il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

12° Periodo dal 16 0ttobre 1944 al 26 aprile 1945.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana

Quattordicesima parte dall’8 al 16 marzo 1945
 


giovedì 8 marzo 1945

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Quando Mellini Ponce de Leon si reca da Mussolini per la giornaliera firma di documenti, il duce torna sull’argomento del successore di Mazzolini nell’incarico di Sottosegretario agli esteri e torna a parlare di Rogeri come un candidato da scartare, dicendogli:
Mi è stato detto che la moglie è americana (inglese, corregge Mellini) e i tedeschi potrebbero fare obiezioni. Poi non è molto ben visto dai fascisti in Germania. Del resto Rogeri fa molto bene per gli internati e ho piacere che continui ad occuparsene. L’assistenza agli internati mi sta enormemente a cuore.
Penso continuamente a questi disgraziati. Quando torneranno saranno feroci contro di noi. Ci odieranno e, anche se non abbiamo colpe, ci vorranno fare a pezzettini ed avranno ragione, cominciassero pure proprio da me. Non servirà certo a scusarci il fatto che è per colpa del Re e di Badoglio se si trovano in queste condizioni.
Anche se i tedeschi ci ostacolano in ogni modo dobbiamo fare tutto quanto sta in noi per alleviare le loro penose condizioni. Per questo ho fatto stanziare un miliardo e per questo desidero che Rogeri vi dedichi tutta la sua attività
”.

DELLA STAMPA
La propaganda contro gli “invasori alleati” continua ad essere uno spaccio di odio e di menzogne. Sul “Corriere Padano” diretto da Michele Campana, si può leggere oggi un articolo dal titolo: “E’ accaduto in Toscana: quadri di inestimabile valore staccati dalle cornici e ridotti a giaciglio per i negri”.

TEDESCHI
Il Feldmaresciallo Kesselring, non ancora completamente ristabilito dall’incidente automobilistico dell’ottobre, riceve l’ordine di recarsi a Berlino.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Il Comando Raggruppamento Divisioni d’assalto Garibaldi a cui fanno capo le formazioni partigiane della Valsesia – Ossola – Cusio e Verbano, emana l’ordine, per tutti i reparti, di spostarsi in pianura. Già dal mese di febbraio il Comando ha a lungo elaborato un vasto piano di operazioni da condurre simultaneamente contro i più importanti presidi nazifascisti in pianura e precisamente su Fara, Romagnano e Borgosesia. Altre importanti azioni di carattere diversivo sono previste su Borgomanero e Crevalcuore, con blocco di sicurezza lungo tutte le strade aperte agli eventuali rinforzi diretti al nemico durante la lotta. La battaglia si presenta tanto grande quanto difficile e dura, anche perché i presidi da conquistare rimangono al centro e a non grande distanza da Omegna, Arona, Domodossola, Varallo, Biella, Sasto Calende, Vercelli e Novara, città in cui il nemico ha grossi concentramenti di truppe (non meno di ventimila fra fascisti e tedeschi armati fino ai denti) pronte a intervenire a raggiera sulla zona attraverso la fitta rete di strade provinciali e statali.

A Milano, nel giorno della festa internazionale della donna, i partigiani diffondono migliaia di volantini.



STORIA POSTALE del 8 marzo
 

 

Un piego come lettera raccomandata e un piego stampe affrancato con una striscia di quattro del 0,05 Monumenti Distrutti.

 

 

Viene diramata quella che si presume l’ultima circolare in ordine di tempo a proposito della scalpellatura degli emblemi reali dai timbri e suggelli degli uffici postali. Si tratta della N°15 della Direzione Provinciale di Novara. Eccone l’estratto:



 

 



venerdì 9 marzo 1945

DELLA STAMPA
Ferrara - Sul “Corriere Padano” si legge oggi: “Egli (Mussolini) ha parlato e noi gli crediamo ciecamente. La vittoria finale sarà delle nostre armi. Le fulgide aquile di Roma spiccheranno domani il volo per fiaccare la tracotanza dei figli d’Albione e per ricacciare nel fango in cui hanno sempre guazzato i porcari dell’altra sponda, dagli avidi appetiti”.

