Nel rivedere alcuni miei appunti o segnalazioni avute a suo tempo mi sono ritrovato un appunto del compianto Guglielmo Oliva che a suo tempo, negli anni 1935/1960 fu un esperto perito dal naso sopraffino.
Si tratta della segnalazione di falsificazioni degli anni 1950/51 di soprastampe di francobolli di Trieste Zona A.
In Italia, negli anni immediatamente seguenti alla fine della guerra, il territorio di Trieste venne posto sotto amministrazione Anglo-Americana (Zona A) e sotto la giurisdizione Jugoslava (Zona B).
Nella Zona A, quella maggiormente richiesta dai filatelici italiani, sui francobolli da affrancatura vennero apposte soprastampe in loco su francobolli in corso italiani, con la scritta “A.M.G. F.T.T.” su due righe.
L’ avvenimento non passò inosservato e suscitò grande richiesta di quei valori da parte di collezionisti italiani ed di buona parte di filatelici americani. Le scorte – già esigue in partenza - finirono velocemente.
Vi furono di certo discussioni tra i responsabili della posta locale e di quella ufficiale italiana e si addivenne nel 1948 a una specie di concordato per il quale i francobolli per la zona di Trieste A sarebbero stati soprastampati direttamente presso la Tipografia italiana che applicò un diverso tipo di soprastampa realizzata su una unica riga.
Ma, come di solito succede alle “mode” anche in filatelia vengono applicati simili modelli.
Le richiesta crea la domanda e la domanda crea un rialzo di prezzi. Ne consegue una regoletta tanto dimenticata: un bene ha valore non tanto in funzione del quantitativo disponibile ma soprattutto in base alla richiesta.
Per meglio far comprendere gli avvenimenti di quegli anni riporto le quotazioni del 1951, 1952 e 1953 (ricordando che in quell’ epoca i prezzi corrispondevano a realtà oggettive e non a supposizioni ....)

Conseguenza, visto che i francobolli senza soprastampa basta andare a comperarli in qualsiasi ufficio postale italiano, c’ è qualcuno che pensa che basterà provvedere ad apporre una apparente uguale soprastampae sarà facile piazzarne il risultato con un certo non disprezzabile utile.

Successe che Oliva, gentilmente,mi segnalò le falsificazioni di soprastampe di alcuni valori che qui riporto anche perché nessuno attualmente manda al controllo tali esemplari (ma i periti ne sono a conoscenza?).

Un certo “abusivo” potrebbe giacere in qualche collezione e che oggi sarebbe facile sostituire, ma sarebbe ben più interessante trovare un valore falsificato passato regolarmente per posta ed ancora su documento.

Originale
falso
falso
falso