il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

12° Periodo dal 16 0ttobre 1944 al 26 aprile 1945.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana

Quarta parte dal 17 al 27 novembre
 

venerdì 17 novembre 1944

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Fucilati a Costa Volpino un gruppo di partigiani e tre soldati sovietici che facevano parte di una pattuglia al comando del tenente Giorgio Paglia che, catturato sulle colline di San Fermo con i suoi uomini aveva rifiutato la grazia fascista. Sarà decorato con medaglia d’oro della Resistenza alla memoria. Nella foto Paglia è l’ultimo a destra sdraiato.

Provincia di Ferrara – Al caffè del Doro vengono fucilati sette uomini da un plotone di esecuzione fascista. Le esecuzioni sono state precedute da feroci torture di cui è maestro e mandante Carlo De Sanctis, dell’ufficio politico della questura di Ferrara.

Provincia di Reggio Emilia: un reparto misto di tedeschi e fascisti, guidati da elementi del luogo, circonda il paese di Legoreccio e, minacciando l’incendio di tutte le case e l’uccisione di parecchi civili, costringe alla resa i partigiani del distaccamento Fratelli Cervi. Diciotto vengono massacrati sul posto e altri sei fuori del paese (uno), a Vercallo (uno) e a Ciano d’Enza (quattro).

Provincia di Torino: a Canavese, per consentire l’evacuazione dei compagni feriti e dei civili da Pian Audi, un gruppo di partigiani della 4^ divisione Garibaldi si sacrifica e resta sul posto impegnando i tedeschi. Questi, alla fine, ne passano per le armi tre nella zona di Cappella del Bandito e trentatré a Cudine di Corio Canavese. Quattro civili vengono eliminati in località Ponte Fandaglia.



STORIA POSTALE del 17 novembre

 

Un piego di ospedale come manoscritti raccomandati 2,70 (1,20 manoscritti + 1,50 di raccomandazione) da Piove di Sacco (PD) a Lignano. A fianco una cartolina illustrata con firma e convenevoli affrancata 0,30 da Valganna (VA) a Milano.

Una lettera raccomandata intestata della Croce Rossa Italiana inviata da Domodossola (NO) al Comitato Internazionale della Croce Ross a Ginevra; regolarmente affrancata 2,75 (1,25 lettera per la Svizzera + 1,50 di raccomandazione). A proposito di raccomandate occorre ricordare che nella RSI la raccomandazione era di lire 1,50 sia per l’interno (anche per la corrispondenza aperta) che per l’estero a differenza della raccomandazione che nella Luogotenenza, nello stesso periodo tariffario, costava 2,50.
A fianco una lettera nel distretto di Novara affrancata in eccesso 2,00 con un francobollo pacchi.


 

sabato 18 novembre 1944

NOTIZIE POLITICO-MILITARI
Nessuna particolare notizia di rilievo per quanto riguarda il lato politico-militare in data odierna.




STORIA POSTALE del 18 novembre


RSI – Malgrado i continui richiami e le minacce di gravi sanzioni da parte delle direzioni provinciali, il personale degli uffici postali oppone una resistenza passiva non adeguandosi alle disposizioni delle Circolari che impongono la scalpellatura degli stemmi della ex casa regnante e della dicitura REGIE dai timbri e suggelli. Oggi viene diramata un nuovo richiamo nella Circolare N°89 che dice testualmente:

















domenica 19 novembre 1944

NOTIZIE POLITICO-MILITARI
Nessuna particolare notizia di rilievo per quanto riguarda il lato politico-militare in data odierna
 



STORIA POSTALE del 19 novembre



 

Lettera semplice regolarmente affrancata 0,50 nel distretto di Milano con una coppia di gemelli da 0,10: Monumenti Distrutti e Recapito Autorizzato con sovrastampa fascetto.
Affrancatura di emergenza.


 







lunedì 20 novembre 1944


RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Inizia il rastrellamento dell’Est – Cisa Parmense, della Valdantena, dove viene fatta saltare la canonica di Pracchiola, con estensione fino a Lagostrello e al Passo del Cerreto.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Cuneo - I tedeschi catturano in località Pennino (Val Tanaro) il sottotenente pilota iugoslavo Miodrag Alecsic, già prigioniero di guerra, e lo fucilano sulla strada per Valsorda.




