domenica 13 maggio 1945
Sui quotidiani milanesi:
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Treviso/ Klagenfurt/ Treviso/ Caserta/ Napoli – “Alle otto e mezzo
sono partito dal campo per l’aeroporto e con un Dakota (oltre me, sono
saliti Broad, il brigadiere Floyd, Con Benson e uno o due ufficiali
dell’ottava armata) siamo andati a Klagenfurt. (…).
Non ero mai stato in Austria e non avevo in mente idea alcuna di quel
che fosse Klagenfurt e il territorio circostante. Si tratta di una bella
vallata alpina, abbastanza ampia, con laghi ecc. e fitti boschi di
abete. L’unico accesso da sud lo si ha varcando alti passi alpini e
percorrendo una strada a tornanti che attraversa Villach e Graz. Quindi,
poiché l’unica linea di comunicazione praticabile per entrare in questa
zona dell’Austria passa per le dette città ed è più accessibile da
Trieste (che da Venezia), ecco che il problema della nostra occupazione
di una zona austriaca resta intimamente collegato con quello della
Venezia Giulia. Anche qui, gli jugoslavi (che sono agli ordini di Tito)
costituiscono una fonte di guai e di preoccupazioni. Loro pretendono
parte, (se non proprio tutta) della regione della Carinzia e spinti
dalla stessa convinzione che hanno fatto valere nella Venezia Giulia (e
cioè che il possesso effettivo costituisce per nove decimi il titolo
legale per appropriarsi di un territorio) hanno fatto a gara con noi per
penetrare in Austria. Sta di fatto che a Klagenfurt sono giunti appena
poche ore dopo di noi e così abbiamo potuto prendere possesso degli
edifici principali e presidiarli. E’ anche vero però che non abbiamo
uomini bastanti per occupare e presidiare ogni località.
Gli jugoslavi stanno arrivando in forze (si tratta in parte di
soldati regolari e in parte di irregolari) e intendono ripetere la
tattica già sperimentata nella Venezia Giulia. Così noi facciamo
affiggere i manifesti del governo militare alleato e loro li strappano e
poi affiggono i propri. Poi requisiscono e saccheggiano e arrestano i
cosiddetti (ossia quanti vengono reputati) nazisti e fascisti. E noi,
più o meno nella speranza di fare qualcosa, stiamo a guardare, dato che
il nostro piano vigente non prevede il ricorso alla forza e vieta si dia
lo spunto ad incidenti. Inoltre, oltre gli jugoslavi (che sono tra i
trenta e i quarantamila) il generale Keightley ha a che fare con 400.000
tedeschi che si sono arresi o vogliono arrendersi e che non sono ancora
stati disarmati (sono stati tolti loro solo i carri armati e i cannoni)
e che devono essere radunati in una qualche località, forniti di viveri
e alloggiati in campi ecc. Sul suo fianco destro le forze del
maresciallo Tolbukhin sono penetrate in quella che doveva essere in
Austria la zona inglese e hanno occupato Graz, città importante e nodo
di comunicazioni. Con i russi ci sono rilevanti contingenti bulgari.
Inoltre tra i tedeschi che si sono arresi si contano circa 40.000 tra
cosacchi e “russi bianchi” con mogli e figli. Consegnarli ai russi
significa condannarli alla schiavitù, alle torture, e forse destinarli a
morire. Rifiutarne la consegna, significa infliggere una grande offesa
ai russi e, anche fare un’infrazione all’accordo di Yalta.
Abbiamo deciso di consegnarli (il generale Keightley è in
contatto e in buoni rapporti con il generale russo che opera sul suo
fianco destro) ma ha proposto che nel contempo i russi devono
consegnarci tutti i prigionieri inglesi o i feriti inglesi che
eventualmente si trovino nella loro zona. La procedura formale è che i
nostri dovrebbero rimpatriare partendo da Odessa (ma comprendo bene che
questo significa un gravissimo disagio). Spero che riusciremo a
persuadere i russi che sono qui a consegnarceli direttamente (la nostra
valutazione è che siano dai 1.500 ai 2.000) e così potremo evitare loro
tante sofferenze. Questo in cambio della osservanza scrupolosa
dell’accordo che prevede la consegna dei sudditi russi.
