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L’ASSEDIO DELLA FORTEZZA DI PRZEMYSL |
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(Prima parte: una cittadella
all'avamposto dei combattimenti)
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Il 27 settembre prossimo, Il Postalista pubblicherà il cinquantesimo episodio di questa serie di storie postali… Abbiamo colto quest’occasione “simbolica” per presentare un episodio poco noto, in Europa occidentale, della Grande Guerra. “Carissimi Mamma e Papà…” Ecco una cartolina postale (1) d’aspetto piuttosto comune: è stata scritta il 18 settembre 1914 dal giovane Janda tenente ceco nel 35° reggimento di fanteria della Landwehr ( cioè difesa territoriale) austriaca:
Questo documento produce qualche considerazione. Il giovane ufficiale rispetta le consegne della censura militare: non comunica l’indicazione che potrebbe identificare la posizione del suo reggimento e neanche allude in modo preciso agli avvenimenti militari della sua zona di combattimento. Qualche espressione utilizzata ci permette tuttavia di farcene un’idea, tant’è che, nella traduzione, l’avevamo evidenziata in grassetto: “fra poco non ci saranno più collegamenti postali”. Non da ultimo notiamo anche che l’unico timbro presente sulla cartolina non è il timbro postale dell’ufficio da campo 159, aperto nel mese di augusto 1914 nella fortezza di Przemysl, ma quello del reparto del mittente, apposto per permettere di giustificare la franchigia postale. Abbiamo qui infatti una delle ultime corrispondenze partite dalla fortezza alla fine dell’accerchiamento e prima l’assedio dai Russi… Una posizione strategica Situata nella provincia di Galizia dell’Impero austro-ungarico, oggi in Polonia, la città di Przemysl rivestiva nel 1914 una posizione strategica:
Nodo di comunicazioni stradali e ferroviari grazie ai suoi ponti che scavalcavano il fiume San, costituiva un passaggio obbligato per collegare Lemberg, capoluogo della provincia, con Cracovia e Vienna ad ovest (fig.1).
In questa regione frontaliera con l’impero russo, qualche decennio addietro era stata presa la decisione di fare di Przemysl una fortezza di maggiore importanza, per sbarrare la rotta ad una eventuale invasione delle armate dello zar ed impedirne così l’avanzata in territorio austro-ungarico. Fortificazioni che non si notavano eccessivamente dentro la città, perché essa offriva allo sguardo l’immagine usual delle città dell’800 modernizzate dalla rivoluzione industriale quindi: un centro con larghi viali, edifici pubblici di stile neoclassico, ecc (fig.2).
Nella campagna intorno alla città invece, erano stati costruiti chilometri di linea di difesa, composta da muri e forti con artiglieria. Si riteneva, in tal modo, di poter impedire il bombardamento dei ponti che varcavano il fiume (fig.3).
E’ possibile, ancora oggi, vedere nei dintorni di Przemysl le vestigia di questi muri e forti che hanno sopportato, resistendo, le avversità del passare del tempo…
… le fotografie dell’epoca testimoniano il furore degli scontri (fig.4)…
UN ASSEDIO? DUE ASSEDI! Fra il 16 ed il 24 settembre 1914, la fortezza fu progressivamente accerchiata e successivamente assediata dalla 3° Armata russa del generale Radko-Dimitriev. Sulla cartina, sotto riprodotta, abbiamo disegnato le linee operative che ci permettono di comprendere la situazione.
L’esercito russo, pur essendo in difficoltà sul fronte tedesco, aveva comunque invaso la Galizia, costringendo gli Austriaci ad un ripiegamento. La fortezza di Przemysl fu quindi assediata una prima volta fino all’11 ottobre 1914, quando venne liberata da un’offensiva condotta dal generale austriaco Boroevic. La seconda volta, le truppe russe dell’11° Armata, sotto il commando del generale Selivanov, accerchiarono ed assediarono la fortezza per la durata di ben 133 giorni, dal 7 novembre 1914 al 22 marzo 1915. Prima della resa, il comandante della piazzaforte, il generale Kusmanek, fece ancora un ultimo tentativo di fare uscire i suoi soldati dalle mura, ma lo sforzo non ebbe successo. Demoralizzati ed affamati, i quasi 120.000 militari austro-ungarici furono costretti ad arrendersi e… furono mandati in campi di prigionieri in Siberia… NOTE: 1) - L’autore ringrazia Adriana Capuano per la traduzione del testo scritto in lingua ceca. 2) - Famoso opera ceco di Smetana, giocato per la prima volta nel 1881 a Praga. |
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