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Le lettere "Contenenti Valori" |
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di Alberto Del Bianco |
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Le lettere con valori -definite Gruppi- potevano essere spedite esclusivamente da quegli Uffici postali dove transitava il corriere. Occorreva il pagamento, a favore del corriere stesso, di una tassa stabilita dal Dipartimento Generale delle II.RR. Poste il quale percepiva inoltre, sia dal mittente che dal destinatario, la somma di 4 crazie se l’importo spedito era inferiore alle lire 40 e di 8 crazie se superiore. Negli Uffici dove non transitava corriere si potevano spedire lettere con denaro purché le stesse fossero destinate all’interno del Granducato, non contenessero più di Lire 50 ed il mittente ne facesse verificare il contenuto al Ministro Postale. Costui, dopo averle bene assicurate alla presenza del mittente, vi apponeva il sigillo in ceralacca dell’Ufficio. La tassa da pagare al momento dell’impostazione era progressiva al peso, come per le lettere ordinarie, con un sovrapprezzo di 2 craziese l’importo spedito era inferiore allo zecchino (6 Lire, 13 soldi e 4 denari), di 4 craziefino a Lire 40 e 8 crazie se superiore alle Lire 40.
3 febbraio 1859 – Da Bagno a Firenze. Lettera contenente “un napoleone d’oro ed un francescane” affrancata per 6 crazie (2 per il porto ordinario e 4 per il diritto di assicurazione) – (Collezione Bernocchi) | ||||||||||||||
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