L’anno scorso venne celebrato il 100° dell’Istituzione del Corpo delle
Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana con l’emissione da parte
delle Poste Italiane di un francobollo da € 0,60.
Ma nulla di più all’orizzonte. Ma grazie alla lettura dell’ultimo libro di
Edoardo Paul Ohnmeiss “Con e contro - Da Napoleone in Italia a Garibaldi in
Francia”, studio storicofilatelico sul periodo tra il 1832 e il 1871, emerge
un primato totalmente ignorato, non debitamente divulgato che spetta
all’Italia, quello della prima donna che si occupò del servizio delle
ambulanze militari, la contessina Cristina Trivulzio di Belgiojoso!
Primato nettamente antecedente alle più famose figure come la prima
crocerossina che fu l’inglese Florance Nightingale, che si profuse con ardore
nelle cure ai feriti durante la guerra di Crimea nel 1855. Il giornalista
svizzero Herry Dunant ideatore e fondatore della ‘’Croce Rossa’’, anno di
fondazione 1863, che dopo la sanguinaria battaglia risorgimentale di Solforino
del 24 Giugno 1859 visti gli scenari apocalittici di corpi devastati e
straziati dalla furia umana (140.000 franco-piemontesi contro 125.000
austriaci. 5.000 morti, oltre 30.000 fra feriti e dispersi) ebbe la ferrea
volontà di ideare ed fondare nel 1863 un corpo ospedaliero a soccorso di tutti
i feriti senza nessuna eccezione e distinzione. Il simbolo adottato del Dunant
fu la bandiera svizzera a colori invertiti. Per tale impegno profuso a favore
di color che soffrono il Dunant venne investito del primo premio Nobel della
storia.
Cristina Trivulzio di Belgiojoso, il cui nome completo era: Maria Cristina
Beatrice Teresa Barbara Leopolda Clotilde Melchiora Camilla Giulia Margherita
Laura Trivulzio, nacque a Milano il 28 Giugno 1808, faceva parte dell’elité
nobiliare lombarda, il nonno di Cristina, il Marchese Maurizio Dei Gherardini
fu prima Gran Ciambellano dell'Imperatore d'Austria e poi anche Ministro
Plenipotenziario d'Austria presso il Regno Sabaudo. Nonostante ciò la nostra
eroina fin da giovinetta mostro simpatie rivoluzionarie ed anche grazie ad
Ernesta Bisi, la sua maestra di disegno, che la introdusse negli ambienti
della ‘’cospirazione’’ e verso la fine degli anni venti si avvicinò
definitivamente ai movimenti liberali. Era bella e potente, ma grazie alla sua
posizione sociale e alla sua solerzia alla fuga, la salvarono da più di una
volta da arresti facili da parte della polizia austriaca.
Cristina Trivulzio Belgiojoso è stata una fervente patriota italiana che
partecipò attivamente al Risorgimento. Oltre che editrice di giornali
rivoluzionari, fu anche scrittrice e giornalista. Cristina fu facile preda del
vento liberale del ‘48 che investi tutta l’Europa e non si fa trovare mai
impreparata al fermenti rivoluzionari che lo pervasero. Presente sulle
barricate durante le Cinque Giornate di Milano dal 18 al 22 Marzo 1848, grazie
alle sue cospicue finanze poté istituire un corpo di volontari a soccorso
degli insorti milanesi. Si lanciò senza nessun timore a soccorso della
Repubblica Romana, organizzò un corpo di volontari la cui maggioranza erano
studenti di medicina.
Di fronte all'emergenza ed al caos degli ospedali in Roma sotto l’assedio
francese, Cristina ebbe dal Mazzini in persona l’incarico della gestione degli
ospedali romani. La contessina inventa il corpo delle "infermiere". Fino a
quel momento negli ospedali ad aiutare i medici c'erano solo i "facchini" per
il trasporto dei malati, gli attuali portantini ma questi erano uomini rozzi,
malviventi.. e così grazie al potere ricevuti la nostra eroina li cacciò via.
Cristina, sull’esperienza delle "dame della crociera" della Ca' Granda
milanese, considera l’ipotesi di formare un corpo di laiche volontarie dedite
ad aiutare i malati, ad assisterli ed a confortarli. Così chiamò alle armi 300
donne di Roma ed assoldando uno stuolo di dame, di borghesi e ... di
prostitute, il popolo romano con grande simpatia le accolse, le aiutò con
donazioni di lenzuola, materassi, coperte al grido patriottico: Viva la
Repubblica!
Già durante i primi scontri nelle campagne romane che videro la vittoria dei
patrioti repubblicani molti furono i prigionieri francesi feriti che grazie al
corpo di volontari della contessina ricevettero adeguate cure mediche. Venuta
a conoscenza di questo atto pregno di eroismo e di umanità il nemico il
Generale francese Oudinot, impartì al suo capo di stato maggiore generale
Rostolan di consegnare alla Repubblica Romana un carro ambulanza militare
francese, la cui gestione venne affidata alla nostra eroina. Anche quando il
tricolore non sventolò più sulla città eterna, dopo la caduta della repubblica
la nostra contessina espletò il suo servizio sotto l’occupante francese. Dopo
vari anni di una vita sempre vissuta sempre al limite e con salute
cagionevole, la contessina Cristina Trivulzio Belgiojoso si spense nel 1871 e
fu seppellita a Locate, ove tuttora riposa.
|