Il bastone di Asclepio
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com]
Dal latino “hospes” al moderno ospedale

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Ai tempi di Enrico VIII in Inghilterra la popolazione richiese a gran voce la restaurazione dei precedenti ospedali, smantellati dal Re che aveva effettuato la confisca dei beni ecclesiastici. Londra si trovò quindi dotata di diversi ospedali, ognuno specializzato in una diversa patologia.

In Francia nel 1656 il Cardinale Mazzarino crea “l'Hopital General” che oltre ai malati si occupava anche di assistere gioventù sbandata e prostitute.
I successivi studi di Vesalio e di William Harvey trasformano l'ospedale nel luogo idoneo dove poter osservare le malattie, applicare le scoperte scientifiche e permettere l'insegnamento; in questo senso notorietà assume il corpo medico di Leyden, futura rinomata Università.

Quello che possiamo finalmente chiamare il moderno ospedale assume la sua forma definitiva tra la metà del XIX secolo e la conclusione della II Guerra Mondiale. In Inghilterra e in America le fonti di finanziamento provengono da fondi privati, mentre nel continente gli ospedali sono prevalentemente a conduzione pubblica. Nelle colonie americane il primo ospedale generale fu fondato a Filadelfia nel 1751. Benjamin Franklin fu incaricato di raccogliere i fondi; trovando difficoltà fece emettere una sottoscrizione privata di 2000£ da parte del Congresso, una sorta di primo azionariato pubblico.

In Francia, nonostante una classe medica altamente qualificata, gli ospedali versano in condizioni disperate e Luigi XVI incarica l'Accademia delle Scienze di operare una azione riformatrice; viene presa ad esempio la sanità inglese ed un nuovo ospedale viene costruito a Parigi. Ma la Rivoluzione blocca tutto e solo la metà del XIX secolo vede la nascita dell'allora più grande ospedale in Europa, “l'Hopital Riboisiere”.

L'ospedale perde definitivamente la sua natura generalista e diventa il vero centro di cura delle malattie. Punto di riferimento diventa l'Allgemeine Krankenhaus di Vienna, voluto dall'imperatore Giuseppe II; a sua immagine sorgono ospedali a Praga, Linz, Wurzburg, quest'ultimo famoso per la sua moderna sala operatoria, Padova, Zagabria e Trieste.

 

In Prussia Federico Guglielmo IV cerca di ripristinare lo spirito cristiano nel moderno Krankenhaus Bethanien, dove il personale è composto da un corpo infermieristico di ecclesiaste dipendenti dalla chiesa Luterana. In Russia sia Caterina II che successivamente lo zar Nicola I promuovono la costruzione di nuovi ospedali e molti si specializzano in oftalmologia, branca in cui la medicina russa è tuttora all'avanguardia.
La fine del XIX secolo porta all'affermarsi dal punto di vista architettonico del concetto di padiglione per poter avere una maggiore areazione degli ambienti. L'idea viene portata avanti da Florence Nightingale che nella sua esperienza durante la Guerra di Crimea verifica l'estrema efficienza dell’ospedale militare in cui opera.

Della stessa idea è Rudolf Virchow, uno dei più influenti scienziati tedeschi, che rimane fortemente impressionato dagli ospedali militari americani istituiti durante la guerra civile. Ma nelle popolazione resta l'idea dell'ospedale come di un luogo pericoloso e adatto solo per la cura di poveri e disadattati : molto più confortevole e sicuro curarsi all'interno delle proprie case.

L’ospedale diventa finalmente centro della pratica medica alle soglie del XX secolo quando le nuove tecniche antisettiche riducono radicalmente il pericolo di infezioni e le nuove tecnologie rendono il ricovero in ospedale una necessità. Solo lì è possibile ritrovare moderni locali dove operare, aggiornata strumentazione diagnostica, laboratori in grado di fornire risultati in tempo reale.

Furono gli Stati Uniti ad avere il trend di crescita più elevato : in pochi anni, tra il 1880 e il 1910, il numero di ospedali passò da poche centinaia a più di cinquemila. Nacque di conseguenza la necessità di avere un supporto ed un relativo controllo pubblico sulle strutture sanitarie : ogni nazione si dotò di un proprio Servizio Sanitario.

 

Fu in questo periodo che mentre in Europa l’elevato costo delle cure mediche fu supportato da fondi pubblici in aiuto al cittadino, negli Stati Uniti si preferì una sanità privata costringendo il cittadino alla stipula di polizze assicurative, rendendo poco accessibile le cure alle fasce economicamente più deboli.

Dopo un periodo in cui l’estrema burocratizzazione e le cure tecnologicamente avanzate avevano portato ad una spersonalizzazione del rapporto con il paziente, gli ultimi anni vedono almeno sulla carta la volontà di creare un ambiente più umano tra le corsie d’ospedale.



“Lavorare in ospedale è servire il prossimo”