Premessa
Trasportare posta per via aerea nel 1918 non era una novità assoluta: potremmo risalire all’episodio dell’assedio di Parigi (1870-1871) con l’utilizzazione per molti mesi dei famosi ballons montés, che consentirono, con relativo successo, di superare, in parte, l'assedio della capitale da parte dei Prussiani. Rammenteremo anche le prime esperienze compiute grazie allo sviluppo dell’aviazione nei primi anni del '900.
L’anno 1911 testimonia sicuramente il meglio di questi primi tentativi di trasportare posta a mezzo di aeroplano. W.G. Widman, aviatore e fondatore del Royal Aeroclub inglese, approfittando di una Esposizione industriale ed agricola nel mese di febbraio, tenutasi a Allahabad (Indie britanniche), ebbe l’idea di organizzare il trasporto della posta tra questa città e Naini Junction… un volo di 8 chilometri con durata di 13 minuti! L’iniziativa fruttò 2.500 rupie all’opera caritativa del reverendo Holland, responsabile della Holy Trinity Church di Jallahabad. Qualche mese più tardi, stesse esperienze di trasporto postale furono effettuate anche in Inghilterra (per commemorare il coronamento del re George V) e nel Marocco francese (volo sperimentale fra Casablanca e Fès).
Non dimenticheremo infine di menzionare l’ultima innovazione dell’epoca: l’emissione di appositi francobolli destinati ad affrancare le lettere spedite per via aerea. Nel maggio 1917, in occasione del primo volo ufficiale con cui si sperimentò il trasporto della corrispondenza con aerei, in Italia venne soprastampato un primo francobollo per il volo sperimentale Torino - Roma e Roma - Torino (fig.1) ed un secondo nel mese di giugno per il collegamento postale Napoli - Palermo - Napoli per mezzo d’idrovolante.
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Fig.1 – Cartolina edita per l’iniziativa della società organizzatrice del volo
e del Circolo filatelico di Torino. E’ affrancata con francobollo “Espresso” di 25 centesimi soprastampato per l’occasione. |
Tutti gli ingredienti erano presenti e propedeutici alla nascita della prima linea postale regolare, cioè regolata da orari precisi, istituita senza limite di tempo ed internazionale, dato il collegamento di almeno due diversi Stati.
Un contesto geopolitico particolare…
Vienna 20 marzo 1918 (fig.2): dall’aerodromo viennese di Aspern, decollò un biplano del tipo Hansa-Brandenburg C1. A bordo un giovane ufficiale ventiquattrenne dell’aviazione militare austro-ungarica: il Rittmeister (capitano) August RAFT von MARWIL con il suo copilota-osservatore: lo scopo del volo consisteva nello stabilire la viabilità di un collegamento aereo fra Vienna e Kiev capitale del neonato Stato ucraino.
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Fig.2 – La fotografia del decollo dell'aereo, ripresa dalla stampa austriaca e successivamente usata come illustrazione di cartolina postale. |
La destinazione finale del volo potrà anche sembrare curiosa… ma dobbiamo ricordare che, sul fronte russo, le operazioni militari per le truppe austro-ungariche e tedesche erano ormai concluse. Con il trattato di pace firmato a Brest-Litovsk il 3 marzo 1918, la Russia sovietica confermava la cessazione delle ostilità e riconosceva l’indipendenza di vari territori occidentali fino al allora sotto la sovranità dello Zar decaduto: Finlandia, Stati baltici, Polonia ed Ucraina. Per Vienna e Berlino stabilire un contatto politico ed economico con questi nuovi paesi si rivelava importantissimo: non solo per contribuire alla loro emancipazione politica, ma interessava in special modo trovare nuovi alleati e, soprattutto, specie per quanto riguarda l’Ucraina, nuovi fornitori di materie prime e di prodotti agricoli. Già un mese prima, nella stessa città, Austria e Germania avevano riconosciuto l’indipendenza dell’Ucraina e, approfittando delle divisioni fra i vari partiti politici locali, firmato un trattato d’assistenza militare con il nuovo governo (fig.3):
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Fig.3 – Edizione speciale della Welt-Blatt del 9 febbraio 1918.
“PACE CON L’UCRAINA! L’imperiale-regio Servizio telegrafico comunica da Brest-Litovsk: il trattato di pace con l’Ucraina sarà firmato oggi alle ore 2”. |
In forza di questo accordo le truppe austriache e tedesche sarebbero intervenute, pochi giorni dopo, nella parte centrale ed orientale del paese, aiutando l’esercito ucraino a scacciare i partigiani bolscevichi del neonato Stato. A Kiev fu allora istituita una Commissione militare austriaca (fig.4), assegnandole il compito di coordinare le operazioni delle imperiali e regie truppe e, ufficiosamente, anche di curare la rappresentanza degli interessi economici austriaci. Si comprende dunque perché era diventato importante, per Vienna, stabilire un collegamento celere ed affidabile per trasmettere notizie e ordini a Kiev: la rete ferroviaria, in corso di restauro, era stata danneggiata da 3 anni di combattimenti e la linea telegrafica, anche se rimessa in funzione, non poteva essere sufficiente, quindi... un collegamento aereo sarebbe stata LA SOLUZIONE.
