Il tennis italiano ha vissuto il suo punto più prestigioso con la vittoria della Coppa Davis del 1976.
Quell’anno la nostra nazionale era composta da Barazzuti, Bertolucci, Panatta e Zugarelli.
Il capitano non giocatore era Nicola Pietrangeli.
L’Italia, che era stata ammessa al tabellone principale, sconfisse prima l’Inghilterra a Wimbledon per 4 a 1 e poi, in semifinale al Foro Italico l’Australia battuta di stretta misura grazie alle vittorie in singolare di Barazzuti e Panatta e di Bertolucci-Panatta in doppio su John Newcombe, John Alexander e Tony Roche. A mio parere, quella fu la vera finale della Davis 1976!
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Il Cile giunse direttamente in finale senza incontrare l’URSS che per ragioni politiche si era rifiutata di incontrarla.
La finale con il Cile fu molto tormentata; eravamo infatti ai tempi della dittatura di Pinochet e l’Italia, infischiandosene del boicottaggio delle altre federazioni tennisticamente più forti, dopo lunghe discussioni, decise di partire per il Cile.
Fu una facile vittoria per 4 a 1. Ma fu vera gloria? Certo, negli annali del tennis, resta quel successo che è stato ricordato con un annullo di Grottaferrata del 2011 e addirittura con un francobollo del 2016.
Come vedete la semifinale di Roma è stata ricordata con una affrancatrice meccanica del CONI della PB R CC 266 datata 24.9.76.
Della finale mostro anche questa fotocopia in nero datata 17.12.76 che, secondo quanto lessi a suo tempo, il CONI usò per poche ore. Il mitico Franco Uccellari mi disse di averne visto una. Io, da allora, ho quindi cercato invano di accaparrarmi questa ipotetica affrancatura che, se fosse esistita, sarebbe stato il pezzo più raro della tematica sul tennis.
Molti anni dopo Pasquale Polo ebbe la possibilità di avere tutte le placchette originali usate dal Coni non trovando però alcuna traccia di quella fatta per la finale del 1976.
Quella in fotocopia è quindi un falso? Da notare che la macchina usata è la stessa della semifinale.
Ma forse questa rossa fantasma sta a dire che quella finale non andava fatta.
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