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Dopo il “Dodecalogo”, sogni di mezz’estate? | |||||||||||||||
di Lorenzo CARRA | |||||||||||||||
.... Azzardandomi a lanciare l’idea di un forever annuale pro filatelia mi ero ripromesso di ritornare su qualche argomento che per ragioni di spazio non potevo trattare in quella sede. Certamente con un francobollo annuale pro filatelia non si risolverebbero tutti i problemi. Indietro non si può tornare, ma qualcosa, molto si può fare per cercare di migliorare la situazione attuale.
Tariffe. Anche qui occorre semplificare, e molto. Sia per quanto riguarda i pesi (ad esempio: base, doppio, triplo, quadruplo… in modo che serva 1, 2, 3, 4 forever…), sia, con lo stesso sistema, per quanto riguarda i formati e gli oggetti postali. Ad esempio perché non un “forever R” per la tassa di raccomandazione, un “forever X “ per… Francobolli. Devono essere fatti per essere il corrispettivo di un servizio e quindi deve essere data ampia possibilità all’utente di usare i francobolli su tutto quanto si può spedire (anche i pacchi postali) ed essere un servizio delle Poste. Capisco che a un addetto postale risulti più veloce, comodo e pratico mettere un’etichetta, ma sarebbe di minimo aggravio per lo sportellista completare con un’etichetta l’affrancatura fatta in francobolli nel caso questa fosse insufficiente. Quanto ai commemorativi, celebrativi o simili, che tutti concordano siano attualmente troppi, premesso che debbano essere belli, attrattivi, tutti forever (ora 95 c) e che debbano avere una tiratura non superiore al milione di pezzi, ritengo che non debbano essere più di una dozzina all’anno. Ad esempio: fra quelli emessi o previsti per il 2016 salverei: uno o due per le eccellenze del sapere, delle arti, della gastronomia, di produzioni particolari, un paio per quelli turistici, quello per la capitale italiana della cultura (quest’anno è Mantova e se non lo facessi, finirei come i Martiri di Belfiore), e qualcuno per i veri e propri centenari (se non commemorati abbastanza di recente). Le emissioni attuali sono una pletora, il cavallo (o l’asino collezionista) non può bere di più e sta affogando. Capisco che questa cura da cavallo rappresenterebbe nell’immediato una diminuzione degli introiti del settore Filatelia di Poste italiane, ma questo permetterebbe al cavallo di sopravvivere, di trottare ancora e …continuare a bere. Noto di aver messo tanta carne al fuoco, ma, in attesa di metterne altra, vi invito a dire la vostra, a criticarmi, a scrivere che ho sbagliato tutto, che sono un illuso. Fatevi sentire! In qualunque modo, con qualsiasi mezzo, dove e come credete. Come scriveva il sommo Poeta “fatti non foste per viver come bruti…”
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