Monticiano |
Integrazione della scheda di Monticiano - V
parte (pag. 156) |
Nella terza
parte dell'aggiornamento si è detto che il primo ricevitore
postale di Monticiano, nel 1863, fu Giulio Lucattini. Non sappiamo
quando gli successe Angelo Zani: è certo che era già
titolare nel 1875, lo era ancora nel 1894 e certamente lo fu fino
al 1896, perché è in quell'anno che fu nominata reggente
la sig. Amy Barbi nei Brogi, la quale divenne titolare il 1° Gennaio
1898 e rimase in servizio quarant'anni, fino al 5 Dicembre 1938, quando
lasciò l'incarico, "per inabilità fisica",
all'età di 67 anni essendo nata a Monticiano nel 1871.
L'ufficio passò a suo figlio Augusto Brogi, nato nel 1909,
che era stato supplente dal 1927 e aveva il titolo di studio di ammissione
alla 2a classe ginnasiale. Il 22 Agosto
1944 fu sospeso dal servizio "per ragioni politiche":
si ricordi che all'epoca erano in piena attività le "Commissioni
di epurazione", che avevano il compito di estromettere dagli
uffici pubblici tutti i dipendenti ritenuti compromessi col fascismo.
I componenti di queste commissioni erano stati spesso più fascisti
di loro, ma avevano cambiato casacca al momento opportuno.
Tuttavia, dopo quattro anni di purgatorio durante i quali la reggenza
dell'ufficio postale fu affidata alla sig. Irma Ciompi, il Brogi
fu reintegrato nel suo incarico il 25 Agosto 1948 e andò in
pensione nel 1968. Alla direzione dell'ufficio seguirono Rita Bonazia,
Lizia Petrucci e l'attuale sig. Doriana De Santis. Col riassetto
del 1952, la ricevitoria postale fu classificata "Ufficio locale
gruppo F con 1 ora di straordinario".
Dei supplenti ricordiamo la moglie del Brogi, Anna Maria Rigatti,
poi Alice Ferri e Maria Teresa Ganozzi.
Dei due portalettere che collegavano il capoluogo alle frazioni, il
primo di cui abbiamo notizie precise è Martino Petrini, nato
a Monticiano nel 1853 e assunto 1° Novembre 1889; rimase in servizio
quarantuno anni esatti perché il 1° Novembre 1930 fu "dimissionario
per avanzata età."
Il servizio comprendeva il paese, Iesa, Tocchi e S.Lorenzo a Merse;
dal 1° Luglio 1921 fu "ridotto al recapito in Paese e
scambio del dispaccio Auto Siena-Roccastrada." Il Petrini
ebbe come supplenti i figli Ettore, Azzurrino e Maria coniugata Zozzini;
Azzurrino Petrini gli succedette alle sue dimissioni.
Questa annotazione testimonia che nel 1921 era stata istituita da
Siena anche una linea automobilistica che al bivio del Ponte della
Feccia, anziché proseguire per Chiusdino, andava a Grosseto
per la via di Monticiano - Roccastrada - Bivio Aurelia; quindi per
lo scambio dei dispacci non c'era più bisogno di andare fino
al Ponte, ma lo si poteva fare in paese, al passaggio del "postale",
e ne era incaricato il postino.
L'altro portalettere era Arturo Galli, nato a Monticiano nel 1876:
assunto il 1° Dicembre 1900, il 1° Luglio 1921 fu "dispensato
per riduzione del servizio, compenso buona uscita £ 1000".
Ebbe come supplenti Luttazzi Ranieri, Rondini Galileo e la moglie
Ottorina Barazzuoli.
A Scalvaja abbiamo visto che un servizio di posta
rurale fu istituito dal Comune nel 1883, ma non sappiamo chi ne fu
incaricato; il primo di cui conosciamo il nome, nel 1910, è
Gelasio Neri. Nel 1914 fu nominato "collettore rurale"
Nello Ganozzi , deceduto nel 1931 a soli 47 anni e l'incarico di "collettrice
provvisoria" passò alla sua vedova, Rosa Giannelli.
A Tocchi nel 1911 il conte Giuseppe Sigray di S.Marzano,
allora proprietario della grande tenuta con annessa villa e fattoria,
dal 1911 al 1914 fu designato "collettore gratis".
Dal 1914 al 1916 l'incarico passò a certa Marianna Vittonato
in Actis, ma con un compenso annuo di £ 200 da parte delle
Poste; era nata a Caluso (Aosta) e di certo era una dipendente della
tenuta, forse la fattoressa. Dopo di lei ci furono, fino al 1931,
altre due "collettrici provvisorie", Annunziata
Lodovici ed Elisa Pini.
Anche nella adiacente borgata di Castel di Tocchi
ci fu dal 1907 al 1942 una collettrice rurale, certa Elisa Petrini
nata Prini, che lasciò l'incarico al figlio Giorgio Petrini.
Tutte queste notizie, come le altre di questa quinta ed ultima parte
dell'aggiornamento su Monticiano, sono tratte da vecchi registri conservati
nell'archivio delle Poste di Siena e ci dicono che, oltre alle collettorie
che erano stabilimenti postali veri e propri, esisteva la figura del
"collettore rurale", ma quali fossero esattamente
le sue funzioni non siamo riusciti ad appurarlo.
Non erano dipendenti dell'Amministrazione postale, ma da questa avevano
un incarico fiduciario e un piccolo compenso annuo (il conte di Tocchi
lo faceva gratis); probabilmente raccoglievano e ricevevano la corrispondenza
dei contadini e boscaioli abitanti in case sparse difficilmente raggiungibili
dal portalettere. Non sappiamo se si possono identificare col "distributore
rurale", più volte citato nel libretto di istruzioni
che veniva consegnato al portalettere rurale all'atto della sua nomina;
ne abbiamo un esemplare del 1887 e ci torneremo sopra, è interessante.
Di questo argomento abbiamo già trattato a pag. 46 del nostro
libro e ci auguriamo che qualcuno sia in grado, se ne ha voglia, di
fornirci qualche lume.
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