IL DECALOGO

 

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IL DECALOGO
dell'acquirente on-line

3. - NON PENSARE DI ESSERE SEMPRE PIU' FURBI DI CHI VENDE

a cura di Lorenzo OLIVERI

L'idea di fare l'AFFARE ha sempre attirato tutti e non solo i collezionisti di francobolli. Comprare a UNO ciò che vale CENTO è da sempre il sogno di ogni filatelista. Non dico che non possa succedere, ma direi che 99 volte su 100 accade il contrario, e ne porterò alcuni esempi.

Se acquisto da un commerciante, penso di avere la coscienza a posto: peggio per lui se, professionista del settore, non si è documentato e non conosce il valore di ciò che vende!

Ci sono casi in cui, almeno moralmente (e non solo), il discorso cambia. Faccio un solo esempio. Nel 1983 morì improvvisamente un carissimo amico, che per anni avevo seguito nella realizzazione di una bella e importante collezione del Regno di Sardegna. Il funerale fu molto frequentato, in particolare da noti personaggi del commercio filatelico, e tutti cercarono, insieme alle condoglianze, di offrire i propri servigi alla moglie, che era completamente all'oscuro del valore commerciale della collezione del marito. La signora, "sfortunatamente", non poté cedere la collezione a un noto commerciante milanese che le aveva fatto un'offerta di 10 milioni (la più alta e, comunque, una bella cifra per l'epoca). Memore della mia lunga amicizia col marito, mi contattò per sistemare le questioni filateliche in sospeso. Fra queste risolsi il problema di una serie di assegni a date successive, di cui due già incassati, che il mio amico aveva fatto proprio a quel commerciante milanese (per un totale di 14 milioni e mezzo!). La vicenda si concluse nel 1985 con un realizzo di 200 milioni (con assegno circolare!) e la messa in vendita della collezione all'asta, di cui compilai il catalogo, cercando di fare una pubblicazione un po' diversa dal solito, anche per rendere così omaggio a quel carissimo amico.

Giocando proprio su questa insopprimibile attitudine dei filatelici all'AFFARE, molti venditori sui siti on-line, professando spesso la loro totale ignoranza, giustificata dai prezzi di partenza infimi, mettono in vendita buste e francobolli che, se originali (ma non lo sono!), varrebbero migliaia e migliaia di euro. E qui i pesci che abboccano non mancano mai...

Eccone alcuni esempi fra le migliaia che ho in archivio.

Cominciamo con i tre valori nuovi della prima emissione del Regno di Sardegna, argomento di... attualità, visti i miei recenti articoli su questa rivista.

23 offerte e un'aggiudicazione a 504 dollari. Siamo ad agosto e l'acquirente ha sicuramente pensato di aver
fatto il colpo dell'estate (a catalogo 100 mila euro e, se originali, per la qualità mostrata li varrebbero tutti); lui, invece di andare come tanti in vacanza, è rimasto a "curarsi" il lotto...

 

Un bell'esemplare (si fa per dire, perché falso di una banalità disarmante) del mitico 3 LIRE del Governo Provvisorio di Toscana. Partenza 9.000 dollari, venduto a trattativa privata, non sappiamo a quanto, ma vista la base di partenza... comunque un "affare", considerato che a catalogo supera i 200.000 euro.

 

"Un 50 bajocchi nuovo angolo di foglio di questa qualità non si è mai visto", avrà pensato l'acquirente: dopo aspra lotta (45 offerte) e a soli 201 euro, se non è l'affare della vita, poco ci manca...

E, per non farla troppo lunga, concludo con una descrizione... significativa.

 

Se mi permettete, vorrei chiudere con una considerazione personale: il migliore affare, alla fin fine, è comprare ciò che ci interessa davvero a un prezzo equo (e da chi ci fidiamo veramente).

Lorenzo Oliveri


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