Abbiamo già trovato nella zona di Klagenfurt un buon numero (più
di mille, credo) di prigionieri inglesi (molti di loro sono malati o
feriti). E ho visto con i miei occhi le ambulanze che li trasportavano
all’aeroporto. Vengono direttamente imbarcati su dei Dakota per essere
trasportati a Napoli o in altri campi o in altri ospedali dell’Italia
Meridionale.
Per colmare la misura della confusione esistente, ci sono poi
migliaia dei cosiddetti ustascia o cetnici, in genere con mogli e figli,
che fuggono presi dal panico in questa zona dal fronte davanti
all’avanzare degli jugoslavi. Queste denominazioni – ustascia e cetnici
– servono a indicare tutte le forze irregolari mobilitate dai tedeschi
(e formate di sloveni, croati e serbi) contro Tito, armate e mantenute
dai tedeschi. Insomma, indicano gente che o perché si tratta di
cattolici o di conservatori (come idea) o per qualsiasi altra causa non
può avere alcuna simpatia per i comunisti rivoluzionari; per questo sono
alla svelta spacciati per fascisti o per nazisti. (Si tratta di una
formula semplicistica, che – mi vien fatto di notare – in forma
modificata si è cercato di introdurre anche nella politica inglese).
Abbiamo avuto un colloquio con il generale e i suoi ufficiali in
cui si sono dette più o meno le stesse cose che hanno costituito oggetto
di colloquio con il generale McCreery e con il generale Harding proprio
ieri. Il generale ci ha esposto come li vede lui e noi abbiamo esposto
le nostre ragioni. Sono certo che il colloquio è stato in linea di
massima proficuo e utile.
Abbiamo lasciato Klagenfurt verso mezzogiorno e siamo volati
prima presso l’ottava armata (nell’aeroporto vicino a Trieste), dove ci
ha accolto il generale comandante McCreery. Abbiamo chiacchierato un
po’, abbiamo mangiato alcuni panini ecc. e poi io e Philip siamo
decollati per Caserta, arrivando all’aeroporto di Marcianise verso le
tre e mezzo del pomeriggio.
Subito in auto al mio ufficio, dove ho trovato ad aspettarmi
alcuni telegrammi interessanti e in particolare uno inviato dal
presidente (americano) al nostro primo ministro. Gli americani si sono
d’un tratto irrigiditi e il presidente non intende più sottostare a
pressioni di sorta. La sua proposta è d’inviare un duro telegramma a
Tito, un telegramma concepito come un ultimatum, anche se proprio di
ultimatum ancora non si parla. E’ chiaro che questo nuovo fatto altera
la situazione qual era giovedì scorso (quando il generale McNarney ci
aveva detto categoricamente di avere ordini precisi che vietavano di
usare forze americane nella “faccenda jugoslava”). Ho subito telegrafato
a Churchill dicendogli che a mio parere la situazione è ora radicalmente
mutata (ma mi chiedo fino a quando sarà così) e che i miei telegrammi
dell’11 maggio devono essere letti alla luce del nuovo atteggiamento
americano.
Verso le sei e mezzo sono andato in auto al Padiglione del
feldmaresciallo (Alexander) e qui ho fatto un bagno e mi sono cambiato
d’abito. C’è stato un bel pranzo e dopo pranzo abbiamo ascoltato per
radio la voce di Churchill. L'impressione è che abbia parlato bene, ma
mi è sembrato avesse la voce stanca e forse stanco lo può essere
davvero! Sono tornato in auto a Napoli, dove ho potuto andare a letto
verso le undici”.
STORIA POSTALE del 13 maggio
Lettera per gli USA affrancata per L. 2,60
lunedì 14 maggio 1945
NOTIZIE DALL’ESTERO
L’Austria proclama la propria indipendenza.
CATTURATO HIMMLER
Heinrich Himmler, capo della Gestapo, viene fatto prigioniero dai
reparti del gruppo di armate del maresciallo Montgomery.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Inghilterra e Stati Uniti sembra prendano posizione sulla questione di
Trieste e della Venezia Giulia: i rispettivi governi avrebbero inviata
una identica nota alla Jugoslavia ingiungendo di sgomberare Trieste e
l’Istria. Non si indica il termine ma la nota ha carattere di vero e
proprio ultimatum”.
