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Biglietti postali tipo “lettercard” inviati all’estero in uso espresso

di Daniele CESARETTI



L'articolo non ha la pretesa di trattare l’argomento in modo esaustivo, ma bensì solo quella di stimolare lo studio della storia postale anche attraverso i biglietti postali.

Il servizio di recapito espresso fu regolamentato per la prima volta dal Congresso di Lisbona concluso il 21 marzo 1885, prevedendo l’inserimento dell’art. 9 bis rispetto alla Convenzione firmata a Parigi il 1° giugno 1878:

« Les objets de correspondance de toute nature sont, à la demande des expéditeurs, remis à domicile par un porteur spécial immédiatement après l'arrivée, dans les pays de l'Union qui consentent à se charger de ce service dans leurs relations réciproques.
Ces envois, qui sont qualifiés « exprès », sont soumis à une taxe spéciale de remise à domicile: cette taxe est fixée à 30 centimes, et doit être acquittée complètement et à l'avance, par l'expéditeur, en sus du port ordinaire. Elle est acquise à l'Administration du paye d'origine.
Lorsque l'objet est destiné à une localité où il n'existe pas de bureau de poste, l'Administration des postes destinataire peut percevoir une taxe complémentaire, jusqu'à concurrence du prix fixé pour la remise par exprès dans son service interne, déduction faite de la taxe fixé payée par l’expéditeur, ou de son équivalent dans la monnaie du pays qui perçoit ce complément.
Les objets exprès non complètement affranchis pour le montant total des taxes payables à l'avance, sont distribués par les moyens ordinaires. »

 

In Italia il servizio per espresso fu istituito con la Legge sul servizio postale il 12 giugno 1890, n. 6889 (serie 3a), pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 158 del 7 luglio 1890: “(…)
"Art. 2. E' ammesso l'invio per posta di oggetti da recapitarsi per espresso, colle norme o nei limiti che saranno stabiliti dal regolamento per l'esecuzione della presente legge.
Tali oggetti sono sottoposti ad una sopratassa di centesimi 25, a carico dei mittenti.”

Ma per conoscere la decorrenza bisogna attendere il nuovo Regolamento generale del servizio delle poste, approvato con il R.D. 2 luglio 1890, n. 6954 (Serie 3a), pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 168 del 18 luglio 1890:
Art. 2. La legge del 12 giugno 1890, n. 6889 (serie 3a), ed il presente regolamento avranno effetto dal 21 luglio 1890, escluse quelle parti che si riferiscono alla istituzione delle cartoline-vaglia (…)”

Il Regolamento generale del servizio delle poste viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 169 del 19 luglio 1890:
“Regolamento annesso al Regio Decreto N. 6954, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di ieri,

“REGOLAMENTO GENERALE INTORNO AL SERVIZIO POSTALE

(…)
“CAPO XV.
Delle corrispondenze da recapitarsi per espresso.
Art. 119. Gli oggetti da essere recapitati per espresso possono avere corso in via ordinaria od in raccomandazione, od anche con assicurazione ed essere gravati di assegno; ma per le corrispondenze assicurate o per quelle gravate di assegno l’obbligo per l’Amministrazione dell'invio per espresso è limitato agli avvisi del loro arrivo, con indicazione della provenienza e dei nomi dei mittenti, salvo ai destinatari di curare il ritiro dello corrispondenze stesse. (…)
Art. 120. Gli oggetti da essere recapitati nel detto modo debbono avere scritta nella parte dell'indirizzo l'indicazione per espresso, più il nome, cognome e recapito dei rispettivi mittenti, essere francati per intiero, compresa la sopratassa, di cui nell'articolo 2° della Legge del 12 giugno 1890, n 6889 (serie 3a) ed essere consegnati direttamente agli uffizi postali di partenza.
Questi non ne danno però ricevuta, tranne che siano raccomandati od assicurati.
Gli oggetti stessi hanno però corso, quand'anche sieno stati immessi nelle buche o cassette postali, purché sieno regolari tanto nella forma, quanto nella francatura. (…)

Nelle Istruzioni diramate dal Ministero delle Poste e dei Telegrafi agli Uffici raccolte nel Bullettino postale n. VII, luglio 1890, risulta:

“Assicurazione di corrispondenze da recapitarsi per espresso

Art. 16. La soprattassa per gli oggetti di corrispondenza da recapitarsi per espresso è di centesimi 25, se diretti nell’interno del Regno od in località dell’Africa ove esistono ufizi postali italiani, e di centesimi 30, se diretti in paesi esteri, che hanno questo servizio.
Per gli oggetti però, il cui recapito debba essere fatto a bordo di navi ancorate nei porti del Regno, la detta soprattassa è di una lira.
Alle soprattasse suindicate devesi aggiungere la tassa progressiva di francatura, e l’una e l’altra debbano essere pagate anticipatamente dai mittenti ed essere rappresentate da francobolli. (…)
Art. 18. Gli oggetti da recapitarsi per espresso, oltre il preciso indirizzo delle persone cui sono diretti, debbano avere scritta nella parte stessa dell’indirizzo l’indicazione “
Per espresso” se diretti all’interno, o “Envoi exprès” se diretti all’estero ed indicare inoltre il nome, il cognome ed il recapito dei rispettivi mittenti; debbono essere francati per intero, compreso la soprattassa, ed essere consegnati direttamente agli ufizi postali di partenza. Questi non ne danno però ricevuta, tranne se raccomandati od assicurati. (…).”

La sopratassa, durante la validità del biglietto postale “lettercard” con il passare del tempo, ha avuto la seguente evoluzione:

Nel corso della IIa Guerra mondiale l’invio all’estero dei biglietti postali fu vietato.

L’uso dei biglietti postali per l’estero con questo servizio accessorio è abbastanza pregiato.

Di seguito presentiamo quattro biglietti postali inviati all’estero per espresso con soprattasse diverse.

Biglietto postale da 20 cent. da Varese il 23 giugno 1895 a Francoforte in Germania dove arriva il 24 successivo, con integrazione tariffaria di trentacinque centesimi per l’invio all’estero in espresso. Etichetta mod. 24 ed. 1893 su lilla. In perfetta tariffa da 55 centesimi (25+30).

Biglietto postale da 50 cent. da Genova (centro) il 15 marzo 1925 a Stuttgart in Germania dove arriva il 17 successivo, con integrazione tariffaria di due lire e cinquanta centesimi per l’invio all’estero in espresso. Applicato il francobollo speciale Expres da 2 lire. Bollo di transito di Milano-ferrovia in data 15. Etichetta tedesca su lilla. In perfetta tariffa da 3 lire. (1+2).

Biglietto postale da 50 cent. da Roma (ferrovia–espressi in transito) il 9 novembre 1931 a Kobenhavn in Danimarca dove arriva l’11 successivo, con integrazione tariffaria di tre lire e venticinque centesimi per l’invio all’estero in espresso. Applicati due francobolli speciali Espresso per l’interno da 1,25 lire ciascuno (E12) e un francobollo da 75 cent. (252). Bollo dell’ambulante Milano-Chiasso in data 10 novembre. In perfetta tariffa da 3,75 lire (1,25+2,50).

Biglietto postale da 25 lire da Gressoney Saint-Jean il 23 luglio 1953 a Zurigo in Svizzera, con integrazione tariffaria di trentacinque centesimi per l’invio all’estero in espresso. Da notare i valori gemellari da 25 lire. Etichetta mod. 24 ed. 33/62 su lilla. In perfetta tariffa da 145 lire (60+85).


 

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