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Nostra Signora delle ambulanze militari

di Sergio Mendikovic (tratto da "L'Occhio di Arechi" dell'A.S.F. - n. 26 - 06/2009)


L’anno scorso venne celebrato il 100° dell’Istituzione del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana con l’emissione da parte delle Poste Italiane di un francobollo da € 0,60.


Ma nulla di più all’orizzonte. Ma grazie alla lettura dell’ultimo libro di Edoardo Paul Ohnmeiss “Con e contro - Da Napoleone in Italia a Garibaldi in Francia”, studio storicofilatelico sul periodo tra il 1832 e il 1871, emerge un primato totalmente ignorato, non debitamente divulgato che spetta all’Italia, quello della prima donna che si occupò del servizio delle ambulanze militari, la contessina Cristina Trivulzio di Belgiojoso!
Primato nettamente antecedente alle più famose figure come la prima crocerossina che fu l’inglese Florance Nightingale, che si profuse con ardore nelle cure ai feriti durante la guerra di Crimea nel 1855. Il giornalista svizzero Herry Dunant ideatore e fondatore della ‘’Croce Rossa’’, anno di fondazione 1863, che dopo la sanguinaria battaglia risorgimentale di Solforino del 24 Giugno 1859 visti gli scenari apocalittici di corpi devastati e straziati dalla furia umana (140.000 franco-piemontesi contro 125.000 austriaci. 5.000 morti, oltre 30.000 fra feriti e dispersi) ebbe la ferrea volontà di ideare ed fondare nel 1863 un corpo ospedaliero a soccorso di tutti i feriti senza nessuna eccezione e distinzione. Il simbolo adottato del Dunant fu la bandiera svizzera a colori invertiti. Per tale impegno profuso a favore di color che soffrono il Dunant venne investito del primo premio Nobel della storia.


Cristina Trivulzio di Belgiojoso, il cui nome completo era: Maria Cristina Beatrice Teresa Barbara Leopolda Clotilde Melchiora Camilla Giulia Margherita Laura Trivulzio, nacque a Milano il 28 Giugno 1808, faceva parte dell’elité nobiliare lombarda, il nonno di Cristina, il Marchese Maurizio Dei Gherardini fu prima Gran Ciambellano dell'Imperatore d'Austria e poi anche Ministro Plenipotenziario d'Austria presso il Regno Sabaudo. Nonostante ciò la nostra eroina fin da giovinetta mostro simpatie rivoluzionarie ed anche grazie ad Ernesta Bisi, la sua maestra di disegno, che la introdusse negli ambienti della ‘’cospirazione’’ e verso la fine degli anni venti si avvicinò definitivamente ai movimenti liberali. Era bella e potente, ma grazie alla sua posizione sociale e alla sua solerzia alla fuga, la salvarono da più di una volta da arresti facili da parte della polizia austriaca.
Cristina Trivulzio Belgiojoso è stata una fervente patriota italiana che partecipò attivamente al Risorgimento. Oltre che editrice di giornali rivoluzionari, fu anche scrittrice e giornalista. Cristina fu facile preda del vento liberale del ‘48 che investi tutta l’Europa e non si fa trovare mai impreparata al fermenti rivoluzionari che lo pervasero. Presente sulle barricate durante le Cinque Giornate di Milano dal 18 al 22 Marzo 1848, grazie alle sue cospicue finanze poté istituire un corpo di volontari a soccorso degli insorti milanesi. Si lanciò senza nessun timore a soccorso della Repubblica Romana, organizzò un corpo di volontari la cui maggioranza erano studenti di medicina.
Di fronte all'emergenza ed al caos degli ospedali in Roma sotto l’assedio francese, Cristina ebbe dal Mazzini in persona l’incarico della gestione degli ospedali romani. La contessina inventa il corpo delle "infermiere". Fino a quel momento negli ospedali ad aiutare i medici c'erano solo i "facchini" per il trasporto dei malati, gli attuali portantini ma questi erano uomini rozzi, malviventi.. e così grazie al potere ricevuti la nostra eroina li cacciò via. Cristina, sull’esperienza delle "dame della crociera" della Ca' Granda milanese, considera l’ipotesi di formare un corpo di laiche volontarie dedite ad aiutare i malati, ad assisterli ed a confortarli. Così chiamò alle armi 300 donne di Roma ed assoldando uno stuolo di dame, di borghesi e ... di prostitute, il popolo romano con grande simpatia le accolse, le aiutò con donazioni di lenzuola, materassi, coperte al grido patriottico: Viva la Repubblica!
Già durante i primi scontri nelle campagne romane che videro la vittoria dei patrioti repubblicani molti furono i prigionieri francesi feriti che grazie al corpo di volontari della contessina ricevettero adeguate cure mediche. Venuta a conoscenza di questo atto pregno di eroismo e di umanità il nemico il Generale francese Oudinot, impartì al suo capo di stato maggiore generale Rostolan di consegnare alla Repubblica Romana un carro ambulanza militare francese, la cui gestione venne affidata alla nostra eroina. Anche quando il tricolore non sventolò più sulla città eterna, dopo la caduta della repubblica la nostra contessina espletò il suo servizio sotto l’occupante francese. Dopo vari anni di una vita sempre vissuta sempre al limite e con salute cagionevole, la contessina Cristina Trivulzio Belgiojoso si spense nel 1871 e fu seppellita a Locate, ove tuttora riposa.
 

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