TEDESCHI
Kesselring viene nominato comandante del fronte occidentale e nella notte sul 10 si trasferisce nel suo nuovo Quartier Generale. Il Gen. Von Vietinghoff lo sostituisce definitivamente nel comando del Gruppo di Armate C in Italia (nella foto Von Vietinghoff a sinistra con Kesselring, a destra).

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

 


Provincia di Cuneo
– A Monchiero d’Alba i fratelli Giuliano e Valdemaro Cirelli e Armando Meniciatti vengono avviati alla fucilazione (nella foto a sinistra).

Provincia di Modena – A Nonantola, una decina di chilometri a nordest di Modena, per rappresaglia all’uccisione di due soldati tedeschi a Villanova, i tedeschi fucilano dieci (o undici) civili sul ponte di Navicello.

Provincia di Torino – A San Giorgio Canavese i tedeschi fucilano un partigiano.

RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Provincia di Modena – La divisione partigiana Modena M, che dal febbraio ha visto ingrossare le sue file a raggiungere le quattromila unità. E’ articolata in otto brigate: Dolo, Dragone, Santa Giulia, Italia, Scarabelli, Speranza, Stop e Matteotti, rese più efficienti e meglio organizzate dai numerosi aviolanci alleati. La Democrazia Cristiana ne ha fino ad oggi avuta l’egemonia nel comando, ma con l’afflusso di nuovi volontari la maggioranza dei quadri e degli organici si è spostata a favore dei comunisti. Ne nasce una polemica che viene oggi risolta in un nuovo assetto al vertice, a prevalente carattere militare, in cui la DC ottiene la facoltà di organizzare e condurre in modo autonomo la propria brigata Italia.

RESISTENZA ALL’ESTERO
In Jugoslavia, 400 ufficiali e soldati jugoslavi disertano le forze tedesche per passare dal nelle file dei partigiani comunisti che ormai stanno premendo su Fiume.




STORIA POSTALE del 9 marzo
 

 

Due lettere raccomandate da Castiglion d’Intelvi affrancate con valori della serie Propaganda di Guerra sovrastampati (Provvisoria) e valori sovrastampati Comune di Castiglion d’Intelvi – Servizio Speciale, di origine filatelica ma comunque molto interessanti.

 

Lettera espressa da Limone Piemonte (CN) a Genova censurata dalla Commissione Provinciale di Cuneo 19R con bollo in cartella di Propaganda “Egli combatte e tu?”.

 

sabato 10 marzo 1945

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Belluno - I soldati della 7^ compagnia del battaglione SS di polizia Schroder impiccano a Bosco delle Castagne dieci partigiani prelevati dalle celle della caserma Jacopo Tasso, per rappresaglia alla morte di un ufficiale, un sottufficiale e una SS avvenute a seguito dello scoppio di una mina. Al ritorno a Belluno il maresciallo delle SS Jabel si accorge di avere confuso, per omonimia, due patrioti e di averne impiccato uno al posto dell’altro. Va allora a prendere il sopravvissuto e lo fucila subito nel cortile della caserma. Le SS erano quasi tutte altoatesine. Il loro capitano, catturato dalla “Val Cordevole” il 28 aprile, sarà giustiziato a Selva di Cadore.

Provincia di Parma – A Fidenza i tedeschi fucilano tredici partigiani in località Coduro.

Provincia di Torino – A Pinerolo un plotone misto di tedeschi e brigatisti neri fucila sette partigiani presso Ponte Chisone. A Rivoli, per rappresaglia all’uccisione di alcuni loro connazionali, un plotone tedesco fucila sette ufficiali degli alpini e di altri corpi che operano con i partigiani. Uno di essi, Renato Molinari, era stato deportato in Germania e poi a Vittel (Francia). Fuggito, si era portato tra i maquis della Costa Azzurra. Il Comitato di Liberazione nazionale di Parigi lo aveva destinato quale ufficiale di collegamento alla 4^ divisione canavesana. Ma i tedeschi lo hanno poi catturato a Locana (Torino). A Bussoleno, dopo averli prelevati dalle celle del presidio di Cuorgné, le SS fucilano cinque partigiani, traditi da un infiltrato nelle loro fila.



