introduzione schede aretine il postalista | |||||||
1801: CASELLA, Comandante la Piazza di Arezzo, rende nota la sua sostituzione | |||||||
Roberto Monticini | |||||||
PERCORSO: Le schede > Arezzo: Posta Militare > questa pagina Nel 1801, Napoleone, Primo Console di Francia, ha iniziato a stabilizzare le sue conquiste in Europa: dopo Marengo, ha preteso i ducati di Parma e Piacenza, ma, volendo mantenere comunque la Spagna alleata, cercò un soddisfacente indennizzo per i Borboni che regnavano a Parma. Il compenso lo individuò nella Toscana. Il passaggio fu ufficialmente sancito con il trattato di Aranjuez (21 marzo 1801). Il trono di Firenze venne innalzato a rango reale con il nome di "Regno d'Etruria". L'infante Ludovico fece il suo ingresso a Firenze il 12 agosto 1801, ivi giungendo con la moglie Maria Luisa ed i suoi figli: furono ricevuti da Murat e scortati a Palazzo Pitti.
Questa lettera dell’11 Fiorile, an 9 de la République Française (1° maggio 1801), malgrado il momento storico confuso, si presenta con aspetto pulito e pregevole: la carta è filigranata:
al verso, il bel bollo a chiusura del Comandante della Piazza di Arezzo: Casella
Non è dato sapere se sia stata inoltrata a mezzo posta o recapitata a mano: nel 1801, l’Ufficio di posta di Arezzo era ancora Pontificio e non disponeva di bolli: Una lettera dell'Ufficio di Posta di Arezzo del 17.2.1801 data in risposta alla richiesta del Segretario del Commissario Generale del Governo nella Provincia della Valdichiana e del Casentino, Enea Bartolini, che chiedeva una "nota esatta di tutti gli uffici, aziende e magistrati, dei soggetti che ci sono impiegati, dei loro appuntamenti e delle rispettive loro incumbenze, età e patria ed il tempo del loro servizio", ce ne conferma la sua continuità operativa anche dopo l’occupazione francese. Tornando alla nostra lettera, il Comandante della Piazza di Arezzo, rende noto che il Generale Murat ha disposto che il Cittadino Capitano Mangarel assumerà dall’immediato domani, in suo luogo, le funzioni di Comandante la Piazza di Arezzo, e, firmandosi Chef de Battaillon, appone, forse per l’ultima volta su di una lettera, il suo bel sigillo:
Roberto Monticini |
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