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La spedizione dei Mille e la Marina - V
Parte I Parte II Parte III Parte IV Parte V
di Giuseppe Marchese

Oltre che ai protagonisti della storica impresa dei Mille, la Marina Militare ha messo in servizio anche navi intitolate a località, della Sicilia e non, che vedono i loro nomi legati a episodi storici della spedizione garibaldina.


 

BRONTE

Il Comune di Bronte, col suo territorio di 24.990 ettari che si estende da un’altitudine minima di m. 380 ad una massima di m.3.112, è tra i più estesi della provincia di Catania. 

I fatti di Bronte.

Bixio, giunto a Bronte, sedava i tumulti senza incontrare resistenza e, arrestati alcuni dei presunti rivoltosi, faceva intervenire la commissione mista di guerra, per celebrare un rapido e sbrigativo processo contro coloro che venivano ritenuti i capi. Il 9 agosto del 1860, nella piazzetta antistante il convento di San Vito, cinque dei condannati - tra essi un demente - venivano fucilati alla presenza di tutta la popolazione. Quel giorno i giustiziati furono sei.

BRONTE - nave trasporto carbone e nafta di 9.490 tonnellate


Progettata per il trasporto di nafta a carbone, venne varata nel 1904 ed entrò in servizio il 1° febbraio 1906. Radiata il 18 ottobre 1946.

 


Bolli postali adoperati sulla nave "BRONTE"

 


Lettera proveniente dalla R. Nave BRONTE 11 ottobre 1915 coi bolli postali e la censura della nave.

 


 

CALATAFIMI

La battaglia

A Calatafimi gli avversari sì trovavano di fronte l’uno all’altro, separati da un avvallamento, e per qualche tempo le due schiere non scambiarono che pochi colpi. Verso le 13 lo Sforza, ingannato dalle poche forze che poteva vedere davanti a sé, diede l’ordine dell’attacco. I borbonici scesero nel vallone, lo risalirono sull’opposto versante ma, appena furono a tiro, Garibaldi fece suonare la carica. Il contrattacco dei Carabinieri genovesi, seguiti da alcune compagnie del generale Carini, costrinse il nemico a ritornare sulle posizioni di partenza. I Carabinieri però, oltrepassato il vallone e raggiunte le falde dell’altura di Pianto Romano, furono fermati. Sopraggiunte le compagnie del Carini, si rinnovarono gli assalti e, sotto il fuoco avversario, ì terrazzamenti del monte vennero presi uno dopo l’altro. Cinque compagnie, giunte da Calatafimi in rinforzo ai borbonici insieme con la cavalleria e i cannoni, resero più aspro il combattimento. Garibaldi allora fece avanzare altre 2 compagnie del battaglione Carini sulla destra dello scaglione più avanzato e il battaglione Bixio sulla sinistra, ed egli stesso partecipò all’azione. Erano circa le 15. Le perdite fra i garibaldini erano state gravi. Un cannone venne preso da Enrico Cairoli e da tre studenti pavesi all’ala sinistra dei borbonici. Finalmente, verso le 16, le trombe dei borbonici suonarono la ritirata, che si compie dapprima con “un certo ordine e poi si tramutò in fuga verso il paese.” I Mille, spossati dalla lunga lotta, sostarono la notte bivaccando sull’altura conquistata, mentre il Landi sgombrava in gran fretta a partire dalle 24, diretto ad Alcamo e Partinico, dove veniva attaccato dalla popolazione, subendo perdite, per giungere a Palermo all’alba del 17. Garibaldi entrò in Calatafimi il giorno dopo la battaglia, il 16, di prima mattina ed emanò due ordini del giorno di elogio ai suoi, in uno dei quali diceva che «con compagni come voi, io posso tentar ogni cosa». Alle 5,30 del 17 maggio i Mille ripartirono da Calatafimi e alle 8 giunsero ad Alcamo.

Due navi portano il nome della località siciliana, un incrociatore in servizio dal 1893 al 1907, e un cacciatorpediniere classe Curtatone in attività dal 1924 al 1947.

CALATAFIMI - incrociatore torpediniere di 846 tonnellate


Varato nel 1893, costituì l’ultima replica dell’incrociatore torpediniere PARTENOPE.

 


Bollo postale usato sul "CALATAFIMI"

 

CALATAFIMI - cacciatorpediniere di 1.214 tonnellate

Entra in servizio nel 1924. Nell’aprile 1928 a Corinto; nell’ottobre 1929 crociera in Turchia e Dodecanneso; nell’estate 1930 una crociera in Libia e diversi porti greci.

 


Il cacciatorpediniere "CALATAFIMI" fotografato il 10.5.1940 al rientro da un'azione
contro le UU.NN. francesi impegnate nel bombardamento di Genova

Non si conoscono bolli postali



 

MARSALA

L’11 Maggio 1860 Giuseppe Garibaldi partito da Quarto con due piroscafi “ Piemonte” e “Lombardo” , sbarcò a Marsala, ed iniziava l’eroica impresa che si concluderà con l’unificazione d’Italia. Lo sbarco venne agevolato dalla presenza di alcune navi inglesi nel porto adibite all’esportazione del famoso vino Marsala; il timore di suscitare la reazione dei britannici colpendo erroneamente le loro navi da carico, scoraggiò i Borboni dal bombardare i due piroscafi carichi di garibaldini.

MARSALA - esploratore di 4.011 tonnellate

Costruito nei cantieri di Castellammare di Stabia, apparato motore a carbone e nafta, autonomia 1400 miglia a 13 nodi, velocità 26,5 nodi, equipaggio 336 uomini.


L'esploratore "MARSALA" restò in servizio dal 1912 al 1927.

 


Bolli postali adoperati sull'esploratore "MARSALA"

 


Lettera con annullo R. Esploratore Marsala 12.12.16, affrancata con 4 pezzi del c.5 detto Leoni
e bollo rettangolare in cartella di censura di bordo.

 

MARSALA II - trasporto di 3.000 tonnellate di stazza

 


Ex Piroscafo Tedesco poi chiamato Marsala. Assegnato alle Ferrovie dello Stato per trasporto carbone.

 


Bollo usato a bordo del "MARSALA II"

 


 

QUARTO

Da questa località partì, nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1860, la spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi e diretta alla volta di Marsala. Sul capo antistante lo scoglio da dove era partito Garibaldi venne eretto nel 1915 il monumento che ricorda la spedizione, opera dello scultore Eugenio Baroni.

QUARTO - esploratore di 344 tonnellate

Costruito nell’Arsenale di Venezia, apparato motore a carbone e nafta, autonomia 1120 miglia a 20 nodi, velocità 27,5 nodi, equipaggio 323 uomini.


Iscritto l’11.5.1911. Entrò in servizio l’11 maggio 1912. Radiato il 5.1.1939.

Bolli usati a bordo dell'esploratore "QUARTO"

 


Cartolina di franchigia della Nave Quarto con annullo del 7 settembre 1915.
Questo tipo di franchigia venne adoperato durante la prima guerra in quasi tutte le navi operanti in Italia.

 

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