STORIA POSTALE del 10 marzo
 

 

Una lettera semplice non affrancata e censurata in arrivo con una coppia di 1,00 Monumenti Distrutti usati come segnatasse e una lettera semplice da Finale Ligure (SV) a Savona con un solo visto di censura con bollo 26R di Savona.

 

domenica 11 marzo 1945

DELLE BRIGATE NERE
NORD
- Mussolini accompagnato dal generale Wolff, si reca a visitare un battaglione della 13^ brigata nera "Marcello Turchetti " di Mantova che ha già effettuato azioni contro i partigiani nel Veneto. E' un reparto che è stato addestrato da ufficiali e sottufficiali della Waffen - SS, con training durissimo in aperta campagna, fra neve e ghiaccio, a quel modello di comportamento bellico che è codificato nelle scuole di guerra tedesche.
Verso la fine del viaggio, il corteo di macchine viene attaccato da sei cacciabombardieri. Le vetture delle SS che stanno davanti e dietro a quella di Mussolini si rifugiano nel cortile di un casale, Wolff, che si trova nella vettura successiva, salta in fosso mentre il suo autista rimane ferito ad un braccio. Il capo delle SS di scorta, che si trova in quella che segue Wolff, viene colpito a morte e gli altri occupanti feriti. Tutte le vetture sono praticamente distrutte.
Ripresa la marcia con mezzi di fortuna, Mussolini, Wolff e le SS arrivano a Cavriana, un paese a quattro chilometri a sud di Solferino e non lontano dal lago di Garda. A scopo dimostrativo, il reparto svolge una manovra a fuoco diretta dagli istruttori tedeschi e "conquista quota 162, dove si suppone si trovi il nemico". Quando la tromba suona la fine dell'esercitazione, Mussolini si fa avanti e parla a ruota libera: "Il vostro compito sarà più militare quando sulle rive dei fiumi di Romagna e sui valichi dell'Appennino vi potrete misurare col nemico".

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Formazioni della Valsesia – Ossola – Cusio e Verbano - Durante una riunione notturna nella zona di Boca – Maggiora, il Comando Raggruppamento Divisioni d’assalto Garibaldi fa conoscere ai comandanti e ai commissari di brigata della 1^ Divisione il piano di attacco a Fara Novarese. L’offensiva in pianura viene affidata esclusivamente alla 1^ Divisione valsesiana Fratelli Varalli con Bruno comandante e “Michele” commissario. I comandanti comunicheranno ai partigiani le vere ragioni dell’attacco, pena severi provvedimenti, due ore prima dell’attacco per impedire loro di lasciar trapelare con gli abitanti delle zone con cui necessariamente sono in contatto, il minimo accenno sulla manovra in atto.

Le formazioni della Valsesia – Ossola – Cusio e Verbano dipendenti dal Comando Raggruppamento Divisioni d’assalto Garibaldi, con Ciro (Gastonr Eraldo) comandante, Cino (Vincenzo Moscatelli) commissario e “Aldo” (Aldo Benoni) capo di Stato Maggiore sono:

I^ Divisione Fratelli Varalli, zona Valsesia.
II^ Divisione Gaspare Pajetta, zona pianura novarese e Cusio.
III^ Divisione Redi, zona Ossola e Verbano.
IV^ Divisione Flaim, zona Ossola e Valle Cannobina.




STORIA POSTALE del 11 marzo

Nessun oggetto postale reperito con bolo postale in data odierna.




lunedì 12 marzo 1945

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Cuneo – A Boves muore in seguito a un’azione di rappresaglia il giovane Giacomo Perucca.

Provincia di Parma – A Parma vengono fucilati tre partigiani della LXXVIII^ brigata GAP: Celino Brambilla, Luigi Pezzali e Arnaldo Fava. Quest’ultimo, svenuto sotto la tortura di un filo di zinco stretto intorno alle tempie, è stato fatto rinvenire dai fascisti bagnandogli le labbra con inchiostro.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Le formazioni partigiane stanno diventando una forza incontenibile, stanno riconquistando le vecchie zone libere, le stanno allargando e dilagano nella pianura. Si inizia oggi la battaglia di Varzi, nell’Oltrepò Pavese.