STORIA POSTALE del 14 maggio
Cartolina intestata di Ospedale raccomandata regolarmente affrancata
3,60 (1,20 cartolina fuori distretto + 2,40 di raccomandazione aperta);
a fianco una cartolina postale VINCEREMO da 0,30 regolarmente affrancata
1,20 (il 0,20 è un PM).
Cartolina postale VINCEREMO da 0,15 regolarmente affrancata 1,20 (il
0,05 è un PM). A fianco una lettera fuori distretto.
Lettera raccomandata regolarmente affrancata 7,00 con tutti valori
Imperiale. A fianco un piego manoscritti raccomandati 4,80 (2,40
manoscritti + 2,40 raccomandazione aperta) in un rara affrancatura con
presenza del 0,80 Via Aerea.
Lettera raccomandata doppio porto affrancata 9,00 da Lecce a Roma.
Cartolina postale 0,70 Via Aerea espressa con una rarissima affrancatura
che comprende quattro valori espressi Imperiale di cui tre
sovrastampati PM e uno no.
martedì 15 maggio 1945
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Alle 9,30 arriva a Capodichino S.A.R. il Principe di Piemonte a
alle 10 è a Villa Maria Pia. Riparte alle 13,30.
Nel pomeriggio arriva da Roma Acquarone che conferisce con il Re dalle
16 alle 17,15. Dopo il colloquio ho parlato a lungo con lui.
Sembra che la nota inviata dai governi alleati a Belgrado sia stata
appoggiata dall’ingresso di una squadra inglese nel porto di Trieste. Il
governo jugoslavo sembra incline a più miti consigli.
Secondo notizie portate dal Principe Umberto le nazioni anglosassoni
avrebbero fatto un passo anche verso la Francia per indurre il governo a
ritirare le truppe calate in Italia al di là dei confini. Speriamo che
sia vero”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli/ Caserta – Sono partito la mattina andando in auto a
Caserta per fare colazione alla vecchia villa (quella in cui abitano i
Russell). Un profluvio di telegrammi. E’ stato concordato il testo delle
note anglo – americane a Tito riguardanti a) l’Austria, b) la Venezia
Giulia. La prima nota (quella sull’Austria) è stata presentata per prima
e poi gli americani hanno aderito ad inviare la seconda, che è poi stata
presentata come nota congiunta inglese e americana. Adesso non resta che
aspettare”.
STORIA POSTALE del 15 maggio
Dal
“Corriere del Mattino “ di Firenze:
Tariffe del Nord con valori ex RSI ammessi fino al 30 maggio
Piego
comunale regolarmente affrancato 0,50 con una coppia di 0,50 Fratelli
Bandiera per metà tariffa lettera e cartolina postale Mazzini con valore
aggiunto da 0,20 Monumenti Distrutti
Tariffe del sud (Luogotenenza)
Lettera raccomandata con una coppia di 2,50 su 1,75 Imperiale e una
quartina di 0,50 PM. A fianco una cartolina illustrata regolarmente
affrancata 1,20 .
Lettera raccomandata con una striscia di quattro del 2,00 su 0,25
Monumenti con un 1,00 Miti aereo. A fianco una lettera espressa
regolarmente affrancata 7,00 .
Lettera raccomandata affrancata 7,00 con due quartine e tre coppie del
0,50 PM. A fianco una lettera raccomandata nel distretto di Macerata
regolarmente affrancata 6,00 .
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Oggi, salvo nuovi ritrovamenti, abbiamo la prima data d'uso nota
francobollo £.0,15 verde grigio (526) Novara senza fasci, del
francobollo £.0,35 azzurro (527) Novara senza fasci e del £.1,00
violetto (528) Novara senza fasci, tutti e tre i valori non hanno la
filigrana
Emessi nella parte di Italia sotto amministrazione militare alleata su
autorizzazione dello stesso Governo Militare Alleato poi omologata con
Decreto Ministeriale del 10.08.45 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
n°129 del 27.10.45.
