Grandi interpreti delle arti figurative in ogni epoca storica, le donne in ambito artistico hanno spesso dovuto esprimersi all’ombra dei colleghi uomini. La loro visibilità fino al XVI secolo è stata quasi nulla, ed anche in seguito gli stereotipi non le hanno favorite. Eppure la voce femminile nella storia dell’arte è sempre stata presente. Scegliere 5 pittrici da omaggiare in poche righe appare un’impresa ardua, e questa selezione non vuole certo avere un carattere esaustivo, ma attraverso le seguenti iconografie c’è il desiderio di ricordare, insieme a queste, la genialità di tante altre artiste di cui la storia non parla.
Artemisia Gentileschi (1593 – 1654)
Pittrice di scuola caravaggesca, si avvicinò alla pittura confinata all’interno delle mura domestiche, non potendo avvalersi delle stesse opportunità dei colleghi uomini. Sotto la guida del padre pittore, per valorizzare il suo precoce talento venne presto affidata ad un maestro, Agostino Tassi, dal quale venne stuprata. La giovane affrontò un processo violento, umiliante e denigrante, al termine del quale Tassi fu condannato proforma senza mai scontare la pena. Nella vita e nell’arte affrontò una considerevole quantità di ostacoli in quanto donna. Nel 1616 conquistò faticosamente l’accesso all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, diventando la prima donna a godere di tale privilegio. Molti critici hanno fornito una lettura in chiave femminista delle sue opere.
Dipinti di A. Gentileschi: “Maddalena in Estasi”, “Danae”, “Giaele e Sisara”
foglietto Madagascar 2015 |
Rosalba Carriera (1675 – 1757)
Discostandosi dal frivolo stereotipo femminile settecentesco, diede vita in età giovanile ad un circolo culturale frequentato da illustri artisti e letterati. Cominciò la sua carriera artistica dipingendo le tabacchiere, e sviluppò il suo talento pittorico per il ritratto seguendo gli insegnamenti di illustri maestri. Nel 1705 fu ammessa nell’Accademia di San Luca e nel 1720 nell’Accademia di Parigi. I suoi ritratti furono apprezzati alla corte del re di Francia Luigi XV e in tutta Europa. L’Italia le ha dedicato un francobollo nel 1974 inserendola nello stereotipo degli “Uomini illustri”.
Dipinti di R. Carriera: “Autoritratto” francobollo Italia 1974 ,
“Aria” francobollo DDR 1976 |
Benedetta Cappa (1897 – 1977)
Nota per essere stata la moglie di Filippo Tommaso Marinetti, teorizzatore del Futurismo, è stata il volto femminile del movimento, lasciando una grande impronta all’interno di un contesto artistico di stampo sostanzialmente maschile. Allieva di Giacomo Balla, sperimentò la pittura, la scenografia e la letteratura, in linea con la multiforme espressività dell’arte futurista. Fu una delle promotrici del manifesto dell’Aeropittura. Realizzò per il Palazzo delle Poste di Palermo i cinque grandi pannelli raffiguranti le Vie di Comunicazione (terrestri, marine, aeree, telegrafiche, e radiofoniche) dove tutt’ora sono conservate.
Foto del Palazzo delle Poste di Palermo,
dipinti di B. Cappa: “Le Vie di Comunicazione” |
Frida Khalo (1907 - 1954)
Pittrice messicana dalla vita travagliata, iniziò a dipingere in virtù della sua immobilità fisica. Già afflitta dalla spina bifida, a 18 anni rimase vittima di un incidente stradale a bordo di un autobus, in seguito al quale subì 32 operazioni chirurgiche seguite da un lunghissimo riposo forzato nel letto di casa, col busto ingessato. Riacquistata una difficoltosa mobilità dopo la rimozione del gesso, sottopose le sue opere al già noto pittore Diego Rivera, del quale in seguito divenne moglie e con il quale visse un matrimonio tormentato. Numerosi sono i suoi autoritratti, accompagnati da vari dipinti di ispirazione surrealista e simbolista. È stata la prima donna ispanica ad essere celebrata su un francobollo statunitense nel 2001.
Dipinto di F. Khalo “Autoritratto” in francobollo,
affiancato ad una fotoritratto di Nickolas Muray - minifoglio USA 2001 |
Margaret Keane (1927)
Si dilettò fin dall’età giovanile nel disegno di angeli con grandi occhi. Nella seconda metà degli anni sessanta divenne vittima del furto artistico da parte di suo marito Walter Keane, il quale si appropriò delle opere di Margaret vendendole a proprio nome, convincendo la moglie che come donna non sarebbe altrimenti riuscita a vendere. Nel 1965 Margaret divorziò da Walter, e nel 1970 durante una trasmissione radiofonica annunciò al mondo l’inganno dell’ex marito, che fu denunciato per diffamazione presso la corte federale degli Stati Uniti d’America. Convocati i due in udienza, il giudice, per poter determinare chi fosse il vero artista, ordinò a entrambi di creare in aula un dipinto: Walter si rifiutò dichiarando un dolore alla spalla, mentre Margaret completò il suo dipinto in meno di un’ora, e la giuria dichiarò Walter colpevole. Celebri sono le cartoline postali realizzate all’epoca con le immagini dei suoi dipinti, recanti sul retro la foto del marito presentato ufficialmente come autore.
Dipinto di M. Keane: “The Whisper” - cartolina postale 1963,
sul retro la foto del marito presentato ufficialmente come autore |
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