Le
poste traverse
La corsa Palermo-Trapani presenta due caratteristiche
particolari per quanto riguarda la posta traversa:
a) l'assorbimento
della corsa Palermo-Castelvetrano, prima come corsa ausiliaria e poi
come traversa.
b) il collegamento postale con le isole che viene
considerato di posta interna.
Il decadimento della corsa
Palermo-Castelvetrano ha origine negli scarsi traffici e trova un
primo ridimensionamento con la costruzione della strada rotabile
fino ad Alcamo e la conseguente unificazione con la corsa Trapani-Alcamo.
Nel decreto del 10 Novembre 1819 la corsa per
Castelvetrano non viene più confermata.
Nella «Nuova pianta del
cammino dei corrieri ordinari» del 1784 vi sono dei punti fissi
presso i quali il corriere lascia e prende la corrispondenza delle «università» che ve la portino con un corriere a proprie spese (da
considerare quindi ancora come posta interna anziché posta traversa).
Brevemente questi punti sono:
a) Montilepre fa capo per le
corrispondenze di Carini, Cinisi, Giardinelli, Torretta e Capaci con
l'intesa che Favarotta e Terrasini mandino il postiglione a Cinisi.
Cinisi, Capaci e Torretta li mandino a Carini, il cui postiglione
porti tutte le lettere a Montilepre.
b) Partinico smista le
corrispondenze per Borgetto.
c) Trapani smista per Monte S. Giuliano,
S. Lorenzo Xitta e Paceco e alle isole di Marettimo, Favignana,
Levanzo, Formica.
d) Marsala per la posta di Pantellaria e Ciclotta
(22).
Dopo l'assorbimento della corsa per Castelvetrano del 1820 si
comincia a delineare un più complesso sistema di poste traverse, in
cui il ramo più importante resta quello che da Alcamo si dirige verso
Salemi e Castelvetrano e quindi S. Ninfa, Sala Paruta, Gibellina,
Poggioreale, Partanna, Campobello di Mazara, oltre al collegamento di
Alcamo con Castellammare del Golfo e gli altri rami della corsa già
descritti.
Nell'agosto 1838 il percorso è completamente
rivoluzionato. La corsa con vettura corriera si ferma a Trapani e
quindi il tragitto per Marsala e Mazara viene considerato di posta
traversa. Inoltre il tragitto del postiglione che si stacca a
Calatafimi attraversa Salemi per giungere infine a Castelvetrano.
Tutte le altre località sono considerate di posta interna.
Nell'agosto
del 1839 la corsa traversa che si dirige a Castelvetrano viene
allungata fino a Mazara perché questa località, servita tramite
Trapani, non riesce mai a spedire il corriere in tempo per prendere la
vettura che va a Palermo. Per ovviare a ciò il postiglione di
Castelvetrano allunga fino a Mazara.
Il cambio della cavalcatura per
la corsa CalatafimiMazara avviene a Salemi, Castelvetrano e Mazara.
Il cambio per la corsa Trapani-Mazara avviene a Marsala e Mazara.
Sempre in questo nuovo quadro delineato nel 1839 le diramazioni per la
posta interna avvengono a (fig. 8):
a) Partinico per Borgetto,
Montilepre, Giardinello, Valguarnera, Ragali.
b) Alcamo per
Castellammare, per Camporeale, per Gibellina, Poggioreale, Salaparuta.
c) Salemi per S. Ninfa.
d) Castelvetrano per Partanna.
e) Trapani per
Monte S. Giuliano, per Xitta e Paceco.
Per quanto riguarda i
collegamenti con le isole di Favignana, Marettimo, Pantelleria questi
vengono effettuati per mezzo di regie barche corriere messe a
disposizione dalla regia marina e comandate da ufficiali; queste
barche avevano diverse incombenze, come il proteggere le isole dalle
incursioni, rifornirle di viveri, trasportare i detenuti e le persone
che si trasferivano con loro. Insomma un compito tra altri quello di
trasportare la posta e quindi relegato per ultimo.
Vi erano inoltre
carenze della barca per riparazioni od altro, oppure per epidemie del
«morbo giallo» o della peste. In questo caso il servizio veniva
sospeso, così come non si effettuava quando c'era maltempo.
Il
percorso Trapani-Favignana veniva effettuato con una barca corriera
messa a disposizione, dalla regia marina: effettuava una corsa
settimanale, tempo permettendo.
La corrispondenza veniva messa dentro
una cassettina chiusa a chiave. Poteva essere aperta sia dal
distributore di Favignana che da quello di Trapani. La maggior parte
della corrispondenza riguardava il real servizio e i reclusi ristretti
nel carcere di S. Giacomo.
