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  Il babbo di Veleno al fronte
Enrico Bettazzi

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Cartolina in franchigia postalizzata tramite Ufficio di Posta Militare della 34 Divisione in data 23/08/1916.

Quando Pietro Lorenzi, sarto nel paese di Borgo a Buggiano, centro industrioso della Valdinievole, famoso per il mercato di bestiame bovino, scrive a casa alla moglie Lida (o Ida) non completa neppure l’indirizzo con la strada, tanto tutti in paese li conoscono e Lida è la moglie del sarto, nuora dell'ancor più famoso fornaio del paese, Angelo detto “Coda” che per oltre settant'anni vi farà il pane.

Pietro era in quel momento soldato dell’89° Reggimento di fanteria, appartenente alla Brigata Salerno. Proprio nel reggimento di Pietro avvennero in quei mesi casi di decimazione, nonostante il contegno egregio che il reparto aveva avuto in prima linea e le pesantissime perdite subite. Dopo aver sostenuto vari cruenti scontri col suo reparto sull’altipiano di Asiago, era in attesa di trasferimento sul fronte isontino, dove quattro giorni dopo aver scritto la cartolina a casa, il suo reparto viene schierato nel settore di Doberdò.

Zona di guerra 22-8-16
Mia Cara,
ieri sera ho ricevuto la tua in data 19-8. Nella quale mi dici che hai ricevute 3 cartoline anche di Nilo. Ma vorrei sapere se sono quelle belle colorite o altre. Il pacco come ti ho già scritto l’ho ricevetti dopo 3 giorni dalla spedizione e sono rimasto soddisfatto, tanto più che i miei amici avevano ricevuto anche loro simili pacchi. Le cartoline che hai ricevute di Nilo avranno un gran ritardo saranno delle date dei primi di Agosto o dell’ultimi di Luglio sappimi dire qualcosa per sapere anche io quale sono. Mi raccomando di mandarmi i francobolli che ho chiesti a mio padre in altra lettera perché qua non ne troviamo e se no mi toccherà a scrivere solo quando il governo mi da queste cartoline perché dal 20 non si può più nemmeno scrivere senza il francobollo.
Baci a tutti più tanti a Nilo a te pure tanti tanti
tuo Pietro

La cartolina in franchigia ci fornisce alcuni spunti postali circa l’utilizzo delle cartoline militari gratuitamente distribuite dal governo e le restrizioni alla franchigia postale (corrispondenza da non affrancare) che dal 20 di quel mese vennero applicate.
Soprattutto ci fornisce la possibilità di raccontare anche un po’ delle vicende della famiglia Lorenzi; ad Angelo i fascisti fecero poi chiudere il forno, ma nel 1925 ad allietare la famiglia di Pietro, nel frattempo tornato dalla guerra e rimessosi al suo lavoro, arrivò un nuovo figlio a cui venne dato il nome di Benito (sembra proprio su indicazione del nonno).

Benito Lorenzi era destinato ad avere fama nel calcio, così vivace da venir soprannominato dalla mamma Ida col nomignolo di “Veleno”. E con questo soprannome, meritato anche per lo spirito con cui scendeva in campo, è stato conosciuto come centravanti dell’Inter, con la quale vinse due scudetti nel secondo dopoguerra e segnò 142 reti.

Enrico Bettazzi
09/05/2022

 

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

B.CADIOLI – A.CECCHI, I servizi postali dell’Esercito Italiano 1915-1923, Vol.1, Milano, 1979.

A. PELLEGRINI, Benito Lorenzi, B.Buggiano, 2010.

https://www.ilgiornale.it/news/lorenzi-ottant-anni-sorso-veleno.html

http://www.frontedelpiave.info/public/modules/Fronte_del_Piave_article/

https://it.wikipedia.org/wiki/Decimazione_della_brigata_Salerno