Inserita in questo contesto storico geopolitico, comprendiamo la magnificienza della cerimonia organizzata all’aerodromo di Aspern il 20 marzo 1918: campo di aviazione pavesato dai colori austriaci e ucraini (giallo - azzurro), banda militare, discorso del ministro della guerra e immediatamente dopo l'ordine di partenza dato personalmente dall’arciduca Joseph-Ferdinand, Ispettore generale delle forze armate aeree!
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Fig. 4 – Maggio 1918: cartolina spedita in franchigia da un ufficiale della Commissione militare austro-ungarica (K.u.K. Militär-Kommission) di stanza a Kiev. La corrispondenza del personale e delle imperiali e regie truppe era gestita dall’ufficio militare di tappa (Etappenpostamt) n° 258. |
Missione: aprire una rotta aerea
di quasi 1.200 chilometri!
L’uomo scelto per compiere un tale exploit, come possiamo constatare, fu dunque August RAFT von MARWIL, allora ventiquattrenne. Dai suoi documenti militari (vedi fig.5) datati 1917 veniamo a conoscenza che, prima di essere assegnato a questa missione aveva
combattuto sul fronte italiano: con il grado di Oberleutnant (luogotenente) delle forze aeree (Luftfahr-Truppen) impiegate dalla 1° Armata sull’Isonzo.
Il suo ruolo di pioniere dell’aviazione (fig.6) nonchè la sua funzione nei nuovi servizi postali aerei gli valsero la promozioni al grado di capitano prima e successivamente a quella di colonello. Morì all’età di 84 anni.
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Fig.6 – Aereo austriaco del tipo Hansa-Brandenburg C1. |
Il decollo del volo precursore del 20 marzo 1918 ebbe luogo, conclusa la cerimonia, alle 9 e mezzo di quella stessa mattina. Dopo uno scalo a Krakau (Cracovia), i due uomini arrivarono a Lemberg (Lviv) nel pomeriggio, ricevendo entusiastica accoglienza nelle due città, allora austriache, della provincia di Galizien. L’indomani alle ore 6 l’equipaggio riprese la sua rotta per arrivare alle ore 12 a Kiev: avevano dimostrato che percorrere una rotta aerea di quasi 1.200 chilometri fra le due capitali era possibile e a fortiori, compiendo il ritorno Kiev-Vienna il 22 marzo in solo 10 ore di volo e qualche scalo tecnico (fig.7)!
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Fig.7 – Il percorso aereo Vienna / Kiev compiuto nel 1918.
(in arancio, l’impero austro-ungarico; in verde, il territorio dell’impero russo) |
Prima il pioniere… poi il corriere!
Nella settimana successiva a questo primo collegamento, molti altri voli confermarono la validità dell’iniziativa e, il 27 marzo, la circolare Verordnung Nr 17 del bollettino ufficiale delle imperiali e regie Poste stabilì l’apertura della linea di trasporto delle corrispondenze civili oltreché militari (fig.8) dapprima fino a Lemberg poi, dalla fine del mese di giugno, fino a Kiev: il servizio proposto era davvero internazionale, con una partenza da Vienna quasi ogni giorno e un ritorno da Kiev l’indomani.
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Fig. 8 - Pubblicazione, 2 aprile 1918, della circolare che istituisce il servizio postale aereo.
Articolo 1°: “Sarà aperto un collegamento quotidiano fra Vienna e Lemberg con scalo a Krakau”. |
Il testo stabiliva le varie tariffe, le modalità di affrancatura e decretava l’emissione di appositi francobolli che dovevano adempiere al pagamento dei diritti specifichi alla via aerea richiesta. Si trattava di tre alti valori della serie ordinaria (fig.9), stampati in nuovi colori e soprastampati con la dicitura FLUGPOST (Posta aerea) di cui 2 con un nuovo valore:
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Fig.9 – I tre francobolli “Posta aerea”.
Un quarto valore, di colore bruno, da 7 corone non fu mai emesso. |
Ora, visti i traguardi raggiunti, si potrà inviare corrispondenza e, forse anche, estendere la rete aerea verso altri nuovi orizzonti…
segue: Parte seconda: fra Vienna, Budapest e Kiev
con gli assi dell’aviazione…
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