STORIA POSTALE del 20 novembre

 

Lettera raccomandata regolarmente affrancata 2,50 (1,00 lettera +1,50 di raccomandazione e una cartolina affrancata 0,65 (?) con una coppia di gemelli da 0,25: Monumenti Distrutti e Provvisoria.


 

Lettera raccomandata nel distretto di Savona regolarmente affrancata 2,00 (0,50 lettera nel distretto + 1,50 di raccomandazione).













martedì 21 novembre 1944

RESISTENZA: ORGANIZZAZIONI POLITICO – MILITARE
Continuano le trattative a Monopoli tra i rappresentanti del CLNAI e gli alleati.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Provincia di Piacenza – Nella odierna relazione della GNR viene preannunciata un’azione contro le forze partigiane: “La gravità della situazione derivata dal dilagare in ormai quattro quinti della superficie di Piacenza delle bande ribelli che hanno preso possesso di tutti i pozzi petroliferi e di metano, della produzione agricola e industriale, oltre che rendere estremamente malsicura tutta la via Emilia, ha finalmente fatto decidere i comandi tedeschi a intraprendere un’azione di rastrellamento in grande stile…”.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A Pontremoli, in una audace azione di sorpresa, i patrioti si portano presso una stalla delle brigate nere. Nello scontro a fuoco cadono molti fascisti.




STORIA POSTALE del 21 novembre

 

Manoscritti nel distretto di Genova regolarmente affrancati 2,10 (0,60 manoscritti nel distretto + 1,50 di raccomandazione) con a fianco un piego di ospedale come manoscritti raccomandati 2,70 (1,20 manoscritti + 1,50 di raccomandazione).





mercoledì 22 novembre 1944

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Trieste - Risiera di San Sabba (Trieste): le SS fucilano Ferruccio Stival, della brigata partigiana San Sergio.

 



STORIA POSTALE del 22 novembre

 

Affrancatura chiaramente filatelica da Dumenza (VA) alla Svizzera. Di queste affrancature, tutte partite da Dumenza, ne furono inviate moltissime che parzialmente sono finite nelle collezioni di Storia Postale della RSI. Sono sempre molto varie e attraenti (nonché costose) ma, secondo me, i fatto che furono costruite , toglie al documento il fattore di affrancatura genuina.
A fianco una “normale” cartolina postale Mazzini affrancata regolarmente 0.50.




giovedì 23 novembre 1944

DALLA RSI: POLITICA ESTERA
Il conte Mazzolini accompagna da Mussolini il Console marchese Giorgio Gozzi, Incaricato della tutela degli interessi italiani a Belgrado, che riferisce sulla situazione nei Balcani, e, in particolare, sulle tristi condizioni dei nostri militari e dei civili internati e su quanto è stato fatto dalla Rappresentanza della RSI per alleviarle. Mussolini elogia il marchese Gozzi e dà istruzioni a Mazzolini di intensificare ogni possibile azione in tal senso sia in Jugoslavia che negli altri Paesi balcanici.

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Mariano Comense – Alla presenza del maresciallo Graziani, del gen. Wolff e del colonnello Heldmann, comandante delle forze presenti, si tiene una grande adunata di SS italiane e tedesche per onorare i superstiti di Anzio e Nettuno e per consegnare una medaglia d’argento (un gladio repubblicano) concessa da Mussolini al battaglione “Vendetta” del primo reggimento delle SS italiane. Dei seicento uomini delle SS italiane accorsi ad Anzio, trecentoquaranta non sono tornati. Dopo una prima apparizione nell’attacco tedesco a Boves, il 9 settembre 1943, le SS italiane si sono battute, tra il marzo e il giugno 1944, con il battaglione Vendetta sul fronte di Anzio e Nettuno e con il battaglione “Debica” nella zona di Civitavecchia. Successivamente hanno partecipato a rastrellamenti in diverse regioni della RSI e affiancato i tedeschi nei dolorosi episodi di Cumiana, Caluso e Bardine – San Terenzo. Le SS italiane sono nate subito dopo l’8 settembre, quando alcuni italiani avevano chiesto di poter continuare la lotta accanto agli stessi soldati tedeschi che avevano liberato Mussolini dal Gran Sasso, successivamente, la “Legione” SS si è formata con volontari addestrati nei campi tedeschi di Munzingen e sta, in questi giorni, rientrando in Italia. Inquadrate in 13 battaglioni, le SS italiane, sono destinate alla sicurezza interna con dislocazioni varie in alta Italia.

DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Nel corso di una breve cerimonia al quartier generale, Mussolini concede il distintivo “M” ad alcuni reparti della Guardia nazionale repubblicana: al 63° battaglione Tagliamento (che subito dopo l’8 settembre è stato incorporato nella seconda divisione paracadutisti del generale Student e che si è distinto nel corso di questo anno nella lotta contro i partigiani prendendo parte anche alla grande operazione di rastrellamento sul Monte Grappa), al 29° battaglione Camicie nere (che, dislocato in Albania, dopo l’8 settembre si era unito ai tedeschi e, dopo una breve permanenza in Germania, è rientrato in Italia per partecipare ai rastrellamenti anti partigiani), al battaglione Ciclisti Venezia Giulia (per le sue prove di eroismo nella lotta contro i partigiani nelle provincie di Novara e Vercelli) e al Gruppo Carri Armati Leonessa (anche questo impegnato contro i partigiani nelle zone di Susa, Ivrea, Lago Maggiore e Piacenza).

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Iniziano le operazioni dei nazifascisti per riconquistare il controllo dell’Oltrepò ai partigiani.
Attaccato in modo massiccio anche l’Alto Monferrato.

Anche in provincia di Piacenza i nazisti passano all’offensiva generale come preannunciato nella relazione della GNR del 21. Sulle strade di fondo valle e nei paesi passano e ripassano automezzi con potenti altoparlanti: annunciano che una grande operazione d’attacco avrà corso se la popolazione continuerà a dare rifugio ai partigiani e se questi non si consegneranno armi e bagagli ai comandi tedeschi. Per tutta risposta una trasmittente è resa muta dalle raffiche partigiane. E allora scatta l’imponente dispositivo militare.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Una formazione di una cinquantina di partigiani attacca le Rocchette (Quota 999) tenuta dalla Monterosa. Sotto la pioggia che cade fittissima, nel giro di poche ore della mattinata la posizione è espugnata al prezzo di un caduto. Sessantatré alpini, undici mitragliatrici e sette muli finiscono nelle mani dei partigiani.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca - A Viareggio muore tra le macerie della casa distrutta dalle cannonate tedesche il ventottenne Febo Dominici.

Provincia di Savona - A Cengio i tedeschi catturano il capo squadra partigiano Pier Angelo Barzini e lo passano subito per le armi. Poi lo decapitano. La testa del giovane viene portata in giro per il paese, come trofeo, su una picca improvvisata.


STORIA POSTALE del 23 novembre

 

 

 

Lettera semplice regolarmente affrancata 1,00 con una composizione di valori che non sembrano proprio messi insieme per comporre un’affrancatura filatelica ma bensì inseriti per recuperare quanto al momento disponibile. Direi che il tutto è casuale. Presenti due 0,10 Recapito Autorizzato e due 0,25 gemelli. Da Melzo (MI) a Milano.

 

 

 

Lettera raccomandata da Nervi (GE) a Schwyz (Svizzera). Regolarmente affrancata 2,75 (1,25 lettera per la Svizzera + 1,50 di raccomandazione), fu censurata in partenza con fascetta e bolli della Commissione provinciale di Genova 47R e ancora, in arrivo dalla censura tedesca.





venerdì 24 novembre 1944

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Mariano ComenseGraziani, affiancato da ufficiali delle SS, passa in rassegna un battaglione di SS italiane.

ATTIVITA’ CLANDESTINA DEI PARTITI ANTIFASCISTI AL NORD
Milano – Gli operai decidono la lotta ad oltranza per rispondere alla ondata di terrore che si abbatte su di loro.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Le grandi operazioni di rastrellamento iniziate ieri nella provincia di Piacenza sono in pieno svolgimento. I tedeschi hanno radunato tutte le forze disponibili nel retrofronte e si servono anche di elementi spuri raccolti nelle steppe caucasiche, turchestane e mongole.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca - A Viareggio, a causa dei bombardamenti tedeschi sull’ospedale dov’è ricoverato, muore il ventunenne Roveno Benedetti.

RESISTENZA ALL’ESTERO: CEFALONIA
Scacciati i soldati tedeschi dall’isola, 1286 soldati italiani che erano riusciti a sottrarsi alla cattura nel settembre del 1943 e che hanno alimentato la guerra partigiana sotto la guida del capitano Renzo Apollonio uniti ai patrioti, sbarcano oggi a Taranto da due cacciatorpediniere britannici che sono andati a rilevarli.

