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Posta Militare

Le Brigate di Fanteria

Brigata Bisagno
di Giuseppe Marchese (revisione di Samuel Rimoldi)

Cartolina reggimentale precedente del 210° fanteria della Brigata Bisagno, lato veduta, di uomini che sbarrano la strada dai monti verso la pianura e sotto le battaglie sostenute dalla Brigata fino al luglio 1918
 

Origini

Costituita il 24 marzo 1916 con i Reggimenti: 209° 210°. Sciolta nel settembre 1919.

Fatti d’arme:

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME - PRIMA GUERRAMONDIALE (1915-18)

1916: il 17 e 18 maggio, mentre ferve l'offensiva austriaca sugli Altipiani la Brigata si porta in Val d'Astico. I primi battaglioni che vi giungono hanno il compito di sostenere il ripiegamento delle Divisioni 35^ e 9^ dall'alta Valle Posina e dall'Altopiano di Tonezza. Il 19 la Bisagno occupa la linea M. Aralta- Montagnola - S. Rocco - Monte Cimone - Pedescala. Il 22, passata alle dipendenze della 9^ Divisione, dal 27, è a difesa del settore Posina mentre, dopo la caduta del Monte Cimone, si impone un ripiegamento di alcuni reparti per evitare l'aggiramento. Il 31, dopo giorni di intensi combattimenti su varie posizioni validamente tenute dagli uomini della Brigata, il nemico attacca l'ala sinistra della 9^ Divisione, tra Rozzo Covole e Casara Stortine, ma viene respinto; il 1° giugno ripete l'attacco che si estende anche all'ala destra, fra Velo d'Astico e Seghe di Velo ma viene sempre respinto dai fanti della Bisagno che manterranno le posizioni anche nei giorni successivi (2, 3, 4, 8) quando i tentativi si ripetono. A causa della pressione nemica alcuni reparti della Brigata arretrano al centro per attestarsi in posizioni meglio difendibili. Il 9 giugno i reparti della Brigata sono impegnati in punte offensive per appoggiare l'azione che si svolge nel settore di Asiago. L'azione prosegue nei giorni 10 e 11 con la massima energia. Il 25, al manifestarsi della ritirata avversaria, la Bisagno, trovate sgombre le linee nemiche, occupa Arsiero, S. Rocco e si spinge sino a M. Caviogio e al Redentore, ma trova fortemente occupati gli accessi di Monte Cimone. Il 4 luglio alcuni reparti della Bisagno ripetono l'attacco al Monte Cimone, mentre altri muovono, lungo il Riofreddo, all'attacco delle posizioni di Cava di Valla e di Valle per aggirare il nemico da tergo risalendo il versante occidentale dell'Altopiano di Tonezza; non tutti gli obiettivi vengono raggiunti e la Brigata rafforza la linea sulle nuove posizioni raggiunte di M. Caviogio, Redentore, Val Riofreddo dove, dopo alcuni giorni, verrà sostituita dalla Novara. Nuovamente in linea il 23 appoggia l'azione degli alpini e della Novara contro il Cimone fino alla fine del mese. Le perdite subite sono ingentissime: 70 ufficiali e 2.789 soldati nel periodo 15 maggio - 31 luglio. Dopo un periodo di riordinamento è trasferita, il 12 e 13 agosto, sull'Altopiano di Asiago, dove rileva la Padova sulla linea Cima Arde - Le Fratte - torrente Ghelpach dove rimane fino al 15 ottobre.
Il 26 ottobre è nuovamente in linea sulle due rive della Val d'Assa dove sostituisce la Forlì e vi rimane fino al 21 novembre.

