introduzione schede aretine il postalista | |
La Posta tedesca ad Arezzo | |
di Roberto Monticini e Samuel Rimoldi | |
PERCORSO: Posta militare > questa pagina > Dal Fascismo alla Liberazione L’organizzazione della Feldpost, la posta militare tedesca, durante la seconda guerra mondiale, fu delineata nel 1938 e resa operativa nel 1939 con l’annessione della Cecoslovacchia. Il sistema garantiva la massima segretezza possibile, assegnando, per sorteggio, ad ogni Unità sino al livello del Battaglione, un numero di 5 cifre, chiamato Feldpostnummer. Nell’ambito del Battaglione, suddiviso in compagnie, ogni singola compagnia era contraddistinta dallo stesso numero di Feldpost seguito da una lettera dell’alfabeto. Sulla corrispondenza era consentito indicare solo nome, cognome e grado del militare, seguito dal numero di Feldpost: ogni altra indicazione come ad esempio il reparto di appartenenza, era proibita. La chiave per l’identificazione dei vari numeri di Feldpost e dei reparti ai quali erano stati assegnati, era custodita su uno speciale registro in dotazione al personale che si occupava dello smistamento della corrispondenza. Ogni Grande Unità (Divisione, Brigata o Gruppo di combattimento) ebbe assegnato un numero di tre cifre chiamato Kennnummer: ogni reparto dipendente da una Grande Unità utilizzava il Kennummer assegnato alla Grande Unità. La funzione di questo numero, che sulla corrispondenza appariva solo sulle raccomandate, era quella di dare una prima localizzazione all’atto dello smistamento della posta. Ad esempio: il militare XY presso la Feldpost 12345 veniva dapprima identificato come dipendente dal Kennummer 678, assegnato alla Divisione Z operante sul fronte Russo, quindi in base al registro si decodificava il Reggimento di Fanteria ed in base a questo il Battaglione. Ogni soldato poteva spedire in franchigia, cioè senza pagare una tassa, cartoline e lettere sino a 100gr. e pacchetti sino a 250gr. (oltre tale peso, e fino a 1kg si pagava la sovrattassa di 25pf). I soldati non avevano diritto alla posta espresso o raccomandata. I militari di stanza, presso comandi nelle retrovie o in addestramento lontani dal fronte, utilizzano la posta civile e non la Feldpost in quanto la segretezza non avrebbe avuto ragione d’essere. I reparti nelle retrovie del fronte utilizzavano timbri civili scalpellati (Tarnstempel) per garantire un minimo di segretezza. A seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943 ai militari italiani catturati dall’esercito tedesco, fu data la possibilità di scegliere, in sostituzione della prigionia, la collaborazione con l’esercito tedesco in qualità di ausiliari, oppure l’arruolamento come volontari combattenti. La stragrande maggioranza di essi scelse la prigionia, mentre solo una minima parte scelse, in maniera volontaria o coatta, la collaborazione con l’ex alleato. Questi militari per la loro corrispondenza utilizzarono la Feldpost tedesca. Coloro che successivamente aderirono all’esercito della Repubblica Sociale Italiana, per corrispondere con i propri famigliari, ebbero modalità diverse da rispettare, perché associate alla diversa dislocazione operativa del reparto di appartenenza: i reparti in Italia utilizzarono la posta civile italiana, la Posta da Campo della R.S.I. oppure, in alcuni casi, la Feldpost tedesca; i reparti in addestramento in Germania, come le quattro Divisioni dell’Esercito repubblicano, utilizzarono la Posta da Campo e la posta civile tedesca; i reparti fuori dai confini nazionali utilizzarono solo la Feldpost tedesca. Vediamo alcuni diversi esempi di posta militare e civile tedesca in corrispondenze in partenza o in arrivo nella provincia di Arezzo: L’esercito tedesco nella provincia di Arezzo Reparti italiani riuniti all’esercito tedesco scrivono nell'aretino Singoli militari o reparti arruolati nell’esercito tedesco Truppe militari italiane che hanno utilizzato la Feldpost Lavoratori aretini volontari in Germania |
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