Della frazione di Celle sul Rigo è stato
già trattato nell'aggiornamento
n. 167. Ricordiamo che nel 1897 fu aperta la collettoria di
1a classe, elevata a ufficio postale di
3a classe nel 1901. Dai registri dell'archivio
postale di Siena risulta che la ricevitoria fu elevata alla 2a
classe il 1° Gennaio 1910 e divenne ricevitoria postelegrafica
il 28 Febbraio 1911, giorno in cui fu istituito il servizio telegrafico,
che nel succitato aggiornamento avevamo erroneamente anticipato
all'anno 1910.
Il primo titolare della collettoria, aperta il 1° Agosto 1897,
fu un negoziante del paese, Augusto Ceccarelli, nato nel 1871, che
nel 1911 fu incaricato anche del telegrafo. Nel 1918 ebbe una "Censura
per corrispondenza telegrafica abusiva", ma gli andò
peggio alcuni anni più tardi: dai registri del personale
risulta "Denunziato autorità giudiziaria per sottrazione
corrispondenza, sospeso dal 22 Marzo 1931, dimissionario dal 22.9.932."1
Gli succedette come gerente Raffaello Bruni, nato nel 1907 a Casole
d'Elsa, che tenne l'incarico fino al 1936, quando, a seguito della
nomina del titolare, rimase come supplente fino al 1938, per poi
assumere l'incarico di gerente prima a Sinalunga, poi a Monte S.Vito
(AN).
Il
nuovo titolare di Celle era Sabatino Valdambrini (nella foto accanto),
invalido della guerra 1915-18, dove aveva perso un braccio combattendo
nel corpo degli arditi; nato a S.Giovanni d'Asso nel 1899, aveva
come titolo di studio "licenza elementare ed esperto contabile
agrario". Il Valdambrini nel 1959 andò titolare
a Marina di Grosseto e si ritirò in pensione nel 1960.
Al suo posto rimase a Celle come reggente la figlia Anna Maria,
già supplente, che nel 1960 prese il posto del padre a Marina
di Grosseto, mentre a Celle le subentrò il fratello Sergio
Valdambrini che vi rimase fino al pensionamento, nel 1988.
Per quanto riguarda i supplenti, il primo fu la moglie di Augusto
Ceccarelli, Eulalia Rossi che nel 1922 lasciò il posto alla
figlia Oriele, trasferita nel 1926 al telegrafo di Chiusi; seguirono
altri due suoi figli, Zoe e Togo. Nel 1931 vi fu Raffaello Bruni,
di cui abbiamo già detto, poi Pietro Scelfo per pochi mesi,
Maria Nocchi di Radicofani, Annunziata Minacci (moglie di Sabatino
Valdambrini) e Lino Coltellini, tutti per brevi periodi.
Nel 1941 la supplenza passò a Sergio Valdambrini, figlio
di Sabatino, nato nel 1923, che, dopo altre supplenze a S.Casciano
dei Bagni, Piazze e Cetona, tornerà a Celle come titolare
nel 1960. Dopo di lui furono supplenti altre due figlie di Sabatino,
Alfa e Anna Maria: quest'ultima, di cui abbiamo parlato sopra, dal
1953, a seguito della nuova classificazione degli uffici postali,
ebbe la qualifica di "coadiutrice".
La ricevitoria di 2a classe di Celle
nel 1952 fu classificata Agenzia P.T. con 4 ore di straordinario.
1900 (sopra) - Cartolina postale da Celle a Casteldelpiano.
1913 (sotto) - Cartolina postale da Celle sul Rigo a Bagni di
Montecatini:
Augusto Ceccarelli, che era il collettore postale, ordina alcune
bottiglie di Acqua di Montecatini per la sua bottega.
Ambedue le cartoline hanno il bollo in transito di S.Casciano
dei Bagni |
Non abbiamo finora rintracciato il decreto con il quale fu aggiunto
al nome del paese l'attributo "sul Rigo", che dovrebbe
essere della fine dell'ottocento; il Rigo è un torrente,
affluente del Paglia, che scorre nel fondovalle fra Celle e Radicofani.
Come detto nell'aggiornamento n. 167,
il procaccia Domenico Rossi che prima portava la posta di Celle
a Radicofani, fu incaricato di portarla a S.Casciano Bagni quando
vi fu istituito l'ufficio postale, nel 1868 o 1869; gli succedette
il figlio Antonio, poi la vedova di questi, Maddalena Brizzi, che
fu assunta nel 1897 alla morte del marito, con lo stipendio annuo
di £ 300. Nel 1913 lasciò il posto al figlio Emilio
Rossi che lo tenne fino alla morte, avvenuta nel 1955, con un intervallo
dal 1915 al 1919 quando fu soldato nella Grande Guerra; il Rossi
non aveva figlioli e alla sua scomparsa l'incarico passò
al cugino Pasquale Brizzi, che era nipote di Maddalena.
Domenico Rossi, oltre che distribuire la posta in paese, doveva
provvedere allo "scambio effetti fermata automobile",
compito che già era stato assegnato al collettore Augusto
Ceccarelli quando il postale arrivò in paese. Infatti questa
incombenza fu istituita quando la linea automobilistica fu prolungata
da S.Casciano Bagni a Celle e venne così a cessare il procacciato
fra le due località; in seguito passò al fattorino
del postale.2
Non abbiamo trovato la data di attivazione di questo servizio,
ma crediamo che sia avvenuta poco dopo l'istituzione della linea
fino a S.Casciano Bagni: in questa cartolina spedita da Celle nel
1934, ma di certo edita alcuni anni prima, c'è il postale
con la tabella dove si riesce a leggere a forte ingrandimento CHIUSI-S.CASCIANO
BAGNI .
E' una vettura non molto grande, lo si può capire confrontandola
con le due persone in posa sul davanti, una delle quali è
di certo l'autista, e poteva passare agevolmente nella stretta via
centrale del paese per andare a girare nella piazza principale,
che, come appare bene nella cartolina, è ancora a sterro,
con le galline che razzolano; abbiamo già detto che molto
probabilmente il servizio automobilistico arrivò a Celle
poco dopo aver raggiunto S.Casciano Bagni, quindi nei primi anni
venti del novecento. Più tardi, quando cominciarono a circolare
autobus più grandi, la fermata venne spostata al "Poggetto",
all'ingresso del paese.
Diversi cellesi furono supplenti portalettere: Gustavo e Paolo
Bartolini, Emilio e Giovanni Donatelli, Livio Brizzi, Assunto Nutarelli,
Alessandro Ragni, Maria Rossi, Pasquale Brizzi (poi titolare) e
Guerrina Innocenti nei Brizzi.
Ricordiamo infine che del servizio postale a Celle sul Rigo ci
siamo occupati anche nell'aggiornamento
n. 64.
1) A.P.S. Registri del
personale
2) Le vetture a motore che dai primi anni del 900 cominciarono a sostituire
le carrozze a cavalli, erano dette "vetture automobili".
Quelle adibite al pubblico servizio dei passeggeri, indicate come
autocorriere e incaricate anche del trasporto della posta, nel linguaggio
comune, almeno in Toscana, furono chiamate "il postale"
o "la postale". |