|
|
|||||||||
GIÙ LA TESTA! | ||||||||||
Lorenzo Oliveri | ||||||||||
Il titolo di questa bizzarrìa l'ho ricavato dall'omonimo film di Sergio Leone, facente parte della trilogia "C'era una volta il West", con bellissima colonna sonora di Ennio Morricone. Quando negli anni '70 collaboravo con Giuseppe Fontana per il Catalogo degli Annullamenti del Regno di Sardegna, ci interessavamo di raccogliere anche i dati su due aspetti particolari dei francobolli della IV emissione: il loro utilizzo nel corso del 1855, il cui approfondimento venne pubblicato su "Memorie dell'Accademia Italiana di Studi Filatelici e Numismatici" (vol. I, fasc. II), e la presenza di francobolli con l'effigie reale impressa capovolta. Per la seconda ricerca lo studio non trovò mai una sua sistemazione definitiva e rimase a livello di semplice censimento di dati. Occorre precisare che all'epoca le ricerche si effettuavano su cataloghi d'asta, collezioni conosciute e mostre filateliche: internet era di là da venire e i dati si registravano a mano su schede (lo schedario degli annulli di Sardegna, pur se incompleto, mi venne donato da un nipote del Fontana alcuni anni dopo la sua scomparsa, degli altri due schedari si persero le tracce). Indubbiamente, fra le varietà della IV emissione, la "testa capovolta" è la più suggestiva: poteva accadere, visto che la preparazione dei francobolli avveniva in due momenti distinti, che qualche foglio con la cornice stampata venisse inserito capovolto nella macchina che imprimeva la testina a rilievo, dando origine a questa anomalia, visivamente "brutta". Specialmente nei primi anni la stampa era molto accurata, al pari dei controlli sulla qualità, e questi errori difficilmente uscivano dalla tipografia Matraire. Successivamente, con l'ampliamento territoriale del Regno di Sardegna, prima, e del Regno d'Italia, poi, i ritmi di lavorazione si fecero sempre più frenetici e probabilmente gli stessi controlli diventarono meno severi. Resta comunque il fatto che, secondo i miei ricordi, censimmo un numero assai ridotto di tali varietà, come del resto testimoniato indirettamente dalle altissime quotazioni dei cataloghi specializzati. A livello personale all'epoca possedevo un francobollo da 20 centesimi annullato (piegato e "corto" su un lato) in cui l'effigie capovolta era addirittura impressa due volte (cioè avrebbero cercato di correggere l'errore reinserendo il foglio in macchina e sbagliando una seconda volta!): un perito genovese lo definì "originale, ma difettoso" mentre un perito romano lo bollò come "trucco". Quando poi mi interessai più accuratamente di questi francobolli non potei fare a meno di concordare con il giudizio negativo del perito Luigi Raybaudi e in me rimase sempre il desiderio, irrealizzabile per motivi economici, di mettere in collezione questa bella varietà, magari su busta regolarmente viaggiata.
Con l'avvento del Web, e le conseguenti vendite on-line, ecco apparire sempre più numerose queste splendide varietà (e addirittura nel 3 Lire, che noi vecchi collezionisti di Sardegna avevamo sempre considerata inesistente...). L'unica spiegazione plausibile a tanta abbondanza di tale materiale è che per molti decenni qualche collezionista, assai riservato e sconosciuto al mondo filatelico, abbia rastrellato sistematicamente queste varietà, determinandone una fittizia rarità sul mercato e che, una volta passato a "miglior vita", qualcuno sia entrato in possesso di questi interessantissimi pezzi e abbia cominciato a immetterli sul mercato. Dobbiamo essere soprattutto grati al "Vecchio Max" che da molto tempo mette periodicamente in vendita questi esemplari a prezzi davvero accessibili (come dimostrato dalle realizzazioni illustrate). Era venuta anche a me la voglia di comprare qualche pezzo, ma non mi è stato possibile perché quel venditore non mi consente la partecipazione alle sue aste (una "punizione" forse perché in passato gli segnalai la messa in vendita di francobolli, a mio parere, falsi...), però alla fine mi sono "consolato" perché ora mi interesso principalmente di affrancature meccaniche e le "effigi capovolte" appartengono ormai al mio passato filatelico... Inoltre confesso che mi era sembrato che queste testine avessero qualche piccolissima differenza rispetto a quelle che censimmo col Fontana, ma tranquillizzatevi, sono particolari del tutto irrilevanti, considerato che qualche perito filatelico ufficiale le ha anche regolarmente certificate...
|