pagina iniziale "arezzo"            le schede            gli aggiornamenti             il postalista
 
 

Cronologia 1787-1801 con
testimonianze Storiche e Postali

di Roberto Monticini

vedi anche Cronologia aretina e toscana

1787 (1)
20 maggio. Tumulto antigiansenista a Prato.

1789
GLI INIZI DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE.
5 maggio. A Versailles apertura degli Stati Generali.
17 giugno. Proclamazione dell'Assemblea Nazionale.
9 luglio. Proclamazione dell'Assemblea Nazionale Costituente.
14 luglio. Presa della Bastiglia.
4 agosto. Abolizione parziale della feudalità.
26 agosto. Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.

1790
1 marzo. Partenza di Pietro Leopoldo dalla Toscana alla volta di Vienna.
Aprile-giugno. Tumulti antigiansenisti ed annonari a Pistoia, Prato, Colle, Montevarchi, Livorno, Firenze, in Valdinievole e Valdichiana.
30 giugno. In Toscana è ristabilita la pena di morte per i suscitatori di tumulti popolari.

1791
1 ottobre. In Francia proclamazione dell'Assemblea Legislativa.

1792
10 agosto. In Francia abbattimento del regime monarchico.
21 settembre. In Francia avvio della Convenzione.
25 settembre. In Francia proclamazione della repubblica.

1793
21 gennaio. Decapitazione di Luigi XVI, re di Francia.
Primavera-autunno. In Toscana proteste contro il caroviveri e la disoccupazione a Barga, Firenzuola, Pontremoli, Sestino, Marradi, Empoli, Prato, Poppi, S. Giovanni, Volterra, Siena, Piancastagnaio, Monte San Savino.
27 luglio. In Francia Robespierre è eletto membro del Comitato di Salute Pubblica.
5 settembre. In Francia si apre la fase del Terrore.
17 settembre. In Francia è votata la legge sui sospetti.
29 settembre. In Francia è instaurato il maximum generale.

1794
26 febbraio e 3 marzo («8 e 13 Ventoso»). In Francia sono approvati i decreti per la confisca dei beni dei sospetti a favore dei patrioti bisognosi.
Aprile. I francesi occupano i territori di Oneglia e Loano, già appartenenti al Regno di Sardegna, e ne nominano amministratore e commissario nazionale Filippo Buonarroti. Ivi convergono patrioti da tutta Italia.
27 luglio («9 Termidoro»). In Francia la Convenzione ordina l'arresto di Robespierre e dei capi giacobini, che il giorno dopo sono ghigliottinati.

1795
18 aprile. Ad Arezzo il prezzo del grano raggiunge le 12 lire lo staio: circa cinquecento popolani scatenano un tumulto e costringono mercanti e fornai a vendere grasce e pane a basso prezzo. Sui muri della città compaiono manifesti minacciosi contro nobili e possidenti. Nella seconda metà del mese altri tumulti esplodono a Sansepolcro, Anghiari, Monte San Savino, Castiglion Fiorentino, Loro, Montevarchi, Figline, Prato, Cortona.

Leggi documento probabilmente coevo

30 agosto. Il granduca estende la pena di morte ai reati contro la religione e di lesa maestà.
31 ottobre. In Francia la Convenzione è sostituita dal Direttorio.

1796
15 febbraio. Ad Arezzo «miracolo» della Madonna del Conforto: alcuni popolani spargono la voce che un'immagine di Maria ha cambiato colore. Il vescovo Niccolò Marcacci avalla il «miracolo» e fa trasportare l'immagine in Duomo.

Leggi la scheda

2 marzo. Napoleone Bonaparte è nominato comandante dell'Armée d'Italie.
27 aprile. Proclamata la municipalità giacobina di Alba.
15 maggio. Sconfitti gli austriaci al ponte di Lodi ( 10 maggio), Napoleone entra in Milano. Nello stesso mese fallisce, in Francia, la « congiura degli Eguali».
27 giugno. I francesi occupano Livorno.
Giugno-settembre. «Miracoli» a Livorno, Firenze, Ancona, Gubbio, Perugia, Roma ed altre località dello Stato pontificio.
Agosto. Ad Arezzo il popolo ingiuria il ministro plenipotenziario francese, di passaggio da quella città.
16 ottobre. Bologna, Ferrara, Modena e Reggio deliberano la fondazione della Confederazione Cispadana.

