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lettera all'amico Franco Bollo
di Gianni V. Settimo


Carissimo,

Ti porgo gli auguri di buon compleanno (scusa per il ritardo) e approfitto dell’occasione per ringraziarti della tua continua Amicizia.

Dopo i nostri sporadici incontri, quando ancora non avevo sei anni, un giorno giungesti, con mia enorme sorpresa, dalla mitica Azerbaigian,

con colori sfolgoranti e variopinti.

Arrivasti poi, romboidale e triangolare dalla lontanissima Tuva e dopo di allora ci frequentammo sempre più spesso.

Sei stato molto importante, per tutti i giovani della mia generazione.

Come potrei scordare i dromedari e le giraffe del Nyassa; il “chat doré” e le altre bestie della Liberia.

Mi hai presentato l’anofele e il tirannosauro; cineasti e le nazioni dall'A alla Z, il golf e gli animali del Borneo

(che mi trasportavano, magicamente, nelle esotiche località ove si svolgevano le storie narrate dal Salgari).

Amico che aiutavi, i ragazzi, nelle terribili notti, durante i bombardamenti, nei rifugi sotterranei.

Ognuno di noi, si portava appresso il suo “tesoro” un modesto quaderno, pomposamente battezzato album, per presentare ai “colleghi”

l’ultima busta proveniente dalla Libia o dalla Croazia ove il papà era stato mandato.

Amico carissimo, tu ci permettevi di ignorare le bombe che cadevano sulle modeste case che, spesso, crollavano su degli innocenti ragazzini intenti

a scambiarsi francobolli emessi, anche dai governi che inviavano gli aerei con il carico di morte.

Fortunatamente molti di noi riuscirono a risalire dai sotterranei e ti ritrovammo ancora.

Continuasti ad esserci amico aumentando le tematiche fino alla saturazione.

Ma non basta dare ai giovani solo delle immagini, occorre insegnargli il modo di cercarle da se, di collegarle tra loro in modo coerente

e personalizzare le loro collezioni.

Questo che dovrebbe essere il compito principale delle associazioni filateliche, è sovente citato nel loro statuto

non è mai attuato e comunemente osteggiato.

La filatelia non è mettere insieme l’Italia (per poter dire ho tutto il regno) oppure (ho anche il Gronchi rosa).

Questo modo di fare nuoce a tutti, specialmente a chi continua su questa strada.

Carissimo Amico, tu ci hai fatto conoscere:

Le fiabe e l’Amleto; Gandhi e gli imenotteri; le bandiere d’ogni nazione; le olimpiadi ed i gatti;

Richelieu e i ponti; i mestieri scomparsi (perché solo uno per lo spazzacamino? Grazie Svezia).

Il vino e le cascate; i sovrani e gli eretici; i cibi e le rivoluzioni; il melodramma e la pittura.

I quadri di Francia (i meravigliosi impressionisti), i costumi di Grecia e di Spagna, i personaggi di Disney, l

e colonie francesi e quelle inglesi; Sputnik e Apollo XII, li vogliamo scordare?

Mi è impossibile continuare, lo spazio non è sufficiente.

Sei stato e sei, molto più importante di molte enciclopedie messe insieme.

Ti hanno sfruttato per propaganda e - orrore - anche per motivi bellici.

Maltrattato, o deturpato con annulli pesanti e, follia, addirittura soprastampato più volte.

Sono arrivati a dire, per stupidità, che eri " un espresso scandaloso ed osceno" (il Perugina).

Falsificato, emesso illegalmente e pure, da qualche arrogante ministro, INCENERITO!

Una tizia che si fa chiamare email (un’aliena d’incerta origine) va in giro, mentendo, che non servirai più.

Pure se hanno abortito quella vignetta per la posta prioritaria (un facsimile, definito “francobollo”),

non devi temere, sarai sempre nelle mie collezioni ed in quelle dei tuoi amici.

Il facsimile no e neppure quello dei diciottenni, quest'ultimo non per colpa mia.

Non dare ascolto a alle male lingue molti amici sono vicini a Te e non ti lasceranno mai.

Con immutato affetto.

Giviesse


 
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