sabato 2 giugno 1945
DAL DIARIO DI PUNTONI
“I sei partiti italiani dopo laboriose riunioni e agitati colloqui
sembra siano giunti a un accordo circa le linee programmatiche del nuovo
governo. Permangono le incertezze sulla scelta del presidente nonostante
che Nenni abbia apertamente riproposto la sua candidatura, che è però
ostacolata in special modo dalla Democrazia Cristiana. Nenni terrà un
discorso programmatico domani al San Carlo di Napoli.
Il Papa ha fatto un altro discorso in risposta all’indirizzo di omaggio
dei Cardinali. E’ una nuova requisitoria contro il nazionalsocialismo
tedesco e un appello a coloro che detengono le sorti del mondo perché
agiscano con giustizia e tendano alla vittoria del diritto, non solo
come scopo politico ma più come dovere morale”.
STORIA POSTALE del 2 giugno
Una CP
VINCEREMO da 0,30 affrancata in eccesso di 0,15 con presenza di valori
ex RSI fuori corso ma evidentemente tollerati (rara). A fianco una rara
cartolina postale da 0,50 tipo Albania con affrancatura aggiunta per la
corretta tariffa di 1,20
Un piego
ospedaliero affrancato 2,70 secondo le tariffe ex RSI come manoscritti
raccomandati aperti, affrancato con valori Monumenti ex RSI (non
tassato, tollerato). A fianco una cartolina illustrata affrancata 0,50
secondo le tariffe e con valori ex RSI, dichiarata da tassare ma non
tassata in arrivo a Rapallo
Un raro piego in tariffa stampe (0,40) con una quartina del 0.10 Roma. A
fianco una lettera raccomandata in normale tariffa di 7,00
Una
infrequente cartolina raccomandata nel distretto
Un piego
affrancato come raccomandata 2,50 secondo le vecchie tariffe ex RSI
(infrequente il valore sovrastampato PM a Bologna).
Piego come manoscritti raccomandati (2,40+2,40) in eccesso di 0,05.
domenica 3 giugno 1945
Non reperita alcuna notizia politico-militare di rilievo
STORIA POSTALE del 3 giugno
Biglietto
postale Imperiale da 0,25 regolarmente affrancato 2,00 come lettera con
la infrequente presenza del 0,15 Imperiale sovrastampato PM
Cartolina postale VINCEREMO da 0,30 da Massa Marittima
(GR) Bellinzona (Svizzera) regolarmente affrancata 3,00 (tariffa per
estero)
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Oggi, salvo
nuovi ritrovamenti, abbiamo la prima data d'uso nota francobollo £.2,00
(Imperiale senza fasci) filigrana ruota alata colore carminio (533)
Decreto ministeriale del 10.08.45 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
n°129 del 27.10.45.
Scadenza validità postale: 30.06.46
ZONE DI DIFFUSIONE
In uso singolo si poteva trovare usato per le stesse tariffe di cui 2,00
su 0,25 Monumenti (525). Singolo lo si poteva trovare per l'affrancatura
della lettera raccomandata nel distretto secondo le tariffe del Nord
(0,50 lettera+1,50 diritto di raccomandazione), ma solamente fra l'8 ed
il 30 giugno (23 giorni), e cioè fra il giorno della sua apparizione e
il cambio delle tariffe,
Considerazioni sulla sua diffusione.
Si tratta di un francobollo abbastanza diffuso sul territorio nazionale
ma dall'esame statistico basato sul notevole materiale reperibile con
sue "presenze" si riceve l'impressione che la distribuzione sia avvenuta
con un criterio a "pelle di leopardo". Lo si trova usato in tutto il
Nord con esclusione (forse) della Venezia Giulia e con presenze ridotte
in Piemonte e Liguria dove imperava il suo gemello Novara. Nel
Centro-Sud si riceve l'impressione che sia stato distribuito solamente
dove scarseggiavano i suoi gemelli Imperiale e Miti P.A. (poco
reperibili al nord), sovrastampato P.M. e su 0,25 Monumenti (reperibili
al nord in misura ridotta e solo in Emilia-Romagna). Sembra non
distribuito in Sardegna, in Sicilia ho trovato due presenze solo a
Catania, nessuna presenza in Calabria, Lucania, Molise e Umbria, una
sola presenza in Puglia (a Bari), due in Campania (NA e AV), una in
Abruzzo (AQ), tre nelle Marche (1-AN e 2-AP), cinque in Toscana (1-LU,
3-PI e 1-FI), mentre nel Lazio ho rilevate 8 presenze e tutte a Roma sua
città natale.
Possibili abbinamenti con gli altri valori della Luogotenenza:
- in gemellaggio risulta infrequente con il Novara, più probabile con il
Sovrastampato;
- con tutti gli altri valori si può trovare con tutti i Novara (al
Nord), con tutti i Roma e Sovrastampati nelle zone ove distribuiti.
Lettera fuori distretto raccomandata affrancata lire 2,50, secondo le
tariffe ex-RSI, con un esemplare del 2,00 Roma nei suoi primi giorni
d'uso. Completano l'affrancatura i due piccoli Novara. Partita da
Garbagnate Milanese il 11.06.45 arrivò a Milano il 12. Un timbro lineare
su due righe apposto sul retro della busta spiega il perché della
giacenza: MILANO RACCOM. ARR. DISTR./ SCONOSCIUTO AL PORTALETTERE. Tornò
a Garbagnate il 17.
Infrequente raccomandata espressa da Parma il 20.06.45 (sempre nei primi
giorni d'uso del 2,00 Roma) a Bologna. Regolarmente affrancata lire 5,00
(1,00 lett. + 1,50 raccom. + 2,50 espresso). La lira è Imperiale.
Ancora una raccomandata con il 2,00 Roma nel primo mese d'uso. Questo
documento mostra anche l'abbinamento con il 0,50 Roma che arrivò
(sicuramente in scarsa quantità) anche a Bologna. Partita da Bologna il
22.06.45 arrivò a Pistoia il 25.
E' mia convinta opinione che trovare questo valore nel suo primo mese
d'uso, che era anche l'ultimo delle tariffe ex-RSI, usato singolo su
raccomandata nel distretto in perfetta tariffa, sia da considerarsi
veramente arduo.
Da Milano per città il 25.06.45.
lunedì 4 giugno 1945
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Un professore romeno, Andrej, già internato nel campo di concentramento
dove è morta la Principessa Mafalda, è stato ricevuto dalle LL. MM. per
riferire aa viva voce particolari sulla vita e sulla fine della povera
Principessa”.
STORIA POSTALE del 4 giugno
Raccomandata del Servizio Notificazione Atti Giudiziari regolarmente
affrancato 9,20 con, a destra, un piego inviato come manoscritti
raccomandati 4,80 (2,40+2,40)
Lettera raccomandata nel distretto affrancata come per fuori distretto
ma con la tariffa di 2,50 ex RSI (particolare l’uso del 0,25 Imperiale
al Nord ove dal marzo 1944 era stato sostituito da quello sovrastampato
ed era pertanto diventato quasi introvabile).
Lettera semplice regolarmente affrancata 2,00 da Faenza (RA) a Bologna.
martedì 5 giugno 1945
LA FUCILAZIONE DI KOCH
ROMA – Ore 14,21 – A Forte Bravetta viene fucilato Pietro
Koch (vedi foto), tenente della SS italiane, famoso per le feroci
violenze della sua “banda”, venti giorni prima era ancora in libertà,
sicuro di sfuggire all’arresto.
Capelli tinti, abiti borghesi, circolava per Firenze con la sua amica
Tamara Cerri. Lo hanno tradito un paio di scarpe usate che la donna
aveva portato a riparare in una calzoleria di via Pietrapiana nel
pomeriggio del 15 maggio.
Pietro Koch, ex tenente dei granatieri, ha aderito alla repubblica di
Salò e formato una banda di aguzzini nella Roma occupata dai tedeschi.
con sede in via Jaccarino. Diventato in breve il collaboratore fidato
del colonnello Maeltzer, comandante la piazza di Roma, lo ha seguito
nelle più spietate repressioni, tra cui la strage delle Fosse Ardeatine.
E’ lui che ha inventato gli stivaletti di ferro che stritolano le ossa,
è lui che ha usato il metodo degli spilloni piantati nei piedi dei
patrioti interrogati per costringerli a parlare, è stato sempre lui a
inventare nuove, terribili e raffinate sevizie in un clima allucinante
dove si muovevano donne di facili costumi, sadici e depravati.
Quando Roma è ormai minacciata dall’arrivo degli alleati Koch, la sua
amica Tamara, il fido Bernasconi ed altri complici sono fuggiti a
Firenze. A Firenze Koch è diventato amico del famigerato maggiore
Carità, il torturatore di Villa Triste, sulla via Bolognese. Addirittura
Koch “presta” a Carità il Bernasconi che, in fatto di sevizie e
repressioni, ha pochi rivali.
Quando gli anglo – americani giungono alle porte di Firenze la coppia
fugge ancora, al nord. Si nascondono a Milano poi, dopo il 25 aprile,
per sfuggire alle ricerche tornano a Firenze dove, appunto il 15 maggio,
Tamara si reca in quella calzoleria di via Pietrapiana che già
frequentava l’anno precedente. Ha in mano un paio di scarpe usate e
chiede se è possibile ripararle subito perché l’indomani deve partire.
Il proprietario del negozio le domanda se è una cliente: “Mi sembra di
averla già vista” osserva. Tamara ammette di essere stata più volte
nella calzoleria un anno prima accompagnata dal suo fidanzato, un
ufficiale dell’esercito. Aggiunge che lei e l’uomo che l’accompagnava,
divenuto nel frattempo suo marito, erano fuggiti in Alta Italia e là
erano stati arrestati dai tedeschi. Il racconto della donna si fa
confuso, contraddittorio. Quando Tamara se ne va il proprietario e i
lavoranti si consultano. Le parole della donna hanno destato sospetti. E
se fosse una spia dei repubblichini rientrata dal Nord? Nessuno immagina
che sia l’amante di Pietro Koch. Comunque il proprietario del negozio
avverte la questura. Gli agenti della squadra politica si appostano in
via Pietrapiana, ma Tamara non si fa più viva. Questo atteggiamento
accresce i sospetti. La polizia setaccia gli alberghi e le pensioni
della città. In un albergo in via de’ Fossi la coppia viene
rintracciata.
Sul registro è scritto che fra gli ospiti vi sono i fratelli Ariostoe
Vera Ballarin. Tamara nega di essere stata nella calzoleria, ma messa a
confronto con il proprietario e i lavoranti che la riconoscono senza
esitazioni. Sembrerebbe ormai inutile negare, ma Tamara Cerri ci prova:
smentisce tutti e, tenace, ripete che lei e suo fratello sono di
passaggio da Firenze e che non ha mai avuto bisogno di riparare un paio
di scarpe. Anche Koch ha seguito la compagna in questura e protesta nei
confronti dei funzionari per un interrogatorio che giudica assurdo. Ha
ancora un’aria baldanzosa, ostenta sicurezza. Fra i presenti c’è il
partigiano Roberto Martini, della Commissione politica di controllo del
CTLN. Da un po’ di tempo sta osservando attentamente il Koch. Quell’uomo
assomiglia al criminale repubblichino che alcuni giornali hanno già dato
per morto. Confida i suoi sospetti agli altri funzionari di polizia.
Rapidamente si cerca il dossier di Pietro Koch e lì dentro c’è tutto:
foto, documentazione e una scheda biografica di Tamara Cerri.
L’interrogatorio si fa martellante, Koch cerca di sfuggire alle domande
più insidiose, ma ormai si sente perduto. Viene messo a confronto con
alcuni suoi complici, detenuti nel carcere fiorentino delle Murate. Non
ha più scampo. Resiste alle contestazioni per dodici ore, poi crolla e
ammette di essere Pietro Koch. Anche Tamara Cerri confessa. Il criminale
chiede di essere giudicato da un tribunale militare, ricorda di essere
stato ufficiale e vanta di avere ricoperto la carica di questore di
Milano. Il funzionario di polizia lo guarda freddamente e gli risponde:
“Lei sarà giudicato semplicemente come Pietro Koch.
Trasferito a Roma, i primi di giugno Koch si presenta ai giudici. La
condanna a morte viene decisa rapidamente, le prove contro di lui sono
schiaccianti.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Festa dei Carabinieri. Alle 10,30 viene da me il generale Santamaria,
comandante della divisione CC. RR. di Napoli per presentare, d’ordine
del comandante generale dell’Arma, i sensi di devozione del comandante
stesso a dell’Arma tutta a Sua Maestà il Re. La cosa sarà certamente
molto gradita al Sovrano.
Alle 14,20 di oggi a Roma, dopo regolare processo, è stato fucilato
Pietro Koch, reo confesso di sevizie su italiani al servizio dei
tedeschi”.
STORIA POSTALE del 5 giugno
Due raccomandate affrancate 2,50 (quella di destra è carente di 0,05)
secondo le tariffe ex RSI. Non è comprensibile la disinformazione degli
ufficiali postali che accettarono, affrancarono e timbrarono in partenza
queste due raccomandate che dal 1° giugno dovevano avere un tariffa di
7,00.
Ancora affrancature con valori ex RSI e in tariffe particolari. La
cartolina Mazzini, essendo per il distretto, doveva essere affrancata
0,60 ma lo fu per 0,75, quindi in eccesso e non si capisce lo 0,15 con T
di tassazione.
Ancora una raccomandata Nord Italia (da Genova a Ruta) con affrancatura
2,50 (0,10 in eccesso) anziché 7,00 (censurata). A fianco un modulo
Avviso di Ricevimento del Servizio Notificazione Atti Giudiziari
regolarmente affrancato 2,00.
mercoledì 6 giugno 1945
dal
Corriere d’Informazione (MI)
STORIA POSTALE del 6 giugno
Una
cartolina commerciale fuori distretto e una lettera espressa
affrancate con valori ex RSI; la cartolina è regolarmente affrancata
1,20 mentre l’espresso fu affrancato 3,50 secondo le tariffe ex RSI
anziché 7,00.
Un piego
manoscritti raccomandati 2,70 (1,20 + 1,50 di raccomandazione aperta)
in affrancatura secondo le tariffe ex RSI e un cartolina postale
Mazzini (ex RSI) fuori distretto affrancata 0,50 secondo le tariffe ex
RSI con valori Novara applicate sull’immagine di Mazzini e sul fascio
repubblicano.
Una
raccomandata da Bologna a Roma affrancata 2,50 (secondo le tariffe ex
RSI) anziché 7,00; il valore 9,50 Imperiale sovrastampato PM era molto
infrequente come uso a Bologna. A fianco una lettera espressa da
Ascoli a Fermo (AP) regolarmente affrancata 7,00 secondo le tariffe in
vigore in tutta Italia dal 1° giugno.
A sinistra
una lettera raccomandata espressa regolarmente affrancata 12,00; a
destra una raccomandata espressa da Genova a Firenze affrancata 5,10
(0,10 in eccesso) secondo le tariffe in vigore fino al 31 maggio.
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