Partigiani garibaldini entrano a Ivrea e disarmano tutti i posti di blocco nazifascisti causando gravi perdite al nemico. Liberano inoltre tutti i prigionieri politici.



STORIA POSTALE del 12 marzo
 





Cartolina del Comune di Travagliato (Bs) per Brescia affrancata regolarmente 0,50 con una rara affrancatura composta da valori da 0,15 e 0,05 sovrastampati GNR tiratura di Brescia.

 

 

 

 

 



martedì 13 marzo 1945

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Dalle memorie di Mellini Ponce de Leon:
“La Stefani di stamani ha riportato la notizia presa dalle intercettazioni radiofoniche della condanna a morte di Anfuso: Nel comunicato Stefani si dà tale notizia qualificando Filippo Anfuso come “Capo di Gabinetto di Ciano” senza neppure accennare che egli è ambasciatore a Berlin, senza alcun particolare rilievo ed insieme e sullo stesso piano con gli altri condannati nello stesso processo.
Appena arrivato a rapporto dal Duce l’ho trovato irritatissimo: “Ecco come questi intelligenti della Stefani danno la notizia della condanna a morte di Anfuso. Non è dell’Ambasciatore di Berlino ma proprio del Capo di Gabinetto di Ciano che si è ritenuto opportuno di annunziare la condanna. Tutto bene, così: la Repubblica ha condannato il Ministro; il Regno, il Capo di Gabinetto (1).
C’è da domandarsi se sia mala fede o mancanza d’intelligenza. E’ una domanda che mi pongo angosciosamente da tanti anni ed in tante occasioni. Ma mi convinco sempre più che non è mala fede ma mancanza di intelligenza.
La maggioranza degli italiani che passano per intelligenti non sono invece che “talentosi”. Ecco che cosa sono: “talentosi”. L’intelligente è profondo, tenace, solido e guarda lontano; il talentoso è superficiale, improvvisatore, irriflessivo e di corte vedute.
Purtroppo la classe dirigente politica italiana è composta in maggioranza non di intelligenti ma di talentosi”.
Subito dopo ha soggiunto che bisognava dare una risposta alla condanna ed ha deciso di nominare Anfuso Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri.
………….
(1) Con la sostanziale differenza che la prima è stata eseguita, la seconda, con il condannato in contumacia in territorio “nemico”, non lo sarà mai.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTI
Provincia di Brescia – A Berzo Inferiore i tedeschi fucilano un partigiano catturato in combattimento in località Roncolino.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Si conclude vittoriosamente la battaglia di Varzi.



STORIA POSTALE del 13 marzo
 


 

 

Cartolina postale 0,30 Mazzini raccomandata da Villa del Nevoso (FM) alla Germania censurata in partenza dalla Commissione Provinciale di Fiume 61R e dalla censura tedesca in arrivo
 

 

 

 

 

 

Una raccomandata nel distretto di Genova regolarmente affrancata 2,00 (0,50 + 1,50) e un piego come lettera semplice affrancato con 10 valori da 0,10 della Monumenti Distrutti

 

mercoledì 14 marzo 1945

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon
si reca dall’ambasciatore Rahn per informarlo, secondo le istruzioni di Mussolini, della sua intenzione di nominare Anfuso Sottosegretario agli Esteri. Rahn, prende atto della inaspettata comunicazione aggiunge che, personalmente, ritiene la scelta ottima e si riserva comunque di far conoscere a Mellini la reazione di Berlino. Ritiene che a Berlino saranno molto dispiaciuti di veder partire Anfuso.
Rahn si mette poi a parlare della situazione in generale ed accenna ai momenti molto difficili che la Germania dovrà attraversare prima che un efficace e sufficiente impiego delle nuove armi le permetta una ripresa militare che faciliti la possibilità di avviarsi ad una soluzione.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
I nazifascisti dopo i continui attacchi nella zona di Varzi, sono costretti a ritirarsi rendendo praticamente definitivamente liberato tutto l’oltrepò Pavese.

Battaglia di Bobbio nell’Appennino ligure – piemontese.