1917: il 17 gennaio la Bisagno sostituisce in linea nel settore Dosso Faiti – Castagnevizza la Barletta e il giorno successivo subisce un violento attacco nemico, preceduto da gas asfissianti e bombardamenti, che viene tuttavia respinto; similmente il 29 gennaio. Sostituita dalla Brescia e dopo un periodo di riposo è nuovamente in linea il 6 marzo e l’8 respinge un attacco nemico mentre il 12, con un'azione sorpresa, occupa un posto avanzato facendone prigionieri i difensori. Fino al 4 Maggio la Brigata alterna periodi di riposo a turni di linea mantenendo la consueta attività aggressiva.
Durante la decima battaglia dell'Isonzo, il 14 maggio, con il concorso della Barletta dà inizio ad una energica azione dimostrativa che continuerà fino al 24 dello stesso mese. Il 5 giugno la Bisagno è in linea nel settore Sablici - ponte di S. Giovanni e i suoi reparti tentano di ricuperare le posizioni precedentemente perdute subendo la perdita di 16 ufficiali e 626 soldati.
In agosto la Brigata è nuovamente schierata nel settore di Selo dove si alterna con altre divisioni tra prima e seconda linea. Il 25 ottobre, dopo essere stata trasferita e in seguito agli avvenimenti dell'offensiva austro - tedesca, si sposta a Nimis e il giorno successivo si schiera a difesa di Monte Cavallo - M. Janer per proteggere la ritirata del IV Corpo d'Armata. Il 27 ripiega su Nimis e quindi su Tarcento; il 29 su S. Giorgio, occupando il tratto di fronte S. Giorgio - S. Tommaso e il 30 quello di Borgo Pozzo - Borgo Repudia. Attraversato il Tagliamento, per successivi trasferimenti occupa le posizioni del Colle M. Croce e del Colle di Ferro. Il 10 dicembre, dopo essersi riordinata dalle perdite subite nel corso del ripiegamento, la brigata è nuovamente in linea tra Monte Bertiaga e Montagna Nuova dove rimane fino alla fine dell'anno.

1918: alla fine di gennaio la Bisagno occupa le trincee di Cima Echar – Costalunga - Busa del Termine: ritorni offensivi dell'avversario vengono validamente respinti dagli uomini della Bisagno ormai saldamente attestati sulla Cima Valbella. Il giorno 16 giugno è in linea fra il caposaldo delle Fornaci di Monastier, Meolo e il caposaldo di Monastier: i suoi reparti occupano C. Nini, C. Pisani, Ville Berengan e Madonna di Valilo.
Successivamente è chiamata ad agire nel settore del XXIII Corpo d'Armata per sferrare un contrattacco contro la linea del Fosso Gorgazzo e dopo tre giorni di dura lotta la Bisagno, rinforzata da altri reparti, respinge l'invasione austriaca infliggendo numerose perdite e subendone altresì di rilevanti. I suoi reparti, per il comportamento tenuto, vengono citati sui bollettini di guerra del Comando Supremo del 20 e 21 giugno.
In luglio la Brigata Bisagno è destinata ad operare nel delta del Piave, sul fronte Intestadura - Capo Sile, dove lotta con ardimento contro le infiltrazioni nemiche e quindi, avuto sentore della ritirata avversaria, si slancia all'attacco occupando nuove posizioni. Successivi trasferimenti portano la Bisagno nella zona di Paderno dove la trova l'inizio della battaglia di Vittorio Veneto alla quale partecipa occupando sempre nuove posizioni, liberando Conegliano e proseguendo per Spilimbergo.
L'annuncio dell'armistizio la trova a Tesio e Tauriano.

Post prima guerra mondiale – Zone Occupazione
Alla fine del conflitto dislocata in zona di occupazione, nell’alta Valle Isonzo. Rimpatria nel gennaio 1919.


POSTA MILITARE UTILIZZATA DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE


 

Illustrazioni della Brigata

Cartolina di franchigia spedita da militare dipendente dal 209° Reggimento della Brigata Bisagno con l’annullo della posta militare della 9^ Divisione del 22 giugno 16

Cartolina di franchigia spedita da militare dipendente dalla Brigata Bisagno con l’annullo della posta militare N. 52 il 28.8.17 assegnata alla 2^ Divisione di cui al momento la Brigata faceva parte. Nel testo il mittente scrive “Sono ancora in questo bel paesino redento”.
Cartolina di franchigia spedita da militare del 210° Reggimento della Brigata Bisagno con l'ufficio di “Posta Militare 44 14.9.17” assegnato alla 20^ Divisione di fanteria. La Bisagno restò alle dipendenze di questa Divisione per meno di 20 giorni.
Cartolina illustrata affrancata con cent. 5x2 Leoni annullo Posta Militare 94 / 20.8.18 + bollo di reparto. Il mittente è un dipendente del 210° Reggimento fanteria.
Cartolina reggimentale del 210° Reggimento fanteria affrancata malgrado non ce ne fosse bisogno, con annullo della posta militare 94 il 13.9.18 assegnato alla 33^ Divisione di cui la Brigata faceva parte.
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