L'estremità occidentale del comune di Radicondoli
si incunea fra le provincie di Pisa e Grosseto; è anche la
zona più disagiata e più lontana dal capoluogo, per
cui si ritenne conveniente collegarla postalmente con il comune
di Castelnuovo Val di Cecina (PI). Il 18 Giugno 1907 il consiglio
comunale approvava "...la spesa di £ 90 annue
per contributo nell'assegno da corrispondersi da questo Comune al
portalettere consorziale Montecastelli-Montalbano [...] che
partendo da Montecastelli in Comune di Castelnuovo Val di Cecina
porti la corrispondenza giornaliera agli abitanti delle località
Tegoni, Montalbano e Sesta in Comune di Radicondoli".1
Come abbiamo detto, il guado della Cecina nei giorni di piena rappresentò
sempre un ostacolo al servizio postale e a un certo punto qualcuno
pensò di rimediare tendendo una fune fra due pali posti sulle
due rive, una specie di teleferica, ma il comune, il 12 Giugno 1909,
scartò questo progetto "...ritenendo che sarebbe
stata una spesa inutile quella dell'apposizione del filo aereo sul
fiume Cecina, qualora nessuno se ne dovesse servire."2
Con il sorgere delle prime linee automobilistiche in provincia,
anche a Radicondoli nel 1912 si costituì un "Comitato
Pro-Automobile".
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Ci vollero tre anni per la sua realizzazione: il 21 Novembre 1915
fu inaugurato dalla S.I.T.A, il servizio Poggibonsi-Massa Marittima,
"passando da Colle, Gracciano, Speranza, Casole d'Elsa,
Casone per Radicondoli, Sughera, Massa"3,
che assunse il trasporto degli effetti postali per tutta la zona.
Lo scambio con l'ufficio postale di Radicondoli avveniva al bivio
del Casone, distante circa tre chilometri (v. la cartina nella parte
IV): una carrozza a un cavallo trasportava sia la posta che
gli eventuali passeggeri e la spesa per tale servizio era divisa
fra il Comune e la S.I.T.A. L'accollo fu assunto da un certo Montereggi
e poco dopo, alla sua morte, dalla vedova coadiuvata dai due figlioli.
Lo scoppio della Grande Guerra pose drammaticamente fine a questa
situazione, come testimonia la seguente lettera che riportiamo per
esteso.
"All'Ill.mo Signor Commissario Regio di Radicondoli,
La sottoscritta Calattini Adalgisa vedova Montereggi, assuntrice
del servizio postale Radicondoli-Casone, rivolge la presente istanza
alla S.V. Ill.ma per dichiararle francamente che non può
più continuare a gestire detto servizio. Ciò per la
semplicissima ragione che dato il compenso che ella all'uopo percepisce,
e non potendo disgraziatamente accudire di persona al servizio stesso,
cosa ben diversa se avesse avuto a casa i suoi due figlioli, quel
compenso viene completamente assorbito dalla spesa dell'uomo che
è obbligata tenere, dalla ferratura mensile del cavallo,
e nulla più le resta per il mantenimento del cavallo stesso,
per le riparazioni dei legni e per quant'altro è necessario.
Tale servizio per l'istante è assolutamente passivo, e se
fino ad oggi con suoi gravi sacrifici morali, materiali e finanziari,
vi ha fatto fronte, lo è stato soltanto per un sentimento
affettuoso verso l'unico figlio superstite, al quale intendeva conservarlo,
perché lo gestisse da sé allorquando fosse ritornato
a casa a guerra finita. Disgraziatamente egli è ora prigioniero,
e persistere ancora nei suoi sacrifici è per l'esponente
una vera rovina. E' perciò che è venuta nella determinazione
di declinare da tale incarico, al quale nessun contratto l'obbliga,
e per semplice deferenza alla S.V. Ill.ma perché possa in
tempo provvedere con altri, e renderne informata la Società
Automobilistica, dichiara che cesserà il servizio stesso
col giorno 15 Maggio p.v., epoca in cui va a terminare anche il
semestre. Radicondoli, 9 Aprile 1918"
Alla povera vedova subentrò Corrado Merlo, che il 14 Maggio
1918 dichiara al sindaco "...di assumere l'esercizio del
servizio di posta con tutti gli oneri inerenti, da Radicondoli al
Casone dal 15 Maggio corrente, per conto del Comune di Radicondoli
e della Società Sita di Torino, dietro corresponsione di
£ 500 annue dal Comune e £ 700 annue dalla
Società, riconoscendo la suscettibilità della diminuzione
del canone a condizioni migliorate per cessazione di guerra."
Nel dopoguerra vi fu invece un aumento del costo della vita e così
il 30 Gennaio 1920 il Commissario Prefettizio del Comune di Radicondoli
"...vista la domanda di Merlo Corrado attuale conducente
del servizio postale da Radicondoli al Casone [...] ritenuto
che effettivamente debbasi riconoscere un aumento di oneri per il
mantenimento del cavallo e di quant'altro occorre [...] delibera
di corrispondere, con decorrenza 1° Gennaio c.a.,una indennità
speciale annua di £ 500, corrispondente all'assegno attualmente
percetto per il servizio di cui sopra. Tale compenso speciale sarà
mantenuto, sino a quando le ragioni che lo determinarono (caro viveri)
sussisteranno".4
L'11 Settembre 1918 il Comune affidò il trasporto della posta
da Radicondoli a Anqua a un certo Tozzi Eliseo "...perché
l'addetto a tale servizio Costantini Costantino trovasi sotto le
armi, né la famiglia del medesimo ha potuto sostituirsi al
richiamato perché il padre avanzato in età, non ha
potuto senza mezzi di trasporto assumersi l'impegno di viaggi giornalieri
di circa 15 chilometri". Il Tozzi accetterebbe tale incarico
"...solo a condizione che il Comune gli corrispondesse
£ 30 mensili, in aggiunta delle £ 65 mensili
corrispostegli dall'Amministrazione Postale". Il compenso
richiesto fu concesso fino al 31 Marzo 1919, quando il Costantini
fu congedato e potè riprendere servizio.
Il 12 Aprile 1920 il Commissario Prefettizio del Comune di Radicondoli
"...vedute le pratiche iniziate sin dal 1918 per la istituzione
di un servizio postale di distribuzione della corrispondenza da
Anqua sino alla frazione di Fosini [...] delibera di corrispondere
all'agente a cui sarà affidato il servizio una indennità
annua di £ 200".4
1) A.S.S. - Prefettura
, affari generali - serie I, cat. 8, anno 1907
2) A.S.S. - idem - anno 1909
3) A.S.S. - Camera di Commercio n. 220, anno 1916, serie 7-8
4) A.S.S. - Prefettura, affari generali - serie I, cat. 8, anno 1920
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