Per quanto possa essere strano il Dipartimento Generale delle Poste Toscane non sentì il bisogno di regolare l’inoltro della corrispondenza con le vie di mare fino alle istruzioni emanate nel 1838 per l’inoltro con i battelli a vapore dello stato francese che riportiamo e che aprono nuove strade allo studio dell’inoltro per la via marittima e per i servizi che la stessa offriva:
ISTRUZIONI
concernenti le Corrispondenze trasportate dai Battelli a vapore Francesi dello Stato, e da spedirsi per mezzo dei medesimi
1° Gli Uffizj di Posta Toscani potranno spedire per la via di mare, per mezzo dell’Uffizio di Posta di Livorno le lettere dirette per Civitavecchia, la Francia, Spagna, Possessi Francesi nel Nord dell’Affrica, Gran Brettagna, Belgio, l’Isola di Malta, Regno di Grecia, e per le seguenti stazioni del Levante, ove la Francia tiene degli stabilimenti postali, cioé Alessandria, Costantinopoli, Dardanelli, e Smirne, qualora dai mittenti venga dichiarata la loro volontà di profittare della suddetta via, con apporre sulla sopracarta delle lettere medesime l’indicazione =da spedirsi per mezzo dei battelli francesi=.
2° La spedizione delle suddette lettere dall’Uffizio di Livorno avrà luogo come appresso, cioé: di quelle per Civitavecchia, per l’Isola di Malta, per la Grecia, e per le stazioni francesi del Levante nei giorni 3, 13, e 23. di ciascun mese; delle altre a destinazione del restante dei luoghi notati nel primo paragrafo nei giorni 1, 11, e 21 di ciascun mese.
3° All’oggetto che dall’Uffizio di Livorno possano farsi le operazioni preparatorie per la spedizione che sopra resta stabilito che sarà dato pronto corso soltanto a quelle lettere che verranno ivi impostate dentro le ore 12 meridiane del giorno in cui cade la partenza del battello Francese, le altre che venissero impostate successivamente, anche nel giorno stesso della partenza di detto battello, saranno trattenute in Posta fino all’ordinario successivo, onde non alterare le relative operazioni.
Gli altri Uffizj Postali della Toscana poi per l’oggetto che sopra, si regoleranno in guisa che tali corrispondenze giungano in Livorno la mattina stessa in cui si effettuerà la partenza dei battelli in questione.
4° Le lettere giornali stampe da spedirsi per mezzo dei battelli Francesi eccettuate quelle per Civitavecchia, per l’Isola di Malta e pel Regno di Grecia dovranno andare soggetto nell’atto della loro impostazione alla tassa dell’affrancatura Forzata secondo il rispettivo loro destino, a norma della Tariffa generale dé 31 Dicembre 1835.
5° Le lettere, giornali, stampe ecc. dirette per Civitavecchia, e per l’Isola di Malta, non meno che per il Regno di Grecia, da spedirsi sempre per la via che sopra dovranno andar soggette, fino a nuove disposizioni, alla tassa prescritta dalla Tariffa segnata di N.1.
6° Per le lettere dirette per la Francia, e per i Possessi Francesi nel Nord dell’Affrica esclusi i giornali stampe ecc., sarà in facoltà del Pubblico di francarle fino a Marsilia, ed in tal caso le lettere medesime andranno soggette alla tassa prescritta dalla tariffa segnata di N.2 la quale è comprensiva anche della tassa di affrancatura Forzata che si percipe dalla Toscana, è pure a libera facoltà del Pubblico il francare a destinazione le lettere, esclusi i giornali stampe ecc. portanti l’indirizzo ai suddetti Paesi del Levante nei quali esistono stazioni postali Francesi, e volendosi un individuo valere di questa facoltà, dovrà la lettera essere tassata a forma della tariffa suddetta.
7° Gli Uffizj di Posta Toscani dovranno dopo averle sottoposte alle consuete formalità fare un mazzetto a parte delle lettere da spedirsi per mezzo di battelli Francesi, ed unirlo al Foglio di avviso che accompagna l’ordinaria spedizione solita farsi o per Livorno, o per il corrispondente Uffizio intermedio, e quello di Livorno dovrà marcare tutte le suddette lettere, ugualmente che le altre che verranno consegnate alle sue Finestre, del bollo di =Livorno=, e di quello del giorno della partenza, entrambi in inchiostro rosso.
