I francesi in Italia

Il Regno d'Italia napoleonico

I dipartimenti francesi in Italia

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Cronache... Rivoluzionarie!


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Razionalità regolamentare e sincretismo postale…
Un aspetto della transizione postale nel Piemonte francese (1801-02)
Laurent Veglio

Il giorno 20 settembre 1801, il generale Jourdan, Amministratore generale del Piemonte, faceva pubblicare un decreto “concernente la riorganizzazione della Posta delle lettere nella 27ª divisione militare” [1], cioè il Piemonte diviso in sei dipartimenti (fig.1) e annesso alla Francia: gli abitanti di questi antichi domini piemontesi dei re di Sardegna videro estendersi la legislazione francese in quasi tutti gli aspetti della loro vita quotidiana [2], servizio postale compreso...

Fig. 1 – Il Piemonte diviso in sei dipartimenti
(Bibliothèque nationale de France)


Si trattava infatti di pubblicare e rendere applicabile il decreto dei consoli della Repubblica francese del 9 fruttidoro scorso:


Al generale spettò il compito di organizzare in modo concreto la transizione verso l’applicazione integrale della normativa postale francese, iniziando dall’individuazione delle direzioni postali:

Occorreva anche assicurare il trasporto della posta con efficienza e celerità:

Per quanto riguardava le tariffe postali, lo vediamo nell’articolo 8, fu mantenuta la normativa vigente fino ad allora, cioè la regolamentazione postale piemontese… mentre, a Parigi, il 24 vendemmiaio (il 16 ottobre), si stabilì di spedire i timbri postali con numero dipartimentale di tipo francese [3].
Tariffazione “piemontese” e bollatura “francese” a mezzo timbri dipartimentali, ecco perché si può parlare di “sincretismo postale”…

Fino alla pubblicazione, il 27 marzo 1802, della legge che determinò una nuova tariffa per la posta delle lettere sul territorio della 27ª Divisione militare, cioè l’applicazione integrale del tariffario francese del 27 frimaio anno VIII, le lettere spedite all’interno del Piemonte furono tassate secondo due testi regolamentari. Per quanto riguarda la valutazione delle distanze si trattava delle regie patenti del 19 settembre 1772 e, per il calcolo della tassa, si utilizzava le regie patenti del 31 marzo 1795 :

 

Le due lettere seguenti illustrano questo modus operandi:

Questa prima missiva è stata scritta nel mese di piovoso anno X (febbraio 1802) e consegnata presso l’ufficio dipartimentale di Torino. È indirizzata a Saluzzo, e deve dunque percorrere una distanza di 4 poste, perciò il destinatario deve pagare soldi 2 e denari 6:

 

La seconda missiva, indirizzata a Torino, è scritta a Susa il giorno 23 dicembre 1801: essendo tra Susa [4] e Torino una distanza di 5 poste, la tassa pagata dal destinatario è di 3 soldi .



Epilogo

Il 27 marzo 1802, come precedentemente detto, il decreto pubblicato nel n° 88 del Bollettino degli Atti dell’Amministrazione generale della 27ª Divisione militare, compiva l’integrazione postale del Piemonte alla Repubblica francese. Anche a Torino, Coni, Alessandria,… si sarebbe applicata la tariffa postale francese stabilita dalla legge del 27 frimaio anno 8 (18 dicembre 1799): le tasse postali erano calcolate in decimi di franco, secondo il peso della missiva in grammi e la distanza percorsa in chilometri. Per evitare confusioni col sistema piemontese oramai abbandonato, la Direzione postale di Torino decise di utilizzare in arrivo, durante qualche mese [5], un timbrino Décimes indicante la nuova moneta in corso nel Piemonte.

 

Note:

1. Raccolta di leggi, decreti, proclami, manifesti (…), volume V, pagine 257 e segg.

2. Per chi vorrà approfondire questo tema, consigliamo la lettura dei due volumi pubblicati nel 1990 dall’Archivio storico di Torino, sotto la direzione di Giuseppe BRACCO: Ville de Turin – Città di Torino 1798 – 1814, (numerose e bellissime illustrazioni).

3. Si veda, per la cronologia amministrativa francese, le ricerche fondamentali di Robert de Fontaines pubblicate nella rivista dell’Accademie francese di filatelia: Documents philatéliques, n°59, pagine 25 a 27. L’autore aveva consultato, a Parigi, l’archivio delle deliberazioni del Consiglio delle Poste.

4. Alla data di pubblicazione (1989) del suo manuale Metodi e bolli napoleonici, Edoardo Ohnmeiss indica come prima data nota di questo timbro dipartimentale il 19 giugno 1802 (pagina 263). Anche per altri uffici istituiti dal decreto 20 settembre 1801, l’autore indica date comprese fra inizio 1802 ed estate dello stesso anno. I vari ritrovamenti permettono progressivamente di precisare meglio l’inizio di utilizzo di questi timbri.

5. Ne esistono due tipi, si veda Storia postale del Regno di Sardegna (…), Paolo Vollmeier et alii, volume 3, pagina 1113.

Rammentiamo che l’evoluzione dei rapporti postali con la Francia è stata presentata nella prima delle nostre cronache “rivoluzionarie”: L’integrazione tariffaria del Piemonte alla Francia rivoluzionaria (1800 – 1802).


Laurent Veglio
16-04-2021

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