Nel mese di dicembre 2007, mentre sfogliavo
la mia collezione, ho avuto una sensazione stranissima: più andavo
avanti e più cresceva l’indifferenza.
È stata la prima volta. Non era
possibile!
Dovevo ricaricarmi,
trovare qualcosa che mi facesse risentire quelle “vibrazioni” che solo
noi collezionisti possiamo capire, volevo di nuovo “innamorarmi” della
mia passione per questi oggetti.
A Veronafil, poiché non riuscivo a trovare materiale che attirasse la
mia attenzione, mi sono messo ad osservare con un po’ più di interesse
le collezioni esposte.
Ritornato a casa, ho cominciato a sfogliare nuovamente la mia raccolta
con un ottica diversa: ho cominciato a voler approfondire degli aspetti
che prima tralasciavo.
Ecco la
svolta!
Più guardavo i miei
pezzi cercando di documentarmi e più mi rendevo conto che per rispondere
a tutte le mie domande occorreva una dose di esperienza e conoscenza non
indifferente.
E qui il primo
scoglio: mi occorrevano testi, pubblicazioni del settore, articoli
specifici, legislazione del periodo, ecc. insomma una buona biblioteca.
Fortunatamente avevo già qualche testo e rivista, in più ho chiesto
informazioni a qualche collega. Ho consultato diversi testi per cercare
di ricostruire le tariffe vigenti periodo per periodo, Stato per Stato e
devo dire che non è facile districarsi in questo settore, specialmente
fino al 1893. Ma comunque anche in periodi più tardi le problematiche
non mancano, basti pensare alle tariffe di posta aerea.
Pertanto, posso,
tranquillamente dire che uno dei motivi che mi ha indotto ad esporre e
scrivere articoli, è quello di provocare la reazione di altri
collezionisti e/o studiosi delle corrispondenze per l’estero,
specialmente su cartoline e biglietti postali d’Italia. Sicuramente
scambiarsi informazioni non potrà mai alterare quella buona concorrenza
necessaria per accaparrarsi i pezzi desiderati, ma ci farà sempre di più
crescere sia come collezionisti ma ancora più come studiosi di un
settore che mi ha fatto apprezzare la storia e la geografia sicuramente
più di quando frequentavo la scuola.
Già ricevere delle critiche
storico-postali sarà un buon risultato, così come avere la possibilità
di conoscere e contattare esperti delle vie di inoltro, degli annulli di
transito, dei mezzi di trasporto, delle tariffe per l’estero, poter
verificare la quantità di corrispondenze note, di destinazioni
“impossibili”, di studi sull’argomento, di combinazioni storico-postali
e anche un po’ di avventura virtuale fuori dal tempo, anzi no: dentro il
tempo.
La rubrica ha lo scopo
di esaltare il diffondersi dell’utilizzazione dei biglietti postali per
le corrispondenze con l’estero.
Oramai, esponendo, abbiamo ….
In questi ultimi tempi è uscito
un articolo, su una nota rivista, nel quale si mette in risalto
l’insufficiente considerazione riguardo l’interofilia e l’inutilità e il
rischio a partecipare alle esposizioni. Devo, purtroppo, ammettere che è
vero che l’interofilia viene considerata di serie “B” ma è anche
altrettanto vero che il partecipare ad una esposizione rappresenta
l’occasione di far apprezzare quanto si espone. Quindi sta a noi
interofili far capire che il settore è degno di considerazione come
tutti gli altri. Ci riescono i nostri colleghi esteri perché non ci
dobbiamo riuscire noi italiani? Il discorso è troppo lungo e coinvolge
molteplici aspetti da quello economico a quello di protagonismo di
alcuni esponenti del settore filatelico e pertanto è opportuno che lo
approfondisca in altra sede.