Come
conservare i documenti cartacei
a cura di teknerestauro snc
Per conservare bene i documenti cartacei è necessaria
la prevenzione a tutti i livelli che spesso è una scelta tra
conservazione, possibilità economiche e problemi di spazio e non si
conclude con il controllo dei parametri ambientali, ma coinvolge anche la
scelta degli arredi, dei contenitori e le modalità di condizionamento dei
volumi e dei documenti all’interno di essi.
Il valore di libri e documenti, spesso è attribuito solamente al
contenuto; se dovessimo conservare soltanto quello, sarebbe sufficiente
trascrivere il testo o addirittura digitalizzarlo. L’opinione comune,
nonostante questo, individua nei libri e nei documenti, intesi come
prodotti e testimoni del nostro ingegno, gli oggetti da conservare.
Cercheremo di riassumere brevemente alcune accortezze per favorire una
buona conservazione.
All’interno degli ambienti di conservazione, al fine di assicurare
un’idonea ventilazione e garantire un'agile pulizia dei locali e quindi
anche una buona prevenzione, si raccomandano le seguenti regole: distanza
del primo palchetto dal pavimento di almeno 20 cm; distanza dalle pareti
di almeno 10 cm; distanza da impianti di riscaldamento; evitare il
posizionamento davanti a finestre assolate, non opportunamente schermate o
oscurate.
Negli scaffali, il materiale deve essere collocato nei palchetti né troppo
serrato né troppo poco, per garantire una giusta posizione al pezzo, ma
anche un agile estrazione e ricollocazione del pezzo, evitando così stress
strutturali e pressioni inutili; i palchetti parzialmente occupati devono
essere dotati di reggilibri; tutti i volumi sopra i 40 cm di altezza
devono essere conservati in piano perché a causa del loro peso potrebbero
subire delle deformazioni meccaniche irreversibili; i parametri
termoigrometrici devono essere tenuti costantemente sotto controllo; il
prelevamento e il maneggiamento devono essere effettuati in maniera
idonea.
Non è facile fornire delle regole sulla scelta degli scaffali, tuttavia,
conoscendone vantaggi e svantaggi, si possono tenere d'occhio gli aspetti
critici:
Le scaffalature di legno entrano in equilibrio con l’umidità ambientale
più velocemente della carta, fungendo da “sistema tampone", ma sono
suscettibili a infestazioni biologiche; quelle di metallo, abbastanza
economiche, durevoli nel tempo e funzionali, devono avere ripiani forati
per limitare i possibili fenomeni di condensa.
All'interno degli scaffali chiusi si possono creare sacche di umidità, ma
attenuano le escursioni termoigrometriche, quelli aperti consentono
maggiore circolazione dell’aria ma non impediscono il deposito di polveri.
Quando si parla di contenitori per la conservazione
pensiamo a scatole, buste, cartelline, e pass par tout, realizzati in
materiale idoneo per la corretta conservazione di stampe, documenti,
volumi o di frammenti di essi (supporti di cucitura, capitelli, coperte,
lacci, piatti, etc.).
La loro funzione è quella di proteggere le opere da
polvere, luce, urti e abrasioni con le legature vicine (soprattutto quelle
con elementi metallici come borchie e fermagli), evitare gli stress
meccanici che l'oggetto subisce durante modalità non idonee di prelievo
dagli scaffali, attenuare gli effetti delle variazioni termoigrometriche e
i danni prodotti da cadute, incendi e alluvioni.
L'utilizzo dei contenitori, se non monitorato, può creare anche degli
svantaggi, come la creazione di un microambiente sfavorevole alla
conservazione (nelle carte con un livello molto alto di acidità), e
l’aumento dell’ingombro di ciascun volume, con conseguente aumento della
necessità di metri lineari di scaffalature.
Innanzitutto è importante che i materiali a contatto con gli originali
interferiscano il meno possibile con essi e debbano quindi essere privi di
coloranti e chimicamente inerti, principalmente i più utilizzati sono
legno, materiale plastico, carta, cartone pressato, cartone microonde.
Alcune delle più frequenti tipologie di contenitori sono:
-
le sovraccoperte, che rappresentano la
soluzione più economica, sono solitamente realizzate in carta e proteggono
solamente la coperta, senza aumentare l'ingombro; sovraccoperte in
polietilene trasparente, possono funzionare per il materiale corrente, ma
non sono assolutamente consigliabili per quello antico, perché al variare
dei parametri ambientali possono creare fenomeni di condensa con i danni
che conseguono;
-
i contenitori con il dorso o un’altro lato a vista
che non assolvono in pieno alla loro funzione e sono per questo
sconsigliati, ma sono più economici e permettono di conservare anche
l’immagine globale di un ambiente di conservazione storico;
-
i cofanetti in legno che sono generalmente utilizzati
per opere di grande pregio e dimensioni perché creano un forte aumento
dell’ingombro ed una spesa economicamente impegnativa. E’ necessario
scegliere compensati di buona qualità o idonee essenze legnose (faggio,
cipresso, etc.) in caso di legno massello, e di solito si prevede comunque
una foderatura interna con materiali idonei, come il velluto, che
impreziosiscono il contenitore e forniscono una ulteriore protezione
all’oggetto;
-
i contenitori cilindrici, che conservati in posizione
orizzontale sono adatti per la conservazione in rotolo di documenti di
grande formato arrotolati intorno a un’anima, ne garantiscono una corretta
conservazione, determinando anche un risparmio di spazio;
-
i contenitori in carta e cartone dalle più svariate
strutture, possono essere realizzati con carta e cartone di spessore e
grammatura scelte a seconda delle dimensioni dell’oggetto e con
caratteristiche fisico-chimiche specifiche per l'oggetto, per esempio
normalmente si utilizzano carte e cartoni alcalini, che contrastano
l’acidità della carta, mentre nel caso di cuoio e fotografie, che hanno un
pH fisiologico acido, è opportuno l’utilizzo di carte acid free, prive di
tampone alcalino.
I casi sopra citati sono esemplificativi di quante possano essere le
variabili che incidono nella conservazione di un originale ed è per questo
che materiali, forma, struttura e dimensioni dei contenitori devono essere
studiate sul singolo pezzo e sull'ambiente in cui è conservato.
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