STORIA POSTALE del 14 marzo
 

 

Cartolina non affrancata e tassata 0,50 con due segnatasse Imperiale a fianco un piego del Comune di Cavour inviato al Comune di Bagnolo Piemonte (CN) regolarmente affrancato 0,50 a tariffa ridotta




giovedì 15 marzo 1945

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Mellini Ponce de Leon
comunica a Mussolini che Rahn gli ha fatto conoscere come al Quartier Generale tedesco si sia molto lieti della designazione di Anfuso a Sottosegretario, ma si sia nello stesso tempo molto preoccupati di vederlo partire da Berlino in un momento piuttosto delicato. Anfuso, alla notizia della designazione, ha risposto di essere pronto ad obbedire, ma ha dimostrato i suoi scrupoli ad abbandonare i connazionali con i quali sinora ha fraternamente condiviso le ansie, i disagi ed i rischi dovuti alla situazione in genere ed ai continui bombardamenti aerei della capitale del Reich. Mussolini decide di fare annunziare intanto dalla Stefani la nomina di Anfuso e poi conclude:
Fate sapere a Rahn e ad Anfuso che la nomina sarà annunziata subito, ma che Anfuso potrà venire ad assumere l’incarico quando il momento sarà più opportuno. Rimarrà allora Casertano come Incaricato d’Affari ed Anfuso potrà poi tornarvi ogni tanto quando sarà necessario”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Torino – A Bersano i tedeschi fucilano tre partigiani.




STORIA POSTALE del 15 marzo
 



 

 

Una rarissima raccomandata espressa da Torino a Genova che presenta un’affrancatura non filatelica composta dei valori gemelli da 1,00 Fratelli Bandiera e il pacchi sovrastampato RSI e un 3,00 Monumenti Distrutti per una regolare affrancatura complessiva di 5,00 (1,00 lettera + 1,50 di raccomandazione + 2,50 di espresso)

 

 

 

 

Una raccomandata doppio porto da Albenga (SV) a Savona e raccomandata espressa da Bologna a Pieve di Cento (BO).
 

 

venerdì 16 marzo 1945

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Formazioni della Valsesia – Ossola – Cusio e Verbano. L’attacco a Fara Novarese è fissato per le ore quattro e trenta in punto.
I reparti della 1^ Divisione Fratelli Varalli che parteciperanno alla battaglia sono:

- X^ Brigata Rocco: comandante Andrea (Andrea Cascella), commissario “Nicola” (Luciano Raimondi);
- VI^ Brigata Nello: com. “Nello” (Nello Olivieri), comm. “Atti” (Attilio Sforzo);
- 124^ Brigata Pizio Greta: com. “Andrej” (Alessandro Boca), comm. Aldo (Aldo Petacchi);
- 84^ Brigata Strisciante Musati: com. Pedar (Pietro Rastelli), comm. “Grano” (Gaudenzio Grey);
- 82^ Brigata Osella: com. “Pesgu” (Mario Vinzio), comm. “Sisto” (Don Sisto);
- 81^ Brigata Volante S. Loss: com. “Moro” (Arrigo Gruppi), comm. “Santino” (Santino Campora);
-.118^ Brigata Servadei: com. “Armando” (Armando Caldera), comm. “Papa Aldo” (Aldo Tuto);
-.Brigata Curiel del Fronte della Gioventù: com. “Franco” (Franco Penna), comm. “Walter” (Diego Fortina).

Prenderà parte alla battaglia anche la XII^ Divisione del Raggruppamento biellese, comandata da “Quinto” con Gemisto (Franco Moranino) commissario.
Esclusi i biellesi, il numero di questi partigiani assomma a 4500.