DALLA RSI: UN BRUTTO EPISODIO
Francesco Moranino (nella foto), capo partigiano protagonista della resistenza in Piemonte, uccide oggi cinque partigiani “bianchi” e due delle loro mogli, sospettati di “collusione col nemico” (1).
…………
(1) Alla fine della guerra sarà eletto deputato del PCI e condannato all’ergastolo dal tribunale di Firenze nel 1956, ma si rifugerà in Cecoslovacchia per non scontare la pena. Verrà graziato dal presidente Giuseppe Saragat nel 1965.




STORIA POSTALE del 24 novembre

 

 

 

Lettera raccomandata da Bra (CN) a Genova regolarmente affrancata 2,50 (1,00 lettera + 1,50 di raccomandazione).



 

 

 

 

 

sabato 25 novembre 1944

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continuano le grandi operazioni di rastrellamento nella provincia di Piacenza. Venticinquemila uomini hanno circondato le poche migliaia di patrioti piacentini e cercano di sgominarli e di distruggere le formazioni.




STORIA POSTALE del 25 novembre


 

Cartolina postale Mazzini inviata da Adria (RO) alla Germania. Regolarmente affrancata 0,50 (tariffa ridotta per la Germania) fu VERIFICATA PER CESURA dalla Commissione Provinciale di Rovigo (uso di bollo con provincia in chiaro usato fino al luglio 1942 prima delle sigle criptate da un numero e una R. Vistata in transito anche dalla censura di Monaco Ad.

 

 





domenica 26 novembre 1944

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Inizia il movimento della divisione Lunense con la marcia di avvicinamento di 200 uomini al Monte d’Anima primo obbiettivo della offensiva concordata dal comandante Oldham con gli alleati.

Sulla Cisa resta gravemente ferito Franco Franchini, ispettore del Comitato Unico Parmense.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Modena - A Pavullo sul Frignano, dopo un processo sommario, viene fucilata la partigiana Irma Marchiani, medaglia d’oro alla memoria (vedi foto) e tre civili. E’ stata catturata mentre tentava di passare le linee. Poche ore prima di cadere sotto il piombo nazista Irma Marchiani, intrepida combattente, vice comandante di formazione partigiana ha scritto alla figlia:
“Prigione di Pavullo – 26 novembre 1944 – Ho sentito il richiamo della Patria per la quale ho combattuto, ora sono qui…fra poco non sarò più, muoio sicura di aver fatto quanto possibile affinché la libertà trionfasse”.

Provincia di Novara – A Omegna, nella piazza del municipio, presente la popolazione, un plotone di brigatisti neri comandata da un ufficiale tedesco fucila tre ostaggi in quanto non si trova chi ha ferito un soldato della Wehrmacht. Siccome uno dei tre non muore subito, un giovanissimo brigatista nero gli si avvicina e gli spara a bruciapelo in viso.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Dopo un mese di relativa calma, inizia oggi l’offensiva delle forze nazifasciste contro la zona della Carnia ancora in mano ai partigiani: la Bassa Carnia mentre continua la grande operazione di rastrellamento nel Piacentino.





STORIA POSTALE del 26 novembre


 

Lettera semplice regolarmente affrancata 1,00 che presenta anche un 0,25 sovrastampato GNR.












lunedì 27 novembre 1944

RELAZIONI ITALIANE CON L’ALLEATO
Mussolini
partecipa ad un ricevimento offerto dall’ambasciatore tedesco Rahn in onore degli aviatori tedeschi e della RSI distintisi in combattimento; sono presenti il maresciallo Graziani, il generale Wolff e il generale Von Pohl responsabile dell’aviazione germanica sul fronte italiano.

