Il modo di esprimere certe caratteristiche di un francobollo particolare è sovente qualcosa di incerto specie per il neofita. Ed ha ragione.
La maniera migliore sarebbe, in questo caso, quella di esprimere il peso o lo spessore (e poi mettere in imbarazzo il collezionista che non troverebbe lo strumento per farne tale misurazione, salvo un buon calibro che non è di certo in tutte le case).
Comunque bisogna tener conto del fatto che le espressioni di carta leggera o pesante non è tassativa ma è relativa alla emissione-base.
Intendiamoci, ogni emissione di francobolli usualmente viene prodotta con un certo tipo di carta che potrebbe essere definita carta leggera, media o pesante che però in realtà vengono realizzate con carta di svariate pesantezze. Se ne dovrebbe citare lo spessore in millimetri, o farne almeno un cenno, ma per un pezzetto di carta è chiaramente complicato anche perchè un francobollo nuovo con gomma avrebbe una misura differente dallo stesso valore allo stato di usato. E le gomme sovente sono più o meno leggere (vedi quelle attuali delle poste italiane che non incollano più ...)
Sovente certe gommature non vengono ben lavate e ne risultano differenti misure (vedi la prima emissione di Austria).
Bisogna inoltre aggiungere che esistono carte della stessa grammatura che però hanno diversa consistenza per differente materiale insito.
Avviene talvolta che per una ristampa venga utilizzato un tipo di carta differente (più o meno leggera ma anche più o meno sbiancata) cosa che può essere causato da mancanza del materiale già usato o da distrazione dell’addetto. Qualche catalogo ne cita talora tale esistenza dandone quotazione altamente differente. Da qui ne nasce la curiosità del poter apprendere l’eventuale fortuna.
Personalmente consiglio il richiedente di andare dal suo commerciante di fiducia e chiedergli di mostrargli degli esempi di vari tipi di carta. Non acquistarli ma solo esaminarli toccandoli con i polpastrelli. Solo per averne una sorta di idea. Potrà comprendere e capire quel che si dice nei cataloghi esprimendo l’esistenza, in certi casi, dei diversi spessori.
Questa è un’altra occasione per affermare che le parole, i discorsi, le frasi non sempre sono a noi chiari; la visione, il contatto, l’essenza stessa di qualcosa ci sono di reale aiuto alla comprensione.
E, per far polemica, la nostra scuola non ha ancora imparato questa semplice realtà.
Se il lettore che ha posto tale quesito non dovesse ottenere tale aiuto dal suo rivenditore ce lo richieda (inviandoci però l’indirizzo postale) e noi faremo in modo di fargli avere esemplari atti ad una buona comprensione del suo problema (carta sottile, carta normale, carta grossa).
Giorgio Landmans