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Storia postale della
Venezia Giulia


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GRADO – “EXPOSITUR” 466 b

Giorgio Cerasoli (Bollettino ASP - FVG n. 17)

Il giorno 26 maggio 1915 Grado venne occupata senza combattimenti da un reparto di bersaglieri, in quanto il presidio militare austriaco si era già allontanato verso il Carso.
L’occupazione italiana durò sino al 30 ottobre 1917 quando, in seguito alla ritirata del regio esercito causata dallo sfondamento di Caporetto, le prime pattuglie austro-ungariche giunsero a Grado senza trovare alcuna resistenza, in quanto il presidio militare italiano aveva abbandonato la cittadina poche ore prima.

Tra le prime iniziative intraprese dall’amministrazione austriaca ci fu l’apertura di una “Expositur”, ossia di una ricevitoria o collettoria postale, onde permettere un regolare servizio militare di spedizione delle lettere da un località allora isolata, ma molto importante dal punto di vista strategico.
Questa “Expositur” venne aperta nel novembre 1917 e funzionò sino all’ottobre 1918, facendo uso di un annullatore con il numero di posta da campo 466 b.
La collettoria dipendeva dall’ufficio di posta da campo di Cervignano che aveva in dotazione i numerali 466 e 466 a.

Ritengo interessante esaminare attentamente alcune “Feldpost” spedite dalla “Expositur” di Grado.

Cartolina di posta da campo austriaca del 17 novembre 1917, pochi giorni dopo il ritorno dell’Austria a Grado, spedita a Vienna da un aspirante cadetto volontario in ferma di un anno, in forza al reggimento nr. 7 di artiglieria di fortezza dotato di mortai da 305 mm.
Egli scrive: … qui sulla signorile isola sull’Adriatico feci una gita.
Alla sera persi la nave e dovetti pernottare alla Casa del Marinaio della marina da guerra. La stazione balneare è carina e l’acqua marina è calda e salubre. Il sole qui ha buone intenzioni. Per arrivare in terraferma ci vuole ½ ora con un motoscafo a benzina …”.


Interessante “Feldpost” dell’11 marzo 1918 che presenta in chiaro la dicitura “Expositur Grado”, non censurata e spedita da un volontario in ferma annuale in forza ad una batteria di cannoni da 149 mm.
Si tratta, molto probabilmente, di artiglieria italiana di medio calibro, presente a Grado come difesa costiera e riattivata dagli artiglieri austro-ungarici.
Infatti, a causa del peso di alcune tonnellate, questi cannoni vennero lasciati sul posto dopo essere stati sabotati dagli italiani in fuga, in quanto il loro ritiro e trasporto non sarebbe stato possibile in tempi rapidi.

 

Cartolina illustrata di Grado spedita il 19 luglio 1918 a Graz da un caporale assegnato ad una batteria di marina dotata di cannoni da 15 cm. L/50.
La scritta in tedesco “Stazione balneare GRADO vita in spiaggia”, presenta un maldestro tentativo di cancellazione della località (Grado) come esigevano i regolamenti della censura austriaca.