L’AVIAZIONE ITALIANA DEL NORD
Sempre oggi Mussolini nomina sottosegretario all’Aeronautica il generale Ruggero Bonomi in sostituzione del generale Carlo Molfese, dimissionario.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Nella notte sul 27, duecento partigiani scelti iniziano la marcia di avvicinamento al Monte Anima (Quota 892), per attaccare la Quota 832, un colle brullo nei pressi di Brucciano che sbarra l’accesso da sud – ovest al paese di Eglio, su quella via di Castelnuovo che gli americani non sono riusciti a percorrere dieci giorni prima. Contemporaneamente, altri partigiani muovono per creare azioni diversive che avranno successo: la via che da Castelnuovo conduce all’Isola Santa, quella delle Radici, la zona di Poggio. Ma i tedeschi che, proprio nella notte, hanno rinforzato il fronte con una compagnia, contrattaccano e costringono, con il fuoco dei mortai, gli uomini di Oldham a ripiegare. I partigiani cadono a decine e della Lunense rimane intatta soltanto la 4^ brigata Apuana.
Intanto, poco dopo l’alba, fanti di colore confluiti in precedenza su Gallicano e dintorni, attaccano presso Brucciano protetti dai nebbiogeni e dal tiro dell’artiglieria. Dalle varie posizioni di difesa parte un fuoco di sbarramento abbastanza vivace che costringe gli americani a spostarsi verso levante, contro le posizioni del battaglione Uccelli. Per circa tre ore si susseguono qui scontri a distanza ravvicinata, a bombe a mano e perfino all’arma bianca, con assalti e contrassalti presso il villaggio di Montaltissimo, a Croce di Sopra e a Croce di Sotto.
Nel frattempo, sono entrati in azione gli uomini della Lunense guidati da Oldham. Hanno preso il Monte d’Anima e costretto un reparto della compagnia comando del I° alpini e i bersaglieri del gruppo esplorante a cedere alcune postazioni sulla Quota 832. Dopo alterne vicende, a mezzogiorno avviene sul Monte d’Anima il contrattacco decisivo sferrato dalle riserve del Cadele e da reparti tedeschi provenienti da Sassi, appoggiati dai quattro pezzi da 65 piazzati a Eglio e dai due obici da 75/13 della 5^ batteria del Bergamo distaccati a Scandiano di Sassi.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continuano le grandi operazioni di rastrellamento nella provincia di Piacenza.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

Provincia di Lucca – A Viareggio muore per le ferite riportate in seguito al cannoneggiamento tedesco il sessantaquattrenne Francesco Paiotti.

Provincia di Ravenna - Alla periferia sud di Ravenna, a fianco dell’argine destro del fiume Ronco, la località di Madonna dell’Albero (o Villa dell’Albero) è interessante dal punto di vista militare. Quando, il 10 ottobre, il fronte si è spostato, i tedeschi vi hanno apprestata una loro retroguardia. Ai primi di novembre hanno ordinato alla gente di sgomberare, ma tutti sono poi tornati nelle proprie case per difendere i propri averi. Sono poi arrivati i partigiani che hanno ucciso alcuni soldati tedeschi e ne hanno presi prigionieri una trentina. Un portaordini tedesco è stato ucciso in una casa dalle gente, che ha poi provveduto a farne sparire il cadavere. Oggi, poco dopo mezzogiorno, una pattuglia di quattro soldati tedeschi giunge sulla strada di via Nuova ed entrando nelle case dà il via a un massacro. Comincia probabilmente da casa Rivalta uccidendo il proprietario Attilio. Quindi è la volta delle case Chiari, Montanari, Mazzotti, Corbara, Gualtieri, Soprani, Gambi. Poi va a casa Ricci: lì ci sono dieci persone che vengono fatte uscire nel cortile, da dove il gruppo viene avviato nell’aia di una casa vicina e rinchiuso in una di quelle capanne di canne ove i contadini ripongono gli attrezzi di lavoro. In un angolo c’è una botte interrata sino all’orlo che probabilmente serve per nascondere la roba, chiusa com’è da un coperchio di legno. La porta viene sbarrata dai nazisti. Uno dei contadini, Mario Mazzotti, accosta l’occhio a una fessura e resta impietrito scorgendo un soldato che sta piazzando un mitragliatore sul davanzale di una finestra di fronte. Con un balzo scosta il coperchio e si cala nella botte. Pochi secondi dopo le SS sgranano tre lunghe raffiche con pallottole esplosive contro la capanna. I prigionieri cadono gli uni su gli altri. Mario Mazzotti rimuove a fatica i cadaveri che coprono la botte e riesce a fuggire, è l’unico superstite e testimone della strage. I nuclei familiari annientati sono quindici, le persone uccise in poche ore cinquantasei. La pattuglia tedesca non risparmia né donne, né bambini, né anziani. Finito il “lavoro”, attraversa di nuovo il fiume e scompare. Verso sera arrivano altri tedeschi e, lavorando con sabbia e terra, cercano di mimetizzare il massacro.




STORIA POSTALE del 27 novembre




 

Lettera raccomandata da Milano a San Giovanni in Persiceto (BO) regolarmente affrancata 2,50.
 

 

 

 

 

 

 

 

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