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Memorie di un anziano collezionista di storia postale (LXXXVIII parte): UN INCREDIBILE “USO TARDIVO”, ESTREMO, ANZI NO: ESTREMISSIMO |
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Antonio Rufini | ||||||||||||||
Ho in album l’Avviso di Ricevimento Mod. 23-I/P qui sotto riprodotto recto/verso. E’ un mio oggetto di corrispondenza di lavoro ma oggi a tanti anni data non so più chi me lo abbia realizzato; potrebbe forse essere stato il mio indimenticabile amico pugliese che mi preparava le Mail Art su Mod. 23-I o forse qualcun altro. Orbene: se 18 anni fa avessi mostrato a mia moglie questo Mod. 23-I/P, lei lo avrebbe guardato, poi avrebbe consultato il tariffario delle Poste che è “sempre” a monitor del mio p.c.(1), avrebbe controllato la tariffa vigente (che per l’Avviso di Ricevimento di allora era di Euro 0,60) avrebbe controllato recto/verso e mi avrebbe detto “……per me è tutto O.K., tutto regolare, tassa precisa, mancanza del bollo della Posta sul retro, ma c’è un datario in cartella dell’Ufficio pubblico destinatario che ha ricevuto la Raccomandata; in somma può spillarsi sulla copia della raccomandata ed archiviarsi: è tutto a posto…….”. “Tutto a posto” un accidente! Il Mod. 23-I/P è transitato per quattro Uffici di Posteitaliane: di accettazione di Roma Belsito, di smistamento del C.M.P. di Roma Aeroporto (due volte e per la “riconsegna” ha avuto la codifica a barre!), di distribuzione di Roma Esquilino ed ancora di distribuzione di Roma Aurelio; nessuno si è accorto di nulla, non è stato minimamente tassato: zero di zero, nulla! E forse il valore “Cent. 60” non ha fatto nemmeno riflettere coloro lo ebbero in mano (portalettere e distribuzioni di Roma Esquilino e Roma Aurelio). Anche se nelle Poste già dall’epoca (anno 2007) i controlli delle affrancature erano diventati modestissimi, il fatto che codesto francobollo abbia circolato come “valido per l’affrancatura” a più di 50 anni dalla messa fuori corso (30/6/1946) per me costituisce un caso eccezionale. Qualcuno potrebbe tentare di replicare la “cosa”, magari affrancando una busta da lettera semplice, imbucarla e via, ‘ché sicuramente potrebbe venire obliterata a macchina dal C.M.P. senza problemi, senza verifiche(2) magari usando un altro valore simile da Cent. 60 di Lira più complementari in Euro; nelle Poste abbiamo tempo per aspettare che arrivi l’I.A. (in inglese l’A.I.), le macchine attuali del C.M.P. bollano, obliterano, dividono per destinazioni e basta, non stanno lì a pensare, non riflettono mica! C’è però da considerare che questo oggettino con “quel” francobollo è stato nelle mani di un impiegato in accettazione (che lo ha bollato, malino ma lo ha bollato e non ha richiesto il maggiore importo, sulla raccomandata, della tassa per l’Avviso, dato che l’Avviso per lui era regolarmente affrancato dal mittente); e poi che il Mod. 23-I/P è stato in mano di due portalettere……. Quest’uso tardivo mostratovi qui appresso vorrei considerarlo come “eccezionale”, anzi “eccezionalissimo”, proprio per le condizioni di impiego: a) per il valore esposto simile alla tassa vigente dell’epoca, b) per essere stato valutato come idoneo per l’affrancatura e c) per la bollatura manuale in accettazione. Qualche lettore riuscirà a trovare qualcosa di simile, un’affrancatura non tassata con valore ancor più vecchio, un uso ancor più “tardivo”? SOPRA: recto del Mod. 23-I/P affrancato col valore della Serie “Imperiale” color rosso da Cent. 60 (di Lira) bollato il 14/4/2007. Ignoro se il francobollo sia stato incollato usando la sua colla originale o sia stata impiegata l’immortale COCCOINA (colla bianca con odore di mandorla della quale a fine anno 2024 si verificherà il centenario della produzione, della costituzione della Ditta produttrice).
SOPRA: verso del Mod. 23-I/P. Avrà circolato veramente per “Postaprioritaria”? Mah! Accettato il 14 aprile con la sua Raccomandata che è stata consegnata il successivo 17, quando sarà tornato al mittente? Impossibile accertarlo oggi. Ho tardato un pochino nel mostrare questo mio “uso tardivo”; più che pudore è stato per tema di essere ricompreso, assieme ad altri, nel coacervo di coloro che si approfittano del fatto che, nelle Poste, i Verificatori non ci siano più; mi sono anche domandato cosa potesse pensarne il grandissimo filatelista Lorenzo Olivieri il quale lamenta da anni l’uso di valori fuori validità, falsi, ritagli ed altro nelle affrancature di invii postali e non solo di quelli messi in buca rossa delle lettere, ma di quelli presentati allo sportello anche per invii “a firma”. NOTE:
2) Mi pare di aver compreso che il costo degli stipendi dei “Verificatori” per le nostre Poste, con le “multe” e le “tassazioni” delle corrispondenze male-affrancate o sotto-affrancate o per nulla-affrancate, sia diventato sproporzionato e che quindi sia meglio, cioè più vantaggioso, lasciar impunita qualche piccola truffa sulle spedizioni. In questa ottica occorre collocare ciò che le Poste possano legalmente fare oggi: se viene trovata in “buca” una corrispondenza epistolare “non affrancata” Posteitaliane non ha più l’obbligo di tentarne la consegna al destinatario (ma tassata) e la corrispondenza viene semplicemente “tolta di corso”, cioè distrutta. Non ho controllato se questo “sistema” sia consentito dal “Contratto di Servizio” tra lo Stato Italiano e le Poste, tendente ad assicurare il SERVIZIO UNIVERSALE relativo alla corrispondenza. Sul punto specifico sarebbe opportuno che intervenga qualche lettore del nostro periodico e che sia aggiornato sulla relativa normativa; il mio, qui ed ora, è un incentivo, uno stimolo ad appurare i fatti…….. Ho supposto, forse errando, che i controlli sulla effettiva e regolare affrancatura della corrispondenza fosse opportuno che venisse eseguita non a livello di C.M.P. ma in sede di distribuzione, di consegna. Però potrebbe non essere così. Se e quando alle Poste arriverà l’Intelligenza Artificiale io, oggi ottantenne, ci sarò per vedere cosa capiterà? Quando penso alle Poste mi viene sempre in mente ciò che Napoleone diceva dell’Impero d’Austria: “l’Autriche est toujours en retard d’une idée, d’une année, d’une armée”, pensiero che, leggermente modificato, ben si potrebbe adattare alle nostre Poste che”…..sono sempre indietro di un’idea, di un’annata, di una trovata…..”. Salvo errori & omissioni.
Antonio Rufini | ||||||||||||||
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