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IL SERVIZIO POSTALE DELL’ISOLA MAURIZIO PARTE 2a: LA VIA DEL CAPO DI BUONA SPERANZA |
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Nel primo episodio, pubblicato il mese scorso, abbiamo presentato i due primi modi d’inoltro della posta verso questo lontano ed isolato possedimento inglese: la via dei bastimenti di commercio, poco costosa ma irregolare e lenta e la via di Pointe de Galle.
Nel 1852 il Post Office di Londra decise di sperimentare una rotta alternativa alla via di Ceylon potendo approfittare di un contratto nuovamente firmato con la G.S.S.S., ovverosia la “compagnia generale di navigazione a vapore ad elica” (General Screw Steam Shipping Co), fondata nel 1848 da James Laming. Questa compagnia assicurava già un servizio postale fra Plymouth e la colonia inglese del Capo di Buona Speranza, riscuotendo una sovvenzione di 30.000 £ l’anno, questa cifra, ora, con il nuovo contratto, veniva incrementata di un ulteriore 50%, a fronte del fatto che la G.S.S.S. prolungasse il suo servizio fino a Calcutta, stabilendo due scali intermediari a Mauritius e Madras (fig.2).
La terza lettera presentata oggi (fig.3) illustra questo percorso: indirizzata a Parigi, è stata imbarcata il giorno 8 febbraio 1853 sul vapore « Calcutta » (fig.4) così come precisato dal mittente in alto della soprascritta, raggiunse Plymouth e successivamente Londra il 30 marzo dopo soli 51 giorni di navigazione!!, questo significava aver impiegato una settimana in meno della lettera illustrata nell’episodio precedente!!.
Questo lungo percorso non era però di facile compimento. Nelle tabelle di marcia della rotta di Suez, la P&O utilizzava sempre parecchie navi che si avvicendavano rispettando questo ordine: una per il tratto Marsiglia – Alessandria d’Egitto, poi una per Suez – Calcutta. Da Galle, un terzo piroscafo portava anche posta e passeggeri sulla rotta di Cina fino a Hong-Kong… e per l’ultimo tratto fino a Shanghai, un quarto piroscafo era mobilitato! La G.S.S.S., invece, utilizzava un solo piroscafo per compiere tutto il percorso via Cape Town, ma: tempeste, disavventure, tribolazioni varie e lunga durata del tragitto, per l’equipaggio ed il materiale, rappresentavano, talvolta, un vero disastro. Nel 1854, le sempre più pesanti difficoltà finanziarie della compagnia, costrinsero la G.S.S.S. a chiudere questo servizio. Per i due anni successivi, il governo coloniale di Mauritius fu costretto a riattivare il servizio sovvenzionato degli schooners verso Pointe de Galle. Nel 1856, il Post Office di Londra firmò un nuovo accordo per la rotta Londra – Calcutta via Cape Town, questa volta il contratto lo attivò con la compagnia di navigazione dell’armatore W.S. Lindsey. Purtroppo, entro poco tempo, anche questo imprenditore dovette affrontare la medesima situazione del suo predecessore: troppi e troppo alti erano i costi (fig.5), a fronte di una sovvenzione decisamente insufficiente e, come se non bastasse, il tutto era da sommare a peripezie e quantità di incidenti vari da sostenere durante il percorso. Fu cosicché, … nell’estate 1857, dopo appena un anno di servizio, anche Lindsey decise di far cessare il servizio…
E …PERCHÉ NO UN SERVIZIO MISTO?! L’attivazione della rotta di Cape Town per assicurare il servizio postale dell’isola Maurizio, non ha però mai impedito agli utenti che volevano scrivere in Europa, di personalizzare il percorso delle loro missive abbinando questa rotta con la rotta di Suez… Infatti, in quegli anni (1852-54 e 1856-57), gli abitanti di Port-Louis disponevano di due rotte postali: Mauritius / Cape Town / Londra, ma anche Mauritius / Galle / Suez / Europa (fig.6)…
Indirizzata a Bordeaux, la lettera fu impostata il giorno 21 aprile 1857 ed imbarcata l’indomani a bordo del vapore “Harbinger” della compagnia Lindsey. Questo piroscafo aveva lasciato l’Inghilterra il 6 febbraio per salpare verso Calcutta: la missiva fu perciò sbarcata a Pointe de Galle per proseguire successivamente con i piroscafi della P&O come illustrato sulla cartina 6. La data di arrivo, 8 giugno, testimonia l’efficienza di questa rotta: 45 giorni, il migliore tempo di tutte le lettere illustrate in questi nostri due articoli! Forse era dunque questa, la rotta la più veloce per collegare Mauritius e l’Europa… o forse no… |