8° Le lettere per le quali fosse stato pagato dai mittenti il porto fino a Marsilia dovranno essere marcate col bollo ugualmente in rosso P.P.M. (Port pajé jusqu’à Marseille), quelle poi che fossero affrancate fino a destinazione dovranno portare il bollo PD. (Port pajé jusqu’à destination) sempre in inchiostro rosso.
9° Potranno gli Uffizj Toscani anche ricevere dal Pubblico delle lettere da spedirsi per la via suddetta per consegna o raccomandate contenenti valori, purché questi non siano né oro, né argento monetato, né bigiotterie, né altri articoli sottoposti a diritti Doganali, e si le une che le altre dovranno andare soggette al doppio della tassa che sarebbe apposta alle medesime se fossero lettere ordinarie.
10° Pei campioni o mostre da spedirsi per la via che sopra dovrà percipirsi il terzo della tassa stabilita per la lettera ordinaria, quando detti campioni o mostre siano uniti alla lettera; se per altro fossero separati dovranno considerarsi come lettere ordinarie.
11° La tassa che verrà dagli Uffizj Toscani percetta sulle lettere da spedirsi per la via suddetta dovrà essere notata dal Ricevitore in cifra numerica, e con inchiostro nero in Lire e crazie al tergo delle lettere medesime.
12° Gl’Impiegati addetti alle stanze dell’Interno negli Uffizj Postali di Firenze, e Livorno separeranno dalle lettere ordinarie quelle che saranno state, tanto nel proprio quanto negli altri Uffizj Toscani, francate fino a Marsilia, o a destinazione a forma del § 6 delle presenti istruzioni, e pesandole coi grammi francesi apporranno in inchiostro rosso al disopra ed a destra dell’indirizzo in cifre numeriche intelligibili ed in decimi di Franco la tassa percetta, e da abbonarsi alla medesima in conformità della tariffa che viene qui unita sotto N.4.
13° Le lettere, giornali, stampe, campioni ecc. provenienti da Marsilia o Parigi, qualunque sia il luogo di loro origine, come pure quelle provenienti dalle stazioni francesi del Levante, da Civitavecchia, dall’Isola di Malta, e dal Regno di Grecia per mezzo dei battelli Francesi dovranno essere tassati in conformità della tariffa qui annessa segnata di N.3.
14° Dovrà in tutti gli Uffizj Toscani essere rispettato il bollo PD. in rosso che venisse apposto dagli Uffizj Francesi alle lettere per la Toscana, ed in tal caso verranno le medesime dispensate franche ai Destinatarj, poiché la Francia ci tien conto del loro importare peraltro per nostro interesse.
15° Non saranno attesi i reclami che venissero avanzati agli Uffizj di Posta dopo i sei mesi a datare dal giorno dell’impostazione della lettera reclamata.
16° Le lettere maldirette o equivocate e quelle dirette a persone che avessero cambiato domicilio spedite agli Uffizj di Posta Toscani per la via suddetta, saranno retrocesse all’Uffizio di Posta speditore gravate della tassa che si sarebbe dovuta esigere dal Destinatario.
17° Le lettere cadute in rifiuto nel corso di un mese saranno rinviate all’Uffizio speditore nei primi giorni del mese successivo per gli opportuni defalchi del porto pagato alla Francia per le medesime.
Dalla Soprintendenza Gen.le delle II. e RR. Poste Toscane
li 2. Agosto 1838.
G. Pistoj
È interessante rilevare quanto stabilito al punto 9 visto che fino ad oggi non sono note lettere spedite per raccomandata (per consegna) con questi mezzi.
Per quanto concerne gli anni successivi non ho trovato altre notizie in merito all’inoltro od all’arrivo delle corrispondenze per le vie di mare fino al 1847, anno in cui con notificazione del 5 maggio viene informato il pubblico che la tassa di porto dei fogli a stampa sarebbe variata in ragione delle dimensioni e non più del peso, in questa notificazione si fa espresso riferimento alle “provenienze dalle possessioni Francesi, Spagnole, Portoghesi e Inglesi e dagli Stati Uniti d’America”.
