in collaborazione con:
Esperanto-Ligo Filatelista
(ELF/AREK)

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La grammatica
Alessandro Bellucci

Fino ad ora abbiamo scritto delle origini della lingua Esperanto. Qui un qualcosa in più riguardo il suo contenuto.
Il libro, pubblicato da Zamenhof nel 1887, era diviso in più parti: la principale era la grammatica, poi il vocabolario ed una scelta di brani e racconti sia originali che tradotti.

Unione Sovietica 1987 - Intero postale ed annullo Cento anni dalla pubblicazione del primo libro, in russo


L’Esperanto usa le basi di una trentina di lingue ed è un esempio di regolarità e semplicità. Ecco le prime regole grammaticali.

L’alfabeto è composto da 28 lettere con univoci suoni. Molte si leggono come in italiano ma alcune si leggono in modo differente oppure non esistono.
Nell’annullo la parola KONFERENCO ha la C che si pronuncia come l’italiana Z.

Austria 1987 - Annullo per la Conferenza del centenario

Le parole sono tutte piane, quindi ci sono parole scritte come in italiano ma con pronuncia differente. Nell’annullo le parole LINGVISTIKA FERIO hanno una pronuncia differente dall’italiano, e cioè si pronunciano: LingvistIca FerIo, dove l’accento cade sulla penultima vocale.

Polonia 1965 - Annullo per un evento sulla linguistica

Esiste un solo articolo determinativo LA e non esiste quello indefinito.

Italia 2014 - Annullo Isola delle Rose Cina 1989 - Annullo per corso TV


In Esperanto le parole si formano, aggiungendo alle loro radici, delle desinenze, dei prefissi o suffissi.
I sostantivi si formano aggiungendo la desinenza –O, mentre agli aggettivi si aggiunge la desinenza –A.

Perciò POŜTA KARTO significa Cartolina Postale.

Russia 1927 - Intero Postale


Per questa volta basta così….

Alessandro Bellucci
15-04-2021