Nel 1839 in luogo della scorridora n. 5
viene inviato un paranzello «da potersi al bisogno armare da
cannoniera con un pezzo da 24» (23).
Malgrado la presenza della scorridora i collegamenti postali vengono effettuati con le barche di
commercio che fanno vela per Trapani, anche se ciò non è ammesso dal
regolamento postale (24).
I collegamenti con Pantellaria.
I
collegamenti con Pantellaria, poi Pantelleria, sono più precari di
quelli con Favignana a causa della maggiore distanza e altre
difficoltà aggiuntive dovute al fatto che l'ufficio postale che
smistava la posta di Pantelleria era Marsala e non Trapani.
Dato che
sempre più spesso le barche provenienti dall'isola approdavano a
Trapani piuttosto che a Marsala, era invalsa la consuetudine che
Marsala spediva la corrispondenza a Pantelleria, e al ritorno questa
veniva inviata a Trapani per un più rapido inoltro a Palermo (25).
L'isola ha una barca a disposizione del governatore, ma costui a
quanto pare è restio ad utilizzarla per il trasporto postale (26). Dal
1° settembre 1835 il servizio postale viene effettuato dal liuto n. 3
con nove persone di equipaggio (27). Il 14 aprile 1837 il luogotenente
generale dispone che per spedire la corrispondenza per Pantelleria si
debba far capo a Trapani e non più a Marsala (28). L'isola comunque
resta sempre collegata postalmente con la Sicilia in maniera
irregolare.
Il cammino di Castelvetrano.
Dal 1786 al 1819 il viaggio
del corriere di Castelvetrano ha un carattere autonomo da quello di
Trapani (fig. 9).
Con il decreto del 1819 viene stabilita
la
priorità della corsa verso Trapani e considerata di cammino traverso
quella che si dirige verso Castelvetrano.
In seguito questa
impostazione non verrà più modificata.
L'itinerario
Al momento del
passaggio delle poste dal Corriere Maggiore al Regio Corso
l'itinerario del percorso era il seguente:
I ALCAMO Castellammare del
Golfo
II CALATAFIMI
III VITA
IV SALEMI
V CASTELVETRANO S. Ninfa,
Poggioreale, Sala Paruta, Partanna, Gibellina, Campobello di Mazara (29)
Le stazioni di posta del cammino erano perciò situate a Alcamo,
Calatafimi, Vita, Salemi, Castelvetrano. Corrieri interni o pedoni vi
erano a Alcamo per Castellammare, a Castelvetrano per i sei paesi
dell'entroterra sopra specificati.
Il percorso viene effettuato da un
corriere di andata e uno di ritorno in sei giorni, ma data la
molteplicità degli inconvenienti che normalmente si verificavano
durante il tragitto, ciò era molto approssimativo. Infatti era cosa
normale un ritardo di uno o due giorni specie nella cattiva stagione
quando si dovevano guadare fiumi o attraversare trazzere
intransitabili.
In questa prima fase il percorso del corriero di
Castelvetrano è diverso da quello di Trapani. Nel 1813 il percorso per
le due corse viene unificato nella parte iniziale. Da Palermo fino ad
Alcamo si va in cariaggio: qui i due corrieri, quello per
Trapani-Mazara e quello per Castelvetrano, prendono ognuno la propria
strada.
Il piano di Giovanni d'Aceto del 1814 prevede un itinerario
comune fino a Salemi ove il corriere di Castelvetrano e quello di
Trapani si dividevano.
Per l'impostazione generale e per i
collegamenti che doveva avere la corsa di Castelvetrano si può
affermare che questa era la principale e quella di Trapani la
sussidiaria. Come già detto il piano non verrà approvato.
Periodicità
e orari
La «Nuova pianta del cammino dei corrieri ordinari» del
settembre 1784 riporta l'intestazione «viaggio del corriero di
Castelvetrano che parte il venerdì la notte»: da altri documenti si
evince che i corrieri dovranno essere di ritorno il giovedì mattina e
si ha la conferma che il viaggio del corriere durava sei giorni salvo
imprevisti.
La periodicità settimanale viene mantenuta fino al 3
giugno 1804. Dal giorno seguente la periodicità diviene bisettimanale
e le partenze da Palermo stabilite il Lunedì e Giovedì alle ore 5
d'Italia. Il percorso viene sempre effettuato in sei giorni. Dal 3
maggio 1813 la partenza del Lunedì e Giovedì avviene un'ora dopo
mezzogiorno. Il percorso fino ad Alcamo si fa con cariaggi: la durata
è di 7 ore.
