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Storia postale della
Venezia Giulia


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Alla fine delle Grande Guerra il confine si spostò a Tarvisio (o quasi)

Francesco Gibertini (Bollettino ASP - FVG n. 25)

Da quando sono giunto a Tarvisio, ormai diversi anni fa, mi sono appassionato alla storia di questo territorio, terra di confine, ed alle sue vicende, spesso intricate ed esposte al succedersi degli eventi.
Senza riandare con la memoria alle invasioni ed alle scorrerie che in queste valli, terra di passaggio agevole per scavalcare le Alpi, si sono verificate nel corso dell’ultimo millennio, basti pensare alla svolta epocale che si verificò con la fine della Grande Guerra.

Un territorio che nell’ultimo mezzo millennio aveva conosciuto una sua stabilizzazione, a parte la parentesi napoleonica, sotto le leggi e le tradizioni di matrice tedesca, si è trovato all’improvviso accorpato ad un nuovo Stato, quello del Regno d’Italia, con usi, costumi, tradizioni e, soprattutto, lingua completamente diversi.

Alla fine di ottobre del 1918 l’Esercito Italiano dà inizio a quella che sarà ricordata come Battaglia di Vittorio Veneto e che porterà in pochi giorni, per il disfacimento dell’Imperial Regio Esercito Austro-Ungarico, non soltanto alla riconquista dei territori persi con la rotta di Caporetto. Infatti, oltre a conquistare Trento e Trieste, a coronamento di quella che fu anche definita “Quarta Guerra di Indipendenza” per aver portato al completamento del Risorgimento Italiano, l’avanzata delle truppe del generale Diaz, si spinsero oltre lo storico confine di Pontebba – Pontafel fino in Carinzia, soprattutto per contrastare le pretese territoriali del nuovo stato dei Serbi, Croati e Sloveni.

Fig. 1.
Il cippo del confine posto sul ponte stradale tra Pontebba (Regno d’Italia) e Pontafel (Impero Austro-Ungarico)


Il 6 novembre 1918 le truppe della 60^ Divisione entrano a Tarvisio e si spingono fin nella valle del fiume Gail. Il confine provvisorio, nella zona di Tarvisio, fu fissato sulla linea d’armistizio e quindi a Thörl (in italiano Porticina), nella parte orientale della valle e precisamente al bivio tra la Valcanale e la valle del Gail, confine confermato dal trattato di Saint-Germain-en-Laye del 10 settembre 1919. Nel 1924 il confine venne definitivamente arretrato di alcune centinaia di metri, nei luoghi in cui tuttora è posto, al valico di Coccau.

Fig. 2. La stazione ferroviaria di Thörl con la denominazione “Porticina” in una foto del 1919

Nelle ricerche di nuovi “pezzi” per arricchire le mie collezioni e, contemporaneamente, soddisfare la mia passione per la filatelia, la storia postale e la storia, era da tanto tempo che cercavo degli oggetti postali che testimoniassero questi avvenimenti e finalmente sono riuscito a trovarne alcuni per me interessanti.

Fig. 3. Cartolina in franchigia spedita da Tarvisio il 12.10.1919. Annullo di Posta Militare 61.

La cartolina in franchigia, spedita dalla Posta Militare 61 il 12 ottobre 1919, testimonia della presenza della 60^ Divisione in questi luoghi. Buzzetti infatti, nel volume “Poste Militari a numero della Prima Guerra Mondiale”, afferma che la 60^ Divisione fu presente nella zona di Tarvisio e in Austria, con la PM 61, dal 15 luglio 1919 al 20 gennaio 1920.

Lo stesso mittente, un Caporal Maggiore in forza alla 61^ Batteria da Montagna, citando il suo 6° Gruppo (Tarvisio), si lamenta che gli hanno fatto vedere Trieste in cartolina e di essersi invece ritrovato tra “monti in Carnia” immaginiamo a patire il freddo (anche se poi afferma di non trovarsi poi così male tra “la gente austriaca … buffa quando parla il suo dialetto”).

Fig. 4. - Cartolina in franchigia spedita da Tarvisio il 12.10.1919 con annullo di Posta Militare 61.


A proposito invece del confine di Thörl – Porticina, sono riuscito a trovare una cartolina illustrata di Venezia spedita il 19 agosto 1923 proprio verso quella località, indicata nell’indirizzo del destinatario come “Porte Confine presso Tarvisio – Friuli” e recante l’annullo di arrivo “Porte Confine – Friuli”.

Fig. 5. Cartolina illustrata spedita da Venezia il 19.08.1923.
Annullo di arrivo “Porte Confine – Friuli – 20.08.1923”.

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Con questi pochi esempi per me molto preziosi, spero di essere riuscito a suscitare la stessa curiosità che questi oggetti postali hanno esercitato su di me, a testimonianza di alcuni eventi che hanno certamente segnato la storia di un territorio.

Francesco Gibertini