in collaborazione con:
Esperanto-Ligo Filatelista
(ELF/AREK)

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La grammatica (2ª parte)
Alessandro Bellucci

Continuiamo con le regole.

Iniziamo con i verbi. Le forme verbali semplici sono solo 6, la desinenza è invariabile per tutte le persone e numeri.

Quindi:

-I per l’infinito -AS per il presente -IS per il passato
-OS per il futuro -US per il condizionale -U per l’imperativo


Nell’intero postale si legge nella didascalia, APERIS = è apparso, apparve

Polonia 1960, intero postale, annullo 1962


Si continua con gli avverbi che posso essere: originali e derivati. Quelli derivati si formano aggiungendo alla radice la desinenza -E.

Inoltre esistono prefissi e suffissi che definiscono alcune caratteristiche specifiche:

-IG rendere, fare
-IĜ diventare

Nell’annullo, MEMORE = in memoria, a ricordo; LIBERIGO = liberazione, atto del liberare

Cina 1989 - Targhetta meccanica a ricordo della liberazione di Nanchang


Nuova regola è la possibilità di comporre parole, unendo 2 radici e più prefissi, suffissi e desinenze.

Nell’annullo KULTURFESTIVALO = festival culturale, e la parola JUNULARO è composta da JUN-UL-AR-O = giovani-persone-insieme+O del sostantivo, quindi gioventù.

Polonia 1971 – Annullo per il Festival della gioventù esperantista


Finiamo questa veloce carrellata sulla grammatica dell’Esperanto con la parte più geniale, ovvero la creazione delle KI-vortoj, parole che permettono di avere una serie di pronomi correlativi combinando sillabe radicali con desinenze correlative.

Paesi Bassi - Cartolina del 1914



Nell’annullo, KIEL - KI specie interrogativa + EL modo = in che modo, come.

Spagna 1987- Targhetta meccanica 100° anniversario dell’esperanto

Naturalmente la grammatica non si esaurisce in queste poche righe, ma forse stuzzica la curiosità.

Alessandro Bellucci
27-05-2021