con simpatia in quanto resi necessari dalla situazione determinatasi specialmente in alcune zone dal movimento partigiano; non aveva ritenuto informarne Mussolini perché si trattava di contatti a carattere più militare che politico e comunque non ancora maturati in concrete possibilità di accordi a carattere generale. Rahn dice anche a Mellini che non vi sono trattative in corso con il cardinale Schuster ma vi è solo qualche contatto sempre su linee generali per diminuire gli inconvenienti e i danni della guerra. In conclusione Rahn raccomanda a Mellini di assicurare, a suo nome, Mussolini che niente di concreto sta avvenendo e che tutte le iniziative sue e di Wolff sono indirizzate, spesso all’insaputa di Berlino, ed anzi con una certa autonomia rispetto alle direttive che vengono dalla Germania, a fare tutto il possibile per tenere conto degli interessi dell’Italia, di Mussolini e del fascismo.
La risposta di Rahn interessa e rassicura Mussolini molto poco. Ora è tutto preso dalla decisione di trasferirsi a Milano e incarica Mellini di dire a Rahn, alla prima occasione, che il suo trasferimento a Milano è stato rimandato anche troppo e che si riserva di effettuarlo da un momento all’altro.

DELLA GNR
Mussolini, in un discorso agli ufficiali della Guardia Nazionale Repubblicana, ribadisci i vigorosi concetti già espressi con il discorso tenuto al teatro Lirico di Milano il 16 dicembre 1944.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Novara
– A Ghemme per rappresaglia all’uccisione di un pilota della Luftwaffe, atterrato per errore nell’ex campo di Ghemme il 3 marzo, i tedeschi uccidono nove partigiani catturati a Bellinzago Novarese l’8 febbraio. Uno dei morituri, appena sceso dal camion su cui tutti sono stati trasportati sul luogo dell’esecuzione, tenta la fuga, ma viene falciato da raffiche di mitra. Tra i condannati c’è un quindicenne. Il podestà di Ghemme implora la sua liberazione. Il commissario tedesco dice: “Oh, 15 anni! Con un fucile in mano può uccidere anche lui”. Il plotone di esecuzione è formato da quattro tedeschi e quattordici fascisti.

Provincia di Torino – A Pinerolo un plotone misto di tedeschi e fascisti fucila tre partigiani. I tedeschi fucilano per rappresaglia alla stazione di Perosa i partigiani Riccardo Gatto, Renato Peyrot e Guido Ricca.




STORIA POSTALE del 6 marzo
 

 

Cartolina postale 0,30 VINCEREMO della serie Provvisoria espressa affrancata 3,05 anziché 3,00 e cartolina raccomandata affrancata 2,00 (0,50 + 1,50).
 

 



mercoledì 7 marzo 1945

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Vari candidati si agitano per coprire il posto lasciato dal conte Mazzolini. Al mattino, dopo la giornaliera firma di documenti, Mellini, visto che Mussolini è di buon umore per le migliori notizie dalla Germania, gli fa di nuovo presente la sua difficile posizione e l’opportunità che il posto di Mazzolini sia ormai assunto da un degno successore, ma viene congedato con un : “Ci penserò. Intanto continueremo così”.
DELLA GNR
Mussolini rivolge un ultimo discorso a 400 ufficiali della GNR: “Mettetevi bene in testa che la Germania non può essere battuta…perché si tratta per lei, come per noi, di vita o di morte

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Torino – A Pinerolo un plotone tedesco fucila in località San Germano Chisone tre partigiani. A Villar Perosa i tedeschi fucilano per rappresaglia i partigiani Guglielmo Arini, Attilio Chiantore e Giovanni Galliana.




STORIA POSTALE del 7 marzo
 

 

Lettera raccomandata da Vado Ligure (SV) a Savona e lettera semplice affrancata 1,00 che presenta i gemelli da 0,10 Recapito Autorizzato fascetto e 0,10 Monumenti Distrutti.

 

 

 

 

pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori