Cassius Marcellus Clay Jr. nasce a Louisville, nel Kentucky, il 17 gennaio del 1942, figlio di Cassius Marcellus Clay Sr., pittore afro-americano e di Odessa Lee Clay, domestica di religione battista. All’età di 12 anni inizia a frequentare la palestra Columbia, dove mette in mostra il suo talento e, dopo una brillante carriera da dilettante, conquista l’oro nella categoria dei pesi mediomassimi alle Olimpiadi di Roma 1960. La vittoria ottenuta lo proietta al professionismo dove inizia battendo Lamar Clark per KO e poi Doug Jones. Il 25 febbraio 1964 a Miami conquista per la prima volta la corona di Campione del Mondo dei pesi massimi, battendo il campione in carica Sonny Liston per abbandono all’inizio della settima ripresa. Nel 1971 torna sul ring vincendo 2 incontri per KO tecnico con Jerry Quarry e con Oscar Bonavena. Il successivo incontro si tiene al Madison Square Garden di New York ed è valido per il titolo mondiale dei massimi. Alì viene sconfitto ai punti (9-6, 11-4 e 8-6-1) dal detentore del titolo Joe Frazier (Beaufort, 12 gennaio 1944 – Filadelfia, 7 novembre 2011, soprannominato Smokin’ Joe dal suo allenatore Yank Durham che prima di ogni match lo incitava a battere gli avversari e a «far uscire fumo» dai guanti) in quello che è ricordato come The Fight of the Century “l’incontro del secolo”. Messo costantemente alle corde dall’avversario per quindici riprese: all’ultimo round, il più emozionante, un gancio di Frazier ed Alì va al tappeto, si rialza stordito, ma riesce a finire la gara. Al verdetto finale è “Smoking Joe” a vincere, per verdetto unanime. Dopo la morte di Frazier, Muhammad Ali ha commentato la notizia dicendo: ”Il mondo ha perso un grande campione. Ricorderò sempre Joe con rispetto e ammirazione. Il mio affetto va a tutta la sua famiglia e ai suoi cari”.
Proprio i guantoni che ricordano questo avvincente incontro sono stati battuti all’asta dalla “Heritage Auctions” per la cifra di oltre 380mila dollari (circa 290mila euro). Il cimelio faceva parte del patrimonio del defunto allenatore di Ali Angelo Dundee, scomparso nel 2012. Il figlio, Jim Dundee, ha pensato bene di mettere in vendita i guantoni ricevuti in eredità insieme ad un’altra parte della collezione per contribuire a pagare le spese mediche della famiglia.
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Muhammad Alì, oltre ad aver vinto l’oro Olimpico ai Giochi di Roma nel 1960, come pugile professionista ha detenuto il titolo mondiale dei pesi massimi dal 1964 al 1967, dal 1974 al 1978 e per un’ultima breve parentesi ancora nel 1978. Molti lo ricordano anche per la sua conversione all’Islam e per avere rifiutato di combattere nella Guerra del Vietnam. Dopo il suo ritiro dal mondo sportivo Alì si è distinto per le sue azioni umanitarie.
(Nelle immagini:
la copertina di “Sports Illustrated” con un’immagine dell’incontro tra Alì e Frazier e i guantoni battuti all’asta dalla “Heritage Auctions”.)
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