1797
Febbraio. I francesi occupano Ancona. Scoppiano insorgenze nelle Marche.
10 maggio. I francesi abbandonano Livorno.
19 maggio. Reggio, Modena, la Garfagnana e Massa Carrara sono annesse alla Lombardia.
Fine maggio. «Democratizzazione» della repubblica di Genova.
29 giugno. Proclamazione della Repubblica Cisalpina.
27 luglio. Bologna, Ferrara e la Romagna sono annesse alla Cisalpina.
17 ottobre. Pace di Campoformio: la repubblica di Venezia passa sotto il dominio austriaco.

1798
10 febbraio. I francesi occupano Roma.
15 febbraio. Proclamazione della Repubblica Romana.
Estate. Insorgenze in Umbria e nel Lazio meridionale.
8 dicembre. I francesi occupano il Piemonte.
Dicembre. Ad Arezzo tumulto popolare contro alcuni francesi di passaggio.

1799
23 gennaio. I francesi entrano a Napoli. Proclamata la Repubblica Partenopea.
Febbraio. «Democratizzazione» della repubblica di Lucca. I sanfedisti meridionali, guidati dal cardinale Fabrizio Ruffo, avanzano in Calabria.
24 marzo. Le truppe francesi comandate dal generale Miollis entrano in Livorno.
25 marzo. Il generale francese Gaultier occupa Firenze, assumendo il comando militare della Toscana. L'ambasciatore Charles Reinhard assume il comando politico e civile.
27 marzo. Ferdinando III parte alla volta di Vienna. Il papa Pio VI lascia la Certosa e parte alla volta di Bologna. A Firenze vengono eretti due alberi della libertà (uno in piazza S. Maria Novella ed uno in piazza S. Croce). I francesi fanno il loro ingresso anche a Piombino.
29 marzo. Le truppe francesi entrano in Siena. Altre milizie sbarcano all'Isola d'Elba. Il brigadiere Vincenzo Dentice, governatore di Longone, rivolge un proclama agli abitanti di Rio, per incitarli a respingere i francesi. Ma i riesi, riuniti in assemblea (31 marzo), respingono l'appello.
1 aprile. I francesi a Fivizzano.
2 aprile. A San Miniato e ad Empoli, ancor prima dell'arrivo dei francesi, i patrioti innalzano l'albero della libertà.
3 aprile. I francesi a San Miniato.
5 aprile. A Longone scoppia un tumulto reazionario. Vengono liberati ed armati quattrocento forzati, che attaccano i francesi e saccheggiano Rio.
6 aprile. Le truppe francesi comandate dal capitano Lavergne entrano in Arezzo. All'Elba i francesi assediano Longone.
7 aprile. A Longone i galeotti vengono inquadrati in un corpo di Cacciatori e sguinzagliati contro le truppe repubblicane.
8 aprile. I francesi a Cortona.
10 aprile. Sono istituite undici municipalità provvisorie (a Firenze, Pisa, Livorno, Siena, Arezzo, Pistoia, Prato, Volterra, Cortona, Massa di Maremma, Pontremoli). Reinhard emana un decreto per la costituzione della Guardia Nazionale.
12 aprile. A Firenze scoppia un tumulto antifrancese.
13 aprile. La notizia del moto fiorentino provoca un tumulto anche a Pistoia, ben presto sedato grazie all'intervento del vescovo Falchi-Picchinesi.
27 aprile. I francesi sono battuti a Cassano d'Adda dalle truppe del maresciallo Suvorov. Cade la Repubblica Cisalpina.
29 aprile. È incendiato l'albero della libertà a Terranuova Bracciolini.
1 maggio. Si verificano dei disordini a Montevarchi.
2 maggio. Nottetempo è abbattuto l'albero della libertà a Loro. Disordini anche a Borgo San Lorenzo.
3 maggio. Disordini a Figline.
3-4 maggio. Scoppiano tumulti a Poppi, Bibbiena, Dicomano, Pratovecchio. Un moto scoppiato a Lucca si estende a Camaiore, Pietrasanta e Viareggio.
4 maggio. Tumulti a Pescia, Calcinaia, Montecatini, Pontedera, San Miniato, S. Croce, Fucecchio, Montelupo, Empoli e Castelfranco.
5 maggio. Tumulti a Pomino, S. Giovanni, Montevarchi, Castelfiorentino, Poggibonsi, Volterra, Civitella, Lucignano, la Lastra e Premilcuore.
6 maggio. Tumulti a Campiglia, sulle colline e nelle maremme di Pisa, a Pescia, Poppi, Sansepolcro, Sasso, Monterotondo, Castelnuovo Berardenga, Montepulciano (subito sedato), Monte San Savino, Foiano (subito sedato), Valiano e Cortona. Intanto i francesi riportano la calma a Empoli e San Miniato. Ad Arezzo il tumulto esplode in conseguenza dell'ingresso in città, all'alba, di una carrozza con in serpa due vecchi (nei quali il popolo ravvisa la Madonna e S. Donato) e di una massa di contadini provenienti da Battifolle. Al grido di «Viva Maria», gli insorti bruciano l'albero della libertà ed arrestano numerosi patrioti ed ebrei. Viene quindi costituito un governo provvisorio (la Suprema Deputazione) che, con alcune misure economiche ed il concentramento in Arezzo delle risorse della Valdichiana, riesce a garantire la sussistenza agli insorgenti, inquadrati in una vera e propria milizia sanfedista.