Scadenza validità postale: 30.06.46
Lo
0,15, In uso singolo non troverà mai applicazione. Essendo questo
valore usato esclusivamente al Nord, venne praticamente usato per le
tariffe ex-RSI fino al 30 giugno del 1945 ed ebbe, in tale periodo una
larga applicazione in abbinamento al 35 centesimi (527) per
formare l'affrancatura sia della lettera nel distretto che della
cartolina fuori distretto. La ristampa di questi due valori (vedi più
diffusamente nei successivi articoli tratti dai quotidiani dell'epoca)
ebbe un valore anche politico; sarebbe stato molto più semplice
ristampare il solo valore da 0,50 con il volto di Vittorio Emanuele III°
o, ancora più semplicemente farsi mandare da Roma un sufficiente
(iniziale) quantitativo di detto valore senza fasci (517), ma era
proprio il volto del Re che non era "gradito" dal C.L.N.A.I. (Comitato
di Liberazione Nazionale Alta Italia)! Infatti meno di 15 giorni dopo fu
emesso al Nord il valore da 0,50 con l'effigie dell'Italia turrita (538).
Considerazioni sulla sua diffusione.
Questo valore e i seguenti 0,35 e 1,00 sono stati i primi ad essere
usati per posta alla ripresa delle comunicazioni al Nord dopo la fine
delle ostilità. La presenza dei fasci ne condizionò l'uso; infatti si
possono trovare usati postalmente fino a tutto ottobre, dopo tale mese
ritengo siano molto infrequenti. I primi due perché soppiantati dal 0,50
(538), il terzo perché gradualmente sostituito dal suo gemello
senza fasci (540).
Gli articoli sui quotidiani di cui ai precedenti giorni 10, 13 e di
domani 16 maggio dimostrano la loro entrata in circolazione dal
15.05.45.
Distribuito solamente in Lombardia, Piemonte e Liguria.
Possibili abbinamenti del 0,15 con gli altri valori della
Luogotenenza:
- essendo questo valore l'unico di questo valore facciale emesso nel
periodo luogotenenziale non esistono possibilità di gemellaggio se non,
e teoricamente, con 0,15 Imperiale che però al Nord sembrava
praticamente scomparso malgrado fosse stato usato anche durante la RSI;
- normalmente reperibile con gli altri Novara tutti presenti nelle
stesse province; con i Roma si possono trovare i seguenti abbinamenti:
- con il 0,20, il 0,60 (530), i tre 1,00 (519, 522
e 531) limitatamente alla Lombardia;
- con l'1,20 (532), il 2,00 (533) e il 5,00 (534)
nelle tre regioni di sua diffusione.
Corrispondenza scritta il giorno stesso della vendita di questi
valori agli sportelli postali
Tariffe del Nord con valori ex RSI ammessi fino al 30 maggio
La sovrastante cartolina è sicuramente una delle tantissime che i
milanesi scrissero quel 15 di maggio del 1945 che rappresentò per loro
la ripresa dei contatti con il Centro-Sud. In questo specifico caso i
contatti epistolari fra il mittente Gino Rolla e il destinatario
Ambrogio Gerosa erano stati interrotti da almeno nove mesi, la
corrispondenza per il nord cessò di essere inoltrata da Firenze negli
ultimi giorni di luglio del 1944 quando le avanguardie dell'esercito
Alleato erano arrivate a pochi chilometri dalla città. Il testo della
missiva, rigorosamente redatto nel limite delle 25 parole, firma
esclusa, ci dice anche che, in certi casi, le due parti separate della
nostra Italia riuscivano a scambiarsi notizie tramite la Radio Vaticana.
L'affrancatura con i due Novara appena distribuiti dalle poste
rappresenta sicuramente la loro prima data d'uso.
Lo 0,35 In uso singolo non trovava possibilità d'impiego in tutti i
periodi tariffari dalla sua emissione alla sua scadenza di validità. Si
trova quasi sempre come complemento di affrancatura con il 0,15 (526).
Considerazioni sulla sua diffusione.
Vale esattamente quanto detto per il precedente 0,15.
Possibili abbinamenti con gli altri valori della Luogotenenza:
- impossibilità di abbinamento gemellato con altri valori della
luogotenenza in quanto unico emesso come valore facciale, teoricamente
possibile con il suo gemello imperiale già di raro impiego anche nella
appena defunta RSI;
- per tutti gli altri abbinamenti vedi quanto detto per il 0,15
precedente.
Anche questa cartolina, rigorosamente redatta con il testo di 25 parole
e indicazione del mittente a fianco dell'indirizzo, presenta
l'affrancatura di lire 0,50 con i due Novara valida per il Nord quale
ex-tariffa RSI fino al 30 giugno. Fu scritta ed affrancata a Brescia e
affidata a qualche viaggiatore diretto al Sud che la impostò
direttamente a Firenze. Risultò così "nel distretto" e avreb-be dovuto
essere affrancata lire 0,60 secondo le tariffe in vigore nel Centro-Sud
dal 1° di aprile. Non fu giustamente tassata.
1 lira violetto
Per le affrancature in uso singolo valgono le stesse considerazioni dei
precedenti numeri 519 e 522.
Considerazioni sulla sua diffusione.
Valgono le stesse considerazioni fatte per il 0,15 (526) ma oltre alla
Lombardia, Liguria e Piemonte si può presumere che ci sia stata una
certa distribuzione anche in Emilia-Romagna, Veneto e Trentino Alto
Adige. Infatti ho rilevate presenze a Ferrara, Reggio Emilia, Vicenza e
Trento.
Possibili abbinamenti con gli altri valori della Luogotenenza:
- in gemellaggio si può trovare solo in Lombardia con il 1,00 Roma
(519), soluzione più rara perché quando fu emesso il 519 era già stato
soppiantato dai 522 e 531 Roma, nonché con questi stessi
522 e 531
(senza filigrana e filigrana ruota); in Lombardia, Liguria,
Piemonte, Emilia- Romagna, con il 540 (Novara senza fasci).
- con tutti gli altri Novara si può trovarlo normalmente con esclusione
del 10,00 (542); con i Roma può abbinarsi allo 0,20 (529)
in Lombardia ed Emilia-Romagna, al 1,20, 2,00 e 5,00 in tutte le regioni
ove distribuito; con i Sovrastampati impossibile l'abbinamento con il
2,50 (523) e possibile ma sicuramente infrequente con gli altri
due (524 e 525) ma limitatamente all'Emilia-Romagna.
Questi primi tre valori Novara ebbero largo impiego nelle zone dove
furono distribuiti specialmente nei mesi di maggio -giugno quando ancora
erano in vigore le tariffe ex-RSI.
Furono
anche spesso usati come segnatasse ecco una raccomandata fuori distretto
tassa a carico del destinatario affrancata lire 2,50 (1,00 lettera fuori
distretto + 1,50 di diritto di raccomandazione) affrancata con la serie
completa dei tre primi Novara annullati con un timbro TASSATE. Il
documento, si tratta di Denuncia-Certificato di Infortunio Agricolo,
parte da Castiglione d'Adda (MI) il 24.05.45 per Lecco. Rinviata a
Milano vi giunse il 29.05.45.
Lettera fuori distretto espressa affrancata lire 3,50 (1,00 lettera +
2,50 espresso) secondo le tariffe ex-RSI. Non usuale l'uso al nord del
2,00 Imperiale con il 1,00 Novara con fasci e il 0,50 Novara in corso da
pochi giorni. Partita da Pavia il 07.06.45 arrivò a Viterbo il 13.06.45.
Sei giorni da considerare abbastanza pochi data la situazione generale.
Lettera fuori distretto raccomandata espressa affrancata secondo le
tariffe della ex-RSI lire 5,00 (1,00 lettera + 1,50 raccomandata + 2,50
espresso). Oltre la serie completa dei primi tre Novara troviamo una
coppia verticale del 1,75 Imperiale da considerarsi una presenza
abbastanza infrequente. Partita da Verolengo (TO) arrivò a Rovato (BS)
il 06.06.45.
L'11.07.45 le tariffe sono state unificate e così anche a Milano una
raccomandata, vedi sopra, costa lire 7,00. L'affrancatura è costituita
da il nuovo 2,00 Roma, quattro valori 1,00 Novara e il suo gemello 1,00
Roma
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