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Ostenfeld 16.6.45 dal Campo Italiano n. 8 Ostenfeld a Husum
Lettera spedita da ufficiale italiano, ex prigioniero dei tedeschi e da poco liberato dalle truppe inglesi, ora in attesa di poter rimpatriare.
Il mittente indica di essere nel Campo Italiano n. 8 di Ostenfeld (Husum), cittadina tedesca al confine con la Danimarca, probabilmente era internato nello Stalag XA di Schleswig, un campo di concentramento non lontano da lì.
Per l'inoltro di questa lettera si è utilizzata la posta militare inglese e precisamente il Field Post Office 466.
I prigionieri italiani in mano tedesca, gli IMI, una volta liberati dalle truppe alleate, sono stati raccolti o negli stessi campi dove erano detenuti o in campi appositamente creati, in attesa di essere rimpatriati in Italia. L'attesa durerà in alcuni casi solo un paio di settimane, in altri anche tre mesi.
Ostenfeld 16.6.’45 Anno I della libertà
Mamma carissima,
ho già potuto scriverti la settimana scorsa con modulo lettera inglese e quindi ora sarete a conoscenza della mia ottima salute. Sto bene sotto ogni aspetto di vista: fisicamente prima e spiritualmente dopo! I 22 mesi di schiavitù brutale, di umiliazioni e di dolori sono stati da me superati grazie al grande spirito d’adattamento e rassegnazione. Ho sofferto è vero, ma oggi il Signore mi ha fatto la più grande grazia che uno possa desiderare: la fine di una Germania e di un fascismo. Oggi possiamo respirare a pieni polmoni aria salubre!
Mi trovo tra Husum ed Amburgo, in un piccolo e grazioso campo, in baracche ben messe e linde. Al mantenimento provvede il comando inglese grazie al quale non manchiamo di nulla.
Siamo stati completamente rivestiti con uniformi di marina tedesca. In pochi giorni tutti abbiamo ripreso i vecchi rosei colori, mentre i duri calli delle mani cominciano a scomparire. Con me c’è Macconi Alfonso il quale gode ottima salute; anzi assicurate la famiglia che in merito alla ferita al polmone avuta in combattimento contro i tedeschi, si è completamente ristabilito. Da circa un mese faccio la vita di un pascià. Potete immaginare quale siano adesso i miei pensieri che mi assillano giornalmente: la mia mamma e i miei fratelli! Voglio essere ottimista perché son certo che Iddio non vorrà ancora addolorare la nostra famiglia. Sto bene, non manco di nulla, ma purtuttavia la mia gioia non sarà completa finchè non vedo e riabbraccio i miei cari. Ho scritto a Rita. Informatevi possibilmente perché gradirei al mio ritorno sapere qualcosa. Qui c’è pure il Ten. Alberti nipote della maestra Fognani di Avena ed un Carabiniere a nome Raggioli pure di verso Avena. Ogni sera ascolto il giornale radio e quindi conosco in parte la situazione italiana che certamente non è florida. Coraggio sempre che un santo ci aiuterà. Spero arrivare per il Ferragosto, ma certo mi trovo troppo a Nord di questa maledetta Germania. State quindi tranquilli che presto ci rivedremo. Sempre pensandovi vi bacio e vi abbraccio molto affettuosamente. Vostro Gianni
Ten. Giovanni Ceccarelli
Campo italiano n. 8 Ostenfeld
(Husum)
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