(collezione Roberto Monticini)


7 maggio. Fallisce una provocazione reazionaria a Cetona. Scoppia un tumulto a Massa Marittima. Disordini a Monticiano.
8 maggio. Fallisce una provocazione messa in atto dagli aretini per suscitare dei disordini a Castiglion Fiorentino.
9 maggio. Giunge a Fivizzano una banda di insorgenti esteri. È istituita una municipalità a Pescia.
11 maggio. Giungono a Fivizzano circa mille soldati lombardi ed una squadra austriaca. Il dì seguente si scontrano a Soliera con le truppe francesi, che hanno la meglio e rientrano in Fivizzano.
13 maggio. Scontri a Terontola fra una legione di polacchi e gli insorgenti cortonesi. Cortona è cinta d'assedio, ma a sera i polacchi se ne vanno. Più tardi giungono rinforzi da Arezzo.
14-15 maggio. Scontro fra aretini e polacchi presso Rigutino.
15 maggio. Fallisce una nuova provocazione reazionaria a Cetona.
16 maggio. Cortona si arrende ad una colonna francese.
18 maggio. I patrioti Pananti, Alberti, Charenti, Guillichini e Grandi tentano, invano, di entrare in contatto con gli aretini per convincerli a sottomettersi pacificamente.
19-21 maggio. All'Elba dilaga l'insorgenza: marcianesi, pogginchi e campesi attaccano e sconfiggono le truppe francesi al colle d'Agnone.
22 maggio. Gli aretini giungono a Monte San Savino. All'Elba i francesi si ritirano dall'assedio di Longone.
24 maggio. Gli aretini attaccano Foiano.
26 maggio. Le truppe di Suvorov entrano in Torino.
27 maggio. Gli insorgenti elbani ed i soldati napoletani occupano il forte del Volterraio.
28 maggio. Portoferraio è cinta d'assedio dagli insorgenti.
30 maggio. Scoppiano tumulti a Terra del Sole, Rocca San Casciano e Castrocaro.
2 giugno. Disordini a Montemignaio.
5 giugno. Gli aretini conquistano S. Quirico ed Asinalunga. Scoppia un tumulto a Piancastagnaio. Le bande operanti nel Valdarno giungono a Figline.
9 giugno. Gli aretini entrano in Cortona, mettendo in fuga la guarnigione francese. Schiere di insorgenti conquistano Modigliana.
12 giugno. Gli aretini a Rapolano. Tumulti a Chiusi ed a Montepulciano.
13 giugno. I sanfedisti meridionali entrano in Napoli.
16 giugno. Giunge ad Arezzo il comandante austriaco Schneider. Gli aretini inviano a Castiglion Fiorentino il cav. Anton Maria Subbiano per costituirvi una deputazione che ne garantisca la sottomissione ad Arezzo. Alcuni insorgenti di Badia San Salvatore provocano dei disordini a Radicofani. Gli aretini a Montalcino.
17-20 giugno. I francesi sono sconfitti alla Trebbia.
18 giugno. Gli insorgenti casentinesi prendono Vicchio.
21 giugno. Gli insorgenti casentinesi prendono Borgo San Lorenzo. A San Donato scontro fra aretini e francesi.
24 giugno. Da Cortona parte la cavalleria austro-aretina alla volta di Perugia. Lungo la strada occupa Passignano, Castel Rigone, Castiglion del Lago e Città della Pieve. Marcello Inghirami chiede l'intervento degli aretini a Volterra.
25 giugno. Sbarca a Piombino, proveniente dalla Sicilia, il ministro inglese Wyndham. Intanto gli aretini dilagano nel Senese.
26 giugno. Wyndham giunge a Siena.
28 giugno. Wyndham giunge ad Arezzo. Contemporaneamente le bande aretine guidate da Luigi Lorenzo Romanelli entrano in Siena.
Metà giugno-luglio. Schiere di insorgenti aretini, di Borgo Sansepolcro e della Val Tiberina, dopo aver occupato Cospaia, Monte S. Maria, Citerna, S. Giustino e Città di Castello, penetrano nel Montefeltro ed assediano la fortezza di San Leo. Durante l'assedio si spingono fino a Carpegna.