Per motivi di difficoltà stradali e scarsità di traffico
questo servizio non può essere mantenuto e si riprende il percorso
coi muli con la durata del percorso in sei giorni.
Mezzi di
comunicazione e personale impiegato.
L'affitto della corsa di
Castelvetrano fruttava poco all'erario, per la scarsità dei traffici,
e fruttava poco anche all'affittuario che doveva sobbarcarsi al costo
dei valigioni per il trasporto delle lettere, nonché alle spese
attinenti i cavalli e il personale.
Comprensibile quindi che i
corrieri e gli animali adibiti ai trasporto siano contenuti al minimo
indispensabile di due fino al 1804 e di quattro quando la corsa
diviene bisettimanale.
Ciò si protrae fino al 1819 poiché dopo quella
data viene affittata solo la corsa traversa da Alcamo a Castelvetrano.
Le strade.
Il tragitto del postiglione sul finire del XVIII secolo
iniziava da Palermo passando per Montilepre, Partinico, Valguarnera,
Alcamo, Calatafimi, Salemi, per giungere poi a Castelvetrano, e si
snodava attraverso un sentiero aperto nel tempo dai traffici che
dall'entroterra della Val di Mazara andavano verso Palermo.
I fiumi si
dovevano guadare e le interruzioni erano frequenti.
Nell'anno 1813
viene completato il tratto stradale Palermo-Alcamo per un totale di 32
miglia, pari a 47,500 Km. e tra il 1818 e il 1819 vengono appaltati i
lavori per i tratti da Alcamo a Calatafimi, Vita, Salemi.
Nel
progetto del 1818 che ricalcava le decisioni del parlamento siciliano
del 1778 il tratto da Alcamo a Mazara viene considerato come una delle
sei strade consolari che dovrebbero collegare Palermo con tutte le
località di una certa importanza dell'isola, col seguente percorso:
Palermo, Monreale, Borgetto, Partinico, Alcamo, Calatafimi, Vita,
Salemi, Castelvetrano, Campobello, Mazara. Erano previsti due bracci
secondari per Trapani e Castellammare.
Per una serie di modifiche a
cui non sono estranee le pressioni dei baroni più interessati ai caricatoi costieri e al collegamento con Palermo delle città
costiere, il tragitto verso Castelvetrano viene appaltato a rilento
mentre il braccio secondario verso Trapani viene rapidamente
completato.
Vedi (Fig.
10), (Fig.
11), (Fig.
12), (Fig.
13), (Fig.
14), (Fig.
15), (Fig.
16), (Fig.
17).
NOTE
(22) Nuova pianta del cammino dei corrieri ordinari. ASP Tribunale Real Patrimonio, busta 1111.
(23) BFT Giornale
dell'Intendenza borbonica di Trapani, anno 1839, p. 66.
(24) Ecco la
relazione dell'Intendente di Trapani all'Amministratore Generale
delle Poste: «Il ritardo che si sperimenta nel riceversi la
corrispondenza ufficiale dell'isola di Favignana, a motivo di non
esservi per lo servizio di quell'isola che una sola barca di conto
regio, la quale per le tante incombenze, che deve soddisfare non tanto
spessi ne può eseguire i viaggi, ha fatto determinarmi per lo
migliore accerto del servizio di avvalermi ancora della barca di padron Vincenzo Torrente il quale per lo interesse del proprio
mestiere tocca di continuo i due punti di Trapani, e Favignana, e
quindi più frequenti e pronti si hanno con quell'isola i riscontri». ASP Poste e Procacci Fondo 24, busta 293.
(25) Interessanti le note
che la posta di Trapani invia a Palermo sui motivi del disservizio
postale: «ho osservato le lettere d'ufficio spedite da Pantelleria
con la Griffa postale della Direzione di Girgenti». ASP fondo 24,
busta 263. Inoltre: «da parecchi anni a questa parte però invece di
recarsi direttamente giusto il consueto a Marsala conferivasi quasi
mensilmente in Trapani, da dove il Comandante della barca spediva un
uomo del suo equipaggio per ritirare la corrispondenza». ASP Fondo
24, busta 263.
(26) «... che la barca suddetta non osservò mai mossa
periodica, né vi erano destinati periodi per la partenza ed arrivo ma
veniva spedita a piacere del governatore di quella isola». ASP Fondo
24, busta 263.
(27) ASP Fondo 24, busta 271.
(28) ASP Fondo 24, busta
306.
(29) ASP Tribunale Real Patrimonio. Scritture presentate dal
Principe di Villafranca. Busta 1111.