Non ci speravo più, veramente non ci ho mai sperato, però la novità è apparsa all’improvviso, senza neanche rendermi conto che era la a portata di lentino 10x in primis e poi il tutto verificato con il microscopio digitale comprato in uno dei tanti negozi cinesi sparsi in giro per il mondo.
Antefatto
Ho iniziato a seguire con molto interesse il post “La fluorescenza nelle marche da bollo: l’invisibile lotta ai falsari” di Fradem61 (Francesco De Miccolis ?), ma conosco solo il nome) sul forum del sito Filatelia e Francobolli, in quanto ricordavo di avere una certa quantità di marche da bollo di svariato genere (filigrana corona, ruota e stelle, in lire; lire/euro e euro) e spinto dalla curiosità mi sono messo all’opera ed alla ricerca di false marche, osservando attentamente i particolari evidenziati da Francesco per l’individuazione delle stesse. Non vi nascondo che ne ho messe da parte abbastanza per farne una discreta catalogazione; ma non è questo il momento né tantomeno l’oggetto dell’articolo che sto scrivendo.
La scoperta
Memore di quanto letto nelle varie pubblicazioni de “I Castelli d’Italia” e delle varie scoperte fatte dai periti filatelici Ketty Borgogno e Nicola Luciano Cipriani (con Luciano ho rapporti di amicizia e con lui ho avuto il piacere di condividere e di pubblicare, tra l’altro, sul suo sito la scoperta della triplice incisione del francobollo Alto Valore da lire 1500), mi sono detto: “… chissà se anche nelle marche da bollo può essere successo quello che in termini tecnici si chiama “doppia incisione” oppure “doppia stampa”.
Ipotesi sul perché della “doppia incisione” o “doppia stampa”
Come si spiega in modo dettagliato poco oltre, la moletta che ha inciso il cilindro non aveva difetti. La doppia stampa trovata sulle marche da 20.000 lire, con ogni probabilità è da attribuirsi a “vibrazioni” del sistema di incisione del cilindro che hanno indotto la moletta ad un doppio contatto ravvicinato sulla stessa posizione. Solo in questo modo è possibile spiegare la distanza differente tra le due incisioni su marche differenti. (Figura 1- particolari della doppia elica sopra il capitello)
Devo premettere che su circa 250 marche da bollo da lire 20000 esaminate, ne ho trovate solo 6 che hanno questa caratteristica; non sono tutte uguali nello sdoppiamento, ma abbastanza evidenti e chiare nella loro visualizzazione, che non è visibile ad occhio nudo.
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Come si può notare, la doppia incisione nei particolari delle 5 marche riportate in figura 1 (A, B, C, D, E) ha caratteri differenti su ciascuna e, pertanto, non è assolutamente possibile che il difetto fosse sulla moletta. Infatti se il difetto fosse stato sulla moletta, le doppie stampe sarebbero state tutte uguali. È invece verosimile pensare che la moletta fosse senza difetti e che, durante le operazioni di incisioni del cilindro qualcosa non abbia funzionato a dovere e la moletta ha avuto un contraccolpo che ha prodotto due contatti molto ravvicinati in una o più posizioni incise sul cilindro. Giustamente i contraccolpi non possono essere tutti identici per la casualità del fenomeno e di conseguenza le doppie stampe che appaiono su queste marche registrano pedissequamente errori di diversa entità.
La figura 2 mostra la sesta marca (quella presa in esame in questo articolo) da lire 20000 nella sua interezza ed annullata con datario a tampone con inchiostro viola in data 15 GENN …. (l’anno non è evidenziabile) applicata su documento ufficiale.
Figura 2 |
Entrando nel dettaglio della doppia incisione partiamo dal centro della marca da bollo nella parte stampata in verde sotto il numero 20000 (figura 3) dove troviamo una struttura che ricorda una scala a doppia elica (che ricorda, appunto, vagamente quella del DNA), dove è chiaramente visibile la doppia incisione.
Figura 3 |
Un altro elemento significativo della doppia incisione è il capitello ionico in primo piano (figura 4) sempre posto a destra e che è parte integrante dell’immagine complessiva del francobollo/marca da bollo.
Figura 4 |
Ma la parte più eclatante della doppia incisione è la cosiddetta scritta in ditta; non sto qui a descriverla, basta osservare le immagini (figure 5 e 6) che è stata la prima cosa che ho osservato con il lentino 10x per poi fotografarla con il microscopio digitale.
Seguono, nel dettaglio ingrandito, le due parti della scritta in ditta.
Figura 5 |
Figura 6 |
Concludo questo mio articolo ricordando, sempre e comunque, quanto diceva Eduardo De Filippo: “Gli esami non finiscono mai” … anche nelle marche da bollo.
Antimo (Nino) D'Aponte
28-07-2024 |