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quello che i francobolli non dicono... | |||||||
... e non diranno mai. (a cura di Fabrizio Finetti) | |||||||
Il motivo di fondo che ci spinge a iniziare questa rubrica è l'idea, forse ambiziosa, di trasformare la parola affidata alla Posta in mezzo di promozione della storia postale, mentre ad oggi, di fatto, collezionare la stessa storia postale è piuttosto un traguardo riservato a un'elite filatelica composta da colti e facoltosi collezionisti. Detto questo, si può (e si deve) far conoscere ai giovani la possibilità di collezionare, studiare e divertirsi con la storia postale senza spendere cifre folli, come quelle che troppo spesso vengono richieste nel mondo del commercio filatelico. Non a caso ho detto, conoscere, perché questa possibilità esiste già e non deve essere trascurata. L'importante è avere idee, fantasia e curiosità. Non è indispensabile seguire ciecamente i cataloghi! Almeno all'inizio si possono tranquillamente lasciar stare bolli e pezzi "rari" con le loro valutazioni iperboliche, giustificate da scale di rarità assurde, composte in taluni casi addirittura da 16 livelli! Meglio impegnarsi in una ricerca più "discreta", fatta con i metodi tradizionali (vedi banchi e banchetti di convegni e mercatini che offrono materiale considerato di minor pregio) o attraverso le nuove tecnologie (leggi internet). Si trova di tutto, specialmente nel mondo della cosiddetta prefilatelia, dove il testo della lettera è fondamentale per determinarne il valore. Ma se, fino ad oggi, questo testo aveva importanza solo per ricavare una data e certificare l'integrità del documento (secondo i collezionisti più rigidi e ortodossi), proviamo a guardare le stesse parole sotto un altro punto di vista. Nelle letterine antiche, tra termini desueti e frasi di circostanza, ci si può imbattere in racconti straordinari (nel senso etimologico del termine), tessuti intorno a piccoli fatti quotidiani e al mondo dei sentimenti più intimi. Se un "testo storico" d'interesse risorgimentale non è alla portata di tutte le tasche, non significa che si debba rinunciare a imbastire una collezione "unica" nel suo genere. Ormai siamo usciti allo scoperto, e perciò ci permettiamo di suggerire anche delle stramberie. Avete mai pensato di raccogliere offese, minacce e parolacce, piuttosto che i PD o i Per Consegna? E cosa ne dite di una collana sugli scandali di paese (a sfondo sessuale!) denunciati da anonimi quanto zelanti moralisti? Nel collezionismo filatelico esistono ancora filoni di ricerca (perdonatemi l'abuso del termine) assolutamente inesplorati, e noi crediamo che sia il momento di dare una svolta al gusto e al senso stesso di questa forma di collezionismo. Crediamo anche che questa esperienza si possa condividere, e la rubrica diventare interattiva. Crediamo, soprattutto, che sarà divertente e interessante leggere tra le righe. |