Il 29 Dicembre 1879 il Consiglio Comunale delibera
"...di concorrere con £ 1.740 alle spese di
primo impianto di un Ufficio telegrafico da istituirsi in questa
Terra e di fornire il locale e la mobilia, e di concorrere con annue
£ 360 alle spese occorrenti per la sorveglianza e mantenimento
della linea."
La procedura fu insolitamente celere e richiese poco più
di sette mesi. Difatti, il 6 Agosto 1880 la Direzione Compartimentale
dei Telegrafi dello Stato di Firenze scrive al Prefetto di Siena
che "...oggi è stato attivato pel servizio governativo
e dei privati, l'Ufficio Telegrafico di 3a
categoria a S.Gimignano il cui orario è limitato, cioè:
Dal 1° Aprile a tutto Settembre dalle 8 alle 14 e dalle 17 alle
19
Dal 1° Ottobre a tutto Marzo dalle 9 alle 14 e dalle 16 alle
19
Nelle Domeniche, nei giorni festivi riconosciuti dallo Stato ed
in quello in cui ricorre la festa del Santo Patrono del luogo, l'Ufficio
chiude alle 12."1
Questo telegramma del 1908 , di molto posteriore all'apertura dell'ufficio,
ha soltanto un bollo lineare e il tondo-riquadrato dell'epoca (anche
all'interno), ma è probabile che per uso telegrafico vi siano
stati in precedenza altri bolli.
Il servizio postale tra S.Gimignano e Poggibonsi, di cui ci siamo
già occupati nella I parte,
e la necessità di mantenere due corse postali giornaliere"
...una per mezzo di Procaccia con legno, e l'altra per mezzo
di Pedone" continuava intanto ad essere fonte di contesa
fra il Comune e l'Amministrazione Postale, la quale non intendeva
accollarsi l'intera spesa, come invece pretendeva il Comune, adducendo
che "...il prodotto lordo di questo Uffizio Postale si
approssima a circa annue lire quattromila con tendenza certa all'aumento
[...] nutrendo ferma fiducia che attesa l'importanza acquistata
da quest'Uffizio Postale, la comodità del presidio militare,
e della casa di pena qui esistente, nonché l'utilità
di questi Comunisti, sia conservata la doppia corsa postale dalla
predetta Amministrazione Comunale."
Quando le Poste minacciarono di ridurre il servizio a una sola corsa
giornaliera, il Comune fece marcia indietro e il 29 Aprile 1881
decise che "...nonostante la precedente deliberazione del
26 marzo decorso non sarebbe alieno di proseguire a tenere in accollo
il trasporto della corrispondenza fra S.Gimignano e Poggibonsi e
viceversa [...] qualora venisse alquanto dall'Amministrazione
Centrale elevato il canone annuo fin qui corrisposto, e così
diminuire il peso di questa Comunale Amministrazione",
accettando infine un aumento annuo di £ 100 del sussidio
corrisposto in precedenza.2
Le tre possibili combinazioni dei bolli di S. Gimignano con
il numerale 2010 |
L'accollatario del servizio postale era Gemignano Razzi, di cui
abbiamo già parlato. Il 24 Ottobre 1881 il consiglio comunale,
avendo ricevuto il Comune il 22 Settembre la "...denuncia
emessa dal sig. Gimignano Razzi come Postino per Poggibonsi e viceversa
[...] in cui dichiara che col primo Ottobre prossimo andando
in attività la nuova legge riguardante il trasporto dei pacchi
postali, sebbene egli abbia servito 23 anni il Comune come incaricato
del trasporto della corrispondenza postale a Poggibonsi e viceversa,
si trova nella dura necessità di rassegnare le sue dimissioni
da sì importante ramo di servizio, in quanto l'attuale sistema
del trasporto delle corrispondenze non è altrimenti compatibile
con le disposizioni della Legge suindicata", delibera,
prima di accettare le dimissioni, di incaricare la Giunta di trattare
col Razzi e con la Direzione Provinciale delle Poste "...vedendo
se sia il caso di devenire a qualche aumento [...] e anche
di domandare alla Direzione Generale delle Poste che il piego della
posta sia diretto e che non tocchi altrimenti l'Uffizio di Posta
di Poggibonsi."
Il 9 Febbraio 1882 la giunta comunale delibera di concedere al Razzi
un aumento annuo di £ 287,20 come "...appaltatore
del servizio del trasporto della corrispondenza da S.Gimignano a
Poggibonsi e viceversa due volte al giorno e detto appalto fu stabilito
per un triennio a contare dal 1° Luglio 1881 a tutto Giugno
1884."3
Il Razzi mantenne l'accollo fino al 1892.
1) A.S.S. - Prefettura
n. 1667, cat. 8
2) A.S.S. - Prefettura n. 1725, cat. 8
3) A.S.S. - Prefettura n. 1725, cat. 8 |