Alle quattro e quindici vengono interrotte le comunicazioni telefoniche e telegrafiche per Novara e Vercelli mentre i reparti di “arditi” del 1° e 2° battaglione della 81^ brigata iniziano la delicata manovra di avvicinamento alle opere fortificate del presidio fascista di Fara Novarese che si trova in mezzo al paese. Mentre si avvicina l’ora dell’attacco (le quattro e trenta), lontane vengono fatte brillare le prime mine necessarie a interrompere tutte le strade e le linee ferroviarie Novara – Romagnano e Novara – Biella. All’ora esatta stabilita il comandante spara a una finestra illuminata da uno dei fari che i fascisti, svegliati dalle esplosioni delle mine, hanno accesi per illuminare la piazza. In breve il presidio diviene un alveare di fuoco. Poco dopo le sette, durante un’improvvisa tregua, il vice comandante del 1° Battaglione “Bufalo” ne approfitta per intimare la resa agli assediati che in risposta riprendono a sparare. Il duello di mitragliatori e mitra – moschetti dura dalle sei alle sette ore. Alle sette e quaranta i fascisti lanciano un piccione viaggiatore con un messaggio. Il piccione viene subito abbattuto e il messaggio recuperato dai partigiani, il messaggio dice: “Molti ribelli ci circondano. Abbiamo feriti e morti. Urgono rinforzi”. Verso le otto arriva una squadra della XII^ Divisione “Nedo” con un lanciagranate che, immediatamente piazzato, riesce a forare in più punti le solide barricate. Alle nove e mezzo torna una squadra che era stata inviata a prelevare esplosivo e benzina, materiale indispensabile per iniziare la progressiva demolizione dell’edificio, una prima mina viene fatta saltare introducendola attraverso il tetto, raggiunto con grande coraggio da alcuni partigiani. Alle dieci e ventiquattro, i partigiani fanno saltare in aria buona parte dell’edificio assediato con una seconda e più potente mina. Mentre fumo e urli di dolore riempiono l’aria, Bufalo approfitta per intimare nuovamente la resa ottenendo, come assurda risposta, una nuova reazione di fuoco con spari a vuoto. Viene allestita così una terza potentissima mina che, alle undici e cinque, mollata a piombo dall’alto del camino, con un boato che fa tremare tutto il paese, fa saltare il tetto e gran parte del primo piano dell’edificio. Approfittando della nuvola di polvere e fumo, i partigiani si lanciano sul fortilizio. I superstiti della guarnigione si sono rintanati nelle cantine e hanno già buttato le armi.
Alle undici e mezzo giunge notizia che il posto di blocco istituito a Briona (due chilometri a sud – est di Fara sulla via per Novara) è stato attaccato da tre grosse colonne tedesche e fasciste. I rinforzi stanno giungendo, ma tardi.
Alle quattro e trenta l’attacco partigiano ha investito anche le guarnigioni fasciste di Borgomanero, Romagnano, Crevalcuore, Gozzano, Pettanesco e Omegna. A Borgosesia invece il primo colpo partigiano viene sparato alle cinque e trenta. Verso le 18 tutti i presidi sono stati conquistati e distrutti. I fascisti, dopo avere subito perdite gravissime, si sono arresi. La battaglia “delle quattordici ore” è terminata. Nel momento in cui i partigiani si stanno apprestando a ritirarsi su nuove posizioni difensive in attesa delle colonne corazzate tedesche e fasciste, giunge trafelata una staffetta – celere. Moscatelli invita tutti i comandanti e commissari di brigata a riunirsi subito sulla Salita della Zannetta del Monte Fenera presso Valduggia: occorre studiare un altro decisivo attacco al presidio di Borgosesia per successivamente assediare e ridurre alla resa il munitissimo presidio tedesco di Varallo Sesia.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca – A Pietrasanta in una località imprecisata della Linea Gotica viene uccisa dai tedeschi Alparice Tardini in Bertozzi, addetta al centro di distribuzione della Croce Rossa degli Stati Uniti.
 

 

STORIA POSTALE del 16 marzo


Da “Il Gazzettino” di Venezia:
 



 

 

 

 

 

Raccomandata espressa Tassa a Carico affrancata con valori della Imperiale con timbro nero T usati come segnatasse.




 

 

Piego come manoscritti raccomandati 2,70 (1,20 manoscritti + 1,50 di raccomandazione) e ancora una raccomandata espressa affrancata 5,00 con una striscia verticale di quattro 1,25 Provvisoria.
 

 

Lettera espressa (3,50) da Milano a Vercelli e cartolina postale 0,30 Mazzini raccomandata 2,00 (0,50 cartolina fuori distretto + 1,50 di raccomandazione) da Bologna a Trieste.
 

 

 

 

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