3 luglio. Francesi e patrioti abbandonano Grosseto.
4 luglio. I francesi partono da Firenze e si trasferiscono a Livorno. Il governo della Toscana è assunto dal Senato fiorentino.
5 luglio. Marcello Inghirami giunge a Volterra con una schiera di aretini, e vi suscita un tumulto. Si arrende la fortezza di Siena.
6 luglio. Scoppia un tumulto a Prato.
6-8 luglio. Le bande aretino-volterrane conquistano Cecina ed il forte di Bibbona.
7 luglio. Gli aretini entrano in Firenze, quindi si dirigono a Prato, Pistoia, Pescia, ed infine, dopo aver attraversato la Valdinievole, raggiungono Livorno (17 luglio). Il 7 luglio le schiere operanti in Maremma conquistano Roccastrada.
8 luglio. Le bande aretino-volterrane occupano i forti di Vada e Castiglioncello, poi raggiungono San Guido. Intanto le schiere maremmane occupano Sassofortino, Roccafederighi, Prata e Massa Marittima. Poi raggiungono Valpiana, Follonica, Campiglia, il forte di San Vincenzo, Monte Rotondo e Monte Massi. Giunge a Firenze un distaccamento austriaco comandato dal barone D' Aspre.
9 luglio. Le guarnigioni francesi di Grosseto e Piombino, in marcia verso Livorno, vengono fatte prigioniere nella pianura di Bibbona. A Piombino giungono contemporaneamente gli aretini ed i napoletani (provenienti, questi ultimi, da Longone), che restaurano il governo del principe Boncompagni.
11 luglio. Le bande aretino-volterrane conquistano la fortezza del Romito.
13 luglio. Nel Montefeltro cade la fortezza di San Leo. Una parte degli assedianti punta verso Ancona.
15 luglio. Le bande aretino-volterrane giungono a Montenero. Gli aretini operanti in Maremma entrano in Grosseto.
16-17 luglio. I francesi evacuano Livorno.
17 luglio. Gli aretino-volterrani occupano il forte di Antignano, quindi entrano in Livorno. I francesi capitolano anche a Portoferraio.
19 luglio. I francesi partono dall'Elba e da Fivizzano.
28 luglio. Iniziano le ostilità contro Perugia.
2 agosto. Scoppia un tumulto reazionario in Perugia.
3 agosto. Capitolazione della città di Perugia; resiste la fortezza. Durante l'assedio di quest'ultima, gli aretini si spingono anche verso Roma, occupando Todi, Assisi, Foligno, Spoleto, Terni, Narni, Orvieto, Acquapendente, Viterbo, Nepi, Sutri, Civita Castellana, Bracciano; poi, giunti alle porte di Roma, sono richiamati in Toscana.
26 agosto. Il Senato fiorentino scioglie le bande aretine (l'ordine è diramato il 5 settembre dalla deputazione aretina).
29 agosto. Muore il papa Pio VI. Capitola la fortezza di Perugia.
15 settembre. Il Senato fiorentino scioglie la Suprema Deputazione aretina.
Fine settembre. Cade la Repubblica Romana. Ormai tutta l'Italia, eccettuate Ancona e Genova, è in mano alle forze antifrancesi.
Settembre-ottobre. Tumulti contro il caroviveri a Pitigliano, Massa Marittima, Monte San Savino, Arezzo, Firenze, nella Romagna toscana, a Bibbiena, ad Anghiari ed a Fucecchio.
9-10 novembre («18 Brumaìo»). Napoleone Bonaparte abbatte il Direttorio.
13 novembre. Capitolazione di Ancona.
Novembre-dicembre. Tumulti e disordini contro il caroviveri a Pratovecchio, Pontedera, Marradi, Pietrasanta, Monte San Savino, Colle, San Giovanni, Bagno, Castiglion Fiorentino, Premilcuore, Fucecchio, Pistoia, Lucignano e Cortona.

