Il bastone di Asclepio | ||||
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com] |
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A.V.I.S.: un dono per la vita | ||||
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C’è una associazione che da oltre 80 anni ci aiuta a compiere un gesto di solidarietà verso il prossimo : è l’A.V.I.S. – Associazione Volontari Italiani Sangue. (1) Donare il sangue è un’operazione semplicissima, ormai standardizzata e sicura, da compiersi regolarmente, sempre che ci siano le condizioni, che vengono comunque accertate dallo staff medico o autocertificate dal donatore. Le basi teoriche perché si potessero realizzare le prime trasfusioni furono gettate da William Harvey e dalla sua teoria, di cui vi abbiamo già parlato in un recente articolo e da Karl Landsteiner scopritore dei gruppi sanguigni. Importante è poi stata in seguito la scoperta di sostanze anticoaugulanti che hanno permesso la conservazione del prezioso liquido in ghiacciaia. Prezioso questo liquido lo è di sicuro visto poi che per trovarlo ci si rivolge alle cosiddette “Banche del Sangue”, unità operative presenti all’interno degli ospedali. Non dovrebbe avere un valore venale e quantificabile economicamente anche se fino a qualche anno fa se ne faceva commercio da parte di individui, che alla faccia della solidarietà, stazionavo all’ingresso di dette strutture, offrendosi come donatori in cambio di danaro. Ecco perché è estremamente importante che i donatori siano tanti, affinché siano sempre disponibili scorte sufficienti di sacche per ogni evenienza. E questo fu l’obiettivo che nel lontano 1927 spinse il Dott. Vittorio Formentano a costituire un primo nucleo di volontari; boicottata durante gli anni che videro Mussolini al potere a causa di un suo mancato allineamento alle direttive del regime, fu riconosciuta ufficialmente dallo Stato nel 1950 con la promulgazione di una legge che le attribuiva nel settore emotrasfusionale compiti paritetici a quelli della Croce Rossa, all’epoca responsabile del Centro Trasfusionale Nazionale di Roma. La storia vuole che Formentano si attivò all’indomani della morte di una donna per parto; accorso presso di lei dovette constatare che una emorragia era in corso; determinato il suo gruppo sanguigno, non fu possibile tra i parenti presenti trovare alcun donatore compatibile e la donna morì senza poter vedere il figlio appena nato e lasciando impotente il Formentano. Negli anni l’AVIS è cresciuta grazie all’apporto volontario di più di un milione di iscritti, con una presenza capillare nel nostro Paese che la vede presente con più di tremila strutture comunali, raggruppate in centri provinciali e regionali. Il suo agire persegue da sempre gli scopi di andare incontro alla crescente domanda di sangue, avere sempre a disposizione donatori pronti e controllati, donare gratuitamente senza alcuna discriminazione. Con l’intenzione di sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche, organizza manifestazioni pubbliche in cui speciali unità aventi funzioni di emoteche mobili accettano chiunque voglia compiere una donazione. Queste manifestazioni prevedono il più delle volte un annullo speciale, riportati anche in questo articolo, che nel corso degli anni ha creato unavera e propria collezione a tema. Spesso inoltre sono state anche abbinate manifestazioni filateliche e sportive.
La F.I.D.A.S. voluta fortemente a Torino nel 1959 da parte del Prof. Dogliotti, pioniere della cardiochiruirgia in Italia e la A.D.V.S.G. - Associazione Donatori Volontari Sangue Gorizia, localizzata nella cittadina friulana e nata nel 1959.
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