Il bastone di Asclepio
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com]
Dal latino “hospes” al moderno ospedale

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Non è un caso che il termine sia radice anche di parole quali “hotel”, “ospizio”, “ospitalità”.

I primi esempi di strutture che possono chiamarsi ospedale possiamo farli risalire ai templi egiziani di 4000 anni fa; è infatti nota l’associazione tra medicina e religione nelle antiche culture come dimostrano anche i templi dedicati ad Asclepio nell’antica Grecia.
Per il paziente essere curato diventava una esperienza mistica; messo a suo agio veniva “drogato” in modo da poter ricevere in sogno la visita del dio che suggeriva il trattamento opportuno.
Tra i templi più noti ricordiamo quello di Epidauro e soprattutto quello sull’isola di Cos, sede anche della scuola ippocratica.

Questi luoghi restavano comunque sedi di culto e l’idea di una istituzione creata appositamente per curare le malattie possiamo invece farla risalire al III secolo a.C. nel territorio a nord dell’India noto una volta come Hindustan. Qui il re Asoka costruì ben 18 centri per la cura delle malattie; vi erano medici e staff di infermieri, il tutto spesato dalle casse del Re.

Presso i romani furono istituite apposite strutture per la cura di schiavi, gladiatori e soldati mentre i ricchi patrizi venivano curati in case private, come testimoniano alcuni resti nel sito di Pompei.
Successivamente i dettami della religione cristiana, abbracciata dall'imperatore Costantino nel IV secolo d.C. , furono poi quelli di curare i malati, confortare i poveri, sfamare gli indigenti; ciò fece crescere nel Medioevo il numero di ospizi, orfanotrofi ed ospedali.

In ogni città in cui era presente una cattedrale veniva costruito anche un ospedale; in Cappadocia, nella città di Cesarea, il vescovo Basilio costruì una cittadella della carità con locande, ospizi, ospedale e lebbrosario, chiamata Basiliade; questa fu la sua più grande opera, che gli valse il nome di Magno e la canonizzazione. Altri ospedali furono costruiti a Costantinopoli, Alessandria d'Egitto, in Siria ed in Asia Minore.

Con l'espansione musulmana nell'area mediterranea durante il VII secolo, anche l'alta scuola medica araba contribuì a far nascere un sofisticato sistema di prevenzione e cura con più di una trentina di ospedali tra India e Spagna. Uno dei più conosciuti fu costruito al Cairo nel 1283 e la sua operatività durò fino al XVIII secolo. Vi lavorava uno staff permanente di medici sotto la guida di un direttore e un corpo infermieristico sia maschile che femminile; vi erano padiglioni separati per le donne e differenziati per le varie patologie. Particolarmente famosi per la bellezza degli arredi e l'appropriatezza delle cure i padiglioni per i malati mentali.

A Costantinopoli nel XII secolo sotto la dinastia della famiglia Comneni si ampliò negli anni una costruzione che comprese oltre che una sontuosa chiesa e un cimitero per le tombe reali, un monastero ed un ospedale con 50 camere divise in cinque dipartimenti tra cui ginecologia e chirurgia. Per la prima volta troviamo l'istituzione di una scuola per praticanti medici.

In occidente fu la Chiesa la principale promotrice di questa istituzione e a Parigi abbiamo la nascita ad opera del locale vescovo dell'Hotel Dieu, struttura ancora operativa ai giorni nostri.

Furono i monasteri a giocare un ruolo particolarmente importante. Dislocati in località remote per offrire una giusta atmosfera contemplativa, erano a volte per miglia e miglia l'unico rifugio per viaggiatori e malati. La costruzione prevedeva la parte sottostante completamente adibita alla cura dei monaci e all'accoglienza dei pellegrini e di solito aveva un'ala destinata ai personaggi più importanti, con ambienti più confortevoli e provvisti di servizi. L'infermeria era divisa in varie sezioni secondo la gravità del malato e per i monaci vi erano ambienti separati per i novizi.

Al tempo delle Crociate ordini come quello dei Cavalieri di Malta costruirono molti ospedali in Europa e lungo il bacino del Mediterraneo; altri come l'ordine del Santo Spirito si specializzarono nell'amministrazione di tali strutture mentre abbiamo l'ordine di San Giovanni di Dio che nelle proprie strutture si occuperà dei malati di mente.

Abbiamo un contributo anche da parte delle famiglie reali : in Inghilterra il primo ospedale a York nel 937 voluto da Athelstan, nipote di re Alfredo il Grande e in Francia fu operativo Guglielmo di Normandia detto il Conquistatore con costruzioni di mirabile bellezza architettonica.

Uno sviluppo “forzato” si ebbe nel periodo delle grandi epidemie che travolsero l'Europa nei secoli scorsi. Dapprima proliferarono lebbrosari, costruiti ai margini delle città; diminuita la piaga gli stessi accolsero malati di mente ed in generale tutti quelli definiti “incurabili”, diventando luoghi di difficile frequentazione e dove i pazienti venivano lasciati senza assistenza e cure. A popolarli ulteriormente ci pensarono le successive epidemie di peste e vaiolo; il primo lazzareto noto fu costruito a Ragusa l'attuale Dubrovnik e a seguire Venezia e Milano.

Se dapprima gli ospedali erano ad esclusivo appannaggio del clero, successivamente le nascenti corporazioni mercantili lo ritennero un investimento necessario.
Anche le varie municipalità che nel frattempo sorgevano emanarono norme sanitarie istituendo la figura del medico comunale, il quale prestava la sua opera verso i poveri senza alcun compenso da parte del paziente. Singolare in questo periodo la figura del “barbiere” che aiutava il medico occupandosi di salassi e piccole operazioni chirurgiche.