1800

13 marzo 1800

Scrive Angiolo Guillichini comandante di piazza di Arezzo esponendo la situazione e le difficoltà politiche e militari toscane - assicura che farà tutto in suo potere per ricompensare la famiglia Inghirami ed i Volterrani per il ruolo avuto nella coalizione contro i Francesi - Leggi tutta la lettera

24 marzo 1800 - circolare al motuproprio de' 10 febbraio 1800

Leggi tutto il documento

 

14 giugno. Vittoria di Napoleone a Marengo.
19 giugno. Da Vienna Ferdinando III sostituisce al Senato fiorentino, nel governo della Toscana, una Reggenza composta dai senatori Amerigo Antinori, Marco Covoni e Luigi Bartolini, e diretta dal generale Annibale Sommariva.
9 luglio. I francesi entrano in Lucca.
Agosto. I francesi abbandonano Lucca, e successivamente vi giunge Sommariva.
1 ottobre. Con i preliminari di S. Ildefonso tra Francia e Spagna la Toscana è destinata all'Infante Lodovico, figlio del duca di Parma.
9 ottobre. Le truppe francesi, comandate dal generale Clement, occupano Lucca e Fivizzano.
14 ottobre. La Reggenza fugge da Firenze e lascia le redini del governo toscano al quadrumvirato Pierallini-Cercignani-Lessi-Piombanti. Covoni, Antinori, Sommariva, Frullani e Cremani si rifugiano ad Arezzo, ove incitano la popolazione a resistere all'avanzata dei francesi. Intanto le truppe cisalpine del generale Pino occupano Pistoia, Prato e Pescia.
15 ottobre. Le truppe francesi comandate dal luogotenente generale Dupont entrano in Firenze.
18 ottobre. Le truppe del generale Clement occupano Livorno. Intanto iniziano gli scontri tra le milizie dei generali Monnier e Cara-Saint-Cyr, e gli aretini comandati dal colonnello G. B. Albergotti.
19 ottobre. I francesi entrano in Arezzo e la saccheggiano. I patrioti aretini Domenico Pignotti, Pietro Ricasoli, Francesco Pigli, Belisario Cittadini e Mercatelli, 'una settimana dopo, destituiscono i governanti lasciati in carica dai francesi e formano una municipalità democratica. Ma due giorni dopo il generale Monnier liquida i patrioti e riconferma al governo della città i deputati designati dalla Reggenza granducale.
27 novembre. Il generale Miollis destituisce la Reggenza e forma il triumvirato Chiarenti-Pontelli-De Ghores. Francesi e patrioti rientrano a Grosseto.
Dicembre. Dal Sud giungono in Toscana schiere di soldati napoletani. I triumviri si trasferiscono da Firenze a Pisa. Soldati austriaci provenienti da Ferrara si avvicinano agli Appennini. I napoletani occupano Arezzo, Cortona e Siena.

(Ndr. Con lettera del 12 dicembre il Generale Spannocchi invita le autorità aretine a mobilitare un piccolo numero di legionari per prevenire i disordini dovuti all’esultanza della popolazione per la cacciata dei francesi. I napoletani vengono sconfitti presso Poggibonsi e poco dopo il territorio aretino ritornò sotto il controllo francese)

15 dicembre. Le truppe franco-cisalpine lasciano Grosseto, ove scoppia un tumulto reazionario.
18 dicembre. Le truppe austro-napoletane si ritirano, incalzate dai franco-cisalpini dei generali Miollis e Pino. Dopo circa un mese di combattimenti, la Toscana è completamente in mano ai francesi.

 

26 dicembre 1800

Dal Comando militare di Montevarchi ad Arezzo - Per Staffetta
Lettera del Comando militare di Montevarchi diretta al Generale Spannocchi a firma del capitano dei Dragon Marrii; nel testo vengono fornite indicazioni sui movimenti del Generale dei franco-cesalpini: Pino che muove alla volta di Siena. Leggi tutta la lettera



1801
Fine gennaio. Giunge in Toscana Gioacchino Murat, che sostituisce il generale Miollis.
9 febbraio. Trattato di Lunéville: l'imperatore d'Austria, a nome degli Asburgo-Lorena, rinunzia al granducato di Toscana e relativi possedimenti all'Elba. La Toscana passa a Lodovico di Borbone.
20 febbraio. Vengono distrutti gli incartamenti dei processi politici organizzati dalla Camera Nera.
1 marzo. Comunicazione ufficiale della costituzione del Regno d'Etruria.
26 marzo. I triumviri si dimettono.
28 marzo. Murat restaura il quadrumvirato Pierallini-CercignaniLessi-Piombanti.
12 agosto. Giunge a Firenze Lodovico I di Borbone con moglie e figlio.

 

 

Fonti

1) - 1799 IL 'VIVA MARIA' DISEGNATO, Quaderni della Biblioteca Città di Arezzo, Protagon Editori Toscani, Siena 1999;