Sempre nello stesso anno, in data 24 maggio, appare un’altra notificazione che comunica al pubblico la possibilità di inoltrare la corrispondenza per gli Stati Uniti d’America con il mezzo dei piroscafi da Le Havre per New York grazie ad una convenzione stabilita fra il governo francese e una compagnia di navigazione non menzionata ma che risulta essere quella “Herout et de Handel”, convenzione firmata in data 29 gennaio e approvata il 25 aprile dello stesso anno, è possibile, grazie anche ad un accordo fatto con le Poste Sarde, di inoltrare la corrispondenza richiedendolo esplicitamente con la dicitura “Piroscafi Francesi di Le Havre” apposta sulla soprascritta con il pagamento di Lire 1 fino a denari 5 inclusi per ogni lettera e con scaglioni di 6 crazie per ogni denaro eccedente, gli stampati erano sottoposti alla tariffa di 4 crazie per ogni foglio fino a 30 decimetri quadri con scaglioni come nella notificazione già segnalata in precedenza.
Le partenze dalla Francia sarebbero state il 15° e l’ultimo giorno di ogni mese da aprile a tutto novembre e una volta al mese, non specificato, da dicembre a marzo.
In data 3 settembre viene per la prima volta segnalato al pubblico che il vapore Il Giglio avrebbe dato vita al servizio regolare tra Livorno, Portoferraio e Porto S. Stefano ad iniziare dal giorno 11 settembre e che le persone interessate a spedire le loro corrispondenze con questo mezzo dovevano apporre sulla soprascritta l’indicazione “pel vapore” senza alcun aggravio nelle spese di porto, gli orari e le variazioni sarebbero state regolarmente pubblicate sulla Gazzetta di Firenze oltre che negli uffici postali del Granducato nella Tabella degli arrivi e delle partenze.
In data 1 dicembre viene comunicato al pubblico che in concomitanza degli arrivi dei dispacci dall’estero nel porto di Livorno sia stabilita una nuova corsa sulla strada ferrata fino ad Empoli e di li con staffetta fino all’ufficio di Firenze, in questa ordinanza è di interesse rilevare che i giorni 3, 13 e 23 arrivavano le corrispondenze dalla Francia e paesi al di la, i giorni 10, 20 e 30 le corrispondenze dal Mediterraneo Orientale (Costantinopoli, Alessandria, Grecia, Malta, Due Sicilie, Civitavecchia e Roma, Indie Orientali). Questo permetteva di poter ricevere in giornata nella capitale e nei paesi lungo lo stradale fra cui Lucca, a cui giungevano da Pisa, le lettere senza ulteriori ritardi.
Con il 1° gennaio 1848 venne stabilito che il servizio della barca corriera fra Portoferraio e Piombino sarebbe stato giornaliero e non più trisettimanale come fino ad allora.
In data 28 dicembre 1850 appare il primo regolamento generale per le corrispondenze arrivate per la via di mare in Livorno nel quale viene stabilito che tutte le corrispondenze arrivate in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo debbano passare dal lazzaretto per lo spurgo dopo essere state debitamente contate, e da questo poi essere inoltrate all’ufficio postale per l’inoltro a destinazione.
A tutti non era permesso ricevere lettere o plichi di qualsiasi genere diretti all’estero se non attraverso l’ufficio della posta, le lettere sarebbero state affidate al capitano della nave incaricata del trasporto poco prima della partenza e ad esso sarebbe stata rilasciata una speciale ricevuta.
La tariffa da pagarsi dai mittenti per oncia era di Lire 1 soldi 13 e denari 4 per i porti italiani, Lire 3 soldi 6 e denari 8 per i porti esteri; le stampe, campioni etc. la tassa era di crazie 2 per oncia.
I mittenti dovevano indicare in chiaro il mezzo di trasporto sulla soprascritta e pagarne obbligatoriamente il porto in anticipo, non sarebbero state accettate corrispondenze con assicurazione.
A questa legge seguì una notificazione del Soprintendente generale delle Poste Pistoj che in data 28 gennaio dava le istruzioni per l’esecuzione della medesima e introduceva il bollo speciale “V.P.M.” da apporsi sulle corrispondenze arrivate con questi mezzi.
Termino qui queste brevissime note lasciando a chi più esperto e conoscitore l’approfondimento delle stesse nel periodo trattato e nel successivo.
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