MEMORIE
di Antonio Rufini

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Memorie di un anziano collezionista di storia postale (LXXX parte):

BUSTE CON AFFRANCATURE OCCASIONALI, CASUALI, INUSUALI O ECCEZIONALI: DOCUMENTI POSTALI DA NON CESTINARE, DA NON DISPREZZARE, DA NON SCOLLARE, DA CONSERVARE E COLLEZIONARE

Antonio Rufini

§ 2) - In questo secondo paragrafo continuo a mostrare oggetti circolati che ho messo in album per le varie affrancature ad essi incollate e per altre particolari casistiche.

Mi ripeto: in periodi di continui aumenti tariffarti delle Poste fu spesso frequente l’uso di affrancare con molti valori, sia da parte dei mittenti che degli impiegati delle Poste addetti agli sportelli aperti al pubblico, in specie quelli per l’accettazione di spedizioni “a firma” e con l’intento di disfarsi di vecchi piccoli valori; contribuì anche il “sentore”, tra gli utenti, della possibile “messa fuori corso” dei francobolli della Serie Ordinaria “Siracusana” (a causa delle frequenti frodi, cioè –falsi- che venivano scoperti continuamente), fatto che ebbe a determinare l’uso e l’abuso di affrancature multiple.

Come premesso nel precedente paragrafo ho conservato gli oggetti pluriaffrancati solo se il numero dei francobolli incollati fosse minimo di 6 o 7 (su buste da 9 x 14 cm. e fino al formato “americano” <quello contenente un foglio A/4 piegato in 3>) e, per le buste di maggior formato, da 8 valori in poi; alcuni oggetti li ho conservati per i colori esposti o per altre piccole o grandi particolarità.

La mia idea è che per tutti coloro ai quali sia stato possibile mettere le mani su archivi vari (come è capitato a me e per decenni) sia stato anche possibile collezionare ottime cose senza spendere un soldo, ma mettendoci un po’ di buona volontà e tempo; chiaramente si tratta di mia convinzione personale.

Per lo meno 5 o 6 buste da lettera sottostanti mi sono state regalate da un cordialissimo mio corrispondente di Castel Bolognese (RA) col quale ho fatto molti scambi e che con me è stato sempre ultraprodigo; non annoio oltre e mostro cos’ho, tutti gli oggetti che rappresentano “corrispondenza contemporanea” ma che ho deciso di conservare e non cedere o regalare, perché sono “troppo belli”:


















Qualche busta, più larga di un foglio A4, sono stato costretto a rimpicciolirla del minimo necessario per mostrarvela, falsando però le dimensioni dei francobolli ivi incollati; l’alternativa sarebbe stata mostrarla in verticale, cosa non piacevole; vada bene anche così!
Riguardando gli invii pluriaffrancati degli anni ‘70 e ’80, conseguenze dell’inflazione, mi è venuto da pensare che tale periodo storico ci ha lasciato non solo gli “anni della contestazione” e gli “anni di piombo” ma anche altre cose da ricordare e che di certo non sono state piacevoli.
Alla prossima puntata.

NOTE:

1) – L’ornato “normale” non “impastato” del £. 100 SEGNATASSE è visibile nella scansione qui sotto allegata (fu un’altra piccola tassa di giacenza……); solo il perito Moscadelli che è un esperto in tecniche di stampa potrà spiegarvi il perché di stampe O.K. come questa qui sotto e stampe col colore impastato; le responsabilità relative erano dei lavoratori tipografici o delle macchine Goebels o di entrambi?

2) – nella mia città (ma forse in tutta Italia), laddove erano stati istituiti dalle Poste gli Uffici Postali “Ferrovia” e “A.D.” (cioè “Arrivi e Distribuzione”) l’orario di apertura al pubblico di codesti Uffici, per i soli servizi di corrispondenza, era particolare, cioè dalle ore 08 (oppure 06) fino alle ore 24; però l’accettazione di corrispondenze, dopo le ore 20 era fatta obbligatoriamente con supplemento Espresso. Sulla busta non venne apposto il B.T.C. ma se fosse stato fatto sarebbe comparso a destra della data anche l’orario. Rammento che gli impiegati di Roma A.D. erano precisi, anzi pignoli con le variazioni sui B.T.C. degli orari di accettazione! L’Ufficio A.D. di Roma, all’interno e sotto i binari della Stazione Termini, effettuava l’accettazione per il solo Servizio Corrispondenze (no Pacchi, no Telegrafo, no Servizio a Denaro) ma veniva fatto più che bene, alla perfezione.

Antonio Rufini
20-06-2024

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